BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2007  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheVangeli e Protovangeli - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

ATTESA DEL MESSIA...

 
VINO NELLA BIBBIA:
CAUSA D'INCESTI E SEGNO DEL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

    parti precedenti:

PASSI DIFFICILI E PREMESSE PER UNA RICERCA ORTODOSSA »
IL MESSIA E LA VIGNA »
LA BIBBIA E IL PROGETTO "UOMO" »
ALTERAZIONE DEL PROGETTO »
CAM, NOÈ E CANAAN »
L'INCESTO NELLA BIBBIA »
MA SARÀ COLPA DEL VINO? »
LOT E LE FIGLIE »

ESAÙ E GIACOBBE (GENESI CAPITOLO 25)
Nel Genesi la parola vino è usata anche quando Giacobbe (27,25), travestito da Esaù, offrì vino ad Isacco, consigliato dalla madre Rebecca per carpire al padre la benedizione e confermare la primogenitura vendutagli dal fratello (Capitolo 25) per il noto "piatto di lenticchie". Perché la madre preferisce Giacobbe ad Esaù?
Il vino fa trapelare l'idea che tra quelle pagine vi sia qualcosa da indagare.
Tra questi due fatti c'è in Gen. 26 la strana scena d'Isacco che "scherza" con la moglie "Rebecca, che era di bell'aspetto" (Gen. 27,7b) ma è visto dalla finestra dal re del luogo Abimelech a cui aveva detto che non era la sorella, come Abramo aveva detto in Egitto per la moglie Sara (Gen. 12,10-20).
Beh! Anche qui qualcuno ha visto nudità che non doveva vedere!

Il Genesi (25,1-2) a metà dei suoi 50 Capitoli dice che "Abramo prese un'altra moglie" di nome Chetura e n'ebbe 6 figli, così, con Ismaele da Agar ed Isacco da Sara, Abramo n'ebbe in tutto 8, cioè la pienezza, ma passò la primogenitura ed i beni ad Isacco, mentre licenziò gli altri con doni (Gen. 25,5-6).
Mandata via la concubina Agar con il figlio Ismaele, morta la moglie Sara (Capitolo 23), dopo il matrimonio d'Isacco con Rebecca (Capitolo 24), quando "Abramo era ormai vecchio, avanti negli anni, e il Signore lo aveva benedetto in ogni cosa" (Gen. 24,1) s'unì in quel matrimonio tardivo in quanto aveva già 140 anni al matrimonio d'Isacco che "...aveva 40 anni quando si prese in moglie Rebecca" (Gen. 25,20a) ed Isacco nacque che Abramo aveva 100 anni (Gen. 21,5) e "La durata della vita di Abramo fu di 175 anni." (Gen. 25,7)

Abramo perché sposò Chetura?
Sembra conclamato che la moglie d'Isacco era sterile.
"Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così sua moglie Rebecca divenne incinta" (Gen. 25,21) ed Abramo entrò in crisi, perché nei 20 anni in cui la nuora non dava figli temette che il figlio non potesse trasmettere la primogenitura, infatti, Isacco aveva 60 anni quando nacquero Esaù e Giacobbe (Gen. 25,26b).
Interessante è il nome di questa moglie, Chetura, che deriva dal radicale = bruciare profumi.
Questo radicale, con l'aiuto della lettura dei segni, ci dice "lo versa la bella sul corpo " e ci parla, appunto, di profumo e ci dice così che Chetura era avvenente.
Il nome Chetura conferma la necessità d'Abramo di "versare nell'utero per portare un corpo/popolo nel mondo ", in quanto trapela il desiderio e la speranza invincibile d'Abramo d'avere una piena discendenza.
Chetura, è anche tassello utile per la corretta genealogia dei figli di Mosè in quanto così la moglie Zippora, discende da Abramo perché il figlia di Ietro il madianita, il cui capostipite è Madian figlio appunto di Abramo e Chetura.
Al riguardo ricordo che "Mosè si allontanò dal faraone e si stabilì nel paese di Madian e sedette presso un pozzo" (Es. 2,15b) e "seduto al pozzo porta il corpo in campo aperto/deserto " viene fuori il nome Chetura, il che avvalora la lettura con i segni e fa comprendere come i racconti del Genesi, scritto dopo l'esodo, ha aspetti midrashici.

