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ABDIA, LIBRO DEL SERVO DI IAHWÈH
di Alessandro Conti Puorger

SUL LIBRO DI ABDIA
Il libro di Abdia, 21 versetti in un unico capitolo, è il più breve di tutti i libri della Bibbia canonica ebraica o TaNaK.
Questo testo prende il nome dal primo versetto che in ebraico inizia con queste lettere: "Hazon o'badiah" ed è tradotto "Visione = "Hazon" di Abdia "O'badiah"..." (Abdia 1,1) ed è stato interpretato che sia il nome di un personaggio "Abdia", ritenuto ovviamente un profeta, che riferisce la visione; infatti, è inserito al VII posto dei 15 profeti posteriori e al IV dei così detti minori, dopo Amos e prima di Michea.
(Isaia, Geremia ed Ezechiele, sono infatti considerati profeti maggiori)

Abdia è un comune nome ebraico che si può scomporre in "'obed", cioè servo, e "Iah" , forma contratta di Iahwèh .
In definitiva: "servo di Iahwèh".

Un nome del genere era piuttosto comune e si trova per almeno 11 volte, per personaggi delle epoche più varie, sia di prima che dopo l'esilio, perché è ricordato in più occasioni nei sacri testi: 1 Re, nelle Cronache, e in Neemia, come:
  • Il sovrintendente del palazzo del re Acab; era molto timorato del Signore e trovò Elia durante la carestia 1Re 18,3-16.
  • I figli di un Abdia erano fra i figli di Anania nella genealogia dei re di Giuda 1Cronache 3,21.
  • Il figlio di Izraia e un capo della tribù di Issacar 1Cronache 7,3.
  • in Neemia 10,6; 12,25.
Dire "Servo di Iahwèh" era un modo di denominare persone che avevano:
  • Uno speciale spiritualità "Alleluia. Lodate servi del Signore, lodate il nome del Signore" (Salmi 113,1).
  • Servi, come Mosè (Numeri 12,7) o David (1Re 11,34).
Nel racconto della morte, Mosè è chiamato il "servo di Iahwèh", perché ha interceduto molte volte per il popolo ed ha preso su di sé i suoi peccati e la maledizione che spettava loro, pagando di persona purché ricevessero salvezza e benedizione.

Dice un Salmo (116,15) che "Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli" e così che va filtrato alla luce della considerazione del versetto di questo Salmo che "Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore" (Deuteronomio 34,5).

Quel Salmo 116 poi prosegue: "Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene." (Salmi 116,16)

Del pari su Davide ricordo il primo versetto del Salmo 18: "Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici." (Salmi 18,1)

Su questi Salmi 18,113 e 18,116 tornerò più avanti perché importanti per il tema del "Servo di Iahwèh".

Il messianismo, l'attesa cioè di un liberatore, di un nuovo Mosè, ma molto di più, perché, in grado di portare nella terra promessa del cielo un popolo di liberati, pare essere idea elaborata soprattutto dal cristianesimo e, ma non è così, meno sentita dal contesto biblico antico almeno così come ci appare.
Eppure sono da ricordare i famosi quattro "canti del servo" in Isaia che preparano ad una figura ben nota a noi cristiani.

Quei quattro canti così nominati sono:
  • Primo Canto del Servo, Isaia 42,1-9, ove si cita il servo al versetto 42,1: "Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni."
  • Secondo Canto del Servo, Isaia 49,1-7, ove si parla di un servo ai versetti 49,5.6.7: "Ora disse il Signore che mi ha plasmato suo servo dal seno materno per ricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele, - poiché ero stato stimato dal Signore e Dio era stato la mia forza - mi disse: Egrave; troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstiti di Israele. Ma io ti renderò luce delle nazioni perché porti la mia salvezza fino all'estremità della terra. Dice il Signore, il redentore di Israele, il suo Santo, a colui la cui vita è disprezzata, al reietto delle nazioni, al servo dei potenti: I re vedranno e si alzeranno in piedi, i principi vedranno e si prostreranno, a causa del Signore che è fedele, a causa del Santo di Israele che ti ha scelto."
  • Terzo Canto del Servo, Isaia 50,4-11, in cui al 50,10 c'è la parola servo: "Chi tra di voi teme il Signore, ascolti la voce del suo servo! Colui che cammina nelle tenebre, senza avere luce, speri nel nome del Signore, si appoggi al suo Dio."
  • Quarto Canto del Servo, Isaia 52,13-53,12 per l'inserimento di servo in 52,13. "Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato esaltato e molto innalzato." E 53,11 "Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità." (53,11)
Dico ciò per far comprendere che parlare di Servo di Iahwèh ha una valenza che si collega non solo ad un nome di persona, ma ad una figura attesa e di fatto presente nella coscienza antica anche se non sembra trapelare troppo dagli scritti sacri biblici del così detto Antico Testamento.
Ora, questo Abdia, ritenuto l'autore del libro, non si sa chi sia, non si conosce il nome del padre, dove abbia profetizzato, né altro.
Dice di lui San Girolamo: "Profeta piccolo per il numero dei versetti, non d'idee".
L'epoca di redazione è discussa; pare però scritto dopo la distruzione del 586 a.C. di Gerusalemme da parte babilonese.
Il testo di 21 versetti, definito appunto il libro di Abdia, riguarda il giudizio sulle nazioni a partire da Edom (Abdia 10 e 11) nazione vicina al regno di Giuda, che pur essendo dello stesso ceppo abramitico (Edomiti e Israeliti hanno come capostipiti i due fratelli, Giacobbe ed Esaù - Genesi 36) è stata felice della distruzione subita dai propri fratelli giudei ed ha addirittura aiutato i nemici nelle razzie e nei massacri.
Gli idumei, infatti, invece di aiutare i fuggitivi e i profughi, avevano approfittato per invadere la Giudea meridionale.
Il ricordo di questi eventi è nel testo ancora molto vivo e la profezia può far credere che è stata edita in Giudea prima del ritorno dall'esilio.
Come il profeta Ezechiele fu a consolare gli esuli in Babilonia, così alcuni critici ritengono abbia fatto Abdia tra i sopravvissuti in Giudea annunciando la restaurazione da parte del Messia.
Il popolo di Edom è detto "Esaù" (Abdia 6) come nei racconti della Genesi in 25,24-30 ove Edom-Esaù è fratello di Giacobbe e si stabilì nella regione appunto chiamata - Idumea o Edom - situata a sud della Giudea, regione montagnosa chiamata in Abdia i "monti di Esaù" (Abdia 8, 9, 10, 21) e "casa di Esaù" (Abdia 18).
La sua capitale è Petra, inaccessibile e sicura, "Tu che abiti nei crepacci rocciosi e delle alture fai la tua dimora, dicendo in cuor tuo: Chi potrà gettarmi a terra?" (Abdia 3) ma che Dio, roccia d'Israele, demolirà.

