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GERUSALEMME LA CITTÀ DEL GRAN RE
di Alessandro Conti Puorger

IL SEGRETO DEL "ROTOLO DI RAME": PROFEZIE SUL MESSIA
Nella grotta n° 3 di Qumran, nel 1952, fu trovato un rotolo di rame che contiene 12 colonne di testo inciso in ebraico. Di quel testo ho trovato copia (estratto da "The treasure of the Copper Scroll" Routledge & Kegan Paul - 1960) unita alla traduzione di John M. Allegro in appendice a "L’ultimo mistero di Qumran" di Robert Feather (ed. Piemme) che ipotizza indicare il tesoro nascosto di Akhenaton.

Il testo esterno indica, infatti, 61 siti d’un ipotetico tesoro.
Ora, considerato che per le mappe di tesori di solito è preferito usare messaggi cifrati su supporti di facile nascondimento, mentre un materiale pregiato per allora quale un rotolo di lamina rame pressoché puro, che attira di per sé l’attenzione, ostenti l’indicazione di luoghi dove sarebbero nascosti tesori, fa trasparire l’intento d’attirare l’attenzione del lettore.
Sorge l’idea che parlando in modo così evidente di tesoro un vero tesoro deve essere descritto, ma con criptatura interna.
Il materiale pregiato usato - rame purissimo, laminato ed inciso - e la cura dello scritto fanno pensare a voler onorare il tema contenuto, che non si capisce però quale sia, e/o per suscitare rispetto nel lettore.
Il testo esterno è senz’altro quello della traduzione di Allegro e R. Feather e rafforza e supporta con acutezza ed intelligenza l’opinione che:

- i monaci di Qumran erano eredi dello spirito della religione monoteista fondata da Amenofi IV, l’eretico Achenaton;
- il tesoro o quanto gli corrisponde (dal tempio di Amarna) fu trasferito da Mosè in Palestina nel XIII sec. a C.;
- gli esseni conoscevano bene la cultura egiziana in quanto il rotolo indica con dettagli fatti e luoghi collegabili all’Egitto.

La scrittura ebraica anche, se di forma antica non rimanda però ad epoche remote dell’ebraismo prossime a Salomone, ma piuttosto, al tempo dei Maccabei.
Per contro gli Esseni di Qumran, erano una comunità d’uomini di fede che tendevano alla giustizia ed alla verità, distaccati dalle cose terrene, lontani dall’inganno e dalla menzogna che cercavano il regno dei cieli e non tesori in terra.
Nel testo, sono inserite anche alcune lettere greche che fanno anche queste avvicinare l’iscrizione a tempi più vicini al II-III sec. a. C.; tra l’altro ciò è in contrasto con la volontà d’indicare un testo antico riferibile al gruppo di scribi Leviti della scuola di Mosè e giustamente R. Feater ha visto queste lettere greche come tracce di un messaggio.
Quelle tracce potrebbero perciò indicare al lettore iniziato che lì c’è un segreto da decriptare.
Dice il libro dei Proverbi:

"se invocherai l’intelligenza
chiamerai la saggezza,
se la ricercherai come l’argento e
per essa scaverai come per i tesori
,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la scienza di Dio," (Pr 2,4-6)

E quelli di Qumran conoscevano i Proverbi!

I vangeli sono pieni di parabole su tesori nascosti, perle preziose, dracme, talenti e di tesori nel cielo. (Lc15,8.9, Mt13,44-52, Mt 25,14-30, Lc19,21)
Il regno dei cieli è simile ad un tesoro nascosto in un campo… (Mt13,44)
…ogni scriba divenuto discepolo del regno dei cieli è simile ad un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche. (Mt13,53)

E gli Esseni erano anche scribi e cercavano il regno dei cieli.

Il rame, il materiale impiegato per quella mappa fa andare la mente al serpente di rame che fece Mosè (Nm 21,9) ed a Gesù che disse a Nicodemo: "E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo." (Gv3,14)
"Rotolo di rame" in ebraico è:
Queste lettere, forniscono l’idea seguente: "Riempì il Verbo un corpo di potenza per inviare nelle tombe la risurrezione "; e la risurrezione è un’idea tutta d’origine egiziana.

