DALLO SHE'OL, INFERI O ADE,
AL REGNO DEI RISORTI
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
INTRODUZIONE »
LA DOMANDA ESCATOLOGICA NEL MONDO PAGANO »
L'UOMO PER LA BIBBIA »
LA VITA OLTRE LA MORTE NELL'EBRAISMO »
LA VITA OLTRE LA MORTE NELLA CHIESA CATTOLICA »
LA VITA OLTRE LA MORTE NELL'ISLAM »
MAGIA, NEGROMANZIA, STREGONERIA
La divinazione
,
l'interrogare gli idoli, la magia e la stregoneria col falso profetismo erano attività importate dai paesi vicini ad Israele.
Si pensi ai maghi del Faraone contro ed al profeta Balaam, che dal paese dei Caldei sull'Eufrate, chiamato a profetare contro Israele (Numeri 22).
Ci fu però così da sempre guerra tra l'ortodossia e la tendenza ad uscire dal retto sentiero sancito da Iahwèh, basta ricordare l'episodio di Elia sul monte Carmelo che uccide 450 profeti di Baal e i 400 di Asera. (1 Re 18,20-40)
Anche ai tempi di Gesù forte fu la tendenza alla magia nera.
Gesù stesso, riportano i Vangeli, fu accusato di cacciare i demoni per il principe dei demoni (Mar. 3,22; Lc. 11,15-19), e al Capitolo 8 degli Atti degli c'è l'episodio di Simon Mago che voleva acquistare il potere dello Spirito Santo.
Presto si cominciò a fare separazione tra la magia nera e bianca e rimase nell'immaginario ebraico una spiccata tendenza a tali problematiche che riesplosero al tempo del medioevo nella Cabbalah in quanto il mondo era pensato in balia di forze demoniache.
Anche il problema di parlare nel sonno con i morti da cui poi venne l'idea di giocare i numeri che se ne ricavono è un assurdo che merita un cenno.
L'idea d'origine è certamente legata al pensiero del folklore ebraico del sonno come un'anticamera della morte, un'assenza provvisoria.
Ne viene l'idea che l'anima del dormiente è come se lascia il corpo e quindi il sogno è un luogo dell'anima in cui può incontrare le anime dei defunti.
L'anima uscirebbe come dal corpo per entrare nel luogo del sogno che è all'anticamera dello she'ol da cui le anime dei morti possono alcune volte avventurarsi e avverrebbe l'incontro; questa in sintesi l'idea.
Ho trovato l'idea della morte come sonno del mondo nella decriptazione del versetto Gen. 5,28, che riporterò nelle "Conclusioni".
Amuleti, astrologia, e magia bianca ebbero poi grande sviluppo nel periodo chassidico, coi vari Baal Shem guaritori, taumaturghi, che tendevano sl controllo dei Nomi di Dio; il conoscere il nome era importante per la credenza antica che conoscendo il nome si conseguiva il relativo potere e c'era, infatti, il divieto di pronunciare il nome di Dio del tetragramma sacro
.
L'idea era che il potere più grande risiedeva appunto nel nome d'una divinità. Da ciò, a cercare di conoscere la parola magica il passo è breve.
Per l'immaginario ebraico nelle lettere delle parole ebraiche, infatti, è riposto un grande potere, perché Dio pronunciò le lettere che aveva incise sul trono e tutto fu, cioè creò con la parola secondo la Torah.
Da qui l'idea della cabbalah e dell'alchimia che tanto sviluppo ebbero tra i sapienti entrate poi nel medioevo in tutte le culture ed i popoli.
Benché sia cabbalah, sia l'alchimia, non hanno germinato nel cristianesimo è indubbio che molti furono gli adepti anche tra i cristiani e tra i cattolici in quanto in queste vi sono pure aspetti del tutto lontani da quanto poi passato nel disinformato pensiero comune che ricorda aspetti negativi.