L'attesa che Dio doti l'umanità del proprio cuore col nome di Chetura rimette in campo tutta la problematica della lettera Tèt , e ricordo quanto detto in "Vicende della lettera tèt nel cantico" in "Il Cantico dei Cantici".
Particolare cura e dosaggio da parte degli scribi autori della Genesi è quello della lettera tèt , il cui nome della lettera significa scossa (colpo al cuore).

=

Nella lettera c'è il segno d'un luogo sigillato, d'un posto riservato, d'un occhio chiuso/socchiuso, un pozzo chiuso che si può aprire, una parte intima, un utero.
Il disegno originale è appunto un cuore stilizzato, indica il femminile ed ha origine dal segno egiziano relativo a bello, buono, perfetto e compiuto.
Seguendo nel Genesi le vicende di questa lettera, usata con parsimonia, ogni impiego segna una tappa importante della storia della salvezza.
Queste lettere infatti, sono rare e contandole pervenuti alla 8° c'è un avvenimento per intervento d'un nemico dell'uomo che impedisce di dotarlo di piena conoscenza e del potere implicito di questa lettera che è "una sorgente che zampilla per la vita eterna" di cui parla Gesù alla Samaritana nel Vangelo di Giovanni (4,15), vicino al pozzo ove quella attingeva acqua.
La vicenda della lettera inizia col racconto della creazione in Gen. 1 ove ce ne sono 7 in "Dio vide che era cosa buona ", ed una in quel brano è in forma neutra, nella "luce minore ", la stessa parola usata poi con valore negativo per Cam.
La creazione, infatti, predisposta per la perfezione, arriverà al compimento programmato solo passando per il si dell'uomo, c'è quindi un anello debole, minore, che si deve vedere come si comporterà.
La vicenda della prosegue nel Capitolo 2, s'interrompe l'8° volta nel Capitolo 3 con la caduta d'Adamo, riprende, e Dio ritesse in positivo, ma... e così via.

Questo tipo di segnale è in linea con la tradizione ebraica, secondo cui i primi maestri della Torah, guardiani del testo biblico canonico, erano gli Scribi, perché contavano le lettere, com'è implicito in quel radicale.

L'accennata nota in Es. 2,15b relativa a Mosè ed al cuore-pozzo ha una conferma nello stesso Capitolo 25 del Genesi che ci guida dicendo "Dopo la morte di Abramo, Dio benedisse il figlio di lui Isacco e Isacco abitò presso il pozzo di Lacai-Roi" (Gen. 25,11), cioè avvisa che ci risiamo con quel tema.
Dio vuole passare all'umanità la proprietà d'un cuore, pozzo, utero, segno del potere creatore della vita, immagine del suo essere comunione, e propone il Genesi, separò le funzioni di padre e madre e lo porrà nella donna e sarà attivo in pienezza solo se c'è in comunione in Lui tra l'uomo e la donna.
La lettera che indica tale proprietà nella versione ebraica di Genesi 25 si trova 8 volte; sembra, ma non siamo ancora alla pienezza desiderata, vediamo:

- I serie di quattro nei versetti:
  • 1) e 4), in totale due volte per Chetura ;
  • 3) per Letusimn un bisnipote d'Abramo e Chetura;
  • 8) per felice "Poi Abramo spirò e morì in felice canizie, vecchio e sazio di giorni, e si riunì ai suoi antenati"; serie è così bloccata dalla morte.
- II serie di quattro nei versetti:
  • 16) per "i loro accampamenti" (degli Ismaeliti);
  • 23) per "nel tuo seno" di Rachele;
  • 24) per "nel grembo" di Rachele;
  • 30) per "lasciami mangiare" la minestra rossa, detto da Esaù.
Della doppia serie delle quattro :
  • tre riguardano Chetura e i discendenti (versetti 1-3-4);
  • una Abramo e riguarda tutta la sua vita (versetto 18);
  • una i discendenti di Agar, gli Ismaeliti (versetto 16);
  • tre riguardano Isacco, Rebecca e i suoi discendenti (versetti 23-24-30).
Con la discendenza d'Isacco e Rebecca non si completa la serie di 4 in quanto in un qualche modo è intervenuta l'opera del "nemico" col famoso piatto di lenticchie.
Velato in quel "lasciami mangiare" , c'è nascosto qualche episodio di cui si vuol dire e non si vuol dire che è da vedere allora col decriptare, di cui riporto solo l'indicazioni delle parole chiave, mentre le altre si ricavano dai significati dei segni di "Parlano le lettere".

