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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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DECRIPTAZIONE DEL CAPITOLO 15 DEL GENESI
Gen. 15,1
L'Unigenito in una caverna uscì.
Per aiutare dentro il corpo fu d'un vivente.
Entrò Dio nel mondo.
Nell'esistenza s'insinuò.
In un corpo fu ad entrare.
Ed entrò con l'Unigenito il rifiuto a casa al verme che abita nei viventi.
Dal petto il rifiuto all'essere ribelle maledetto completamente gli lanciò con l'Unigenito il Padre.
Nel corpo d'un vivente lo incontrerà.
La rettitudine gli sarà da scudo nel cammino.
Con il fuoco della rettitudine nel corpo spengerà nei corpi dentro il bestiale che all'origine si sbarrò.

Gen. 15,2
E fu all'origine l'essere ribelle ad iniziare dentro i corpi a vivere.
Dall'Unico giudicato fu per la forza della perversità che nei viventi entrò.
In tutti da drago il serpente fu a portarsi.
E l'Unico per ucciderlo fu al mondo a recare al serpente la rettitudine.
Dal nemico, stando in un corpo fu a recare il Figlio che per salvare vi si versò.
Dentro fu completamente ad essere Lui nel sangue.
Ad accendere per vomitare il serpente fu la forza in un corpo.

Gen. 15,3
A recare fu l'Unigenito nel corpo a vivere il Padre (onde) il verme finisse, fosse (così) il rifiuto ad inviargli finendolo in tutti.
Nel mondo colpirà il male ed uscirà l'angelo (ribelle) dal mondo.
Il Figlio in una famiglia che fu scelta fu a stare ed in un povero venne a stare.

Gen. 15,4
Ed al mondo da inviato entrò per aiutare.
Da cibo portò al mondo la divinità che sarà a riportare la potenza delle origini ai viventi nel corpo.
Al serpente guai lancerà (in quanto) con il fuoco della rettitudine lo colpirà.
Così fu l'Unigenito un vivente.
Da una donna il corpo fu a scendere.
Da primogenito dalla madre dal seno fu così ad uscire.
E l'Unigenito fu a stare in un povero retto.

Gen. 15,5
E fu a portarsi giù l'Unigenito.
L'Unico un segno recò al mondo per annunciare che giù al mondo si portava, che era l'Unigenito tra i viventi in un corpo ad uscire in una casa per amore.
Angeli dell'Unico uscirono in cielo apertamente si portarono numerosi; usci una stella dov'era la Madre dell'Unigenito.
Ai viventi segni si portarono del compimento delle scritture che veniva tra i viventi a portarsi a stare l'Unigenito per vivere nel corpo.
Il serpente portava a spengere; c'era (così) nell'esistenza il seme della rettitudine.

Gen. 15,6
Ed usciva l'Amen!
In una famiglia fu ad entrare per portarsi al mondo.
A recare fu di nascosto il fuoco dentro al mondo.
Al serpente lo porterà un giusto ad uscire.

Gen. 15,7
E fu ad iniziare a vivere in un corpo la divinità.
Fu a portarsi "Io sono il Signore!" da una donna.
In un corpo nel mondo si portò.
Giù venne a stare la rettitudine in un vivente.
L'Unico recò alla fiacchezza del demonio ad esistere la parola fine, (in quanto) la fine in cammino gli verrà in terra.
Al mondo con Questi verrà la potenza ai corpi con la risurrezione che per tutti uscirà.

Gen. 15,8
E fu l'Unigenito in un vivente in vista per sbarrare l'angelo (ribelle per cui) fu nell'esistenza la perversità dentro i viventi.
Uscirà dall'Unigenito la conoscenza della rettitudine che c'è nell'Unico che lancerà per rinnovare.

Gen. 15,9
A recare è l'Unigenito ai viventi nel corpo la divinità, forza che rovescerà dal nascosto fuori il serpente spazzandolo.
Rivelerà ai viventi che li salverà dal serpente.
A bere recherà la forza nei viventi; libererà risorgendoli tutti.
A portare l'Unigenito sarà la potenza nei viventi.
Accenderà la potenza la risurrezione che porterà, che a finire porterà l'orgoglio colpendo il serpente.

Gen. 15,10
E sarà rovesciato l'ammalare portato all'origine da oppressione dal serpente maledetto, e sarà tagliato dall'Unigenito; tutti si rivedranno integri.
Dentro tutti recherà la rettitudine e sarà il drago dagli uomini diviso ed il serpente si verserà dai corpi.
L'Unigenito finirà il male, la perversità porterà a venir fuori.
Scendendo il soffio dai corpi con la potenza del Padre segnerà i corpi.

