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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
DALLE LETTERE EBRAICHE
BALBETTII SU DIO

di Alessandro Conti Puorger
 

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IL TEMPO E IL MALE »
L'ISTINTO »

TRINITÀ
Il nome di Dio 'Elohim , usato in vari libri della Tenach, l'Antico Testamento canonico ebraico nei brani della tradizione detta "eloista", è forma plurale, considerata un enigma per il nome d'un Dio Unico.
Il grande Hallel, cioè il Salmo 136, al versetto 2 recita: "Lodate il Dio , degli dèi ; perché eterna è la sua misericordia."
I commentatori considerano il primo di quei due termini forma poetica per un Dio al singolare, però, di per sé è formalmente plurale; mentre , è plurale maschile, perché con la finale , con semplice finale è un plurale generico d'un numero almeno di tre entità (non è, infatti, col raddoppio della plurale duale "le due potenze").
Sotto tale aspetto si ha, tre in un'unità ove maschio e femmina non interessa.
Considerato poi che le lettere ebraiche 'El sono traducibili con Dio, la forma plurale di come abbiamo già considerato porta a considerare il nome traducibile come "Le Potenze", ed una possibile traduzione di quel versetto Sal. 136,2 perciò è: "Lodate le Potenze delle potenze ; perché eterna è la sua misericordia ".
Da quel nome "le Potenze" scaturisce l'idea d'una pluralità e quel "la sua misericordia " col finale d'un nome singolare, porta a un Dio solo!
Si legge: "Dio parlò a Mosè e gli disse: Io sono il Signore ! Sono apparso ad Abramo, a Isacco, a Giacobbe come Dio onnipotente , ma con il mio nome di Signore non mi sono manifestato a loro." (Es. 6,2.3)
Dio onnipotente 'El Shaddai per i biblisti era una divinità locale della steppa , della campagna, dei campi: "Lo fece montare sulle alture della terra e lo nutrì con i prodotti dei campi ". (Deut. 32,13)
Campagna e steppa sono sede di serpenti, scorpioni e anticamente di esseri demoniaci (v'è reminiscenza nel Corano con gli Al-Jinn, i demoni - Sura LXXII).
In ebraico nelle parole "demonio" shed e "onnipotente" i rabbini hanno visto che c'è un "basta" ; e per chi se non per il demonio? Perché? Che fa demonio ? "La luce sbarra/blocca ", fa sì che ci siano le tenebre.
Un'interpretazione di 'El Shaddai è "il Dio la cui luce/fuoco basta ."
Dio apparve a Mosè "... in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava." (Es. 3,2.3); Cioè era "un fuoco che basta " a se stesso.
In quella occasione rivela il nome nuovo "IO SONO YAHWEH" che ha certamente attinenza col verbo essere e fa recepire che "Dio non è un ente e nemmeno l'uno, bensì l'unico Essente." (Cohen-Religione della ragione), cioè il Signore Iahwèh "Colui che era, è, sarà", "l'Esistente".
Io sono l'Essente, che non può essere denominato altrimenti che "Io sono", con un presente eterno, ed a nessun altro può collegare l'assoluto essere con sé.
Ecco che esce il Nome che, alla luce dei fatti e delle profezie bibliche si può considerare l'insieme di:

  • promessa salvifica - "Dio aprirà il mare ";
  • attesa profetica - "sarà dal mondo a portarvi fuori ".
Dio si distingue dal mondo che non ha un "essere" al di fuori di Lui e nessun altri ne garantisce l'esistenza, infatti:
  • "Tutti gli dèi delle nazioni sono un nulla, ma il Signore ha fatti i cieli." (Sal. 96,5)
  • "Io sono il Signore e non v'è alcun altro; fuori di me non c'è dio", come ribadisce Isaia (45,5)
È però da distinguere tra essere ed esistenza.

Il mondo ed il creato sono sacri, ma il mondo può essere solo abitazione non è Lui; "Signore, amo la casa dove dimori e il luogo dove abita la tua gloria" (Sal. 26,8) ove sono i termini luogo , gloria ed "abitare, risiedere, stare in quiete" da cui deriva il termine shekinà della tradizione chassidica indica "La Presenza" che dimorava nell'arca dell'alleanza, nella tenda del Tabernacolo, nel deserto e poi nel Tempio di Gerusalemme.
Nella Cabbalah l'identificano con la decima Sefirah, Malkhut, ma è un po' la sintesi di tutte le Sefiroth, perciò immanente al'intero creato.
Gnostici ed esoterici individuano la shekinà quale "femminile" di Dio per la conciliazione degli opposti (il Mondo dell'Alto e il Mondo del Basso; l'Infinito ed il Finito).
C'è nella Torah:"Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle , ma il mio volto non lo si può vedere ". (Es. 33,21-23)
Con il mio metodo e significati fissati ormai oltre 10 anni fa e qualificato alla SIAE di cui "Parlano le lettere", quelle parole lette di seguito forniscono:
  • la mia mano "La rettitudine del Verbo sarà ";
  • vedrai le mie spalle vedrai "venire () in un fratello , nel corpo starà ";
  • il mio volto non lo si può vedere "d'una persona () ; sarà la potenza dell'Unico a vedere () portata "
Vediamo quelle altre parole:
  • Luogo , in vita si (ri)alzerà ;
  • Verrà : per primo dalla croce uscirà ;
  • Abitare : risorto dalla retta energia ;
  • Gloria : glorioso.
Di seguito quelle parole decriptate forniscono il pensiero:

"La rettitudine del Verbo sarà, la vedrai venire in un fratello, nel corpo starà d'una persona; sarà la potenza dell'Unico a vedere portata. In vita si rialzerà, per primo dalla croce uscirà, risorto dalla retta energia, glorioso."

e quelle parole erano nell'immaginario ebraico da centinaia d'anni e vi si sono sedimentate.
C'è così in tale caso ampliamento del testo di primo livello dell'idea d'un atteso contatto fisico tra l'Essere e l'uomo per un'incarnazione.

V'è un crescendo negli scritti biblici che portano a:

Dio Padre
  • "Così ripaghi il Signore, o popolo stolto e insipiente? Non è lui il padre che ti ha creato, che ti ha fatto e ti ha costituito? (Deut. 32,6)
  • "Non forzarti all'insensibilità perché tu sei nostro padre, poiché Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. "(Is. 63,15b.16)
Dio Figlio
Le mani del Padre sono il retto Verbo che dovrà incarnarsi, il Figlio:
  • "io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio." (2 Sam. 7,13b.14)
  • "Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte." (Sal. 80,18)
  • "egli sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per sempre." (1 Cr. 22, 10b)
Dio Spirito Santo
Dio è uno Spirito Santo, la Sapienza, che regala agli uomini:
  • "In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Gen. 1,1)
    Il primo versetto della Bibbia accenno allo Spirito di Dio, il "ruach" , che significa "soffio" e può designare sia il vento che il respiro di Dio.
  • "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio (ruach) della sua bocca ogni loro schiera" (Sal. 33,6).
  • "Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra" (Sal. 104,30).
  • "Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo Santo Spirito." (Sal. 51,12s)
  • "La Sapienza non entra in un'anima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato. Il Santo Spirito che ammaestra rifugge dalla finzione..." (Sap. 1,4-5a)
  • "Chi ha conosciuto il tuo pensiero, se tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il tuo Santo Spirito dall'alto?" (Sap. 9,17)
  • "il Signore suscitò il Santo Spirito del giovanetto, chiamato Daniele (Dan. 13,44)
Il Dio Unico opera nelle tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo, la Trinità.
Così conclude il Cristianesimo, nato dai fatti connessi a Gesù di Nazaret riportati dai Vangeli e dagli altri libri del N. T., scritti riferibili tra il 50 ed il 110 d.C. e già San Gregorio Nazianzeno (329-390), detto il Teologo, consegnò ai catecumeni di Costantinopoli questa sintesi della fede trinitaria:" Innanzi tutto, conservatemi questo prezioso deposito, per il quale io vivo e combatto, con il quale voglio morire, che mi rende capace di sopportare ogni male e di disprezzare tutti i piaceri: intendo dire la professione di fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Io oggi ve la affido. Con essa fra poco vi immergerò nell'acqua e da essa vi trarrò. Ve la dono, questa professione, come compagna e patrona di tutta la vostra vita. Vi do una sola divinità e potenza, che è Uno in Tre, e contiene i Tre in modo distinto. Divinità senza differenza di sostanza o di natura, senza grado superiore che eleva, o inferiore che abbassa... Di tre infiniti è l'infinita connaturalità. Ciascuno considerato in sé è Dio tutto intiero... Dio le tre Persone considerate insieme... Ho appena incominciato a pensare all'Unità ed eccomi immerso nello splendore della Trinità. Ho appena incominciato a pensare alla Trinità ed ecco che l'Unità mi sazia...
I rapporti tra le tre persone della SS. Trinità sono stati approfonditi nei Concilii di Costantinopoli II (553), Toledo XI (675), Lateranense IV (1215), Lione II (1274) e Firenze (1442) e le conclusioni teologiche costituiscono il dogma della Santissima Trinità che nel Catechismo della Chiesa Cattolica è così riassunto:

253 - La Trinità è Una.
Noi non confessiamo tre dèi, ma un Dio solo in tre Persone: la Trinità consostanziale. Le Persone divine non si dividono l'unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto alla natura. Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè la sostanza, l'essenza o la natura divina.

254 - Le Persone divine sono realmente distinte tra loro.
Dio è unico ma non solitario. Padre, Figlio e Spirito Santo non sono semplici nomi che indicano modalità dell'Essere divino; essi infatti sono realmente distinti tra loro: Il Figlio non è il Padre, il Padre non è il Figlio, e lo Spirito Santo non è il Padre o il Figlio. Sono distinti tra loro per le loro relazioni di origine: È il Padre che genera, il Figlio che è generato, lo Spirito Santo che procede. L'Unità divina è Trina.