Gen. 25,21 - "Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché essa era sterile e il Signore lo esaudì, così sua moglie Rebecca divenne incinta."




"Per portarsi (l'angelo ribelle) fu agendo in un doppio a scendere. Per nascondersi vi si versò il serpente. Il serpente fu al mondo a portarsi, entrò la potente energia in un vaso di nascosto. La donna () segnò, vi si portò nel vaso a stare. In un rampollo entrò lui , e fu nel tempo in un corpo il serpente a portarsi. Fu la perversità portata al termine a partorire (). Un corpo dentro versò nel mondo nella donna scelta () per portarsi."

Gen. 25,22-23 - "Ora i figli si urtavano nel suo seno ed essa esclamò: Se è così, perché questo? Andò a consultare il Signore. Il Signore le rispose: Due nazioni sono nel tuo seno e due popoli dal tuo grembo si disperderanno; un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo."

E con le due volte del versetto 21 il Signore è stato nominato quattro volte, perciò s'è concluso un momento importante.
San Paolo nella lettera ai Romani osserva: "...e non è tutto; c'è anche Rebecca che ebbe figli da un solo uomo, Isacco nostro padre" (Rm. 9,10)

Perché quest'osservazione di San Paolo? C'erano dubbi?
Esclude che ci possa essere stato un intervento del serpente con Rebecca; perciò entrambi i figli sono d'Isacco; in uno però è sceso il demonio come osserva San Paolo stesso che evidentemente ha scrutato il Genesi: "... Non spunti né cresca alcuna radice velenosa in mezzo a voi e così molti ne siano infettati; non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio d'una sola pietanza vendette la sua primogenitura." (Eb.12,15-16)

Fornicatore e profanatore, perché? Da dove lo ricava?

Gen. 25,24 - "Quando si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo."



Il versetto graficamente annuncia un pericolo in quanto si vede il serpente antico sinuoso, tre , avvicinarsi ai gemelli nell'utero e con i segni si ha:

"Di portarsi a stare in un vivente il serpente desiderava (). Nei giorni entrò. Il serpente partorito () dalla scelta si portò nel mondo. L'energia entrata, in uno dei gemelli dentro abitava. Da un utero l'angelo uscì."

Conferma l'intromissione del nemico per distruggere il piano divino ed il racconto ricalca il pensiero rabbinico d'un intervento su Eva.
Il testo esterno parla dei figli di Rebecca, ma l'interno di fatto parla dei primi figli dell'uomo, perciò in questo caso Esaù è come Caino e Giacobbe come Abele; il demonio entrò nel mondo attraverso Eva, in particolare s'era impossessato di Caino , infatti, il nome di Caino con i segni dice "a versarsi fu l'angelo ".
Per il versetto esterno nascono Esaù e Giacobbe, ma Esaù è un replicante di Caino; Esaù è rosso e peloso (25), rosso richiama la parola, uomo appunto adam , mentre e peloso , che nasconde un "nemico"; quindi con Esaù peloso "vedo alla luce portarsi un acceso nemico ".

Ecco il versetto successivo:

Gen. 27 "I fanciulli crebbero ed Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa, mentre Giacobbe era un uomo tranquillo che dimorava sotto le tende."

Notevoli sono le parole: Esaù divenne abile nella caccia, un uomo della steppa.



È ripetuto due volte uomo , come se in Esaù ci fossero due persone, Esaù e il demonio , che è dentro la parola .

Di seguito, ecco cosa dicono le tradizioni ebraiche su Esaù:

"ESAÙ, figlio d'Isacco e di Rebecca e gemello più anziano di Giacobbe. I due fratelli erano completamente diversi nel carattere, e l'aggressività d'Esaù nei confronti di Giacobbe si manifestò perfino mentre erano insieme nel grembo della madre. Esaù era un idolatra fin da embrione lottava per uscire dal grembo di sua madre ogni volta che lei passava vicino a un luogo in cui si adoravano gli idoli; egli divenne un cacciatore esperto grazie al fatto di aver sottratto un mantello magico già appartenuto ad Adamo. Il giorno in cui vendette il suo diritto di primogenitura al fratello Giacobbe, ERA APPENA TORNATO A CASA dopo aver commesso un omicidio, uno stupro e un adulterio. Si burlava nella fede in Dio e della Risurrezione diceva di non sapere che farsene del ruolo sacerdotale che come figlio primogenito doveva svolgere all'interno della famiglia ... Esaù divenne il simbolo prima del crudele Impero Romano e poi del mondo cristiano del Medioevo con i sui atteggiamenti ostili nei confronti dei discendenti di Giacobbe. Tra i mistici si crede che Esaù rappresenti l'aspetto del male nel mondo degli uomini, che sarà infine distrutto al tempo del Messia. Isacco dopo aver subito l'esperienza traumatica dell'Akedah (di quando doveva essere sacrificato dal padre), non ebbe più una vita normale, anche se a quel tempo aveva 37 anni. La sua vista era debole, perché mentre era legato, aveva guardato fisso il cielo e aveva visto Dio. I suoi occhi erano stati colpiti dalle lacrime degli angeli, che erano cadute su di lui mentre essi piangevano ed egli aspettava di essere ucciso. La semplicità d'Isacco spiega la sua preferenza per Esaù, che era davvero un figlio malvagio. Per Esaù fu facile suscitare una buona impressione in Isacco, che era ormai quasi cieco. Anche Giacobbe riuscì ad ingannare suo padre facendosi dare la benedizione che aveva riservato al figlio maggiore." (A.Unterman)

"Abile nella caccia" porta a ricordare Nimrod: "Ora Etiopia generò Nimrod: costui cominciò ad essere potente sulla terra. Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: Come Nimrod valente nella caccia davanti al Signore", nipote di Cam a cui il Genesi dedica insolitamente 5 versetti (10,8-12).

Il nome Nimrod è tutto un programma.
Letti i segni si ha "l'angelo ribelle () aiuterà "; infatti, fondò le città di Babele/Babilonia e le città di Calne, Uruk ed Akkad.
Questo personaggio si trova anche in 1Cr. 1,10: "Etiopia generò Nimrod, che fu il primo eroe della terra." e lì Nimrod è scritto "l'angelo che tra i viventi va errando ", "l'angelo che i viventi agita ".
È certo che tramite gli scritti biblici c'è arrivato solo un bagliore del mondo di pensieri e dei miti antichi, ma questo Nimrod evidentemente è un eroe che ricorda il mondo Assiro, ed è ricordato dal profeta Michea (5,5) che indica appunto in Assur, il paese di Nimrod da cui s'attende la liberazione.
Ciò proprio dopo la profezia sulla nascita del Messia a Betlemme richiamata nei Vangeli di Matteo (2,6) e di Giovanni (7,42): "E tu Betlemme di Efrata così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore d'Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti. Perciò Dio li metterà in potere altrui fino a quando colei che deve partorire partorirà; e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele."
Il richiamare Cam fa ricordare che anche allora ci fu un'interruzione nella serie dei pozzi di Noè con un'azione del demonio che n'interruppe la serie e frenò lo sviluppo della storia della salvezza; perciò il richiamo alla caccia, che in ebraico è , è un altro avvertimento sulle attitudini del personaggio d'Esaù.
In egiziano con le consonanti che formano la parola caccia SI'D si trova un geroglifico che indica "rendere impotente", quindi, anche domare; il demonio renderà Esaù un impotente, uno schiavo nelle proprie mani.
L'abile nella caccia fa poi ricordare anche il Seth della mitologia di Eliopoli e, il fratello cacciatore l'uccise Osiride.
Il figlio, il luminoso Horus per vendicare il padre si contrappone a Seth, raffigurato coi capelli rossi, dio delle tempeste e dell'oscurità, figura delle temute comete cui chioma da cui si temevano meteoriti e cataclismi sulla terra.
Molte notizie di quelle tradizioni ebraiche su Esaù si ricavano dal testo del Genesi, ma per alcune sono da far parlare con i segni quelle parole.
Le lacrime degli angeli, cui la tradizione ebraica attribuisce la cecità d'Isacco, fa cercare nella Torah la parola lacrime che non c'è, ma quelle lettere tra loro separate tra parole contigue per due volte l'ho trovate nascoste proprio in quel versetto di Nimrod prima citato, a cui m'aveva portato la notazione della caccia su Esaù; ciò n'esige la decriptazione, perché non è certamente un caso!

