parti precedenti:
INTRODUZIONE »
LE GENEALOGIE »
SULLA RIVA DEL MARE IN FRONTIERA CONTRO IL MALE
Dio, per creare l’uomo libero, ha scelto di portarlo dalla non esistenza gradualmente alla statura di figlio, facendolo crescere lottando contro il "non essere".
La venuta del Messia, che impersona l’attesa ebraica "dell’Adam Kadom", conferma l’attuarsi di questo disegno.
Alla personificazione del non essere, al negativo, cioè al male, Dio però ha posto una frontiera, un limite.
Nel libro di Giobbe è chiaro il pensiero (38,8-11):
"Chi ha chiuso tra le due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno...? Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte e ho detto: Fin qui giungerai e non oltre e qui si infrangerà l'orgoglio delle tue onde."
Chi ostacola le forze del male su quella linea è lui stesso e ne ferma le onde sulla riva.
In prima linea l'uomo non è solo: su questa riva c'è, infatti, sempre Lui stesso; l’uomo, però, non sempre se n’accorge.
La parola "riva" in ebraico si dice
SPT, e Lui sta con un fuoco là pronto con una colonna di fuoco acceso, come all’apertura del Mar Rosso, che rappresenta la risurrezione e dirà la parola fine all’esistenza del male nelle vicende dell’uomo.
Fu sulla riva del mare, infatti, che Lui come colonna di fuoco apparve e aprì il mare e distrusse il nemico:
"... il Signore che offrì una strada nel mare ed un sentiero in mezzo ad acque possenti che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi insieme; essi giacciono morti, mai più si rialzeranno..." (Is. 43,16b-17a)
Vediamo alcuni aspetti di questa idea come ha trovato sviluppo nel Nuovo Testamento.