Tutto ciò, mi ha fatto considerare che il testo esterno, che indica i luoghi d'un ipotetico tesoro, sia proprio lui stesso da decriptare per rivelare un testo che potrebbe riferirsi al Messia.
Ho perciò provveduto alla traduzione per decriptazione del "Rotolo di Rame" con il mio metodo dei segni.
Il testo nascosto è simile per criptatura ai testi nascosti nei libri canonici dell’A.T..
Ho così trovato un tesoro prezioso: è l’epopea del Messia.
Per i Cristiani è una profezia su Gesù di Nazaret.
Nella lettera agli Ebrei di S. Paolo (Ebr11,44b) si legge:

"…Cristo ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto…"; maggiore di quello di Achenaton!

Strano no?
Evidentemente all’epoca dei monaci di Qumran quella era un’idea ricorrente.
Tra l’altro Isaia profetizza che in Egitto si convertiranno al Signore: "In quel giorno ci saranno cinque città dell'Egitto che parleranno la lingua di Canaan e giureranno per il Signore degli eserciti, una di esse si chiamerà Città del sole". (Is 19,18)
La prima Città del sole fu Amarna la città di Achenaton.

Riporto il testo continuo decriptato di questo Rotolo di Rame:

I - L’eletto si portò dentro al mondo nel settimo giorno. In un vivente si versò; in azione la rettitudine recò in un corpo. Sotto uscì dai viventi dall’alto. Portò il segno al mondo che dentro si recava. Venne del Potente ai viventi ad apparire l’Unigenito per la morte che all’origine nel corpo portò a chiudere l’insidiatore. La rovina inviò al demonio per finirlo. Dal trono il Verbo si portò dal maligno nel mondo. Ai viventi la risurrezione verserà in cammino con la rettitudine nei corpi. Sarà dell’angelo bruciato dentro l’agire; dal suo agire li libererà inviando in azione la rettitudine. L’Unico dentro l’anima del Figlio insinuò la rettitudine nel mondo; il delitto ne sarà bruciato, spazzato con la risurrezione che alla fine recherà a tutti. Questi uscì da casa per colpire il potente serpente che dentro ad abitare portò nei corpi nel mondo in cammino l’essere impuro. Il serpente li portò in esilio. Li strinse nelle angustie. Ad uscire fu dai corpi la pienezza. Nei cuori il serpente recò l’energia. Dentro colpì le menti. Cercò di abbatterli col peccare. A riempire completamente portò la vita di schifo. L’Unico inviò in cammino d’aiuto nel mondo il Verbo. Finalmente nella prigione entrò dall’Alto a stare. Si portò per ucciderlo. Con l’Agnello sarà per l’angelo la fine. La distruzione da un vivente gli verrà in quanto dentro l’ammalare accese. Nei cuori racchiuse la potenza. Entrò il maligno nel sangue in azione. A disfare nel cammino fu l’energia che accese l’Unico. Annullata che fu, l’angelo entrò in tutti. Il delitto entrò nel sangue col peccare. L’Unigenito scese in un corpo nel mondo nel settimo giorno; si recò un seno a riempire. D’un povero inviato fu nella matrice il Verbo. Sarà alla fine dal serpente a liberare e dentro simili per potenza saranno a riuscire per l’Unigenito i viventi. L’Amen gli uscì giù. Il soffio porterà all’angelo che originò la morte nel sesto giorno. L’Eterno inviò il Diletto alla fine al mondo per amore; a casa lo portò del serpente. Nel cammino l’Unigenito sorse. Dentro la Luce fu dell’Unico ad entrare in un vivente che riempì dentro una donna. La potente vita Le inviò. A tornare fu in un corpo la rettitudine di Dio in pienezza con la Parola. Dal cammino il bestiale angelo uscirà abbattuto. Calpesterà l’Unigenito la morte con la risurrezione. Potente riporterà il fuoco della rettitudine che strapperà via l’insidiatore. Una rovina! L’ucciderà la rettitudine nei corpi.