Petra

I ventuno versetti di Abdia si possono suddividere in quattro parti:
  • 1-9, profezia su Edom;
  • 10-14, peccati di Edom contro Giuda;
  • 15-18 restaurazione d'Israele, "il Signore ha parlato";
  • 19-21 giudizio delle nazioni.
Sotto questo aspetto questo piccolo libro fa presente la fine dei tempi ed è quindi da considerare apocalittico:
  • "Perché è vicino il giorno del Signore..." (Abdia 15a)
  • "...e il regno sarà del Signore." (Abdia 21b)
Su quando fu scritto, da chi, e se da più mani, è in discussione da parte dei critici.
I versetti 2-9, le maledizioni contro Edom, si trovano in forma simile in Geremia 49,7-22; Salmi 137,7; Lamentazioni 4,21-22; Ezechiele 25,12ss e 35,1ss e Michea 1,2.
Alcuni considerano perciò il testo antico, anche del IX secolo a.C. e solo gli ultimi due versetti inseriti in epoca post esilio.
Altri, i più, pensano quale tempo di redazione la fine del VI secolo a.C. con la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor.
Vi è anche chi lo riferisce a dopo l'esilio di Babilonia, cioè agli inizi del VI - fine del V secolo a.C.
I più antichi Martirologi non facevano menzione di Abdia.
Sul lato ovest del campanile del duomo di Firenze assieme a quelle di Geremia e di Abacuc c'è una statua di Nanni di Bartolo (operante tra il 1419 e 1451) che rappresenta il profeta Abdia come giovane robusto a capo scoperto, con un ricco mantello e tra le mani il suo libro.
Nel Martirologio Romano del XVI secolo approvato da papa Gregorio XIII nel 1586 Sant Abdia compare da festeggiare il 19 novembre.

Dopo questa panoramica, prima di entrare nel vivo dell'articolo riporto il testo del libro di Abdia secondo la traduzione del Consiglio Episcopale Italiano.

TESTO C.E.I. DEL LIBRO DI ABDIA
Abdia 1 - Visione di Abdia.
Così dice il Signore Dio per Edom: Udimmo un messaggio da parte del Signore e un araldo è stato inviato fra le genti: Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia.

Abdia 2 - Ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni, tu sei molto spregevole.

Abdia 3 - L'orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato, tu che abiti nei crepacci rocciosi, delle alture fai la tua dimora e dici in cuor tuo: Chi potrà gettarmi a terra?

Abdia 4 - Anche se t'innalzassi come un'aquila e collocassi il tuo nido fra le stelle, di lassù ti farei precipitare, dice il Signore.

Abdia 5 - Se entrassero da te ladri o predoni di notte - come sarebbe finita per te! - non ruberebbero quanto basta loro? Se vendemmiatori venissero da te, non ti lascerebbero forse se non qualche grappolo?

Abdia 6 - Come è stato perquisito Esaù, come sono stati scovati i suoi nascondigli!

Abdia 7 - Ti hanno cacciato fino alla frontiera, tutti i tuoi alleati ti hanno ingannato, i tuoi amici ti hanno vinto, quelli che mangiavano il tuo pane ti hanno teso tranelli: in lui non c'è senno!

Abdia 8 - Forse in quel giorno, dice il Signore, non disperderò i saggi da Edom e l'intelligenza dal monte di Esaù?

Abdia 9 - Saranno fiaccati i tuoi prodi, o Teman, e sarà sterminato ogni uomo dal monte di Esaù. Per la carneficina

Abdia 10 - e la violenza contro Giacobbe tuo fratello la vergogna ti coprirà e sarai sterminato per sempre.

Abdia 11 - Poiché tu eri presente quando gli stranieri ne deportavano le ricchezze, quando i forestieri entravano per le sue porte e gettavano le sorti su Gerusalemme, anzi ti sei comportato come uno di loro.

Abdia 12 - Non guardare con gioia al giorno di tuo fratello, al giorno della sua sventura. Non gioire dei figli di Giuda nel giorno della loro rovina. Non spalancare la bocca nel giorno della loro angoscia.

Abdia 13 - Non varcare la soglia del mio popolo nel giorno della sua sventura, non guardare con compiacenza la sua calamità; non stendere la mano sui suoi beni nel giorno della sua sventura.

Abdia 14 - Non appostarti ai crocicchi delle strade, per massacrare i suoi fuggiaschi; non far mercato dei suoi superstiti, nel giorno dell'angoscia.

Abdia 15 - Perché è vicino il giorno del Signore contro tutte le genti. Come hai fatto tu, così a te sarà fatto, ciò che hai fatto agli altri ricadrà sul tuo capo.

Abdia 16 - Poiché come avete bevuto sul mio monte santo (sul monte Sion) così berranno tutte le genti senza fine, berranno e tracanneranno: e saranno come se non fossero mai stati.

Abdia 17 - Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori.

Abdia 18 - La casa di Giacobbe (le 12 tribù) sarà un fuoco e la casa di Giuseppe (Efraim e Manasse) una fiamma, la casa di Esaù sarà come paglia: la bruceranno e la consumeranno, non scamperà nessuno della casa di Esaù, poiché il Signore ha parlato.

Abdia 19 - Quelli del Negheb possederanno il monte d'Esaù e quelli della Sefèla il paese dei Filistei; possederanno il territorio di Efraim e di Samaria e Beniamino il Gàlaad.
(Sefela è la zona tra la montagna, a est, e la pianura occupata dai Filistei sulla costa. Galaad: regione a est del Giordano)

Abdia 20 - Gli esuli di questo esercito degli Israeliti occuperanno Canaan fino a Sarèfta e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefaràd, occuperanno le città del Negheb.
(Sarepta: città della costa fenicia; Sefarad località sconosciuta dell'Asia Minore; Negheb è la zona semideserta a sud del territorio di Giuda)

Abdia 21 - Saliranno vittoriosi sul monte Sion per governare il monte di Esaù e il regno sarà del Signore.

