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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
I GEROGLIFICI EBRAICI
DEL LIBRO DI DANIELE

di Alessandro Conti Puorger
 

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DANIELE 2 - IL SOGNO DI NABUCODONOSOR »
DANIELE 3 - L'ADORAZIONE DELLA STATUA D'ORO »
DANIELE 4 - SOGNO PREMONITORE E FOLLIA DI NABUCODONOSOR »

DANIELE 5: IL BANCHETTO DI BALDASSAR
Daniele 5,1 "Dentro del serpente la devastazione scese nei corpi dei viventi in cammino alle origini.
In azione dentro per aiutare con una guerra grande al serpente, in un corpo puro il Figlio si porterà nel mondo.
Sarà di Dio il Verbo a portarsi, del Potente verserà dentro il rifiuto al serpente.
Per soffiarlo via si chiuderà a vivere nel corpo di una donna; al termine ne uscì."

Daniele 5,2 "In una casa guizzerà alla luce l'Unigenito, giù si vedrà in un vivente nel corpo dentro al cuore in azione per vivere nella prigione dell'essere ribelle.
La maledizione sarà alla fine ad esistere al mondo al serpente per ricusarlo dall'esistenza.
Per bloccarlo al mondo da casa l'Unigenito si recherà dal trono, il Verbo dalla nube sarà ad uscire, a trar fuori l'angelo di casa si porterà.
Della rettitudine in aiuto il germoglio il Padre recherà nel mondo, dalla destra uscito sarà, alla prigione per aiutare sarà dentro.
Sarà di un povero a guizzare dalla matrice.
Recata sarà stata una luce da segno portata dagli angeli.
In una casa al mondo si recò un angelo a parlare così: l’Unigenito si porterà nel corpo in modo pura nel Figlio.
Recherà nel mondo ad esistere la risurrezione che rivelerà alla fine in campo.
Recherà del Potente la grazia al mondo."

Daniele 5,3 "Da casa l'Unico una mano sarà ad inviare al mondo, ci sarà il segno un giorno che l'Unigenito inviato sarà per aiutare.
Al mondo da solo sarà, in campo l'energia col Verbo da fune ai viventi invierà per uscire di forza dalla prigione gli sbarrati che sono dentro.
La forza per finire il maledetto dal mondo dalla nube sarà dentro ad esistere in una casa; sarà in corpo a portare il fuoco per il serpente.
Tra i viventi lo recherà una donna; un segno sarà recato dentro al mondo lo recheranno gli angeli del Potente.
Il retto Unigenito recherà in un corpo la purezza, dentro ad abitare starà, per bruciare in cammino il serpente alla fine uscirà, recherà il vigore dell'energia finalmente nel mondo."

Daniele 5,4 "L'Unigenito la risurrezione alla fine sarà a recare nelle tombe. Vivi col corpo all'Unico li recherà risorti a casa.
Dal chiuso porterà con potenza il maledetto ad uscire.
Sarà sbarrato fuori di casa.
L'Unigenito lo recherà colla rettitudine in un foro, disperderà il serpente, con ira annienterà il serpente delle origini.
Inizierà ad agire per desiderio dell'Unico il Figlio Unigenito."

Daniele 5,5 "Dentro al mondo sorto nel tempo, adirato per abbatterlo si recherà l'Unigenito giù a casa in azione dall'angelo.
Sarà a sbarrarsi in un uomo, vi recherà la rettitudine completa dentro, per finirlo la verserà a casa del serpente.
Invierà dentro un corpo il fuoco completo.
L'Unigenito dall'alto in cammino lanciatosi dalla nube, sarà così a finire il serpente, ad aprire sarà della prigione la porta.
Sarà dai viventi in cammino dall'Unico portato a vivere per il serpente affliggere.
Nella prigione di questi entrerà il Verbo in pienezza, sarà la mano dell'Unico.
Per aiutare sarà così alla fine dentro l’Unigenito."

Daniele 5,6 "L'Unico per punire tra i viventi il serpente il retto Unigenito da questi sarà a portare nel mondo.
Ci sarà una luce d’angeli a portarsi fuori, si saranno portati dai pastori gli angeli in campo.
Saranno ove sarà la casa/famiglia entrata accompagnati dagli angeli.
Fuori li porteranno ove versatosi per amore in un corpo sarà in una grotta giù nel mondo.
Per liberare alla fine nel corpo sarà ad abitare.
L’Unigenito così in un corpo dentro alla fine entrerà per sbarrare il maledetto, l'Unigenito irretirà l’angelo (ribelle)."

