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RICERCHE DI VERITÀ...
IL CARRO DI FUOCO DI EZECHIELE: UFO E/O MACCHINA DEL TEMPO?
di Alessandro Conti Puorger
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DIO E GLI EXTRATERRESTRI
Chi crede in Dio, unico creatore del cielo e della terra e delle innumerevole galassie di stelle e pianeti e altre realtà celesti, non può escludere che nella Sua infinita possibilità sussista la volontà di vita anche su altri mondi e quindi, di altre intelligenze che in definitiva pure in Lui riconoscono la "paternità" della propria vita, perciò simili, fratelli, in altri pianeti del creato.
Con ciò non può obiettarsi ad opinioni su iniziative di esseri evoluti che sentono l'esigenza di annunci di verità acquisite per il progredire di culture in tutto il creato.
E ciò che passa per la logica non si può escludere senza prove contrarie.
Nel Vangelo di Giovanni, peraltro, vi è una frase di Gesù che apre tutto uno spaccato di ipotesi sul tema:
"E ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore." Gv 10,16
Questo Dio ha creato il tempo e lo spazio, ma senza esserne vincolato.
La speranza dei mistici tra gli uomini e gli tra alieni, se vi sono, è quella di vederlo e di passare alla Sue "dimensioni".
Cioè attendono che vi sia un'ulteriore crescita o comunque un avvicinamento da parte Sua per un contatto più ravvicinato.
Cioè o noi o Lui dobbiamo fare un viaggio nel nostro spazio e nel nostro tempo per uscirne.
La fantascienza è stata spesso molla di scoperte che l'ortodossia col suo lento e pesante incedere ha accettato solo dopo secoli di negazioni.
Si pensi all'idea del volo, accarezzata per millenni dall'uomo, o alla possibilità di parlare, praticamente in tempo reale, con altri uomini agli antipodi o anche in capsule spaziali.
Nel contempo illustri scienziati da decenni stanno sondando con approcci teorici raffinati la possibilità di percorrere il tempo nelle due direzioni.
Cioè l'idea nata da tempi non recenti è entrata ormai nell'immaginario collettivo per una macchina del tempo o di raggiungere velocità superiori a quelle della luce per accedere ad altri mondi in tempi contenuti con le possibilità umane.
Molte idee-speranze degli uomini di oggi non sono però diverse da quelle dei tempi di Ezechiele anche se sono passati oltre 25 secoli.
Ogni uomo più o meno inconsciamente si attende che un bel giorno debba entrare in una avventura mai prima affrontata e che un viaggio più o meno rapido fuori dal tempo lo dovrà pur fare.
Questo uomo, se non cade nel nulla, ma accoglie rivelazioni o idee religiose, può domandarsi quali saranno le modalità ed il mezzo.
È in pratica anche la domanda dei faraoni di 5000 anni fa.
Anche prima dei tempi di Cheope pensavano ad un viaggio con apposita nave che partendo da un canale vicino alla piramide, che ne conteneva il corpo, s'incanalava nel Nilo e s'innestava all'orizzonte, in un preciso giorno, nella via lattea per portarsi alla costellazione di Orione e… oltre.
Problematiche del genere sono simili a quelle che hanno mosso i profeti dell'A.T. che desideravano contatti (ravvicinati) faccia a faccia con Dio.
Certo non si poteva ardire molto in modo esplicito in quanto era chiaro che l'uomo più di tanto non poteva colmare da solo la distanza con Dio, ma occorreva un avvicinamento per volontà divina.
Nulla allora si sapeva del DNA, ma era evidente che un qualcosa nella genetica dell'uomo doveva però modificarsi per intervento diretto del Creatore con l'innesto della "natura divina" nella natura umana per sviluppi a nuove dimensioni atte a rendere possibile la visione ravvicinata.
Occorreva perciò un ponte.
Caronte, con la sua barca, è un mito antico che preannuncia anche nel mondo greco-romano una sentita esigenza ed il tentativo di spiegazione e di ricerca del supero dei confini spazio-temporali.
Nel mondo ebraico la risposta in definitiva fu il Messia.
Pur se negli scritti canonici della Bibbia ebraica, col livello della sola lettura ortodossa esterna, tale attesa è veramente molto contenuta, nelle letture di secondo livello, cioè per decriptazione, ove i filosofi, mistici e profeti, così colloquiavano tra loro, questa era molto ardita e diffusa.
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