CONSIDERAZIONI IN FAVORE DI UN TESTO DI 2° LIVELLO IN ABDIA
Apro questo paragrafo con un'ipotesi.
Provo a guardare con occhio nuovo le prime parole del libro di Abdia.

Abdia 1 - "Visione di Abdia...

L'ipotesi è che non esista nessun profeta di nome Abdia, ma che quelle due parole siano il titolo che descrive quale sia il tema del testo di 2° livello da leggere per decriptazione.

Il tema del testo sarebbe "Visione sul Servo di Iahwèh ".

Del resto tra gli avvisi che le scuole sacerdotali o di scribi che preparavano i testi antichi ad una lettura doppia di un passo avente un contenuto nascosto particolarmente importante, oltre a parole ripetitive che usavano nei testi erano le parole visione, oracolo, sogno o vino e simili tutti termini che evocano visioni doppie o non nel campo reale normale.

Continuo l'esame di quel primo versetto, che riporto integralmente, con quella traduzione del nome di Abdia e sostituisco alla parola Signore la parola Iahwèh.
Il testo completo del 1° versetto di Abdia è:

Visione del Servo di Iahwèh.
Così dice il mio Signore Iahwèh (Dio) per Edom:
Udimmo un messaggio da parte del Iahwèh e un araldo è stato inviato fra le genti: Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia.

Nel primo versetto accade così che la parola Iahwèh è ripetuta tre volte di cui la prima in forma contratta nel nome di Abdia.
Proseguendo la lettura si trova che Iahwèh è nominato complessivamente per 8 volte, il numero della pienezza, precisamente nei seguenti versetti:
  • 3 volte in 1;
  • 1 volta in 4, 8, 15,18 e 21.
Il numero 8, poi, nell'alfabeto ebraico ove ogni lettera è anche un numero, corrisponde alla lettera = H che ha per significato chiuso, nascosto.
Tale lettera, peraltro, è proprio la prima lettera con cui inizia il testo con la parola "Hazon" .
Altra traccia importante la trovo nel primo versetto.
La traduzione C.E.I. traduce "Visione di Abdia. Così dice il Signore Dio per Edom...", però la parola Dio non c'è.
Quanto è tradotto con il Signore Dio è vale a dire il mio Signore Iahwèh come ho riportato nell'ultima citazione del versetto.
Gesù stesso ci istruisce ponendo l'attenzione ad un caso simile.

"Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio? Gli risposero: Di Davide. Ed egli a loro: Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo: Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi?" (Matteo 22,41-44)

Tutto converge a pensare che in quei 21 versetti del libro di Abdia vi sia celato un testo profetico sul Messia.
Tra l'altro, se si considerano quale 1 primo versetto le parole "Visione di Abdia", i versetti diverrebbero 22, numero pari alle lettere dell'alfabeto ebraico, cenno anche questo ad un uso delle lettere come immagini da decriptare.
Tenuto conto dell'idea espressa in "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" che la forma delle lettere dell'alfabeto usate nella Bibbia canonica nei testi in ebraico ed in aramaico, in armonia alla tradizione ebraica, agisce per tre vie, la forma, il valore fonetico, il valore numerico.
Nella mia ricerca, che dura da anni, esplicitata qui nel mio sito, do prova che gli scritti biblici ebraici hanno anche letture criptate di secondo livello tramite le lettere per i loro intrinseci significati grafici tipo geroglifici.
Ho così prodotto nel 1998 un metodo, mai cambiato e sempre usato in toto, riportato integralmente in "Parlano le lettere", ove ho illustrati i criteri, le regole ed i significati che ho dedotto per le singole lettere e qui nel mio sito, nella colonna a destra, ho presentato le schede in .pdf delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico, motivando i significati con una ricerca nelle scritture antiche del bacino di riferimento, anche tra i geroglifici.
Con tale metodo applicato ai testi biblici si ottengono testi che fanno trapelare un pensiero continuo sottostante e non risultati sporadici ed impacciati e porta a testi nascosti, presenti sotto il testo tradizionale.
Ho così provveduto ad applicarlo al primo versetto per saggiarne il contenuto.
Del primo versetto, oltre al testo in italiano, riporto quello in ebraico e la decriptazione giustificata dai singoli segni in base al suaccennato metodo:

Abdia 1 - "Visione di Abdia. Così dice il Signore Dio; per Edòm: Udimmo un messaggio da parte del Signore e un araldo è stato inviato tra le genti: alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia."





"Dal nascosto a colpire la parola (il bastone) invia , il servo (in azione dentro in aiuto) di Iah , così al mondo l'Unigenito in vita col corpo dall'Unico in aiuto inviato è , è uscito , si porta al mondo al serpente delle origini a batterlo , si porta ai viventi per bruciargli la vita del peccare , la luce ai viventi si vede inviata porta a vivere in un primogenito completamente , il Signore si porta giù per stare in un corpo dentro per camminare , portatosi è alla madre , la luce potente ha racchiuso , rovesciato portatosi in vita . E si porta da inviato a sorgere al mondo , dall'alto Iah . Il Potente da vivente , in battaglia esce ."

Sembrandomi inizio promettente o così provveduto a decriptare anche gli altri 20 versetti e ne riporto tutto di seguito il decriptato.

ABDIA - TESTO DECRIPTATO
Abdia 1 - Dal nascosto a colpire la parola (il bastone) invia, il servo (in azione dentro in aiuto) di Iah, così al mondo l'Unigenito in vita col corpo dall'Unico in aiuto inviato è, è uscito, si porta al mondo al serpente delle origini a batterlo, si porta ai viventi per bruciargli la vita del peccare, la luce ai viventi si vede inviata porta a vivere in un primogenito completamente, il Signore si porta giù per stare in un corpo dentro per camminare, portatosi è alla madre, la luce potente ha racchiuso, rovesciato portatosi in vita. E si porta da inviato a sorgere al mondo, dall'alto Iah. Il Potente in vita da vivente in battaglia esce.

Abdia 2 - Esce promanato al mondo, ha versato il Cuore, l'ha inviato. Un angelo l'ha indicato. Scelta è stata una retta casa, in cammino portato è stato alla Madre. Dentro questa ha portato all'esistenza del primogenito; al mondo ai viventi inizia l'aiuto.