II - Dentro ad abitare si portò in un corpo; entrò in un vivente il vigore. Una luce sotto uscì ai viventi. Alla vista il Potente recò un segno. Così l’agnello fu inviato; tra i viventi abiterà l’energia nel mondo. Da dentro di un seno in un corpo che da arca fu al tempo uscì per i viventi aiutare nel mondo. Ad uscire fu alla luce un angelo in una casa. Il corpo si portò tra i lini, uscì tranquillo, il dono del Potente si vide alla luce finalmente portato. Ad indicare Questi uscì sulla casa una illuminazione. Una luce ci fu d’angeli. Si portò nella prigione per salvarli dall’oppressione. In una stalla fu in silenzio ad abitare. In un villaggio, in un uomo si portò a chiudersi. Si vide giù stare un angelo portato in una casa scelta per rettitudine: in una famiglia di puri di cuore. Dove abita il serpente che opprime, in un buco sgorgò l’Agnello per scacciare la rovina dell’angelo. Dentro in una famiglia si portò di poveri. Lo splendore dalla porta uscì luminoso alla vista. Dal corpo uscì della Madre. Spuntò nell’esistenza il prezioso Unigenito a vivere. Ed un segno l’indicò di luce alla vista intorno. In vista in una casa si portò la rettitudine del Potente. Fu il frutto dentro ai viventi portato a versare da una Donna che entro recò la rettitudine dell’Agnello. Fu l’energia ad agire in pienezza in un corpo. Dentro a casa al serpente portò una rete per strapparlo via. A chiudersi si portò in un vivente l’Amen. Nel mondo visse. Di questi il corpo da un grembo sorse per l’angelo calpestare agendo rettamente. L’ha giudicato per il delitto dal trono il Verbo nel sesto giorno dei viventi. L’Unigenito si portò afflitto di sotto nel mondo. Strapperà via dal cammino l’essere impuro del serpente. Dentro da una benedetta Donna in una casa in vita spuntò. Dentro racchiuse la fiamma che dalla vita l’abbatterà. Giù per agire nel mondo si alzò in un angolo del mondo; fu l’innocente a portarsi nel corpo. Da primogenito della Madre uscì. In pienezza fu il cuore dell’Unigenito in un corpo dentro ad agire. La rettitudine così in un corpo fu inviata in una retta casa.

III - In una casa si chiuse giù in un corpo di sotto nel mondo; in persona l’Unigenito per il mondo in giro si portò. Per i viventi fu in croce. L’Unico, dalla morte il Crocifisso risorse. A tutti sarà la rettitudine in pienezza il Verbo a recare; Questa gli uscì da dentro per bruciare il serpente con il sangue. Il ventilabro sperato all’oppressione recò che in un buco lo porterà per finirlo. I viventi immuni da colpa porterà alla fine. Riverserà la pienezza dell’Unico e la perfezione che nel sesto giorno nei viventi all’origine portò a finire. E tutti risorti a vederlo usciranno. Al Crocefisso nella tomba dalla croce ad entrare il soffio gli inviò l’Unico. Riuscì l’Unigenito dalla tomba col corpo. Il Crocifisso al mondo vivo rispuntò. Fu del Crocefisso il puro corpo l’Unico dalla morte a risorgere. Luminoso lo videro con i fori nel corpo uscire. La rettitudine che lo riempiva sgorgò così ai viventi che ne crocifissero il corpo. A casa luminoso rifù il Crocifisso risorto. Dentro vivo con vigore alla Madre a casa giù il soffio portò. Agli apostoli recò della rettitudine la potenza a stare nel sangue e dal cuore portò fuori in dono la forte energia. A casa fu a rivenire l’Unigenito Crocifisso dalla tomba. Nel Crocefisso rientrò il soffio d’energia dell’Unico. Riuscì vivo in azione nel corpo dentro a stare il Crocifisso. Da dentro il sepolcro risorse. Dentro gli rivisse il vigore. La vita dentro gli rifù nel corpo. Fu in aiuto a portargli dentro, giù il soffio gli recò d’energia l’Unico. La morte finì. Lo strappò dai morti il terzo giorno così per la rettitudine. In croce l’affliggeranno, ma…

