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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
SETTE SIGILLI E SETTE TROMBE
IL GIORNO DEL SIGNORE

di Alessandro Conti Puorger
 

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IL GIORNO DEL GIUDIZIO E DEL SIGNORE NEL NUOVO TESTAMENTO
Rispetto all'idea del tempo ciclico ineluttabile ed inarrestabile, segnato dal ripetersi del giorno e della notte con luce e tenebre e delle stagioni con una separazione completa e definitiva tra la vita in questo mondo e l'immaginata luminosa vita ultraterrena, nelle religioni abramitiche tempo, mondo e storia umana hanno un inizio ed una fine.
Entrando nello specifico del cristianesimo tale fede si esplicita bene con l'attesa di un evento che l'apostolo Paolo nella 1a lettera ai Tessalonicesi (4,14-5,6) sintetizza come segue:

"Noi crediamo infatti che Gesù è morto e risuscitato; così anche quelli che sono morti, Dio li radunerà per mezzo di Gesù insieme con lui. Questo vi diciamo sulla parola del Signore: noi che viviamo e saremo ancora in vita per la venuta del Signore, non avremo alcun vantaggio su quelli che sono morti. Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole. Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. E quando si dirà: Pace e sicurezza, allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro, voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri."

C'è quindi nel Cristianesimo l'attesa di un termine che è definito giorno del Signore nel quale avverrà quel giudizio che gli egizi attendevano dopo la morte.
Lo stesso Paolo nella lettera ai Romani (2,12-16) così precisa:

"Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge. Perché non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati. Quando i pagani, che non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo."

Il vangelo di Matteo ci riporta alcune parole pronunciate con autorità da Gesù su quel giorno del giudizio:

  • ai dodici con riferimento alla città che non li accoglieranno, "In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città." (Matteo 10,15)
  • su queste città Gesù ebbe poi a ridire così, "Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!" (Matteo 11,20-24)
  • sul parlare incongruente degli uomini Gesù avverte, "Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato." (Matteo 12,36s)
  • infine conferma in modo inequivocabile che quel giorno ci sarà, "Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo." (Matteo 25,31-34)
L'apostolo Pietro come racconta il capitolo 2 degli Atti degli apostoli nella sua predicazione nel giorno della prima Pentecoste cristiana richiama le parole del profeta biblico Gioele: "Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e splendido. Allora chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato." (Atti 2,20s)
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