A tale riguardo riporto due preghiere tratte da Archivum (N. Benazzi - Piemme) che fanno comprendere la rettitudine e la purezza dei principi:
- dell'alchimista Nicholas Flamel (1330-1418 d.C.), "Onnipotente Iddio, padre della Luce celeste, da cui vengono in dono tutti i beni e le cose perfette, imploriamo la tua infinita misericordia, affinché tu ci lasci conoscere la tua eterna saggezza, che circonda il tuo trono e grazie alla quale tutte le cose sono state create e fatte e vengono ancora governate e conservate. Degnati d'inviarmela dal cielo, tuo santuario, e dal trono della tua gloria, affinché essa sia e operi in me, poiché essa è la maestra di tutte le arti celesti e occulte (nascoste) e possiede la scienza l'intelligenza di tutte le cose. Fa che io possa procedere saggiamente in tutte le nostre opere, affinché troviamo il vero intelletto e il processo infallibile di questa nobilissima arte, ovvero la miracolosa pietra dei saggi che tu hai nascosto al mondo ma della quale concedi la conoscenza ai Tuoi eletti. Fa che cominciamo giustamente e bene, che progrediamo costantemente in quest'Opera e che infine la contempliamo felicemente. Che, con eterna gioia, io ne possa godere, per quella miracolosa e celeste Pietra angolare (Gesù Cristo) posta a fondamento dall'eternità, che con Te regna e governa."
- del cabbalista Heinrich Khunrath (1560-1605 d.C.), "Prego con tutto il cuore la Tua misericordia affinché dall'alto dei tuoi santi cieli tu mandi la Ruah
(
Spirito) Hokmah
(
Sapienza)
El
(),
(cioè) lo Spirito della Tua Sapienza, che sempre mi assista, a me familiare mi guidi in modo propizio, mi ammonisca sapientemente, mi insegni; sia con me e con me preghi e lavori; mi dia opportunamente la volontà, la conoscenza, l'essere e il potere nelle scienze naturali e nell'arte medica."
Per far capire però anche gli eccessi di quando questioni mal assorbite entrano nel novero di persone intimamente "ignoranti", che cioè non vanno alla radice, ma vogliono solo avere strumenti miracolosi, e di come com'era esteso quel modo di pensare, ricordo che nel medioevo una parola cui gli gnostici davano molta efficacia era la famosa "abracadabra" (Abrasax).
I medici la facevano scrivere in un rotoletto e lo legavano al collo del paziente per allontanare le malattie letali.
Veniva scritta in questo modo a triangolo (Q. Sereno Sammonico) e si leggeva in varie direzioni:
Sul significato alla radice ci sono due tradizioni, in definitiva simili, che si basano sulla vocalizzazione di queste parole:
- con riferimento al battesimo, nel nome del "Padre Figlio Spirito Santo ricrea" cioè "'ab bar ruach qadosh bara'"
;
- "il Padre ricrea come ha detto" "'ab bara' cadaber",
.
Lo stesso Adamo dà il nome agli animali come a segno d'un potere delegato da Dio su di loro: "Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile." (Gen. 2,19s)
Pur se l'attività della magia bianca è ammessa nell'ebraismo, in quanto Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi, non è accettata dalla Chiesa Cattolica perché da adito, per interesse personale, a travalicare con l'inganno sui creduloni e per le sfumature di non hanno chiara demarcazione con la magia nera (2115-7) che riguarda divinazione, stregoneria, spiritismo col ricorso a satana o ai demoni per l'evocazione dei morti.
Il giusto atteggiamento cristiano consiste per i Catechismo nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della provvidenza per ciò che concerne il futuro ed è ritenuto biasimevole la consultazione di oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, e dei sogni, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium ed il portare amuleti.
Le parole incantesimo, malia, incantatore, stregone e strega in ebraico provengono dal radicale
e queste lettere dicono "il facile/il piano
illumina
con le parole
",
ma anche "s'impingua
(
)
parlando
".
La radice dell'opposizione alla magia è nella stessa Torah che nel libro dell'Esodo che comanda in modo lapidario:
.
Era da evitare la magia, ma tradotta con "Non lascerai vivere colei che pratica la magia." (Esodo 22,17) portò a perseguitare le streghe già dall'ebraismo tanto che si racconta che nel I secolo a.C., un fariseo, Simeon ben Shetach, fece impiccare ottanta streghe nella città di Ashkelon.
In definitiva ciò che è proibito è la magia, e sotto questi termini s'esprime chiaramente il libro del Deuteronomio: "Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione, o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroga i morti, perché chi fa queste cose è in abominio al Signore." (Deut. 18,10b-12a)
Quel comando risulta applicato sin dal primo regno di Israele e risulta che Saul aveva bandito negromanti e indovini.
C'è, infatti, nella Bibbia una pagina particolare alla cui lettura rimando (riportata in
Appendice 1) perché esplicitamente parla del regno dei morti e tratta di quando Saul, il primo re d'Israele, attaccato dai Filistei, andò a consultare una negromante (1 Samuele 28), la strega di Endor, per conoscere preventivamente l'esito di una battaglia, che gli sarà fatale.
Questa pagina inattesa e molto esplicita su tale tematica, oltre a far intuire che il pensiero contemporaneo del mondo estrabiblico era radicato nella vita quotidiana anche in Israele, pone la domanda del perché sia stata inserita.
La storia è scritta dai vincitori ed è chiaro che i testi biblici più antichi, che risalgono o sono fatti risalire all'epoca dei primi re, palesano un trattamento preferenziale per Davide, che poi verrà mitizzato.
Fu esposto così nel modo migliore come David soppiantò il primo re Saul, che però fu scelto con tacita approvazione da parte di Dio, e fu unto da Samuele, poi per disobbedienea non trovò più la Sua grazia, quindi, deligittimato (1 Sam. 13,7-14; 15,10-29), Samuele stesso unse segretamente David quale potenziale nuovo re (Sam. 16,1-13).
La restante parte del 1 libro di Samuele riferisce di come David cresce nella considerazione tra gli Israeliti e come invece Saul decade in tutti modi.
David è un prediletto, predestinato a vincere ed a far uscire Israele dal regno di Saul; ecco così che quella pagina, in modo inequivocabile, associa Saul al mondo dei morti e, faccio al riguardo però notare, che si verifica anche in questo caso un nesso con le lettere.
Accade, infatti, che Saul e lo She'ol, cioè il regno dei morti, scritti in ebraico
,
senza vocalizzazione, hanno appunto le stesse lettere.
Viene così evocato che Israele sotto Saul era come nel regno dei morti, dove buoni e cattivi, confusi insieme, hanno una tetra sopravvivenza, ma Dio suscita David che porterà fuori il popolo da questa situazione ed estrapolando al campo spirituale, egualmente il Messia, che sorgerà dal tronco di Iesse, padre di Davide, farà uscire i morti dal regno dello She'ol.
Questa, infatti, era la profezia di Isaia: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici... la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli." (Isaia 11)
Tutto ciò con riferimento alle lettere ed a questa tensione tra Saul e lo She'ol unito all'idea messianica porta a considerare che nel racconto vi sia un testo sottostante che evochi le vittorie del Messia.
In tal senso ho proceduto alla decriptazione col mio metodo dell'intero Capitolo 1 Samuele 28, che già dal primo versetto è foriero di grande interesse per quanto risulta emergere saggiandolo.
1 Sam 28,1 -
In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: "Tieni bene a mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini".
"Porterà
chi è stato
nel mondo
,
dallo stare
dentro
dei giorni
,
vivo
ad uscirne
.
Nel mondo
della vita
porterà
ad essere
la fine
e
la meraviglia
(
)
della risurrezione
per tutti
ci sarà
.
Vivi
per l'Unico
,
integri
per grazia
risaranno
.
Entreranno
i viventi
del Potente
su
a casa
.
Dio
nel mondo
la guerra
per la vergogna
(
=
)
che nei corpi
il maledetto
(
) ha recato
fu
a dire
l'Unico
che con la rettitudine
sarebbe stato
a bruciarlo
.
Dio
per amore
sarà
ad aiutare
nel tempo
.
D'aiuto
in azione
la rettitudine
sarà
a venire
(
).
La forza
tutti
risolleverà
.
Del Padre
nelle midolla
l'energia
rientrerà
,
verrà
a riportare
gli uomini
ad essere
retti
."
Il testo decriptato dell'intero capitolo è riportato nel seguente paragrafo.