IV - …da dentro la fossa uscì glorioso; dentro la racchiusa fiamma lo risorse. A casa a scendere il soffio portò agli apostoli recandogli così la rettitudine; di rettitudine li riempì. A casa prima dalla Madre per amore l’Unigenito entrò poi dagli apostoli. A casa dentro fu a venire. Rettamente l’Unigenito a vivere li portò fino ai quattro angoli del mondo… Tornò al trono il Verbo. Così la rettitudine portò a casa del demonio l’Unigenito con la Madre. Dentro furono gli apostoli dal Risorto inviati. Furono ad uscire da casa per aiutarlo. Furono gli apostoli ad illuminare dentro i popoli versando nell’agire la rettitudine. Si portò con gli apostoli dentro l’Unigenito alla prova che nell’agire li guida. A parlare si portarono gli apostoli dell’Unigenito che dalla morte terzo giorno risorse in vita. A rinnovare furono con l’amore l’esistenze. Ci fu per gli apostoli tra i viventi il rifiuto ad esistere per l’angelo. La rettitudine in pienezza soffiano. Da dentro alla luce rifù. Dalla tomba uscì un uomo per la prima volta risorto. A casa il Risorto portò la potenza. Fu ad uscire dal legno il rifiuto. Così dal costato sgorgò la rettitudine con l’acqua che venne a stare negli apostoli. Da casa per il Risorto fu dal nascosto ad uscire la Madre tra gli stranieri a vivere. Il Crocifisso ad illuminarli dentro scende. Il soffio recano gli apostoli dentro le assemblee della potenza che uscì della rettitudine. Dal foro sgorgò dell’Agnello una fontana! Dentro fu un germoglio del Potente in cammino a stare nel mondo pienamente retto di retti fratelli. Il Verbo recò a vedere ai viventi del mondo la rettitudine.Al venir meno di un retto, la rettitudine uscì.

V - Dentro una Chiesa portò d’illuminati l’Unigenito tra gli uomini che usciranno dall’acqua con cui fu la Madre ad uscire da dentro dell’Unigenito dal foro con la rettitudine. Ad affliggere la Madre l’angelo uscì giù. Le parole portano gli apostoli del Crocifisso nelle assemblee ai confini del mondo. Furono le centinaia ad entrare in cammino. Dell’essere impuro del serpente nei fratelli il soffio portato nei corpi all’origine con la morte, il Risorto con la potenza recata dal fuoco della rettitudine fa perire. Così retti risono con i sette doni. A casa del ribelle riversa il Risorto dentro la pienezza della rettitudine. Per affliggerlo dentro Questi il corpo portò di una donna; per fiaccarlo la portò tra i viventi e così una maledizione fu per l’angelo. Con la risurrezione che nascerà in seno porta dentro completamente retti. Invia l’Unigenito giù la potenza alla Madre. La vita all’innalzato nella tomba nel corpo si riportò. Si rialzò nel terzo giorno. La potenza portò alla Madre e per l’Eterno genera. E Lui si elevò nella gloria dell’Unico. Dalla morte il Risorto ad illuminare fu gli apostoli. Ai nascosti il soffio portò. Alla vista dalla morte il terzo giorno nel plenilunio sgorgò così come in bocca il vino. Da dentro il sepolcro risorse il Figlio. Nella tomba la potenza rientrò per la rettitudine. La potenza la risoffiò il Padre dentro. Fu l’Unigenito a riuscire. In vita rispuntò. Fu della potenza per proteggere i fratelli il soffio a portare agli apostoli. Dentro gli agì così la rettitudine nel cuore.

