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ATTESA DEL MESSIA...

 
LE FESTE EBRAICHE DELLA VENUTA DEL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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NEL DESERTO, TENTAZIONI E TRASFIGURAZIONE
Il Vangelo di Giovanni è il più ricco di notizie su certi spostamenti di Gesù e sul suo rapporto col Battista il che fa presumere che chi li riporta ha vissuto esperienze che altri apostoli non hanno avuto.
Fa capire d'essere un testimone oculare quando precisa che due discepoli del Battista, visto passare Gesù, sentirono dalla viva voce del maestro "Ecco l'agnello di Dio" (Gv. 1,36), Gesù si voltò e vedendo che lo seguivano disse "Che cercate? Gli risposero: Rabbi (maestro) dove abiti? Disse loro: venite e vedrete. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio (l'ora decima)." (Gv. 1,38.39)
L'altro discepolo "era Andrea fratello di Simon Pietro" (Gv. 1,40), questi incontrò il fratello "...e gli disse: abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo); e lo condusse da Gesù", il che fa presumere che Simone, invitato dal fratello discepolo del Battista, nel suo pellegrinaggio da Cafarnao a Gerusalemme per prepararsi per la festa delle Capanne era andato a farsi battezzare al Giordano come contrizione e purificazione di Yom Kippur.
I Sinottici tra "Battesimo" e "Tentazioni nel deserto" non lasciano intervallo per altri episodi, mentre il Vangelo di Giovanni dopo il "Battesimo" presenta l'incontro con i primi apostoli, poi la prima settimana e le nozze di Cana, quindi riprende il discorso dopo un salto temporale ed introduce eventi della penultima Pasqua e non l'episodio delle Tentazioni, precisa così tacitamente che ci fu un tempo di formazione dei primi discepoli, peraltro, tutti di Cafarnao - Andrea, Pietro, Giovanni, Giacomo, Filippo - non raccontato dai sinottici.

Dopo le tentazioni nel deserto; si legge: "...saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao presso il mare (di Tiberiade)". (Mt. 4,12 e Marco 1,14)
Giuseppe Flavio in "Storia Giudaica" riferisce arresto e prigionia del Battista a Macheronte agli inizi del 29 d.C., ove fu decapitato (Mt. 14,3).
La nota in Gv. 2,20 dei 46 anni dall'inizio, 19 a.C., della ricostruzione del tempio da parte di Erode il Grande, la prima Pasqua della vita pubblica di Gesù si situerebbe nel 28 d.C., onde Giovanni rispetto ai sinottici dà testimonianze succinte tra il battesimo, fine del 27 d.C, e arresto del Battista, inizi 29 d.C. e, dopo la Pasqua, precisa: "Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea..." (Gv. 3,22), riandò dove aveva ricevuto il battesimo e, subito dopo, annota "Anche Giovanni battezzava ad Ermon, vicino a Salim, perché c'era là molta acqua e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti non era stato ancora imprigionato." (Gv. 3,23.24)

È così certa la volontà d'esporre un tempo non descritto dai sinottici.
Dal questo tornare ai guadi del Giordano si ricava:

  • Gesù considera particolarmente importante proprio quel punto del Giordano;
  • mentre Gesù era in Giudea dove aveva ricevuto il battesimo il Battista s'era spostato a battezzare a circa 60 Km a Nord, ad Ermon a sud di Scitopoli (Beat-Sean) alla confluenza della valle d'Izrael con quella del Giordano, a sud della Galilea, al confine della Decapoli col nord Samaria; (non tirava aria buona lì vicino a Macheronte e a Gerusalemme dimore di Erode Antipa per le accuse contro questi che s'era divorziato dalla moglie per sposare la nipote Erodiade sposa del fratello Filippo)
  • i discepoli di Gesù, di cui alcuni già del Battista, continuano a battezzare, infatti "Quando il Signore venne a sapere che i farisei avevano sentito dire: Gesù fa più discepoli e battezza più di Giovanni, sebbene non fosse Gesù in persona che battezzava, ma i suoi discepoli, lasciò la Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea." (Gv. 4,1-3)
I sinottici, peraltro, concordi precisano dopo che "...Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e lasciata Nazaret venne ad abitare a Cafarnao presso il Mare (Mt. 4,12.13a), e in questa zona predicava" (Mt. 4,16)
Difatti tra il battesimo e l'arresto di Giovanni, i sinottici tacciono eppure il loro sviluppo della vita di Gesù è su tre anni; quel "si ritirò" in Galilea, indica che per un periodo non breve Gesù non c'era stato.
Matteo, non essendo testimone, avendo per Gesù indicato Nazaret quale ultima residenza (Mt. 2) era necessario che si ricollegasse a quella località.
Sinottici e Giovanni si raccordano con Cafarnao, Giovanni, però, prima di Cafarnao, come detto, apre una parentesi del periodo precedente e precisa che Gesù a Cafarnao c'era già stato, infatti, dopo le nozze di Cana "discese a Cafarnao insieme a sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si rifermarono solo pochi giorni" (Gv. 2,12), notizia che non pare avere necessità d'essere in non ne vengono sviluppi, perché i versetti successivi riguardano l'accennato periodo della penultima Pasqua della vita pubblica di Gesù a Gerusalemme.
È da considerare così traccia per il lettore per raccordarsi ai sinottici e precisare che Cafarnao la città ove abitavano Andrea, Pietro e Giovanni e il fratello Giacomo con famiglie e parenti era località in cui Gesù stesso vi s'era in precedenza trasferito con Maria sua madre, ove evidentemente abitava.
(Gesù infatti era stato iniziato a Nazaret da Giuseppe al mestiere di carpentiere e grandi lavori in legno potevano essere più necessari a Cafarnao, città in espansione con i Romani presenti e per l'attività della pesca, quindi tetti, rivestimenti, barconi, pontili e arredamenti, per la costruzione della nuova sinagoga - Nel codice C del vangelo dello pseudo - Matteo si parla di Giuseppe intento alla costruzione di padiglioni nella regione marittima di Cafarnao.)

Per contro, come abbiamo considerato nella presentazione della tabella di raffronto iniziale, gli episodi delle Tentazioni e della Trasfigurazione non sono presenti nel Vangelo di Giovanni.
Evidente è che quelli per Giovanni non sono episodi verificatisi nel periodo tra le due ultime Pasque i cui eventi, in modo più sistematico espone a partire dal Capitolo 2 versetto 13 dopo le nozze di Cana.
Quindi in quel Vangelo esiste come nel Genesi un tempo di creazione fino alle nozze di Cana e poi un anno messianico evidentemente segnato dalle festività calendario ebraico.
Non sono nemmeno Tentazioni e Trasfigurazione episodi da narrare, perché già narrati dai sinottici, di certo su testimonianza dei discepoli della prima ora.
I sinottici invece, pur se espandono il messaggio di Gesù a tre anni di attività, di fatto anche loro testimoniano quei due eventi come preistoria, anche se inseriti, ma ci fanno la domandare chi fossero i testimoni di Battesimo e Tentazioni e perché alla Trasfigurazione solo quegli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni; la risposta è i primi apostoli di quel periodo di "creazione" del Vangelo di Giovanni.
I primi discepoli si sono forgiati proprio ai guadi del Giordano che è un'oasi nel deserto ove stettero per tempi non brevi e tra gli evangelisti l'unico testimone di questo tempo si propone solo l'evangelista Giovanni in quanto dei sinottici, l'unico apostolo, Matteo, è testimone oculare solo dalla chiamata (Mt. 9) dopo l'arresto di Giovanni il Battista durante la predicazione di Gesù a Cafarnao.
Questi discepoli vissero lì con Gesù, nuovo Mosè, il periodo di trasformazione, come per i fuoriusciti dall'Egitto che dopo quaranta anni, ormai popolo compatto sotto la guida di Giosuè=Gesù, conquistò la terra promessa.
I risultati dell'attività presso i guadi furono consistenti, e le "tentazioni di Gesù nel deserto" si possono collocare in quel tempo, mentre battezzavano i discepoli, evidentemente il maestro s'era ritirato nel vicino deserto, percorreva le steppe di Moab, e il deserto verso il Mar Morto e nei dintorni di Gerico ove a ovest la tradizione pone il Monte delle Tentazioni (Jebel Quarantal ove c'è un monastero greco ortodosso. Risulta che Gesù era riandato "aldilà del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava" in Gv. 10,40 e lo mandarono a chiamare Marta e Maria perché il fratello Lazzaro stava per morire in Mt. 19,1; Lc. 9,51; Mc. 10,1-12.)
È il deserto di Giuda, alture rocciose solcate da gole e valloni in sponda destra del Giordano a sud di Gerico e su quella occidentale del Mar Morto; unica altra oasi in questo deserto è Engaddì, a 45 Km a sud di Gerico, con la cascatella d'un torrente in sponda destra del Mar Morto.
In quei luoghi e in quel tempo sono da collocare le tentazioni parallele a quelle del popolo d'Israele nel deserto (pane, acqua, tentare Dio, idoli), ma alle quali Gesù, unto per il combattimento dallo Spirito Santo di cui il battesimo è segno, può svincolarsi rintuzzando l'avversario con la spada con della "parola di Dio".
Raccontano i sinottici che queste prove arriveranno dopo che Gesù era stato "condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame" (Mt. 4,1.2).
Quaranta giorni, come i quaranta anni nel deserto del popolo d'Israele.
Mentre Gesù stava su queste montagne desertiche quei primi discepoli dove erano? Erano al guado a battezzare!
Solo i primi discepoli hanno vissuto di riflesso esperienza che in pratica è parallela con i quaranta giorni di Mosè sul Sinai da dove questi tornò dal popolo trasformato.
Mosè ricevute le tavole della legge le consegnò agli Israeliti (festa di Shavuot) nei Vangeli di Matteo e Luca dopo le tentazioni scelti gli altri apostoli e discepoli i due sinottici Matte e Luca riportano la consegna degli insegnamenti:
  • discorso della montagna Matteo 5-7;
  • discorso della pianura Luca 6.
Dopo Gesù intraprese la conquista della terra promessa con la predicazione e le missioni dei 12 apostoli e dei 72 discepoli a due a due in tutta la Palestina.
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