Daniele 5,7 "Verserà nel corpo l’Unigenito tra i viventi in cammino il Padre. Per vivere dal potente serpente nel mondo dall'alto entrerà la potenza in una Donna.
Il Verbo sarà ad affliggere il demonio, desidera trarlo fuori dai corpi.
Sarà dall'Unico in azione inviato al mondo a vivere in cammino l'Unigenito.
Si recherà dal primo degli essere ribelli.
Dal serpente un amo sarà vivente, gli sarà dentro una casa in un neonato a stare la rettitudine del Potente, in un uomo sbarrata sarà.
Il diletto uscirà dalla scrittura nel mondo avendo giudicata la perversità del superbo.
In un mondo sarà a chiudersi l'energia degli angeli, sarà l'Unigenito in un corpo in cammino a portarsi, inviato dall'Unico sarà il cuore ai simili, la manna porterà della rettitudine.
Dalla nube sarà una mano al mondo ad entrare dentro dell'Unico, dall'alto i precetti inizieranno in un corpo ad uscire che porteranno la fine del serpente.
Tutti saranno a casa nel Regno gli uomini del Potente nel cuore."

Daniele 5,8 "L'Unigenito per punirlo dall'alto al serpente sarà inviato, così il vigore della rettitudine sarà a vivere, sarà in un vivente in cammino nel corpo, affliggerà il serpente, l'ucciderà alla fine.
Da dentro il maledetto che nei viventi si versò nei corpi all’origine recando la superbia col corpo la maledizione recherà alla conoscenza; percuoterà il serpente colla rettitudine l'Unigenito."

Daniele 5,9 "L'Unigenito in aiuto sarà inviato dai viventi in cammino dal Padre.
Un potente fuoco l'Unico al nemico accenderà in cammino, inizierà gli uomini dentro al mondo ad accompagnare.
A questi sarà a portare al mondo la forza; arderà il Figlio la perversità, sarà a recare nei corpi la purità, figli recherà dal mondo, saranno liberati tutti, a casa in dono l'invierà."

Daniele 5,10 "A vivere in cammino alla fine la maledizione verserà da casa perché è i viventi il serpente ad affliggere, la recherà in un corpo con il Figlio.
Dentro dagli angeli recherà al mondo ad esistere il cuore, sarà dell'innocenza alla luce finalmente la forza delle origini, dall'alto al serpente alla fine a coabitare un puro in cammino l'Unico recherà. L'Unigenito vivo in un corpo perfetto in cammino dal primo serpente da una vergine sarà inviato a vivere onde sia il rifiuto ad esistere dentro al mondo al serpente portato.
L'Agnello in azione sarà portato.
Per ucciderlo, e per colpirlo sarà recata la forza della rettitudine; la maledizione sarà per bruciare il drago portata."

Daniele 5,11 "L'Unigenito sarà alla fine a stare in un uomo dentro a vivere dal serpente, la rettitudine recherà all'oppressione per aiutare, sarà col corpo a portare racchiusa della maledizione la forza, l'energia verserà per trebbiarlo . Sarà inviato dentro al mondo, sarà a recarsi da casa un giorno, sarà del Padre.
E gli recherà un retto che l’energia nel mondo sarà in un corpo a recare, si porterà per bruciare colla rettitudine potente il drago.
E gli recherà per amo un vivente del mondo, la rettitudine racchiuderà così in un uomo, al maledetto sarà inviato col fuoco il castigo a casa per la perversità.
In un vivente in cammino l'Unico invierà dentro la rettitudine per bloccare l'angelo nemico.
Il Padre recherà l'Agnello dentro una grotta per amore; in vita sarà inviato da Donna.
Il Verbo sarà ad uccidere il demonio, l'annullerà dal cammino.
Da pellegrino per l'opprimere abbattere sarà tra i viventi del mondo l'Unigenito, dentro anela il serpente affliggere."

