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VANGELI E PROTOVANGELI...
VANGELI, PROFEZIE ATTUATE DAL CRISTO
di Alessandro Conti Puorger
Gli evangelisti hanno lasciato tracce di aver colto nell’A.T. le profezie.
INTRODUZIONE
In questa rubrica "Decriptare la Bibbia" sto trasferendo gradualmente con continue prove, dedotte dall’esame dei testi biblici dell’Antico Testamento, che tali scritti con i segni originari ebraici sono dotati anche d’intrinseca possibilità di una lettura interna svelabile con la giusta chiave.
In estrema sintesi, sostengo che si può fare anche una lettura lettera per lettera in quanto ciascuna di queste può vivere all’occorrenza di vita propria, avendo in sé pure un significato grafico oggettivo e che ciò era utilizzato a pieno dagli antichi autori che predisponevano i testi su due livelli.
L’adozione dei segni alfabetici delle lingue con cui i testi originali sono stati tradotti rende però impossibile accedere al secondo livello, che invece è attuabile solo col testo scritto con i primitivi segni.
L’idea ed i motivi di tale possibilità li ho ampiamente esposti in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" ed in "I primi vagiti delle lettere ebraiche nella Bibbia".
Successivamente in "Parlano le lettere" ho fornito le chiavi di decriptazioni, i significati delle lettere singole e le regole del metodo.
Seguendo tali regole ho già presentato vari risultati con dimostrazione di testi dell’A.T. che valida la consistenza di quanto sostenuto.
Tutto ciò è stato mosso dalla certezza che anche le pagine più impensabili, relative addirittura ad elencazioni genealogie e norme complesse, sono potenziali "Parola di Dio" come ritenute dalle tradizioni ebraiche e cristiane, quindi debbono essere riferite al Messia ed al Cristo, ma quando ciò non è palese nel testo esterno deve esserlo almeno nell’interno.
Ho esposto altresì quanto ho trovato nella mia ricerca in "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta", ne ho seguito le tracce in "Il cristianesimo di fronte ad una Bibbia segreta", conseguendo convinzioni su quanto stavo operando.
In definitiva accade che, unitamente ai testi esterni, sotto si sviluppa un supporto che può anche non essere strettamente connesso all’esterno di quel brano, ma che è come il disotto di un iceberg, quantitativamente notevole, ma normalmente invisibile se non a sub coraggiosi, e questa parte sostiene e supporta la massa visibile e ne spiega anche lati oscuri dei volumi immediatamente sovrastante o anche lontani.
Tutto ciò porta ad estese profezie sul Messia, di cui di fatto tutta la Sacra Scrittura è annuncio; accade così che moltissimi fatti che si trovano nei Vangeli si trovano preannunciati nei testi antichi in tal modo e sono registrati dal N.T. come compiuti.
Ciò si può costatare in "Profezie nei vangeli: il protovangelo di Zaccaria" presentato come esemplificativo.
Ricordo anche "Numeri nei Vangeli e nell'Apocalisse, annunci del Messia" in cui evidenzio come gli evangelisti erano sensibili alla gimatria ebraica ed a significati enigmatici che erano in auge a quei tempi.
Ciò premesso, mi sono portato sui Vangeli per verificare in campo ciò che gli evangelisti stavano dicendo e per cercare se avessero lasciato tracce di aver colto nell’A.T. le profezie in quei testi criptati per darne testimonianza ai più esperti del tempo, anche se il testo non poteva darne piena dimostrazione per la lingua usata, il greco, e perché la massa dei lettori era sprovvista delle basi perché proveniente dal paganesimo ed era troppo alieno da tradizioni ebraiche.
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