Abdia 3 - A colpire per vincere il serpente dentro un vaso fà entrare il fuoco, è dall'Unico così acceso, in un vaso il frutto racchiude, in cammino porta l'esistenza ai viventi in pienezza. Il Potente in azione in vita il corpo porta, ai viventi di sabato si porta (esce a completare la creazione come aveva promesso nella Genesi in cui dice che nel sabato la portò a compimento e poi si riposò). L'Unico in vita al corpo dentro porta il cuore e in vita è stata l'esistenza portata. Col corpo è l'aiuto inviato, è l'Unigenito col corpo sceso.

Abdia 4 - L'Unigenito, il Vivente, indica che in cammino dentro è al mondo, retto inviato il Principe portato dall'Unico alla Madre ad una casa è inviato; una stella è per i viventi, alla luce è stato dalla madre versato. Inviato l'agnello del Vivente. La luce è per gli oppressi inviata, L'Unigenito in vita è uscito si porta in campo.

Abdia 5 - L'Unigenito Vivente dal giardino dentro è stato alla Madre in una casa dall'Unico portato in cammino. L'Unigenito la madre alla luce l'ha portato, alle mammelle è di notte uscito. L'Unigenito è così all'impurità dei viventi, è finalmente uscito al mondo del serpente, portato dall'Unico è stato in cammino inviato da casa per portarsi a batterlo. È la vita iniziata, dalla madre in una stalla è il Vivente, dentro l'Unico l'ha portato, al serpente, così esce, al serpente si porta da uomo, l'Unigenito si è nel corpo portato dall'alto al serpente per portarlo alla fine.

Abdia 6 - Inizia ad essere la rettitudine inviata ai prigionieri/chiusi della superbia, gli porta in azione il fuoco, inviato per le preghiere dei viventi, giù la Parola inviata si è portata.

Abdia 7 - L'Eterno esce in cammino, dentro porta al serpente il fuoco potente racchiuso (Sono venuto a portare un fuoco sulla terra-Lc12,49), lo porta così alla prigione. Inviato alla luce è per il patto (la Berit = dentro al corpo è in croce al mondo) in modo retto al mondo per illuminarlo, è dall'Unigenito portata la rettitudine per vincere la porta al serpente.Il retto Unigenito inviato per bruciare l'esistenza del delitto che vive nei vasi dal serpente racchiuso; la piaga è a bruciare. Si è per i viventi portato in vita per colpirlo e col corpo abbassato, si è così annullato; all'arca si porta (come Noè) da inviato, al mondo dentro si porta.

Abdia 8 - Fuori al serpente che bastonato alle origini dentro fu condotto ai viventi uscì, esce Egli inviato dall'Unico in vita. Il Signore porta al mondo del Padre la legge divina, la forza della intelligenza è da madre in vita per batterlo si porta a morire. La prudenza tra i viventi esce, il male a bruciare si porta.

Abdia 9 - E racchiusa completamente reca la maestà e in un corpo si è così limitato. Fu dalla destra del Potente, a vivere da misero l'agnello. Completamente uomo da madre partorito. Alla vista la luce porta, in vivente ha versato il Cuore il Potente.

Abdia 10 - Vive racchiusa la vita in pienezza l'Unigenito che costretto si è in un vaso, si è in azione versato da casa completamente. Il trono all'ignominia del mondo invia un agnello. Tutta la potenza in un lattante vive.

Abdia 11 - Dentro si sono portati della Madre al rifugio retti viventi; ad annunziare che dentro si è portato il Vivente una luce/stella alla casa ha portato, indica questa che in un corpo è il Vivente, che racchiusa è la potenza che porta. E gli angeli così in alto alla casa dell'Unigenito hanno portato la luce che a vedere il corpo ha portato. Portato dall'alto è un corpo per portare fuoco al serpente in vita la pace dell'Unigenito) con forte mano. Ha portato il leoncello il Potente a camminare in vita, l'Unico l'ha indicato al mondo; così l'Unigenito racchiuso nel sangue al mondo vive.
(Luca 12,49 "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!")

Abdia 12 - E per il primo serpente completamente al corpo dal Padre è stato portato ai viventi. Per i fratelli è stata la rettitudine dentro ai giorni inviata, così col corpo portata. E dell'Unico Potente tutta la luce in vita ha racchiuso il cuore. Inviato è in Giuda, ad una casa si è portato alla Madre, inizia da solo in vita a portarsi al primo serpente. Completamente la grande Parola è così dentro ai giorni, per l'angoscia del mondo.

Abdia 13 - Al primo serpente completamente da casa porta del Padre il fuoco in azione al male che nei viventi è dentro; fu portato ai viventi alle origini, fu il sangue dal primo serpente segnato. Con il corpo inizia a camminare il Vivente, inizia il segno al mondo che dentro il Figlio nel tempo si porta da casa, il giorno inizia che è l'aiuto a portare. Porta di Dio completamente la luce potente della grazia, esce da casa a stringere con forza il serpente, si porta dentro il giorno della sua sventura.

Abdia 14 - Ed inizia al serpente completamente in azione, ai viventi la conoscenza del serpente apre, per il soffio dal corpo si versa il serpente fuori, dall'agnello è finito. L'Unigenito indica che il soffio potente è dal Cuore che è a portare e il maledetto alla fine scappa. Dal principe è sbarrato. Gli è portato dentro il giorno dell'angoscia.

Abdia 15 - Per la rettitudine fu a rovesciarlo. Al corpo, portato dentro fu un bastone. Del Signore innalzato, il vaso il serpente aprì, a scorrere fu portata l'acqua/la vita. Così l'Unigenito brucia il male, risorto è stato dalla croce, è in azione col fuoco uscito al serpente con mani a coppe a retribuire. La rettitudine è il fuoco portatogli nell'intimo del corpo, inizia a bruciare il vaso.

Abdia 16 - Così è per i retti la felicità, riaccesa totalmente è la purezza, dall'alto generata la santità è. Un forte fuoco indica di portare così ai serpenti usciti dai popoli. Sono dal Vivente in perpetuo portati al fuoco completo. E il serpente per il peccare portato nel mondo sarà portato come non fosse stato.