Daniele 5,12 "Per tutti una fune in aiuto sarà col corpo recata, per i viventi alla fine esisterà che in alto li invierà.
Per sbarrare il peccare il fuoco a casa del potente drago recherà, in vita il Verbo, sorgerà da Rachele, sarà ad abitare l’Unigenito in un villaggio (un villaggio di Rachele è Betlemme dove vicino la tradizione poneva la tomba della matriarca Rachele) in un primogenito.
A chiudersi sarà per aiutare, dell'angelo si recherà a liberare i corpi, l'Unigenito verserà dal cuore nei corpi la forza dell'energia, lo brucerà completamente, da dentro lo strapperà via, da dentro uscirà, da solo tra i lamenti il maledetto che battuto sarà da un vivente.
Il serpente che li affligge per il fuoco in luogo desolato sarà logorato.
Dal cuore brucerà l'Unigenito il nemico colla rettitudine; legato l'angelo sarà.
La maledizione gli sarà tutta versata, nei corpi sarà recato il soffio della risurrezione, i corpi all'esistenza dalle tombe si riporteranno fuori."

Daniele 5,13 "Dentro dall'Unigenito punito giudicato sarà il primo serpente nel mondo.
Con azione potente lo verserà dal sangue dei viventi, la potente rettitudine delle origini si vedrà inviata al mondo, i viventi in cammino l'Unigenito condurrà dall'Unico vivi col corpo partoriti angeli saranno.
La maledizione dell'Unico che invierà alla fine al mondo con Lui bloccherà l'angelo.
Si mise in cuore d’aiutare, dalla destra il Figlio sarà in esilio, dalla nube sarà nell'esistenza al mondo, a portarsi sarà alle mammelle, sarà in campo, sarà finalmente a stare tra i viventi in cammino l'Unigenito.
Il padre sarà qua di Giuda."

Daniele 5,14 "Porterà la risurrezione ai viventi nel tempo l'Altissimo che la rettitudine in aiuto sarà nei corpi a portare a chiudere.
Il maledetto che ci sta per l'energia dentro l'arderà, l’invierà fuori, sarà nei corpi bastonato e ad aborto il drago recherà.
Lo porterà la racchiusa rettitudine nei viventi fuori a stare.
Finito che sarà dai corpi fuori, usciranno risorti tutti, il vigore in tutti abiterà della rettitudine."

Daniele 5,15 "E da retti a vedere gli angeli usciranno in alto, portati allo stato del tempo antico saranno dall’amo che ci sarà stato per i viventi.
Ci sarà stato dall'Unico da Donna il Verbo nell'esistenza.
L'Unigenito per aiutare sarà dalla scrittura ad uscire in aiuto, inviato nel mondo il diletto porterà il soffio della risurrezione, nei corpi uscirà del Potente lo splendore.
Dal tempo dagli angeli saranno portati al potente Padre.
Uscito che sarà il serpente, nelle anime il verme del serpente finirà con la maledizione, dalla prigione portati saranno fuori."

Daniele 5,16 "Porterà l'Unigenito l'energia al mondo della risurrezione ai viventi nel tempo, dall'alto la forza della rettitudine in aiuto sarà alla fine in tutti, l'orgoglio nei corpi sarà a finire.
La vita il Verbo colla risurrezione tirerà fuori dal cuore, col corpo saranno angeli, dal serpente liberati, nei corpi ricomincerà la rettitudine ad agire.
Dagli angeli l’invierà dal mondo, alla fine li porterà tutti così finalmente a casa da Dio a vivere; li verserà col corpo dall'Unico.
Porterà il Verbo i risorti nel corpo dal mondo, del Potente lo splendore a vedere li porterà alla fine.
Invierà un fiume di figli nell’Unico il Crocifisso nel cuore di simili a vivere tra gli angeli, li recherà retti.
Alla nube entrano a casa dell'Unico in alto, vi saliranno per tutta la vita e dal colle della crocifissione al Padre i viventi in cammino porterà il Crocefisso, verranno da risorti nel Potente nel cuore."

Daniele 5,17 "Dentro la nube saranno inviati a vedere gli angeli.
Grida di giubilo invieranno, sono da Dio portati, nell'Unico vivranno col corpo che avrà riversato nel sangue dei viventi la potenza della rettitudine delle origini.
Gli uomini dall'angelo tutti liberati, il Potente dal mondo li porterà ad essere figli a casa.
Questi al palazzo dalla prigione, chiusi nel corpo li invierà dal mondo, dentro al Figlio nella piaga del Crocefisso, dentro l'Unico l'Unigenito verserà.
A vedere il Potente i viventi in cammino all'Unico recherà il Verbo ad abitare dove alla conoscenza degli angeli usciranno."

