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ESDRA IL MOSÈ DEL GIUDAISMO PROFETIZZA IL CRISTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL LIBRO DI ESDRA »

ESDRA E LA FORMAZIONE DEI TESTI DELLE SACRE SCRITTURE
Esdra, 'ezrà' "aiuto" dal radicale ebraico "aiutare", quindi aiutante.
Il libro sostiene che era un Levita, 16° discendente d'Aronne, sommo sacerdote, come evidenza in 7,1 (famiglia longeva considerati solo16 discendenti tra il XIII e il V a.C.).
"Esdra... era uno scriba abile nella legge di Mosè, data dal Signore Dio d'Israele..." (Esdra 7,6a) già evidentemente impiegato come segretari, nell'amministrazione reale specializzato nella trascrizione e spiegazione della Legge, ne divenne l'interprete ufficiale nel suo tempo con inserimenti e completamenti come si arguisce da:

  • "Esdra si era dedicato con tutto il cuore a studiare la legge del Signore e a praticarla e ad insegnare in Israele la legge e il diritto." (Esdra 7,10)
  • "Esdra sacerdote, scriba esperto nei comandi del Signore e nei suoi statuti dati a Israele." (Esdra 7,11)
Per ben due volte è sottolineato che:
  • "la mano del Signore suo Dio era su di lui..." (Esdra 7,6b)
  • "la mano benevola del suo Dio era con lui..." (Esdra 7,9b)
Come Mosè è il condottiero, autore di legislazione e legislatore dell'ebraismo Esdra del pare levita lo è del giudaismo.
Questi attua nella forma finale l'idea di Mosè del popolo eletto, del Tempio e della Legge con l'aggiunta dell'istituto della sinagoga, l'ambito dove si studiavano e celebravano le Sacre Scritture.
Ad Esdra la tradizione fa risalire con la "prima sinagoga" l'interpretare la Torah come costituzione della comunità, attualizzandola ed integrandola con carattere giuridico, così alla Torah scritta s'aggiunsero le "halakah" ed alla Torah orale fu riconosciuta la stessa forza vincolante, vedi: "Il giudaismo e la Torah orale" paragrafo in "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta".
Sostiene la tradizione ebraica che Ezra istituì una Assemblea dei Sapienti da lui stesso diretta, che proseguì e di cui è traccia nel I secolo d.C. ancora col Sinedrio.
Le sinagoghe, nate nell'esilio a Babilonia, come istituzione fissa furono da Esdra introdotte in Giudea.
Vi era la lettura della Torah il lunedì, il giovedì e il sabato pomeriggio.
Servivano da scuola e luogo di riunione settimanale ed ebbero la forza di formare la "chiesa" del santo resto d'Israele, speranza e germoglio dei profeti.
Notizie "storiche" sugli ebrei si attingono soprattutto dalla Bibbia ebraica principalmente nel libro della Genesi che li fa risalire ad Abramo un arameo errante, uscito da Ur dei Caldei.
Poche sono le notizie storiche sugli ebrei del periodo mitico tra il 1750 a.C., epoca di Abramo, e il 1000 a.C., epoca di Davide.
Per la storia ufficiale facevano parte di un gruppo etnico gli "hapiru", predoni e mercenari (Lettera di Shulgi e nelle Lettere di Tell el-Amarna).
Riporto alcune notizie già nel citato articolo sul come si è arrivati agli attuali testi della Bibbia ebraica.
I racconti della Torah, attribuita a Mosè e alla sua scuola nel XIII secolo a.C., nella versione originari, scritti non di certo con la scrittura ebraica attuale, rielaborati e arricchiti e comunque del tutto perduti, nel 2° libro dei Re si legge:

"Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: Ho trovato nel tempio il libro della legge. Chelkia diede il libro a Safàn, che lo lesse. Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: I tuoi servitori hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio. Inoltre lo scriba Safàn riferì al re: Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro. Safàn lo lesse davanti al re. Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. Egli e noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi." (2Re 22,8-13)

Cioè Giosia (640-609 a.C.) ritrovò la legge di Mosé?
Parrebbe doversi concludere che il testo biblico "originale" 550 anni dopo la morte di Mosè fu ritrovato nel Tempio.
Il Tempio fu costruito sotto Salomone circa nel 965 a.C. e la Legge fu ritrovata dopo 320 anni.
Il 2° libro dei Re semplicemente forse intende dire che i predecessori di Gelosia l'avevano in pratica dimenticata completamente.