255 - Le Persone divine sono relative le une alle altre.
La distinzione reale delle Persone divine tra loro, poiché non divide l'unità divina, risiede esclusivamente nelle relazioni che le mettono in riferimento le une alle altre: Nei nomi relativi delle Persone, il Padre è riferito al Figlio, il Figlio al Padre, lo Spirito Santo all'uno e all'altro; quando si parla di queste tre Persone considerandone le relazioni, si crede tuttavia in una sola natura o sostanza. Infatti tutto è una cosa sola in loro, dove non si opponga la relazione. Per questa unità il Padre è tutto nel Figlio, tutto nello Spirito Santo; il Figlio tutto nel Padre, tutto nello Spirito Santo, che è tutto nel Padre, tutto nel Figlio.

L'operare di Dio nel mondo, cioè l'Economia divina è opera comune delle tre Persone divine, perché la Trinità, come ha una sola e medesima natura, così ha una sola e medesima operazione, perché il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono tre principi della creazione, ma un solo principio.
Ogni Persona divina compie l'operazione comune secondo la sua personale proprietà, "Uno infatti è Dio Padre, dal quale sono tutte le cose; uno il Signore Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose; uno è lo Spirito Santo, nel quale sono tutte le cose" (Concilio di Costantinopoli 553).

A titolo esemplificativo e chiarificatore propongo.

Dall'Antico Testamento:
  • "Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra. Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito; colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno; colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono, come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Così tu conducesti il tuo popolo, per farti un nome glorioso."(Is. 63,10-14)
  • Le tavole della Legge furono scritte da Dio Padre col suo dito (Figlio), colme della Sua Sapienza (Spirito Santo); "Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio." (Es. 31,18)
Dito di Dio "L'Unico scenderà dentro in azione , Dio nel mondo sarà un vivente ."

Dal Nuovo Testamento:
  • "... vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio (gli Elohim) ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire". (Lc. 12,8-12)
Vi si ripete così due volte Padre, figlio e Spirito Santo:
  • Che gli angeli di Dio indicano proprio il Padre si ricava anche dai passi paralleli, quale: "Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli." (Mt. 10,32.33)
  • "Consigliere ammirabile, Padre per sempre, Principe della pace." (Is. 9,5b)
Dio Padre, Dio Figlio il Principe, Dio Spirito Santo il Consigliere.



"Sarà a portarsi in azione , scenderà la divinità nel cammino , dentro la porterà in un corpo il Padre , sarà ad agire d'aiuto risorgendo i corpi , a salvare () si porterà i viventi ."

Sarà a portarsi in azione, scenderà la divinità nel cammino, dentro la porterà in un corpo il Padre, sarà ad agire d'aiuto risorgendo i corpi, a salvare si porterà i viventi.

Le missioni dell'incarnazione del Figlio e del dono dello Spirito Santo sono quelle che particolarmente manifestano le proprietà delle Persone divine.

Un'idea entrata nell'immaginario biblico che la tradizione riferisce allo Spirito Santo è quella della colomba, in ebraico che annuncia a Noè la vita di un mondo nuovo: "Noè poi fece uscire una colomba, per vedere se le acque si fossero ritirate dal suolo; ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede, tornò a lui nell'arca, perché c'era ancora l'acqua su tutta la terra. Egli stese la mano, la prese e la fece rientrare presso di sé nell'arca. Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra. Aspettò altri sette giorni, poi lasciò andare la colomba; essa non tornò più da lui." (Gen. 8,8-12)

Sion, cittadella di Gerusalemme, è dimora per eccellenza del Dio d'Israele:
  • "A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion." (1 Re 8,1)
  • "Il suo monte santo, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. Il monte Sion, dimora divina, è la città del grande Sovrano." (Salmo 48,3)
  • "La sapienza loda se stessa ... Ho officiato nella tenda santa davanti a lui, e così mi sono stabilita in Sion." (Sir. 24,1.10)
  • Dio, rivolto a Sion, dice: "Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani, le tue mura sono sempre davanti a me." (Is. 49,16)
Isaia annuncia, infatti, una nascita "si poserà lo spirito... di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore" (Is. 11,2-3).

Sion , è dividibile in e in cui ( = ) in modo indubitabile anche nelle lettere c'è la colomba () cioè "vi scende la colomba () " vi è sceso lo Spirito Santo che "è a recare energia nel mondo ."

Lo "spirito" da soffio profetico passa a dono per la persona.
Il Messia della stirpe di Davide, perché dal tronco di Iesse, è la persona su quale cui si poserà lo Spirito del Signore.
Per ottenere i doni dello Spirito Santo è così da seguire Gesù, il Cristo, com'è recepito concordemente dai quattro i Vangeli (Mt. 3,16; Mc. 1,10; Lc. 3,22; Gv. 1,32) su cui scese al battesimo nel Giordano.

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