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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
I PRIMI VAGITI DELLE LETTERE EBRAICHE NELLA BIBBIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

LA SCRITTURA DONO DI DIO
I libri dell’Antico Testamento (A.T.) del canone ebraico costituiscono nel loro complesso un’antologia d’antichi in cui si trovano tradizioni, fatti, usi, costumi, credo, letteratura, etica, filosofia di vita degli ebrei, in cui la storia si dilata verso l’origine sino a racconti mitici, il tutto rivestito della mentalità del tempo e dell’ambiente.
La Rivelazione di Dio e la Legge (in greco: nomos) data a quel popolo, unitamente ai pensieri sulle proprie origini, antiche e mitiche, sono contenuti nella Torah o istruzione rivelata, esposta in 5 libri, che nella Versione dei Settanta hanno avuto per titolo i seguenti nomi (e che in ebraico sono ricordati con la prima parola del rispettivo testo indicata in corsivo di seguito al nome noto con la traduzione-spiegazione):

- Genesi (origine), "Bereshit" (in principio);
- Esodo (uscita), "Velle scemot" (questi nomi);
- Levitico (inerenti a Levi), "Vajqerà" (e chiamò);
- Numeri (per il censimento nei cap. 1 e 26), "Vejedabbèr" (e parlò nel deserto);
- Deuteronomio (II Legge, ripetizione), "Elle hadevarim" (queste parole).

Chiave di volta e cemento dell’assieme è la fede degli ebrei nel Dio Unico che Lui stesso suscita in quel popolo da Lui scelto e corrisponde ed eccita anche tramite quei libri, infatti: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti, qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? (Deut 4,6b-7)
Tale fede nasce da un evento: Dio si rivelò al popolo ebraico e si rivela ancora nell’intimo delle persone accendendo la fede ed opera nella storia.
Il cristianesimo nasce da un altro evento collegato al primo: un ebreo è stato riconosciuto da altri ebrei Figlio del Dio Unico ed il Messia atteso per i compiuti prodigi, miracoli e segni profetizzati, e ne annunciarono che, crocifisso per il peccato degli uomini, è risorto dai morti per salvezza di tutti.
A tale annuncio, che ha inciso in modo eclatante nella storia del mondo intero, hanno creduto tanti ebrei e pagani; infatti, dalla fede ebraica in cui s’annoverano più di 20 milioni di persone, s’è formato il cristianesimo, che era all’origine una setta, e che oggi, nelle varie confessioni, ha espansione 100 volte superiore all’antica appartenenza.
Gli stessi Mussulmani, ora 60 volte più numerosi degli ebrei, sono conseguenza dell’ebraismo e del cristianesimo in quanto si riconoscono figli d’Abramo, progenitore del monoteismo, e onorano l’ebreo Gesù quale profeta.
Ho così cercato in quei testi dell’A.T. informazioni sulla scrittura sacra e quelle trovate le ho seguite in modo radicale, anche quando sono in contrasto con aggiornate opinioni e le ho considerate tracce di cosa vuol dire di se stessa.

Dio nell'Eden in che lingua parlava con Adamo ed Eva?
A questa domanda ingenua ed impertinente, i teologi, alla luce dei testi biblici, non possono che rispondere: in ebraico! (Maurice Olender, "Le langage du Paradis", Parigi 1989).
D'altronde è Dio stesso padre e madre di Adamo ed Eva e questi solo da Lui possono aver imparato il linguaggio, come i bambini imparano a parlare in famiglia, tant’è che si chiama lingua materna.

E come ha avuto inizio la scrittura?
Per la tradizione ebraica, il primo segno della scrittura fu ad opera di Dio nel VI giorno della creazione, prima del tramonto del sole, ma le lettere erano nella mente di Dio e la scrittura fu tenuta in serbo fino al momento propizio, cioè quando il dono divino passò a Mosè, che la Bibbia indica primo scriba assoluto della scrittura ebraica, (XIII secolo a. C.) con almeno brani o parti del Pentateuco. (Mireille Hadas-Lebel "L'hébreu, troi mille ans d'histoire e Storia della lingua ebraica" ed. Giuntina, 1994)
Mosè, infatti, riporta solo quanto ricevuto.
Questi, in sintonia all'ambiente egiziano, che riteneva la scrittura dono del dio Thoth, ma in totale opposizione, attribuisce, appunto, la venuta della scrittura stessa dall’Unico creatore del cielo e della terra.
L’idea che la scrittura è un dono degli dèi è, peraltro, una costante nell’area geografico-storica di riferimento e precisamente:

- del dio Nebo a Babilonia,
- del dio Thot in Egitto,
- di Cadmo (eroe mitico, fratello d’Europa fondatore di Tebe) per i Greci.

