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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LETTERE EBRAICHE, SEGNI CELESTI DELLA TORAH

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA CROCIFISSIONE NEL LIBRO DI GIOSUÈ
Tra Mosè e Giosuè c'è un rapporto particolare di maestro e fedele discepolo.
Era il confidente fidato di Mosè e nello stesso tempo il suo aiutante, il suo inserviente, il suo braccio e il puro fedele, il modello su cui idealmente il popolo d'Israele era chiamato ad uniformarsi.
Fornisco un rapido scoop su di lui estraendo solo quanto relativo a Giosuè dal libro dell'Esodo:

  • "Mosè disse a Giosuè: Scegli per noi alcuni uomini ed esci in battaglia contro Amalek. Domani io starò ritto sulla cima del colle con in mano il bastone di Dio"... "Giosuè sconfisse Amalek e il suo popolo passandoli poi a fil di spada"... "Allora il Signore disse a Mosè: Scrivi questo per ricordo nel libro e mettilo negli orecchi di Giosuè: io cancellerò del tutto la memoria di Amalek sotto il cielo!" (Esodo 7,9.13s)
  • "...con Giosuè, suo aiutante, e Mosè salì sul monte di Dio." (Esodo 24,13)
  • "Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: C'è rumore di battaglia nell'accampamento." (Esodo 32,17)
  • "Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non s'allontanava dall'interno della tenda." (Esodo 33,11)
Giosuè è colui che uscito dall'Egitto entrò da esploratore 40 anni prima nella Terra Promessa (Numeri 13), riferì da coraggioso appoggiando la scelta di entrare fidando nell'aiuto del Signore, ma solo che 40 anni dopo, morto Mosè, vi entrerà col popolo nuovo e conquisterà la Terra Promessa.
Il parallelo con Gesù oltre all'omonimia è evidente, infatti, Gesù è il primo esploratore della Terra Promessa ove è entrato ed è tornato da risorto e ha aperto il combattimento finale del nuovo Israele contro il male, il Gog e Magog, replicanti dell'allegorico Amalek, e vincerà aprendo per tutti, la vera finale Terra Promessa, quella eterna del cielo.
Il personaggio di Giosuè tratteggiato nel Pentateuco con molti altri dettagli viene ad essere il personaggio principale dell'omonimo libro di Giosuè che assieme a quello dei Giudici fa da cuscinetto tra la Torah e i libri di Samuele e poi dei Re per colmare il lungo tempo intermedio ed arrivare ai periodi storici del regno di Davide e Salomone.
C'è chi sostiene che Giosuè è presentato come il capo militare ideale che prende ordini solo da Dio e il libro sarebbe stato scritto nel VII secolo a.C. per dare autorità ed un'origine nobile ai successivi regni.
Sta di fatto che nel libro di Giosuè viene tra l'altro sottolineato che anche Lui come Mosè scrisse sulle pietre la legge di Mosè.
Attraversato il Giordano, dopo l'episodio della distruzione della città di Ai, il libro di Giosuè, infatti, racconta circa la Torah di Mosè: "Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi. In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, secondo quanto aveva ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione. In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti. Tutto Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo di Israele. Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro della legge. Non ci fu parola, di o soggiornavano in mezzo a loro." (Giosuè 8,29-35)
Giosuè lesse tutta la legge sul monte Ebal come poi fece Esdra a Gerusalemme "Esdra nel libro di Neemia annuncia la Torah e il Messia".
Alcuni anni or sono decriptai i 24 capitoli di Giosuè, e i 667 versetti giacciono abbandonati in un file del mio PC e prima o poi troverò il tempo per riordinarli e presentarli.
Intanto, in anteprima, riporto la decriptazione di quei 7 versetti Giosuè 8,29-35 che ho sopra riportato, da cui emerge nitido un racconto della crocifissione.