Daniele 5,18 "Dall'Unico cogli angeli alla fine entreranno nel Regno. L’Unigenito l'aveva giurato alle origini che con azione potente sarebbe stato l'Unigenito ai viventi la potenza della rettitudine a portare alla fine.
L'Unigenito porterà un corpo ad essere Tempio.
L'Unico recherà il diletto che inizierà a riportare lo splendore dell'Unico ad esistere al mondo.
A casa del serpente l'energia dentro così per aiutare invierà giù nei corpi, del Padre recherà la rettitudine."

Daniele 5,19 "E i viventi angeli col corpo a casa porterà, completo alla nube sarà il carico, guizzati fuori tutti i popoli in vita saranno dall'Unigenito che all'Unico a vivere col corpo risorti ad inviare sarà dal mondo e portati questi uniti saranno a vedere gli angeli. A portare a bloccare la malattia sarà stata, dell'angelo i viventi ad esseri puri nel sangue li porterà.
Entrata la forza, aiutati saranno stati da Lui.
Su a casa dall'Unico dal mondo porterà ad entrare, li verserà nel cuore, li accompagnerà, aiutato il Signore le schiere.
La perversità nei viventi racchiusa dal tizzone sarà uscita.
Porterà nel mondo giù in casa l'Unigenito la calamità al ribelle che tra i viventi si portò; a sbarrarlo sarà Lui.
Le schiere Lui libererà dal soffio del serpente."

Daniele 5,20 "Avrà portato la rettitudine in aiuto, risaranno i corpi in vita.
Nei cuori dentro ad entrare porterà lo Spirito.
Nel mondo alla fine lo verserà il Verbo per finire il serpente dal mondo.
L'empio uscirà con l’entrare dell'energia che racchiude la purezza che l’ucciderà nei corpi.
Alla pienezza dell'Unico nel Regno dal mondo li porterà.
Col diletto dal mondo entreranno nell'eternità.
Saranno portati a vivere tra gli angeli dal mondo."

Daniele 5,21 "Porterà della vita l'energia il Figlio ad esistere per gli uomini che impediti sono dall'essere impuro che dal cuore da dentro uscirà dai popoli.
Delle tombe porterà la fine, dell'Unico la risurrezione porterà, sarà a recarla in azione dal seno.
Dominato sarà dall'Unigenito, un rogo in azione per il fuoco dentro inizierà per la rettitudine, della Toràh sarà l'energia ad esistere, sarà nel cuore dei popoli portata.
Angeli usciranno, li porterà l'Agnello in cielo col corpo, dal mondo saranno su immersi nell'eternità.
Alla porta saranno dell'Essere alla conoscenza quanto basta, tranquillamente nel cuore di Dio.
Entreranno con l'Unigenito nell'Altissimo Padre nel Regno.
Gli uomini col corpo da tributo saranno.
Saranno su dove il Risorto innalzato fu ad entrare."

Daniele 5,22 "Ha portato l'Unigenito l'energia, per finirlo gli entrò in casa, a Raab una potente bruciante luce con il 'no' uscì, umiliato in croce dal serpente da dentro il pianto per un cane (pagano) peri, in aiuto fu la rettitudine a generare l'energia al mondo fu che ne sbarrerà l'agire alla fine."

Daniele 5,23 "Si riporterà dall'alto vivo con il corpo tra i peccatori all'esistenza l'Unigenito nel mondo.
Il Crocifisso con il corpo si riporterà tra i viventi, gli uomini porterà il serpente a ricusare, sarà dalla nube dov’è, dentro a ristare alla fine del mondo.
In campo risarà il Crocefisso, si porterà ad abbattere il verme con la forza della rettitudine che aveva recato ad incontrarlo per finire la perversità dalle moltitudini dei corpi.
Il Figlio sarà così da risorto a rivelare la perfezione con la grazia.
La punizione all'essere ribelle inizierà con la risurrezione che a tutti sarà inviata.
Da dentro ad entrare porterà l'energia che recherà al serpente la maledizione ad esistere.
La rettitudine per far perire il tizzone gli entrerà.
Dentro l’Unigenito l’invierà nelle tombe per risorgerli dalla polvere, con questo il rifiuto dell'Unico in azione per desiderio del Padre gli invierà.
L'Unigenito per aiutare il no dal petto per l'opprimere recherà al serpente.
L’Unigenito con la risurrezione dal seno sarà a portare al serpente da calamità in azione; sarà a scacciare con un soffio lo spavento portato dal serpente.
Per giuramento l'Unigenito in aiuto sarà delle anime alla fine con la rettitudine.
Dentro risarà, la porta ad aprire porterà della prigione, i corpi chiusi dall'oppressione del serpente usciranno, del Potente riinizierà lo splendore completo."