VI - A casa vivo alla vista col corpo il Crocifisso uscì risorto, il terzo giorno.
Dagli apostoli fu a rientrare dalla porta. Fu l’energia giù a recare col soffio. L’Unigenito tra i viventi rispunto dentro per liberarli. Rientrò giù per il soffio portare dell’energia che sarà puri a riportare i corpi in quanto all’origine la morte sorse per il serpente che la portò il sesto giorno la putredine nei cuori recò. Dentro riportò la pienezza il Verbo nel corpo dei fratello, la legge divina per strapparlo portò rettamente con la rettamente con la retta Madre che lo aiuta. Dentro i viventi dal nemico l’Unigenito libererà in persona. L’Unigenito risorto potente al mondo col corpo dall’alto giù si riporterà. Il Verbo di Dio in vita rispunterà. I sepolti da dentro libererà l’Unigenito dalla morte. Tutti risorti si rivedranno così retti come all’origine. Da dentro i viventi per il fuoco della rettitudine l’angelo uscirà. Nei viventi la potenza della rettitudine dell’Unigenito da dentro l’avrà cacciato. Usciranno vivi alla vista con i corpi in cui dentro erano stati sepolti, l’Unigenito dalla morte li avrà risorti. Dal Crocifisso sarà dal seno dal foro nel corpo ad uscire così la rettitudine dal cuore. Dentro risaranno in cammino col corpo i risorti. Dentro in vita li trarrà fuori il Crocifisso che avrà arso l’angelo.

VII - Dentro in cammino per l’aiuto recato potenti riusciranno; il Crocifisso risorto vedranno. Retta dentro l’originaria vita ricomincerà nei risorti; per la potenza usciranno all’Unigenito simili. Dalla prigione del mondo su il Verbo li porterà a casa dell’Unico le moltitudini a vedere staranno. E li accompagnerà il Messia dall’Unico. I viventi porterà tutti a vederLo. Alla pienezza col corpo saranno inviati. Nel foro saranno nel cuore all’Unigenito dai quattro angoli del mondo. Così nell’Agnello staranno. Invierà l’Unico le moltitudini a vedere da vive l’Unico. Li porterà il Crocifisso dentro nel seno. Avranno visto il Risorto Unigenito arrostire la putredine dei corpi. Avrà finito nel fuoco il serpente. Dentro saranno nel Crocifisso ad entrare a versarsi. Su puri li porterà con i corpi dall’Unico. Vivi li porterà tutti risorti il Risorto. Così punita dal fuoco potente della rettitudine in un buco la superbia brucerà. Dentro al corpo sarà a riversarli il Crocifisso dal chiuso. Finalmente dalla persona del Crocifisso usciranno per il banchetto nell’assemblea. Usciranno all’alba alla levata del sole. Sarà finita della prigione la sorte; li porterà dall’Unico vivi finito il settimo giorno così per la rettitudine retti dentro. In alto col Verbo saranno a stare su dall’Essere Unico; tutti entreranno a vivervi in quanto saranno stati salvati dal serpente. Entreranno dentro a stare per abitare dell’Unico nell’assemblea. Del volto li porterà alla vista. L’Unigenito dalla morte li avrà liberati portando la risurrezione. Nell’Eterno entreranno nel cuore per la rettitudine; così questi entreranno ad abitarGli dentro. Retti li avrà giudicati con la risurrezione tutti; saranno viventi col Verbo.

VIII - Dentro l’Unico nella luce abiteranno le generazioni rette dei viventi. Queste col corpo in grembo gli staranno tutte. Desideravano su col corpo risorto i viventi stare. Li avrà aiutati ad entrarvi l’Unigenito: a finire porterà del maligno dal sangue il peccato. La pienezza del soffio sarà stato rinviato da Dio. Entrando la rettitudine del Potente saranno angeli; da figli saranno ad entrare nella Vita su portati angeli dal Padre; tutte rette entreranno le generazioni. In alto dal mondo al Padre le avrà guidate il Verbo portandole nel corpo. La morte nel settimo giorno, che agiva per la rivolta delle origini, avrà finito; strappata sarà uscita. Al trono il Verbo porterà queste. Entreranno così rette a stare. Da questi da dentro sarà stato scacciato dalla risurrezione il serpente. Dal Verbo sarà stato in un buco portato. L’avrà versato fuori all’oscurare. Avrà recato l’angelo a seppellire. L’Unigenito la vita avrà portato di tutti ad essere nella tranquillità. Li avrà portati al riparo. Dentro al fuoco del potente sarà stato bruciato il serpente. Nel mondo la distruzione entrerà giù a recargli il Verbo Unigenito. Al tramonto da solo sazierà i viventi, tagliato, sarà stato in assemblea nel mondo su portato alle bocche. Giù il Verbo avrà portato l’angelo nell’assemblea. Per sorte dell’Unico la morte in azione con la risurrezione dei corpi sarà ad inviargli. Per l’Unigenito nei corpi dentro agirà cosi la rettitudine la pienezza in questi. A casa col corpo saranno portati al Risorto per la potenza entrata simili. Dal Padre su saranno ad entrare risorti a casa i fratelli dal Verbo portati. Angeli l’Unigenito avrà portato tutti i fratelli da sviati, col vestito entreranno della rettitudine. Pienamente il volto così della Rettitudine vedranno.