Gen. 10,9 - "Egli era valente nella caccia davanti al Signore, perciò si dice: Come Nimrod valente cacciatore davanti al Signore."




"Della perversità () inizia l'esistenza nel cammino. Dentro la testa innalza forte. Lacrime emesse sono dal Signore dall'alto . Così l'angelo fu il primo ribelle (). I figli dei viventi erranti () nel cammino in una prigione a scendere furono. Lacrime emesse sono dal Signore ."

Quelle tradizioni poi dicono di malefatte d'Esaù APPENA TORNATO A CASA nel giorno che vendette la primogenitura, perciò sono da attendersi elementi nei versetti prima del racconto delle lenticchie quando è detto d'una radicale differente opinione tra moglie e marito sui figli, insolita in una famiglia ordinata.
Nel Capitolo 25 del Genesi il primo versetto con soggetto sottinteso Esaù, spezzato coi segni è:

Gen. 25,28 - "Isacco prediligeva Esaù perché la cacciagione era di suo gusto mentre Rebecca prediligeva Giacobbe."

Questa è la decriptazione:

"Si porta, è il primogenito. Entra in casa con forza, giù il costume dell'origini finisce, agisce con infuocato bastone sul vaso, è ad alzare con forza la mano, dentro il soffio è a portare e molto ottuso l'amore finisce. Venne Giacobbe..."

Ecco, come possono essere usciti quegli elementi delle tradizioni che sembrano d'origine favolistica su Esaù, quali:

"Il giorno in cui vendette il suo diritto di primogenitura al fratello Giacobbe, era appena tornato a casa"

e il decriptato: "Si porta, è il primogenito. Entra in casa"

dopo aver commesso:
Le tradizioni parlano di un omicidio; ed il decriptato parla... "è ad alzare con forza la mano, dentro il soffio è a portare...";
  • uno stupro; "agisce con infuocato bastone sul vaso e ottuso l'amore finisce";
  • un adulterio; "entra in casa con forza, giù il costume dell'origini finisce" ed è più di un adulterio, è un tentativo d'incesto.
A questo punto (Gen. 25,29-34) c'è il racconto enigmatico d'Esaù che cede la primogenitura e lo leggo con attenzione mediante i segni.

Genesi 25,29 - "Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito."

Genesi 25,30 - "Disse a Giacobbe: Lasciami mangiare un po' di questa minestra rossa, perché io sono sfinito. - Per questo fu chiamato Edom."

Genesi 25,31 - "Giacobbe disse: Vendimi subito la tua primogenitura."

La decriptazione è chiara; altro che piatto di lenticchie!

Genesi 25,29 - A portarsi è questo alla porta, con forza agisce per rovesciarsi in casa con energia; questi è impuro. Fu a forza in casa il primogenito per agire infuocato per portarsi alla matrice. L'energia gli esce del demonio che la perversità ha portato; nel primogenito ad agire è il soffio.

Genesi 25,30 - A portarsi fu il primogenito alla madre da cattivo. Illuminazione portò Dio (al secondo) che fu a vederlo rovesciarsi in casa, che entrato da serpente per agire con forza all'utero il figlio primogenito alla matrice con energia d'uomo.
Che aveva aperto, per entrare dalla donna per colpirne apertamente il vaso fu visto. Con forza parlò (il secondo) al primo energicamente. Così essendo stato visto per andare immune da colpa di quanto visto fu chiamato dal primo il silenzio.

Genesi 25,31 - E fu il primogenito ribelle ad agire versandosi in casa dalla madre. Così dal corpo uscì la rettitudine che c'era, un primogenito segnò il maligno.