Giosuè 8,29 - Portarono l'Unigenito in croce i viventi per i potenti, (pur) retto al mondo nell'agire fu appeso, innalzato sul legno, l'Eterno dal tempo uscì, l'azione di un arciere portò a spegnere con un'asta l'Unigenito, all'uscita del sole su l'asta entrò in Gesù e fu calato.
E venne il cadavere del crocifisso portato dei viventi tra lamenti alla vista giù.
E fu tradimento - che da retto si portava - che l'Unigenito portò in croce, uscì dalla famiglia del crocefisso, nella tomba per un cattivo entrò, fuori della città.
E fu a risorgere, portato in alto fu, e rivelò che dell'Unico il Figlio era.
Di viventi una grande comunità fu a portare la Madre nel mondo, da Questi uscita.

Giosuè 8,30 - Dell'Unico questi fu il Figlio al mondo, Gesù in vita ucciso dai potenti fu per la perversità del dio (primo serpente) del mondo (Cesare era il dio del mondo al tempo di Gesù).
Fu risorto il corpo da Dio, da dentro gli uscì dal corpo alla vista un ruscello.

Giosuè 8,31 - Così, l'Unigenito, la risurrezione dei corpi giù porterà al mondo ai viventi, alla luce uscirà il Servo, il Signore riverrà, il Figlio risarà in Israele così come scritto dentro i libri della Toràh che in croce per liberare i viventi in sacrificio il Padre l'inviò.
Sarà nei viventi bruciata col serpente la morte (con cui) che alle origini bruciò i corpi per azzerare il mondo.
L'angelo bello dall'Altissimo uscì con (altri) angeli dentro i corpi questi l'accompagnarono per aiutare e (poi) l'Altissimo portarono ad innalzare recandolo in croce.
Dal serpente il Signore si porterà, sarà a questi dentro le tombe a portare il fuoco la vita risarà nei viventi.

Giosuè 8,32 - A recare sarà così alla fine dentro la risurrezione ai viventi, per l'azione il serpente uscirà, dell'Unigenito dentro l'energia sarà nei viventi, verranno a vivere per la risurrezione angeli, usciranno tutti riportati con i corpi puri per il fuoco entrato.
Beati così tutti dentro potenti per il soffio inviato saranno, figli saranno retti di Dio.

Giosuè 8,33 - Ed il maligno il fuoco nei corpi Dio recherà e questi si verserà tra lamenti e, portata la risurrezione nei cuori, dai corpi sarà strappato via il soffio, dai cuori (dove) si era portato il rifugio nelle acque bollenti questi entrerà.
E nei morti entrerà la potenza dell'Unico, i corpi, riportata l'energia, rilucenti dalla porta usciranno, retti usciranno, gli angeli saranno i viventi fuori ad accompagnare, alla destra del risorto Unigenito saranno.
Dalla bara dentro il corpo saranno tutti nel Signore come pellegrini così nell'Unigenito allo spuntare a chiudersi su saranno a portarsi.
Il primo serpente reciso, che li uccideva, annientato sarà nei viventi e ad entrare in prigione giù sarà portato.
Del primo serpente dai viventi la potenza uscirà del male che era dentro, in cammino dall'Unico risorti con i corpi su li porterà dal mondo liberati per l'azione a casa aiutati dal Signore verranno i popoli retti nell'Unigenito nel cuore con i corpi, all'Unico i risorti invierà dal mondo.

Giosuè 8,34 - E nell'Unigenito a chiudersi nel corpo saranno così puri alla vista dell'Unico tutti retti rinati, dentro col corpo saranno entrati, il Crocifisso porterà i corpi fuori del mondo nella benedizione.
E fuori, abbrustolito il serpente uscito per la rettitudine, la sposa così il Crocefisso porterà a casa dentro alla pienezza, avrà fatto frutti il Crocifisso portandoli dal corpo fuori.

Giosuè 8,35 - Per rifiutarlo al mondo si fece giudeo, dentro al corpo visse in prigione, per il rettile portare fuori dai viventi alla luce uscì l'Unigenito.
Per bruciare nei corpi il serpente, che all'origine si versò nei corpi, l'Unico Gesù inviò in cammino per aiutare tutti, verserà al mondo la potente forza della risurrezione, dai corpi il primo serpente porterà fuori, l'angelo bruciato sarà nei viventi ed uscirà dai cuori il soffio portando fuori lo straniero che soggiornava in mezzo a loro.

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