IX - A casa torneranno ad agnelli simili. Dal Potente saranno ad entrare angeli fanciulli dal Messia salvati. E accompagnerà dall’Unico i morti risorti. Il serpente portato alla distruzione col fuoco, finita sarà stata l’energia che vive nei corpi. Ed in tutti dentro in dono ad agire entrerà nel settimo giorno la purità. Sarà l’energia dell’origine a ristare in pienezza in tutti nel corpo. Saranno angeli dell’Unico a casa a vederlo. Dentro nel grembo del Potente entreranno. Nel mondo rinnovati saranno stati dal Crocifisso. Al fango, in cui i corpi erano racchiusi, entrò giù a recare il soffio dell’Unico. La vita rispunterà, puri li riporterà l’energia. L’Unigenito nella morte la risurrezione ai viventi riporterà con l’energia delle origini e nel midollo si rialzerà l’originaria rettitudine. Con la rettitudine così li aiuterà. Dal fango i corpi saranno a rivivere. Nelle tombe si riporterà nei corpi l’esistenza per l’energia dello spirito che entrando porterà giù col soffio l’Unigenito. In giro si riporteranno vivi. Dentro nel mondo per questi in un corpo ad abitare si chiuse il Verbo portandosi alla vista dei viventi. Portato in croce risorse; con la risurrezione in azione in giro portò nel mondo la rettitudine. Così la rettitudine abitò nel mondo. Dentro versata fu nella Madre. In azione entrerà la rettitudine che strapperà dai viventi l’angelo che uscirà distrutto. Da dentro il vomito del serpente uscirà dai viventi; sarà dalla vita ad uscire abbattuto. Nella lite sarà finito per la rettitudine soffiata dal Crocifisso dentro l’esistenza. Dentro i viventi nei corpi racchiuderà dentro la potenza. Del Verbo l’energia entrerà nelle midolla. La sorte dell’originario morire brucerà dentro con l’azione della rettitudine; così nei cuori dentro in dono del Crocifisso la risurrezione sarà. Nel fango il soffio porterà. L’energia dal Verbo recata entrando li rialzerà ed abbatterà col fuoco il serpente dentro. Sarà finito in tutti l’essere ribelle. Dal fango fuori saranno a rivenire in cammino per l’aiuto mirabile che agirà. Dentro il serpente la risurrezione spengerà, lo sterminerà. A casa torneranno. Per la rettitudine riaccesa i viventi giudicati invierà dal Padre alla fine nell’assemblea.