Abdia 17 - E da dentro gli esce un corpo, scendono con forza a portare gli apostoli la croce al mondo, è uscita dalla Parola con un guizzo, gli stava nel cuore la bramosia (la nuova Heva) è uscita santa; l'ha portata ad esistere dal corpo, alla luce l'ha portata da dentro, è stato dalla croce che si è vista versarsi da dentro dall'Unigenito, completamente con l'acqua l'ha portata dal corpo alla luce, è uscita la Madre.
(La nuova Heva - questa è con aperta, dopo il peccato Gen 3,20 Adamo chiamò la moglie Eva con l' chiusa, cioè ; come a dire, prima esistevamo , ora per colpa tua si vive soltanto, siamo stati limitati per colpa tua! Nel Vangelo di Giovanni c'è la profezia di una nuova Madre che viene consegna in figura a Giovanni; - Donna questo è tuo figlio! - e - Ecco la tua madre - Giovanni 19,26b.27a)

Abdia 18 - E fuori è uscita, a casa è indicato che è alla fine l'Unigenito l'ha ricondotta. Con la forza della croce è stata portata alla pienezza, la Parola con potenza fuori a casa dal mondo la porta. A casa il forte segno si vede del fuoco ed il serpente da paglia (versato al fuoco) portato ad ardere. Da dentro fatto uscire dal Vivente ed a farlo mangiare lo porta ai viventi e il serpente antico è aperto. È uscito il fuoco dal corpo, è dalla porta del cuore che è stato segnato si vede la luce che porta la rettitudine esistere; è uscita, portata fuori dalla Parola.

Abdia 19 - Ed è il corpo al fuoco portato, fuori l'energia gli scorre da dentro, l'Unigenito l'ha finito, fuori il male col fuoco ha portato ed esce bruciato dal soffio potente; in campo inizia il segno del capovolgimento completo. È stata dal Vivente portata ad esistere la devastazione totale al demonio, uscita l'ira alta recata dall'Unigenito completamente; il demonio ha fatto uscire con il fuoco. Un vivente ad essere dominato l'ha portato. Il Figlio alla destra dell'Unico, il segno esce a rivelare l'Eterno.

Abdia 20 - E scorrono per la potenza della croce fuori dai costretti i serpenti. Usciti colpiti fuori dai cuori, degli angeli (ribelli) sono le esistenze bruciate nei corpi. Dio la beatitudine così invia agli afflitti per la vita eterna. L'avversario la Parola ha finito, dall'esilio è il corpo riportato alla pace, dell'Unico la luce nel corpo entra in pienezza per portare frutti. Battuta è stata dal corpo la malvagità. Si vedono col corpo essere fuori allo splendore per casa.

Abdia 21 - Ed in alto portati alla salvezza sono stati i viventi dentro (ri)generati. Innalzato è stato su un bastone con energia da Serpente (come il serpente di Numeri 21,4-9), la risurrezione ha soffiato dal Cuore l'Unigenito dalla croce sul monte, l'azione della risurrezione ha portato ed al mondo è uscita con potenza. Il Signore ha aperto il regno.
(È così evidente che l'autore del Vangelo di Giovanni conosceva la criptatura ed ha riportato il discorso di Gesù con Nicodemo nel quale parla della rigenerazione-rinascita e del serpente innalzato).

I QUATTRO CANTI DEL SERVO
A questo punto la curiosità di decriptare i quattro Canti del Servo di Isaia fu troppo forte.
Vi ho provveduto e rimando alla lettura in "Visione su Abele, il pastore gradito al Signore" ove li ho presentati con la loro decriptazione.
Metto però qui in evidenza solo alcuni risultati importanti.

Dalla decriptazione del Primo Canto del Servo
Isaia 42,8 - Iniziano i lamenti del Signore al mondo, si porta ad espiare la pena, è ha portarne il peso. È il Potente per i fratelli col corpo, dal serpente inizia l'Unigenito alla fine ad abitare, per l'errore finire è dal serpente, la Parola in pienezza è dal Potente all'esistenza con la Madre.

Isaia 42,9 - Partorito da Donna, abita finalmente il mondo, l'energia esce, da casa l'Unigenito l'ha portata insieme alla luce. E completamente dell'Unico l'energia è dai viventi in cammino con il forte aiuto, dentro bello col corpo ai morti scende in vita la grazia al mondo. Inizia una luce per i viventi ad essere in vista, l'Unigenito indica così di vivere.

Dalla decriptazione del Secondo Canto del Servo
Isaia 49,4 - E iniziano i lamenti dell'Unigenito per la ribellione ad esistere al serpente. Col corpo si è versato ad affliggerlo nel tempo. È dal serpente al deserto portatosi, uscitogli a casa in cammino alla prigione, è della sposa completamente; è l'Unigenito così inviato a liberarla con il soffio della carità, è l'inizio della fine che il Signore porterà col soffio in azione dal serpente per la croce che è dalle origini, segno della maledizione che esiste.

Dalla decriptazione del Terzo Canto del Servo
Isaia 50,4 - Dalla nube inviato è stato, il Signore con gli angeli finalmente l'energia di notte alla luce porta; inviato perché si porti in aiuto agli esseri viventi, dal serpente proteggerli nel tempo dalla potente oppressione. Venuta è alla vista col volto la Parola, in azione è stato scagliato al freddo dentro una casa per lo scontro alle rovine col corpo dal serpente è l'Unigenito per colpirlo per finirlo. Sorge in vita per agire, il retto Profeta è dai viventi.
(Giovanni 6,14b "Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo")

Isaia 50,10 - In vita è al pianto forte dei viventi, alla paura è uscito portatosi al mondo per ascoltarne dentro la voce, a servire si porta il Beato uscito in cammino, dimesso, con la retta esistenza in vita si porta per annullare con la luce il serpente. Recato è stato da casa il Cuore, in seno sorto dalla Madre il Signore, ed in Gesù l'energia dentro di Dio al mondo si è portata.

Dalla decriptazione del Quarto Canto del Servo
Isaia 52,14 - Dentro la beatitudine sorge in vita, ai viventi reca l'Altissimo l'Agnello, da casa è così inviato il Messia, la perfezione in un uomo vive, alla vista al mondo si porta e finalmente l'Unigenito col corpo l'ha recato la Madre, il Figlio è di Adamo.
(Interessante che in questo versetto c'è la sintesi del non riconoscimento del Cristo che si supera proprio con il metodo del criptato; lo sfigurato-deformato profetizza che è il: Messia in croce )

Isaia 53,1 - In vita è al mondo l'Unigenito, ai viventi è inviato, il Potente ha ascoltato.

Isaia 53,6 - Alla sposa l'energia porta della rettitudine giù l'Unigenito. Tutti si vedranno essere al pascolo gli uomini del Potente. Da via li recherà e di persona sarà ai pascoli a condurli. Saranno dalla perversità fuori. La Parola in cammino si è alla caligine portata per iniziare la fine del peccare. Per uccidere il serpente l'energia ha portato.