La scrittura, perciò, assume carattere di sacralità; infatti, fa parte integrante della rivelazione che conferma appunto con una scrittura: "Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una parte e dall'altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era la scrittura di Dio, incisa sulle tavole." (Es 32,15s) e Dio scrive col dito. (Dt 9,10 e Es 31,18)
(Il Signore) "scrisse su due tavole di pietra e me le diede". (Dt 5,22)
La scrittura è parte di Dio, di ciò che possiamo sapere e dire di Lui e non possiamo pensare Dio al di fuori della scrittura e delle Scritture.
In ebraico la parola "tavole" "Luhot", (spezzata lettera per lettera con le regole di lettura del crittografato biblico che ho fissate), ci dice: "accompagnò (da ) l'annunciare (da ) con i segni ."

Altra domanda è:
Dio con quale forma di scrittura avrebbe scritto le tavole nel XIII sec. a. C. per farla comprendere a Mosè?
Mosè, o meglio la scuola che a lui si riferiva, nel libro della Genesi mette in guardia su tali segni quando, subito dopo la creazione, racconta che Dio tracciò un primo segno.
Per tale motivo, i rabbini insegnano che il VI giorno, prima del tramonto del sole, furono manifestate le lettere.
E ciò avvenne dopo che Caino uccise Abele: "Il Signore impose a Caino un segno...", e ciò, sostengo, è profezia del dono della Torah.
In tale occasione su "un vivente , portò il segno di fine "; cioè indicò che con Caino nel mondo era entrato il morire .

La tradizione considera che questo segno, posto da Dio sulla fronte di Caino, sia una croce, corrispondente all'ultima lettera in forma corsiva dell'alfabeto ebraico.
Nel rabbino-quadrato questa lettera assume la forma (tau), che si può pensare come una lettera waw incrociata col segno d’una testa, che è eguale ad una ebraica, come riportato sul disegno di cui sopra.
Da ciò () all’idea che Dio a Caino ha recato = un segnosulla testa = , cioè ha recato la , il passo è breve; perciò la è il primo dei segni prodotto, e "segno o croce" è il significato grafico.
In ebraico la parola segno ('ot) è formata oltre che dalla stessa lettera (t=tau) all’ultimo posto, anche dalla (waw) in mezzo e, al primo posto, dalla lettera ('alef) che è consonante muta ( ' ) ed è la prima lettera di quell'alfabeto.
Il segno di croce costituito da due linee che s’intersecano è la più semplice delle indicazioni per trasmettere un messaggio, perché esprime la volontà di chi lo lascia; una linea da sola, infatti, sarebbe pensabile come una traccia non volontaria. (La croce fu adottata quale sigla attestante la volontà da parte d’analfabeti).
Quindi la croce è il primo segno portato.
In ebraico "uno - primo" è e, se la lettera indica "portare" (come ritengo, infatti è lettera di collegamento), con i segni diviene "primo portato segno " cioè proprio: primo segno portato.
Nell’ambito delle parole bibliche il segno, in effetti, è un miracolo, un prodigio, in quanto i segni fatti da Dio sono in sé segni prodigiosi:
  • come l’arcobaleno (Gn 9,1) "E sarà come un segno del patto";
  • il sabato (Es 31, 17) "Questo è un segno".
Per il Talmud "Sette cose furono create prima della creazione del mondo:
  • la Torah,
  • la conversione,
  • il Giardino dell’Eden,
  • la Geenna,
  • il trono della gloria,
  • il tempio e il nome del Messia."
C'è un Midrash che riporto:

"Le 22 lettere ebraiche erano incise col fuoco sul trono di Dio.
Quando il Creatore, che sempre sia benedetto, si accinse a foggiare il mondo, tutte le lettere si presentarono a Lui, una dopo l'altra, dicendo: Crea il mondo con me. Si presentò per prima l'ultima lettera dell'alfabeto, la Taw, chiedendo: Padrone del mondo, vuoi creare il mondo con me, la lettera con cui inizia la parola Torah, la Legge che darai al popolo d'Israele? Il Signore rispose: No, perché io metterò un Taw sulla fronte di Caino. La Taw uscì triste dalla sua presenza e si presentò la Shin, ma il Signore congedò subito anche lei dicendo: Con te inizia la parola sheqer (menzogna). E così scartò ad una ad una tutte le lettere fino a che venne la volta della Beth che gli disse: Padrone del mondo, vuoi creare con me il mondo? Con una parola che inizia con me tutti gli esseri loderanno il tuo nome dicendo: Baruk ( Benedetto) il Signore in eterno. Il Signore esaudì la sua richiesta, dicendo: Benedetto chi viene nel nome del Signore e creò il mondo. L'Aleph non sapeva che cosa chiedere ed era triste, ma il Signore disse: "Non temere, o Aleph, con te comincerò i comandamenti della Legge che darò al popolo d'Israele-Anokhi ha-Shem Elohekha," Io sono il Signore Dio tuo ".(Es 20,2).