X - Le generazioni porterà a vivere a casa dell’Altissimo. L’Unigenito uscirà vermiglio. Questi sarà il Crocifisso che risarà nel corpo con cui fu ad aiutarli in croce e che portò nei viventi a guizzare dal seno la potenza delle origini della rettitudine così nel cuore. Sarà colui che dentro a casa li avrà riportati nel corpo. Proprio Lui stesso! La speranza di tutti della risurrezione dei corpi porterà ad essere in vita. Dal mondo ad ereditare entreranno nella gloria. A casa li riverserà dalla polvere, dal retti così dentro. Dentro la Donna porterà nell’assemblea dei risorti. Sarà dentro a stare col Crocifisso proprio quella che uscì dall’Agnello dalla piaga che da dentro aveva portato per affliggere il serpente. Dal foro con l’acqua la portò, dal quel foro che il serpente gli portò nel cammino con la morte. Si vedrà intorno la Chiesa sul trono col Verbo. Di retti così un corpo sarà con gli apostoli. Luminosi, risorti saranno ad abitare con il Risorto. Figli a casa saranno salvati dal serpente. Dal cammino sarà stato per l’agire superbo da dentro scacciato. Entreranno tra i Viventi per sempre ad abitare col Padre. Angeli luminosi tutti portati col corpo dall’afflizione al Padre per il peccare finito. I risorti col Crocifisso saranno con gli angeli a vivere. Il Verbo ad indicare un amo con un agnello fu all’angelo che con delitto alla distruzione lo portò in croce. Questi in luogo aperto dentro lo portò il maligno ad uccidere, ma da frutto ci saranno gli apostoli da cui, agendo, in giro una Chiesa uscì. Il Crocifisso, che nella tomba finito era, l’aiutò il Padre che con la risurrezione la potenza gli recò della vita. Dai viventi l’angelo fuori caccerà. A vivere dal nemico in casa furono dei puri che si recheranno tra gli stranieri in cammino. Che dalla morte si risorge ai confini fu per gli apostoli, che agiscono in giro, un Chiesa aperta di retti cosi con quella parola. Dentro c’è di viventi un Tempio nel mondo. Nell’acqua sono a salvare dal serpente. Di questi la vita potente del Crocifisso strappa, illuminandoli ne rovescia l’oppressione, retti sono questi; escono dalle insidie per azione del Crocifisso.

XI - Dalla putredine ad alzare li porta dal peccare il Crocifisso. Ed esce da dentro il maligno per il sangue che in azione da dentro la croce con la rettitudine inviò giù con la potenza nell’acqua. Gli uomini strapperà di persona il Crocifisso dal mondo. All’Unico dal foro nel cuore li invierà. L’essere impuro porterà alla morte. Dentro il sepolcro lo caccerà. E li verserà alla fine nell’assemblea; tutti risorti entreranno. L’Unigenito sul trono con giri d’angeli, mentre il maligno alla porta i viventi vedranno in un buco a stare. All’Uno nel seno l’invierà. Per la perversità finita retti abiteranno all’ombra del Vivente. Dentro entrerà in trono la partorita donna che dal foro guizzò in vista dal Crocifisso. Giù La recò al soffio della vita dalla Croce l’Unigenito con l’acqua. In azione un Chiesa di figli tra gli stranieri in cammino gli apostoli del Crocifisso giù per aiutarlo avranno portato. Versandosi ai confini assemblee del Crocifisso uscirono tra i viventi che le riempirono a centinaia. Nel cammino all’essere impuro il rifiuto accesero. A casa del serpente simili al Crocifisso furono ad uscire che saranno a votarlo all’interdetto dentro. In casa gli versano la purità. La risurrezione del Crocifisso nelle assemblee indicano nel mondo. Convertiti sono dagli apostoli cosi ad una retta vita. Dentro la Madre versa da mangiare il Figlio. Furono per il mondo agendo a dispiegarsi portando una Chiesa annunciandoLo. Dentro alla Madre portò della rettitudine la potenza a stare nel sangue. Questa con l’azione per l’Unigenito portò una comunità che si vede riempita essere nel grembo di perfezione in quanto dall’Unigenito Le scende la potente energia. Dentro un Tempio in cammino dell’Unigenito risorto nella Chiesa vive. Con l’energia dentro dell’Unico simili dal grembo da dentro gli sono a venire, tutti portati dall’acqua. Fu al morire che il Risorto al serpente recò con la rettitudine potente che stava nel sangue il rifiuto dell’Uno. Dal seno dal foro La recò alla vista. Da dentro del Crocefisso la rettitudine inviò. Dall’Unigenito scese la potenza agli apostoli. Dentro ai viventi la luce in tutti abiterà, sarà per il Crocifisso il mondo salvato con la rettitudine dal bestiale. In azione nella Chiesa fu nel cuore a portare il soffio dall’alto della rettitudine. Un retto corpo ci fu per gli apostoli.Tutti illuminano i popoli che desidereranno il Crocifisso.