Isaia 53,9 - Portata è stata la fine dell'energia dall'Unigenito, tutta dal corpo la luce si vede essere della vita versata da dentro il corpo e porta l'Unigenito alla fine, si vede la luce essere del corpo dentro morta, è stato portato al tramontare l'Unigenito alla tomba; Massa (Esodo 17) a rifare ha portato il serpente, iniziò con la frode a casa della Parola fu a portarsi.

Isaia 53,10 - Portata è stata con perversità in prigione la Parola giù con la mano afflitta con bastoni uscirono affanni all'Unigenito, morta la luce fu per i viventi, per espiare la pena il respiro ha portato ad essere dal corpo dell'Unigenito esce colpito dal male, è dall'Unigenito dal corpo la forza della rettitudine all'esistenza, con l'acqua è stata la Madre portata dal chiuso della Parola, giù è uscita portata fuori da dentro, è stato l'aiuto portato, è giù il potente alla tomba.

Isaia 53,11 - Dal seno in vita la potente anima ha portato all'esistenza. Dal corpo dall'Unigenito uscì. È il settimo (giorno) uscita, da dentro la conoscenza completa ha portato ad esistere. Dal giusto l'insidia (l'esca portata dall'amo) ha versato per servire e dal Potente per le moltitudini è stata la Madre portata, dal peccato la purezza al mondo porta dell'Unico, è per convertire al Potente.

SALMO 110 E ALCUNI TEMI
Non ritengo necessario trattenermi oltre sulla palese efficacia teologica dei testi ricavati che presentano in modo tutto inatteso uno spaccato sulla figura del Messia strettamente legato ai testi antichi.
Ancora una volta la decriptazione è risultata uno strumento prezioso per scrutare le Sacre Scritture.
Con tale metodo e regole ho voluto fare la stessa verifica sul Salmo 110 che Gesù ricorda nel Vangelo di Matteo a proposito del Messia.

Il testo C.E.I. del Salmo 110 è il seguente:

Salmi 110,1 - Di Davide. Salmo. Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi.

Salmi 110,2 - Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: Domina in mezzo ai tuoi nemici.

Salmi 110,3 - A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato.

Salmi 110,4 - Il Signore ha giurato e non si pente: Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek.

Salmi 110,5 - Il Signore è alla tua destra, annienterà i re nel giorno della sua ira.

Salmi 110,6 - Giudicherà i popoli: in mezzo a cadaveri ne stritolerà la testa su vasta terra.

Salmi 110,7 - Lungo il cammino si disseta al torrente e solleva alta la testa.

La decriptazione porta a questo risultato:

Salmi 110,1 - Il Potente per amore dei viventi da questi a vivere si porterà in un corpo. L'energia dell'Unico in una matrice fu nel mondo a portarsi. Nel mondo il rifiuto al giudicato sarà con la risurrezione. Consumerà nei giorni l'angelo (ribelle), lo spazzerà. Per l'aiuto di una donna che fu a scegliere il nemico sarà spento dal sangue. Il serpente dai corpi scapperà, la potenza ci risarà con la rettitudine.

Salmi 110,2 - Nella matrice nell'utero entrò, in azione in questa. La rettitudine fu ad accendere del Potente la vita che nel mondo portò ad entrare la colomba (il suo Spirito). In un corpo per aiutare entrò dentro, la verserà alle moltitudini. Il primo fu dentro ad essere retto.

Salmi 110,3 - La gente per la rettitudine il principe in croce dentro fu a portare. I viventi la vita potente spense. Un aiuto dal corpo fu a versare. Per aiutare alla luce la madre della misericordia dal Messia dal corpo guizzò. Un utero del Potente ci fu per la rinascita in tutti della rettitudine.

Salmi 110,4 - L'energia della risurrezione dentro agì. Di Iahwèh si portò la potenza in quel primo. Fu per l'energia dalla tomba vivo a rivenire. Per spengere l'energia del serpente malvagio vivo lo rividero rinato dentro al corpo che in croce fu. Il re era di giustizia.

Salmi 110,5 - Sulla nube con gli angeli fu innalzato. Nei giorni con gli angeli retti dai viventi da fulmine dentro sarà a riportarsi. Vivi all'Unico il Verbo li porterà nel Regno a stare a vivere.

Salmi 110,6 - Ci sarà il giudizio. Dentro a scappare porterà nelle acque bollenti il serpente che all'origine nei corpi si portò. Tutti i viventi dalle tombe si rialzeranno i corpi. Il primo risorto li innalzerà dalla terra con le moltitudini uscirà.

Salmi 110,7 - I viventi tra gli angeli nell'assemblea del Potente abiteranno. Da via sarà stato il Risorto per tutti. Dal mondo l'innalzerà retti. Angeli saranno con i corpi, cambiati in moglie.
(Giovanni 14,6 " Gli disse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.")