I libri della Torah possono, però, contenere pagine scritte in tempi antichi a Mosè riferiti e vogliono far credere a tale asserzione, infatti:
  • "Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, e a tutti gli anziani d'Israele." (Deuteronomio 31,9)
  • "Mosè scrisse quel giorno questo canto e l'insegnò agli Israeliti." (Deuteronomio 31,22)
  • "Quando Mosè ebbe finito di scrivere su un libro tutte le parole di questa legge, ordinò ai leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore: Prendete questo libro della legge e mettetelo a fianco dell'arca dell'alleanza del Signore vostro Dio; vi rimanga come testimonio contro di te." (Deuteronomio 31,24-26)
  • "Il Signore disse a Mosè: Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè..." (Esodo 17,14)
  • "Mosè scrisse tutte le parole del Signore..." (Esodo 24,4a)
  • "Quindi (Mosè) prese il libro dell'alleanza e lo lesse alla presenza del popolo." (Esodo 24,7a)
Per assicurare la continuità della legge al dopo Mosè, nel libro di Giosuè è dichiarato:
  • "Giosuè scrisse una copia della legge." (Giosuè 8,32)
  • "Giosuè scrisse queste cose nel libro della legge." (Giosuè 24,26)
La letteratura rabbinica "Baba Batra" (14b, 15a) fa risalire:
  • la Torah (Genesi 1,1 - Deuteronomio 34,4) a Mosè (che scrisse anche il libro di Giobbe, vissuto al tempo di Mosè - Rabbi Levi ben Lachma);
  • a Giosuè gli ultimi otto versetti della Torah e il suo libro (Deuteronomio 34,5 - Giosuè 24,28) che dopo la morte avrebbe portato a termine Eleasar, figlio d'Aronne, e suo figlio Pinchas (Giosuè 24,29-33);
  • Samuele scrisse, Giudici e Rut e il suo libro (Giudici - 1Samuele 28,2);
  • finito dal veggente Gad e dal profeta Nathan (1Samuele 28,3 - 2Samuele 24,25);
  • i due libri dei Re sarebbero stati redatti da Geremia;
  • Ezechia e il suo collegio scrissero Isaia, dato che il profeta fu assassinato e non avrebbe potuto scrivere il suo libro (Ascensione di Isaia 5,2 - Jebamot 49b - Sanhedrin 103b), nonché i Proverbi, il Cantico dei Cantici e il Qoelet; Proverbi 25,1;
  • Geremia scrisse il suo libro e le Lamentazioni, ma gli uomini della Grande Congregazione scrissero i 12 profeti minori, (Abot 1,1) ed i libri sorti fuori del paese (Challa IV,8 - Gittin 8a) Daniele ed Ester;
  • David scrisse i salmi; ma anche con parti da altri;
  • Esdra scrisse il suo libro e la genealogia delle Cronache, salvo la propria e Neemia avrebbe completato l'opera.
Sui libri del canone ebraico gli studiosi del settore ritengono che:
  • molti si sono formati con vari apporti;
  • il Pentateuco (tra questi il Genesi è il più recente), come ci è pervenuto, sia stato scritto in epoca posteriore ai fatti e non da Mosè;
  • secondo gli studi più aggiornati, sarebbero un mosaico di testi e documenti, un composto desunto da varie fonti ed adattato da più redattori alla somma di conoscenze precipue al tempo in cui la o le fusioni furono operate, piuttosto che a quelle in cui si svolsero i fatti;
  • dal complesso di tale antologia integrata e guidata, trapela un pensiero unitario, perché unitaria è la motivazione che ha condotto alla scelta dei brani ed alla forma ed ai contenuti di quelli storici.
È opinione diffusa che ci fu una raccolta organizzata di testi antichi verso il VI secolo a.C. ed il nucleo della Bibbia fu ("Indagine Storico-Critica dell'A.T." di Edward Lipinsky) costituito dal seguente grande ciclo:
  • Deuteronomio, giustifica storicamente la dottrina dell'elezione d'Israele, delinea la costituzione teocratica e raccoglie ciò che attiene all'opera di Mosè;
  • Libro di Giosuè, racconta l'istallarsi del popolo eletto in palestina;
  • Libro dei Giudici, enumera la lunga serie delle apostasie e dei ritorni a Dio;
  • Libri di Samuele, narrano l'inizio della crisi della teocrazia con il re Saul fino all'accettazione dell'idea di un sovrano con Davide;
  • Libri dei Re, che descrivono la decadenza di quest'ideale, iniziata già con Salomone, conclusasi col rigetto da parte di Dio del proprio popolo per mancanze di fedeltà.