Con la inizierà così la rivelazione del Dio Unico.
La Bibbia, quindi, leggendo le lettere ad una ad una, c'insegna che questa lettera fu il primo segno portato da Dio a conoscenza dell’uomo, ed in particolare su Caino.
Nasce spontanea l’idea che il racconto fantastico, sul segno recato sulla fronte di Caino, sia nato proprio, quale midrash, per aprire con i segni la lettura di ; cioè: L’Unico portò i segni (cioè la scrittura).
Tra l’altro è indicativo dell’alfabeto in quanto è formato dalla prima e dall’ultima lettera .
Seguendo questo modo di ragionare, "un segno portato alla testa " sta ad indicare la parola e tenuto conto che può sempre, se necessario, considerarsi esistente a fine parola una (che indica spazio aperto), si forma la parola Torah, cioè "segni-scrittura portati sulla testa fuori ", e gli ebrei osservanti si legano un’astuccio di pelle sulla testa, la "tefillah", che contiene passi della Torah (Es 13,1-10;11-16 e Deut 6,4-9; 11,13-21) ed addirittura i giudei cristiani l’astuccio lo facevano a forma di croce (Bagatti - "Alle origini della Chiesa").
Alcuni affermano che la parola Torah deriva da yoreh "tirare con l’arco", altri da harah "insegnamento" che a sua volta discende dal termine horeh "genitore", maschio o femmina, che richiama la radice harah, "essere incinta" e har, "montagna".
Non a caso la Torah da Dio fu data su un monte!
In definitiva, il primo segno portato da Dio in assoluto su Caino, e che conobbe l’uomo, fu un segno di misericordia.
Il Vangelo di Giovanni riporta che l’unico segno di scrittura Gesù lo fa a chi voleva lapidare l’adultera: "Ma, Gesù chinatosi si mise a scrivere col dito per terra." (Gv 8,6) Poiché nulla nei Vangeli è detto a caso, in linea con questo ragionamento, il Verbo creatore evidentemente ricordava il comandamento non uccidere ed il segno che fece su Caino. Scrivere ha in se il segno e l’atto dello scrivere è: su "un piano segnare dentro ".
Fu la in sintesi la promessa della Torah, e quell’atto fu anticipo del cuore della Legge, il cui succo è la base dell’amore al prossimo attuato da Gesù Cristo sino ad amare il nemico; infatti, nella lettura di c’è pure: L’Unigenito porteranno in croce .
La promessa della Torah si concreta su un monte e poi sarà data compiuta in un uomo, figlio di Dio, sul monte Calvario.
S’attuerà così appieno il patto "berit" di Dio con l’uomo, infatti questa parola ha in sé profezie su profezie di cui ecco 4 spunti leggendo in 4 varianti con i significati delle lettere (metodo dei segni):
  • "dentro il corpo fu ad indicare ";
  • "che il figlio sarà alla fine ";
  • "dentro con il corpo a stare in croce ";
  • "da cibo () per tutti ".
Insita nelle lettere della parola Torah c’è infatti una profezia d’incarnazione in quanto: "indica che si porterà in un corpo nel mondo "; "Compiuta si porterà in un corpo nel mondo "; (Ricordo la citazione al § 1 da "Le Dieci Parole" di Marc-Alain Ouaknin: "Per i cristiani, Dio diventa uomo, il Verbo, - la Parola - diventa carne; è una incarnazione nella carne. Per gli ebrei, Dio diventa testo. Dio si manifesta in un testo e nei suoi limiti. Un testo della Cabbalah afferma: Dio e il testo della Torah sono tutt’uno.")
Altra freccia a favore l’ho trovata su Internet nel sito di Gabriele Levy: "Mosè ricevette la Torah da Dio sul monte Sinai cira 3300 anni fa. Il libro sacro del popolo ebraico è la Torah. La Torah è scritta in Ebraico. La prima frase della Torah è:

"Bereshit barà Elohim et hashamaim veet ha ares"



All’inizio Dio creò il cielo e la terra

In questo versetto, dopo: All’inizio Dio creò = "Bereshit barà Elohim" e prima della parola cielo = "hashamaim" c’è et = , che indica l’accusativo. La parola et è composta dalle lettere = alef e = tav che sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto ebraico, cioè si possono intendere come l’insieme di tutte le lettere dell’alfabeto. Un’antica interpretazione dice quindi che Dio creò prima l’alfabeto e poi il cielo e la terra. E con l’alfabeto fu scritta la Torah.
Da quanto detto sulla lettera , dal Talmud e dal midrasch riportato si ricava che per l’ebraismo la Torah, che era nella prescienza di Dio, come le lettere, incise sul trono di Dio, preesistenti alla creazione del mondo, sono importanti in sé, ossia ciò che interessa nella Torah sono le singole lettere.
E vedendo in senso escatologico: "L’Unigenito si riporterà alla fine " ed "all’Unico porterà tutti ".
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