Come si trova accennato nel testo ottenuto al versetto 3 del Salmo 110, un tema ricorrente che si trova nei decriptati (Vedi Abdia 17) è quello della Nuova Eva.
Come Adamo, primo uomo, è inseparabilmente unito ad Eva, prima donna. anche il nuovo Adamo, Cristo, è connesso alla "nuova Eva", Maria.
Le parole "gli voglio fare un aiuto che gli sia simile" (Genesi 2,18), pronunciate all'indirizzo di Eva sono state adempiute da Maria.
Vari Padri della Chiesa hanno commentato sulla nascita della nuova Eva dal costato di Cristo.
Accenni nei testi cristiani si trovano nel Vangelo di Giovanni quando ai piedi della croce segnala la presenza della madre (Giovanni 19,26s) e la fuoriuscita dal costato di Cristo di sangue ed acqua (Giovanni 19,33-37).
Nelle "Catechesi" di san Giovanni Crisostomo del IV secolo, architriatra di Costantinopoli (Catechesi 3,13-19; SC 50, 174-177) è detto: "Carissimo, non passare troppo facilmente sopra a questo mistero. Ho ancora un altro significato mistico da spiegarti. Ho detto che quell'acqua e quel sangue sono simbolo del battesimo e dell'Eucaristia. Ora la Chiesa è nata da questi due sacramenti, da questo bagno di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito santo per mezzo del Battesimo e dell'Eucaristia. E i simboli del Battesimo e dell'Eucaristia sono usciti dal costato. Quindi è dal suo costato che Cristo ha formato la Chiesa, come dal costato di Adamo fu formata Eva. Per questo Paolo, parlando del primo uomo, usa l'espressione: Osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne" (Genesi 2,23), per indicarci il costato del Signore. Similmente come Dio formò la donna dal fianco di Adamo, così Cristo ci ha donato l'acqua e il sangue dal suo costato per formare la Chiesa. E come il fianco di Adamo fu toccato da Dio durante il sonno, così Cristo ci ha dato il sangue e l'acqua durante il sonno della sua morte. Vedete in che modo Cristo unì a sé la sua Sposa, vedete con quale cibo ci nutre. Per il suo sangue nasciamo, con il suo sangue alimentiamo la nostra vita. Come la donna nutre il figlio col proprio latte, così il Cristo nutre costantemente col suo sangue coloro che ha rigenerato."
Origene ne trasse le necessarie conseguenze e divenne uno degli importanti autori teologici di Maria fra i Padri, dottori della Chiesa di Alessandria, Sant Atanasio, San Cirillo Alessandrino.
Nella iconografie, infatti, dal VI secolo l'elaborazione teologica di tali idee porto alla rappresentazione sul trono imperiale della Madonna seduta con Gesù bambino, coi tratti di un adulto, benedicente il mondo, sulle ginocchia della Madre.
Ireneo sottolinea:
  • Eva è vergine sedotta dall'angelo ribelle - Maria è vergine evangelizzata dall'angelo fedele.
  • Eva è vergine disobbediente - Maria è vergine obbediente.
  • Eva è vergine condannata, causa della morte - Maria è causa della salvezza.
  • Eva genera nella corruzione e nel dolore - Maria genera senza corruzione e senza dolore.
Quello dell'apertura del costato di Cristo con l'uscita di acqua è tema pure ricorrente e il decriptato del versetto Isaia 53,9 lo riferisce chiaramente all'evento di Massa e Meriba in Esodo 17 in cui Mosè fa scaturire acqua dalla roccia. (Vedi "La Roccia che scaturisce acqua viva" nella rubrica "Attesa del Messia")
Altro tema che si replica continuamente è quello della venuta del giorno del Signore.
Nel Salmo 110 al versetto 5 il decriptato segnala la venuta di quel evento come un fulmine.
Tale evento è ricordato nei Vangeli e negli altri scritti cristiani come ad esempio:
  • "Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà." (Matteo 24,42-44)
  • "Interrogato dai farisei: Quando verrà il regno di Dio?, rispose: Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi! Disse ancora ai discepoli: Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli. Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno." (Luca 17, 20-24)
  • "Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. E quando si dirà: Pace e sicurezza, allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobri." (I Tessalonicesi 5,1-5)
Ulteriore tema che segnalo è quello di Cristo via, strada per il Regno dei cieli.
Anche il decriptato di Isaia 53,6 e del versetto 7 del Salmo 110 lo segnala.
Nel Vangelo di Giovanni, infatti, è detto: "Disse Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14,6)
La lettera agli Ebrei al riguardo sottolinea: "Avendo dunque, fratelli, piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, per questa via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne; avendo noi un sacerdote grande sopra la casa di Dio." (Ebrei 19,19-21)

Prima di concludere proseguo presentando testo C.E.I. e decriptazione dei Salmi 113, 116 e 18 che ho citato agli inizi di questo articolo che riguardano in qualche modo il tema del servo del Iahwèh.

SALMO 113
Testo C.E.I.
Salmi 113,1 - Alleluia. Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore.

Salmi 113,2 - Sia benedetto il nome del Signore, ora e sempre.

Salmi 113,3 - Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore.

Salmi 113,4 - Su tutti i popoli eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.

Salmi 113,5 - Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto

Salmi 113,6 - e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

Salmi 113,7 - Solleva l'indigente dalla polvere, dall'immondizia rialza il povero,

Salmi 113,8 - per farlo sedere tra i principi, tra i principi del suo popolo.

Salmi 113,9 - Fa abitare la sterile nella sua casa quale madre gioiosa di figli.

Decriptazione
Salmi 113,1 - Alleluia. Al mondo dal serpente il Potente si portò da servo a stare. Il Signore entro dal serpente con il rifiuto finale. Con la risurrezione dai viventi sarà a portarlo fuori.

Salmi 113,2 - E nel mondo fu alla luce dalla Madre il Signore a vivere dentro al corpo, con la rettitudine in seno per finire la perversità per sempre col peccare del serpente dai viventi.

Salmi 113,3 - Per i viventi spuntò il fuoco per salvare per sempre i viventi. A casa (loro) si porta desideroso di recidere il serpente bruciandolo nei viventi. Sarà (per il serpente) una calamità.

Salmi 113,4 - Nei corpi dei viventi agirà la potenza della rettitudine. Il serpente a scorrere porterà dall'esistenza dei viventi. Dal Signore in azione dal serpente entrerà la risurrezione nei viventi, forza che nei viventi a spengere porterà l'essere impuro.

Salmi 113,5 - A vivere sarà la rettitudine, forza di calamità per il maledetto che sarà ad abitargli tra i viventi. La superbia sarà ad uscire; sarà il serpente bruciato dentro a tutti.

Salmi 113,6 - Al mondo dalla Madre alla luce il Verbo fu di notte. Alla vista portò l'indicazione sulla casa dal cielo che si portava dentro la terra.

Salmi 113,7 - Dalla Madre a sorgere sarà dal seno il Verbo. Nel corpo di un povero vivrà. Astrologi per il segno lanciato furono dalla Madre. Dal padre furono portati dagli angeli.

Salmi 113,8 - Dal serpente nel mondo si reca a dimorare per spazzarlo dai viventi. Di un nobile (Giuseppe della famiglia di David) fu dal seno della matrice inviato. Quanto basta a casa stette (poi) in azione tra i viventi si portò.

Salmi 113,9 - Ai viventi recò della risurrezione la forza dentro. La forza ne videro versare dal corpo; dalla croce uscì (quando) dentro fu crocefisso. Dall'Unigenito la vita uscì da dentro con l'energia che sarà a liberare i viventi dalla stretta. Usciranno fuori dal Potente accompagnerà chi è stato nel mondo.

SALMO 116
Testo C.E.I.
Salmi 116,1 - Alleluia. Amo il Signore perché ascolta il grido della mia preghiera.

Salmi 116,2 - Verso di me ha teso l'orecchio nel giorno in cui lo invocavo.

Salmi 116,3 - Mi stringevano funi di morte, ero preso nei lacci degli inferi. Mi opprimevano tristezza e angoscia

Salmi 116,4 - e ho invocato il nome del Signore: Ti prego, Signore, salvami.