Si tratterebbe di una raccolta curata in più tempi dai re d'Israele e poi di Giuda, come suggerisce il Deuteronomio (17,18): "...quando uno di questi (Re) s'insedierà sul trono regale, scriverà per suo uso in un libro una copia di questa legge secondo l'esemplare dei sacerdoti leviti."
Per i libri del Pentateuco, Gabriele Mandel, (archeologo, già docente del Politecnico di Torino) sostiene ("Salomone". SugarCo Edizioni): "...accennano a Mosè in questo senso, escludendo che ne sia l'autore per il fatto stesso che non parla in prima persona né s'identifica come estensore diretto. Trattano Mosè come un personaggio storico del passato, e parlano della terra di Canaan come si sarebbe potuto fare solo dopo la conquista."
Per contro non sono libri di storia in senso stretto, perché questa si propone di stabilire che cosa gli uomini abbiano fatto e in quali rapporti reciproci stiano le loro azioni; invece la Torah, educa al pensiero che alle azioni umane ed al loro concatenamento presiede un potere unico superiore che le dirige a fini determinati.
Il Pentateuco o Torah, e tutti i libri cosiddetti storici, a differenza della storia, spesso tralasciano nomi, date ed ignorano fatti che non abbiano un particolare significato, ed in quelli sui cui si sofferma, lo fa per attirare attenzione e per far meditare.
La Torah, per gli eventi contenuti riguarda gli eventi ebraico-egizio-cananei del XIII-XII secolo a.C., periodo dilatato poi dal Genesi, in modo mitico, a tempi preistorici fino alla creazione del mondo.
Il quadro storico è il seguente:
  • il nomadismo al tempo degli Hyksos nel XVII secolo a.C. di alcune famiglie d'Israele verso il delta orientale del Nilo;
  • con la cacciata dei "pastori" gli ebrei si trovano coinvolti;
  • l'oppressione e la schiavitù egiziana fu più dura sotto i Ramseti;
  • tale oppressione ai tempi di Merenpthah, successore di Ramsete II, causa l'insurrezione degli Ebrei, favorita forse da una guerra con i libici che provocò un disordine pubblico (vedi: "La risurrezione dei primogeniti");
  • avviene l'esodo, la rivelazione della Legge, la vita di 40 anni nel deserto, formativa del popolo.
Durante tale ampio periodo inizia e si conclude, con Mosè profeta-inviato, la prima battaglia tra Iahwèh ed il mondo degli idoli, rappresentati dal Faraone e da Edom, e la proclamazione del Dio unico contro il mondo pagano (storicamente iniziò con il faraone eretico Achenaton).
L'A.T. al riguardo parla di 430 anni di permanenza degli Ebrei in Egitto prima dell'evento esodo, cioè prima del faraone Merenpthah, perciò Giuseppe era vice faraone nel XVII secolo a.C., cioè nel periodo intermedio 1785-1575 a.C., XIII-XVII, dinastie che sono riferite a governatori hyksos, re pastori.
Tra l'altro in "La civiltà egizia", di Alan Gardiner (Einaudi 1971), nel capitolo VII si legge che, furono trovati degli scarabei di tale periodo con inciso il nome di Ya'hob-her che "è difficile non accettare l'opinione comune che ricordassero il nome del patriarca Giacobbe", padre di Giuseppe.
La critica del XX secolo converge poi nel ritenere che il Pentateuco è la conseguenza dalla fusione di quattro stesure principali:
  1. La Raccolta Yahvista (per il nome con cui è chiamato Dio) opera di compilatori del regno di Giuda della stessa corte di Gerusalemme, dalla creazione del mondo al regno di Salomone. (Gli studiosi M. North, G. von Rad, R. de Vaux e A.Weiser suppongono che le fonti yahviste siano state scritte nel X secolo a.C.; G. Fohrer le ritiene degli anni 850-800 a.C., pur non escludendo il periodo di re Amasia 796-781 a.C., data che preferita anche A. Jepsen e S. Mowinckel.)
  2. La Raccolta Elohista (ove Dio è chiamato Elohim) fu compilata ad Efraim dopo la precedente ed andava dalla storia d'Abramo alla morte di Saul; fu forse compilata nel Regno d'Israele, riferita concordemente al periodo di re Geroboamo II (783-743 a.C.).