XII - Questi fuori da dentro il pianto li portano col vino che a coppe l’Agnello è ad inviare con la risurrezione in dono. Gli apostoli dentro sono a venire a recare la manna da cui esce la vita per le moltitudini. Sotto escono dell’Unico figli nel mondo illuminati nelle assemblee. Ed alla Chiesa che c’è dell’Unigenito così li portano alle mammelle. Il Crocefisso stretto in croce dal foro il soffio fuori da dentro recò della rettitudine. Così dall’Agnello furono gli apostoli inviati con la Madre da casa. Dentro a generare la Chiesa è questa con gli apostoli. Sono stati inviati dal Crocifisso per strappar via il male operare. Dalla croce dell’Unigenito uscì un dono per il mondo. Uscì dall’innalzato la colomba; una donna che aiuta l’Unico. Fratelli del Crocifisso porterà tutti. A tutti sarà nel mondo a portare la rettitudine che dal foro sgorgò, di retti lo riempirà. Ad uscire con la parola furono nel mondo, portano a sentire della risurrezione. Dal cuore fu dal Crocifisso a sorgere la Madre tutta retta che in giro la parola reca. Il maligno colpisce nel mondo dentro. Per il Risorto partorirà viventi che agiranno rettamente. In giro per la parola usciranno tutti retti agnelli. Sono gli apostoli ad accendere una luce nei viventi che desidereranno il Crocifisso. Dentro, ad abitare dov’erano a casa dell’Unigenito, fu ad entrare la gloria sulla Donna con lingue di fuoco. (È la Pentecoste.) Dentro questi con la rettitudine tutti dentro furono segnati. Entrato dentro l’essere puro, uscì la vergogna. Il fuoco li versò in cammino. Fu un retto corpo all’esistenza per gli apostoli in azione. Dell’Unico i viventi figli saranno per l’energia che agirà in pienezza; col corpo saranno angeli. A casa nella luce saranno tutti con la Shekinah. Ad abitare su il Verbo li porterà e con gli angeli dentro l’assemblea tutti liberati dall’Unico su al volto li porterà. L’energia recata avrà abbattuta, mangiandola, l’esistenza dell’angelo. In alto col Verbo saranno ad entrare i viventi. Risorti per l’energia dell’Unico entrata, retti tutti dentro usciranno; in questi, che lo desideravano, il soffio nei corpi avrà recato bruciandone la perversità. Il Messia, portato in croce, che fu al mondo un vivente, avrà portato frutto. Nel cuore tutti dell’Uno avrà portato i fratelli col corpo.

Sono ovviamente a disposizione per fornire la dimostrazione del testo ottenuto ove riporto:

- in grassetto la traduzione dall’ebraico di Allegro;
- il testo ebraico colonna per colonna, sito per sito e riga;

per riga con lettere rabbino quadrate;
- il primo numero indica la colonna,
- il secondo il sito del tesoro,
- il terzo la riga del sito,
- il quarto la riga della colonna.

(Es. RR4,17.1.3 - RR=Rotolo di Rame;
il primo numero 4 indica la colonna n° 4, il secondo numero il 17 il sito del tesoro, il terzo numero 1 la riga del sito e il quarto numero 3 la riga della colonna.)

la traduzione per decriptazione col metodo dei segni.
(Nel testo dell’appendice del libro di Feather mi pare di aver trovato, anche se rare, alcune incongruenze tra il traslitterato in lettere moderne e quanto sembra apparire dalle lettere del testo antico; in quei pochi casi ho riportato le lettere ebraiche che scorgo; in tali casi ho sottolineato la lettera ebraica.)

Nella decriptazione, solo per la Colonna 1 a dimostrazione, accanto ad ogni parola ho indicato il segno di riferimento e, per le altre Colonne, onde agevolarne la lettura, ho riportato solo i segni delle parole che si ottengono dal raggruppamento di più segni ebraici.

a.contipuorger@gmail.com

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