Gen. 15,11
Sarà dai corpi per l'aiuto ad uscire la rovina dai cuori.
Si rialzeranno i cadaveri riessendo vivi per la portata forza della risurrezione dentro.
Riverranno i viventi dal Padre con il corpo a vivere.

Gen. 15,12
Portati dal mondo saranno ad uscire i risorti salvati.
Nel cuore li porterà dell'Unico.
Li porterà il Crocifisso nel corpo che aiutò dai viventi ad uscire l'aborto.
Entreranno in alto dal Padre con il corpo vivi; ed entreranno tra gli angeli dell'Unico per starvi a vivere.
Entreranno nell'assemblea dei risorti retti.
Uscirà nella gloria degli angeli, meraviglioso il Crocifisso!
L'Altissimo li portò!

Gen. 15,13
Ed era l'Unigenito che dell'essere ribelle per il potente Padre il verme fu a sbarrare nel tempo.
Con azione retta fu a muovere lite con forza nel mondo (ove) fu ad entrare per colpire il male spengendolo dalla terra.
Il serpente maledetto fuori dai viventi avrà portato servendoli portandosi da vivente e con l'agire lo rifiutò.
Integri dall'insidiatore i popoli all'Unico portò tutti rinnovati.

Gen. 15,14
Ed anche verranno i popoli stranieri nella felicità in forza del Servo per il portato l'aiuto.
Per l'angelo, che l'Unigenito avrà ucciso, saranno portati fratelli nei corpi riessendoci la rettitudine.
Dell'angelo sarà la sozzura, che portavano dentro i corpi, dalla rettitudine bruciata con la fuga dell'essere impuro del serpente.

Gen. 15,15
E verranno tutti a casa portati dall'Unigenito; da Dio Padre tutti risaranno così ad abitare in pace.
Tutti dal sepolcro a casa torneranno; nel cuore gli si porteranno, dentro v'entreranno.

Gen. 15,16
Porterà delle generazioni le moltitudini ad essere, dalla rovina ove erano, risorte e portate a casa ed entreranno tra gli angeli per l'entrata rettitudine per cui saranno potenti.
Dall'Unico in pace, per l'iniquità uscita, ricominceranno a vivere con i corpi l'esistenza per l'eternità.
Dal mondo entreranno tra gli angeli.

Gen. 15,17
E sarà ad uscire con forza fuori il sole della casa: l'Unigenito che dal mondo li ha portati a vedere l'incantesimo apertamente dell'esistenza!
Avrà portato (questi) fuori l'angelo (ribelle) che entrerà per la fine in una fornace fumante che recherà al serpente la sciagura.
L'Unigenito l'avrà ridotto in desolazione.
Brucerà il cattivo che da dentro i corpi sarà per l'energia entrata a venir meno; sarà ad uscire dai viventi il maledetto.

Gen. 15,18
E quel giorno, uscita la perversità, all'Unico retti nel corpo il Crocifisso, il Signore, verranno dal Padre.
Il verme dentro i corpi sarà finito per il rifiuto all'essere ribelle con potenza colpito per il male.
La rettitudine l'angelo (ribelle) avrà finito in tutti.
Saranno a venire dalla terra per entrare con Questi (il Crocifisso) nell'Unico integri tra gli angeli rigenerati.
A vivere su con i corpi Gli saranno in seno, li aiuterà ad entrare, un fiume n'entrerà per correre liberi con gli angeli, uscendo guariti dal corpo del Crocifisso.

Gen. 15,19
Verranno versati per stare tra gli angeli.
Saranno portati all'Unico; tutti v'entreranno riformati.
Questi verranno allo stato di prima per l'energia che ci risarà.

Gen. 15,20
E verranno nell'assemblea tutti a stare a stare (ove) li porterà l'Unigenito.
Il Crocifisso uscirà; il Verbo con il corpo questi era!
Lo portò a venire per guarire dai guai i viventi.

Gen. 15,21
Lo portò a venire l'Unico dal ribelle per portargli per l'Unico la fine nel mondo con la rettitudine che inviò in azione.
L'angelo (ribelle) fu a portare l'Unigenito in croce; v'entro per gli stranieri.
In cammino risorto fu a riportarsi.
Riverrà al mondo a ristare dentro per portare alla pienezza l'esistenza.


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