Questi versetti, spiegano che c'è stato un tentativo d'incesto da parte di Esaù, il male, il serpente s'è impadronito di Esaù ed attraverso di lui attacca il pozzo della donna dell'eletto Isacco.
Alla domanda: "Perché quella radicale differenza di opinione tra moglie e marito sui figli?" le tradizioni ebraiche si sono interrogate, lasciando trapelare un disagio, che è coperto dalla quasi cecità di Isacco.
Quella risposta da sola non soddisfaceva, perché non manca modo ad una moglie d'aprirsi col marito sui figli, ma la madre sapeva qualcosa che Isacco non sapeva e aveva scelto di non riferire; il racconto nascosto spiega bene che Rebecca e Giacobbe si trovarono uniti e che Esaù cedette senza replicare.
I farisei, studiosi della parola, ciò evidentemente l'avevano letto come ora ci si rende conto per quella pericope segnalata dalla lettera agli Ebrei da Paolo di Tarso: "...non vi sia nessun fornicatore o nessun profanatore, come Esaù, che in cambio d'una sola pietanza vendette la sua primogenitura." (Eb. 12,15b)
Giacobbe ha difeso la madre e sono, così, chiari i successivi sviluppi ed il tacito patto di mutuo soccorso tra Giacobbe e Rebecca.
La nota, Giacobbe era un uomo tranquillo che dimorava sotto le tende indica che Giacobbe era un perenne appoggio e sicura difesa per Rebecca.

Proseguendo la decriptazione, ci sono conferme nel versetto:

Genesi 25,32 - "Rispose Esaù: Ecco sto morendo; a che mi serve allora la primogenitura?"




Genesi 25,32 - "Porterà forte origine d'amarezza agendo simile all'angelo (ribelle).
Nel mondo iniziò ad uccidere; è nel mondo si portò per il serpente da vaso.
Del serpente la morte reca, con potenza ai vivi esce arma fuori del serpente.
N'è il primogenito nel mondo."

Vi sono 4 , la parola morte ed il nome di Esaù.
Oltre a quanto dice in modo lessicale il testo così fornisce informazioni sull'azione del demonio in Esaù.
Esaù + che lo seguono è espressione del maligno come la morte + .

Esaù = Edom = il rosso ricorda il fratello cattivo del mito d'Osiride, infatti con i suoi discende è costantemente indicato nell'A.T. e negli scritti della letteratura rabbinica, il nemico giurato, l'antagonista e persecutore di Giacobbe-Israele, che stringe da presso il popolo di Dio per farlo schiavo, ma lo libererà il Messia.
In effetti Edom però è mutante, ogni secolo si riproduce in un nuovo nemici, ai tempi di Gesù era il termine per indicare la potenza ostile dell'impero romano.
Esaù sposò donne cananee, rompendo le tradizioni dei padri che prendevano le mogli dalle discendenti del fratello d'Abramo in Paddan Aran in Anatolia.
"Esse furono causa d'intima amarezza per Isacco e Rebecca." (Gen. 26,34)
Una moglie era Hittita, una Hurrita, poi prese anche una figlia di Ismaele che si chiamava Basemat e il figlio di questa si chiamò Reuel e si ritirò ad abitare tra le montagne di Seir .
Questi nomi sono tutto un programma spezzati o tolta la vocalizzazione:
  • , vergogna ( = ) degli uomini ;
  • per il male porta la maledizione ();
  • , famiglia che genera () dei demoni .
È evidente l'intenzione d'evocare un negativo scenario perché Esaù è indicato progenitore degli Idumei e di Amalek, la tribù che attaccò Mosè con i fuoriusciti dall'Egitto a Refidim (Es. 18,8-15) poco dopo che erano stati liberati dal Faraone e dagli Egiziani grazie alla miracolosa apertura del mare.
Israele così trovò, nuovi nemici; dalla padella nella brace!
A quanto raccontato nell'Esodo, il Genesi prepara così il terreno per spiegare che è Edom e la sua discendenza sono macchiati d'infamia.
Il popolo di Dio, sostiene l'A.T., è stato forgiato tra difficoltà, in una nicchia aperta da Dio tra i nemici, è un salvato, un miracolo vivente.
In Geremia (49) c'è un oracolo su Edom che se ponesse in alto come aquila il rifugio sarà punito come Sodoma e Gomorra, ove incesti e stupri erano norma.
L'immagine d'Israele è una colomba che scappa da un falco in una cavità d'una rupe, ma è nido d'un serpente e, attaccata da questo, è salvata da un'aquila.
Salmo 55 (7) - "Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo?"
Salmo 18 (2-3a) - "Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo..."
Cantico dei Cantici (2,13b-14) - "Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave..."

In Appendice 1 c'è la traduzione dell'intero Capitolo Genesi 25.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2007 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  ATTESA DEL MESSIA...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e sh́n

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy