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RICERCHE DI VERITÀ...
L'UOMO, STRUMENTO SENSIBILE NELL'UNIVERSO "IO" E IL TEMPO
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
L'UOMO, STRUMENTO SENSIBILE NELL'UNIVERSO - "IO" E IL TEMPO »
COSA È IL TEMPO? »
QUALE IMPORTANZA ANNETTO AL TEMPO? »
CHE SENSO HA IL TEMPO?
L'aver preso atto della realtà in cui si vive prima o poi comporta la domanda: che senso do al fatto che esista il tempo?
Di fatto, nel come uno vive è insito il senso che il soggetto da al tempo.
Ciascuno nei riguardi del tempo si può trovare, con diversa gradualità, nei seguenti schemi: lo spreca, l'ammazza, lo subisce, lo usa, lo teme, ne ho una dimensione sacra che s'affaccia quando per l'individuo si prospetta il momento di acquisire se è un vivente per caso o un processo voluto.
Certo è che siamo miracoli viventi, affermatisi tra forze immani in un angolino dell'immenso creato, d'un pianeta delle infinite galassie.
La conclusione - opinione di questo strumento vivente è che per vivere in tali condizioni vuol dire che si è stati amati e che negli uomini c'è un germe che non che lo può portare a svilupparsi anche non solo con regole di sopravvivenza e ciascuno ciò lo può verificare in certi rapporti individuali.
Viene però spontaneo constatare che l'amore vero è merce rara, perché l'uomo non può amare se non prende atto che è amato e, spesso, è come un cieco che muore di sete vicino ad una sorgente.
Se ti rivolgi alla sorgente potrai poi dare altrimenti da te non può venire.
Se concludi però che la sorgente non c'è, alla fine della tua scorta che fare? "Dobbiamo dare l'amore agli altri, ma acquisendolo prima da Dio." (Benedetto XVI "Deus caritas est")
a.contipuorger@gmail.com
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