  3. Nel Documento Deuteronomico, si avverte la rielaborazione in opera unica di testi di Leggi precedenti (forse per volere di re Geroboamo II) per adattarle alla nuova sistemazione sociale del popolo ebraico, da nomade a sedentario e da un governo di sceicchi a centralizzato con casta di sacerdoti organizzata e commerci e transazioni artigianali. (Per A. Alt, - 1953 - è opera di scrittori del Nord sopravvissuti alla distruzione del Regno d'Israele - 722 a.C. - e fuggiti nel Regno di Giuda, dove uno scriba avrebbe ritoccato il testo nella seconda metà del VII secolo a.C.) È ritenuto che delle suddette raccolte il clero di Gerusalemme procedette ad un'unificazione e ad una generale revisione, che il sommo sacerdote Chelchia presentò al Re Giosia, e forse in ciò sta il "ritrovamento del libro della legge " (2 Re 23,25) nel Tempio (2Re 22,8-10) al tempo (622 a.C.) di Giosia; ciò comportò una riforma religiosa che si estese alla Samaria e fu seguita della prima redazione dei libri di Giosuè, Giudici, Samuele, Re in cui furono raccolti e rielaborati i più antichi archivi regali.
  4. Nel Documento sacerdotale, somma di scritti d'autori diversi, redatto all'epoca dell'esilio in ambiente sacerdotale (586-538 a.C.) dei quali, secondo i critici, il sacerdote e scriba Esdra sul finire del V secolo a.C. diede una prima integrazione coordinata; si legge, infatti, in "Historia Ecclesiastica", V,8 d'Eusebio di Cesarea che riporta "Adversus Haereses", III, I.15 di Ireneo di Lione (135-200 d.C.): "...quando le Scritture furono distrutte nella cattività del popolo sotto Nabucodonosor e i Giudei tornarono nella loro terra dopo settanta anni, allora, all'epoca di Artaserse re dei Persiani, Egli ispirò Esdra, sacerdote della tribù di Levi a riscrivere a memoria tutti i detti dei profeti passati e di ricostruire per il popolo la Legge data tramite Mosè."
Ebbero anche influssi scritti circolanti nelle epoche precedenti in Babilonia e dintorni come il Libro di Yasher, le Profezie di Ahiza, gli Atti di David, gli Atti di Mosé, i Libri dell'Eden dei quali poco o nulla sappiamo.
Vari temi biblici della Genesi dei racconti e delle impostazioni descrittive paiono avere accostamenti con i miti dei popoli incontrati in esilio di provenienza quali l'Enuma Elish, l'epos di Marduk; il poema di Gilgamesh, Caino e Abele ricalca la vicenda avestica di Manu e Yimae unita al poema cananeo di Aqat e Daniel.
Molteplici sono gli accostamenti trovati per altri scritti biblici come:
  • Mosé salvato dalle acque con la storia mitica di Sargon I il Grande;
  • David e Golia riecheggia la storia egizia di Sinuhe;
  • varie leggi del Deuteronomio si trovano nel Codice di Hammurabi e di Hatti;
  • i Proverbi riecheggiano i detti del saggio egizio Amenope;
  • alcuni Salmi sono simili dall'Inno ad Aton di Akhenaton;
  • il Cantico dei Cantici ha echi della Canzone di Tammuz ed Ishtar;
  • il libro di Giobbe ha paralleli col poemetto babilonese Ludlul Bel Nimeqi i.
Queste fonti e molte altre non note erano ancora circolanti nel Medioriente ed oltre fino ad epoca del ritorno dall'esilio e in base al credo d'Israele che si stava sviluppando evidentemente furono interpretate, rivisitate, digerite e inglobate con le opportune modifiche.
Esdra nel V sec a.C. giunse a Gerusalemme in veste di incaricato del re di Persia col titolo di safar, governatore in aramaico.
Si ebbe allora il compimento, vale a dire la stesura del Pentateuco qual è giunto sino a noi, dopo la scissione fra Giudei e Samaritani in data non definita tra il 432 e il 332 a C..
Di questo ultimo periodo sono, infatti, i libri di Esdra e di Neemia, cui fecero seguito quelli delle Cronache; nello stesso tempo in forma autonoma si erano sviluppati i libri dei profeti e didattici.
Questa è la stesura dei libri della Bibbia che si è mantenuta inalterata fino ad oggi anche grazie all'opera dei Masoreti.
I sacerdoti prima del tempo di Esdra avevano il totale controllo sulla lettura della raccolta delle Scritture, ma dopo Esdra ogni giudeo tramite le sinagoghe e la lettura pubblica della Torah l'ebbe a disposizione e molti si accinsero alla loro copiatura e nacque la verifica da parte degli scribi per l'omologazione delle "copie conformi" premessa all'opera successiva dei masoreti.
Anche la scrittura "quadrata ebraica" per la tradizione fu introdotta Esdra.
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