Daniele 5,24 "Dentro l'Unigenito punirà nei viventi l'angelo, l'abbatterà dal sangue, lo recherà fuori dall'esistenza, brucerà il serpente che sarà chiuso dal Verbo in un foro.
Dalla nube sarà all'esistenza d'aiuto l'Unigenito.
Si recherà lo scrissero che il Signore uscirà col corpo in dono ai viventi."

Daniele 5,25 "Porterà in aiuto l'energia al mondo della rettitudine completamente dentro l'Unigenito quanto basta per i corpi risorgere, sarà dai viventi in vita inviato dall'Unico, da manna verrà versata, della potenza porterà il soffio nei corpi, in pienezza saranno angeli."

Daniele 5,26 "Giudicata al mondo la superbia bruciata dai corpi dei viventi, il serpente finito dall'Amen, la fede riuscirà in Dio, nel mondo inizierà il Regno della rettitudine e in campo la pace uscirà."

Daniele 5,27 "Completamente arrostito alla fine, abbattuto il serpente, tutti col Padre vivranno.
Dall'originaria idolatria saranno per l'Unigenito portati fuori con la risurrezione; tutti così li strapperà via dalle tombe, in pienezza risaranno nei corpi."

Daniele 5,28 "Il Verbo nel corpo nel foro il frutto nascosto in cammino ha portato alla fine di retti, e sono usciti, sono a casa tutti ad imparare dall'Essere recati, la Parola le menti riempirà."

Daniele 5,29 "Dentro la nube saranno dagli angeli coll'Unigenito a vivere col corpo a casa del Potente risorti, a riporre li avrà recati ad entrare nel cuore.
La risurrezione porterà il serpente giudicato ad essere da Dio, lo porterà fuori dai viventi, dagli angeli li condurrà retti.
Dell'Unico dalla porta che è d'oro all'ingresso, in alto su li porterà l'Unigenito.
Nei corpi la perversità l'Agnello colpirà, l'iniquità sarà sbarrata, sarà il serpente da Lui bruciato.
Del Potente saranno nel cuore tutti a guizzare.
Tutti dal Padre al Regno porterà alla fine l’Unigenito."

Daniele 5,30 "Da dentro al mondo dentro di notte saranno nell'Unico versati nel cuore. Saranno dal Potente ad abitare da potenti risorti con l’Unigenito su con i corpi angeli retti dall'Onnipotente Unico."

TRADUZIONE CEI:
Daniele 5 - Il banchetto di Baldassar
5,1 "Il re Baldassar (Balshassar) imbandì un grande banchetto a mille dei suoi dignitari e insieme con loro si diede a bere vino."
5,2 "Quando Baldassar ebbe molto bevuto comandò che fossero portati i vasi d'oro e d'argento che Nabucodonosor suo padre aveva asportati dal tempio, che era in Gerusalemme, perché vi bevessero il re e i suoi grandi, le sue mogli e le sue concubine."
5,3 "Furono quindi portati i vasi d'oro, che erano stati asportati dal tempio di Gerusalemme, e il re, i suoi grandi, le sue mogli, e le sue concubine li usarono per bere;"
5,4 "mentre bevano il vino, lodavano gli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno e di pietra."
5,5 "In quel momento apparvero le dita di una mano d'uomo, le quali scrivevano sulla parete della sala reale, di fronte al candelabro. Nel vedere quelle dita che scrivevano,"
5,6 "il re cambiò d'aspetto; spaventosi pensieri l'assalirono, le giunture dei suoi fianchi si allentarono, i ginocchi gli battevano l'un l'altro."
5,7 "Allora il re si mise a gridare, ordinando che si convocassero gli astrologi, i caldei e gli indovini. Appena vennero, il re disse ai saggi di Babilonia: chiunque leggerà quella scrittura e me ne darà la spiegazione sarà vestito di porpora, porterà un collana d'oro al collo e sarà il terzo signore del regno."
5,8 "Allora entrarono nella sala tutti i saggi del re, ma non poterono leggere quella scrittura né darne al re la spiegazione."
5,9 "Il re Baldassar rimase molto turbato e cambiò colore; anche i suoi grandi rimasero sconcertati."
5,10 "La regina, alle parole del re e di suoi grandi, entrò nella sala del banchetto e, rivolta al re, gli disse: Re, vivi per sempre! I tuoi pensieri non ti spaventino né si cambi il colore del tuo volto."
5,11 "C'è nel tuo regno un uomo, in cui è lo spirito degli dei santi. Al tempo di tuo padre si trovò in lui luce, intelligenza e sapienza pari alla sapienza degli dei. Il re Nabucodonosor tuo padre lo aveva fatto capo dei maghi, degli astrologi, dei caldei e degli indovini."
5,12 "Fu riscontrato in questo Daniele, che il re aveva chiamato Baldassar, uno spirito superiore e tanto accorgimento da interpretare sogni, spiegare detti oscuri, sciogliere enigmi. Si convochi dunque Daniele ed egli darà la spiegazione."
5,13 "Fu quindi introdotto Daniele alla presenza del re ed egli gli disse: Sei tu Daniele un deportato dei Giudei, che il re mio padre ha condotto qua dalla Giudea?"
5,14 "Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito degli dei santi e che si trova in te la luce, intelligenza e sapienza straordinaria."
5,15 "Poco fa sono stati condotti alla mia presenza i saggi e gli astrologi per leggere questa scrittura e darmene la spiegazione, ma non sono stati capaci."
5,16 "Ora, mi è stato detto che tu sei esperto nel dare spiegazioni e sciogliere enigmi. Se quindi potrai leggermi questa scrittura e darmene la spiegazione; tu sarà vestito di porpora, porterai al collo una collana d'oro e sarai il terzo signore del regno."
5,17 "Daniele rispose al re: Tieni pure i tuoi doni per te e dà ad altri i tuoi regali; tuttavia io leggerò la scrittura al re e gliene darò la spiegazione."
5,18 "O re, il Dio altissimo aveva dato a Nabucodonosor tuo padre regno, grandezza, gloria e magnificenza."
5,19 "Per questa grandezza che aveva ricevuto, tutti i popoli, nazioni e lingue lo temevano e tremavano davanti a lui; egli uccideva chi voleva, innalzava chi gli piaceva e abbassava chi gli pareva."
5,20 "Ma, quando il suo cuore s’insuperbì e il suo spirito si ostinò nell'alterigia, fu deposto dal trono e gli fu tolta la sua gloria."
5,21 "Fu cacciato dal consorzio umano e il suo cuore divenne simile a quello delle bestie; la sua dimora fu con gli onagri e mangiò l'erba come i Dio altissimo domina sul regno degli uomini, sul quale innalza chi gli piace."
5,22 "Tu, Baldassar suo figlio, non hai umiliato il tuo cuore, sebbene tu fossi a conoscenza di tutto questo."
5,23 "Anzi tu hai insolentito contro il Signore del cielo e sono stati portati davanti a te i vasi del suo tempio e in essi avete bevuto tu, i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue concubine: tu hai reso lode agli dei d'oro, d'argento, di bronzo, di ferro, di legno, di pietra, i quali non vedono, non odono, e non comprendono e non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita e a cui appartengono tutte le tue vie."
5,24 "Da lui fu allora mandata quella mano che ha tracciato quello scritto,"
5,25 "di cui questa è la lettura: MENE, TEKEL, PERES,"
5,26 "e questa ne è l'interpretazione: MENE; Dio ha computato il tuo regno e gli ha posto fine."
5,27 "TEKEL; tu sei stato pesato sulle bilance e sei stato trovato mancante."
5,28 "PERES; il tuo regno è diviso e dato ai Medi e ai Persiani."
5,29 "Allora, per ordine di Baldassar, Daniele fu vestito di porpora, ebbe una collana d'oro al collo e con bando pubblico fu dichiarato terzo signore del regno."
5,30 "In quella stessa notte Baldassar re dei Caldei fu ucciso."

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