Salmi 116,5 - Buono e giusto è il Signore, il nostro Dio è misericordioso.

Salmi 116,6 - Il Signore protegge gli umili: ero misero ed egli mi ha salvato.

Salmi 116,7 - Ritorna, anima mia, alla tua pace, poiché il Signore ti ha beneficato;

Salmi 116,8 - egli mi ha sottratto dalla morte, ha liberato i miei occhi dalle lacrime, ha preservato i miei piedi dalla caduta.

Salmi 116,9 - Camminerò alla presenza del Signore sulla terra dei viventi.

Salmi 116,10 - Alleluia. Ho creduto anche quando dicevo: Sono troppo infelice.

Salmi 116,11 - Ho detto con sgomento: Ogni uomo è inganno.

Salmi 116,12 - Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?

Salmi 116,13 - Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Salmi 116,14 - Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo.

Salmi 116,15 - Preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi fedeli.

Salmi 116,16 - Sì, io sono il tuo servo, Signore, io sono tuo servo, figlio della tua ancella; hai spezzato le mie catene.

Salmi 116,17 - A te offrirò sacrifici di lode e invocherò il nome del Signore.

Salmi 116,18 - Adempirò i miei voti al Signore e davanti a tutto il suo popolo,

Salmi 116,19 - negli atri della casa del Signore, in mezzo a te, Gerusalemme.

Decriptazione
Salmi 116,1 - Per amore finalmente fu la rettitudine a stare nell'esistenza; fu alla luce da un seno il Signore. Venne per l'abbattimento portare al serpente in forza delle suppliche portate con lamenti.

Salmi 116,2 - Così fu ad entrare in un cuore nel mondo l'Unigenito. Questi per abitare dal serpente fu a portarsi ad abitare nei giorni; l'Unigenito si versò alla vista.

Salmi 116,3 - All'origine, alla bocca un soffio portò d'energia; fu a chiudersi dentro il serpente. Fu la morte a portare ai viventi giù nei corpi. Fu bruciante il desiderare del serpente nei viventi. La sozzura portò l'angelo ad essere giù nei corpi con la perversità. Per affliggerlo gli si portò all'abitazione per la lite l'Unigenito.

Salmi 116,4 - Per portare dentro la risurrezione ai viventi fu al mondo a portarsi; entrò l'Unigenito, si versò alla vista, per la prima volta l'energia nell'esistenza portò del mondo per salvare il mondo dall'angelo superbo che c'è.

Salmi 116,5 - La grazia (per gli uomini), ma all'angelo è la calamità a recare. Per scacciarlo è; vomiterà il serpente dal mondo. È l'energia a riportare ai viventi per misericordia.

Salmi 116,6 - Lo brucerà vivo nei corpi con il soffio in tutti. L'Unigenito nei giorni, la perversità sbarrerà del serpente (del quale) finirà la forza. Porterà il serpente alla fine Gesù.

Salmi 116,7 - Simili dentro risaranno le anime a com'erano, perché l'energia che porterà nelle tombe sarà la rettitudine. Così sarà! Dal Signore scorrerà nei viventi la potenza; si rialzeranno in forza della rettitudine che ci risarà.

Salmi 116,8 - La rettitudine sperano giù tutte le anime che sono in vita; (infatti) la morte viene (in quanto) la sorgente c'è nei viventi per l'impurità. In seno riverrà nei corpi a rivelarsi la forza della vita; per l'aiuto rivivranno!

Salmi 116,9 - Riverrà la potenza in tutti per il soffio che inviato sarà dal Signore. Dentro la terra porterà la fine dalle tombe. A vivere risaranno i viventi.

Salmi 116,10 - Riusciranno in verità alla fine in forza della rettitudine. È dell'Unico parola! Dell'Unigenito l'energia spazzerà l'angelo. Risaranno alla fine ad essere vivi per l'Unigenito che li aiuterà.

Salmi 116,11 - All'origine, l'energia che c'era, alla prima ribellione fu dentro con l'innocenza colpita. Furono tutti nel mondo gli uomini ingannati.

Salmi 116,12 - Nei viventi entrò dalle donne a stare la corruzione (dentro il serpente a stare); la perversità tutti segnò. La retribuzione gli porterà nel mondo ad esistere l'Altissimo.

Salmi 116,13 - La rettitudine porterà in pienezza Gesù. E ad una prescelta/indicata Donna l'Unigenito portò a casa l'illuminazione:
  • Madre sarebbe stata;
  • al mondo avrebbe portato ad uscire l'Unigenito;
  • si riverserà nel corpo del primogenito.
Salmi 116,14 - L'impurità nei corpi, essendo per il serpente a stare, nel mondo portata ad entrare da una donna, perché l'energia scorresse d'aiuto nel mondo inviò la divinità in una sposa che ad agire in un vivente recherà.

Salmi 116,15 - Fu a versarsi nel corpo dentro in azione la forte energia dell'essere di Iahwèh. (Dalla Donna) uscì il morire ed entrò il vigore; a riempirLa fu quanto basta a portarsi.

Salmi 116,16 - L'Unigenito l'energia dell'essenza portò ad entrare che la rettitudine è. Dall'Unico inviato fu a servire. Da primogenito inviato fu da serva retta; un figlio vero! Legato in fasce la madre lo portò avvolto. Nel corpo fu!

Salmi 116,17 - Il serpente, la rettitudine dell'Unigenito, in questi dentro racchiusa, colpirà. Da casa lo strapperà via. Col portato aiuto fuori porterà la vergogna dai viventi. Sarà la perversità che originò rovesciata dai corpi dall'Unigenito.

Salmi 116,18 - L'impurità che nei corpi è il serpente, sarà fuori portata. Rientrerà l'originaria pace. Lo splendore per l'aiuto rientrerà. L'energia divina a tutti i popoli porterà.

Salmi 116,19 - Dentro racchiusi su nel corpo porterà; un'arca sarà per tutti. Il Signore a casa tutti riporterà così; retti saranno. Saranno con i corpi portati risorti, perché, entrando la potenza, il serpente avrà portato ad essere fuori.

SALMO 18
Si trova con varianti in 2Samuele 22,1-51.
È costituito da 51 versetti.
Nel testo masoretico, cioè del canone ebraico con i segni di vocalizzazione le parole "e dalla mano di Saul" con cui inizia il versetto 2 sono inserite nel versetto 1.
In definitiva questo potrebbe stare a se stante e i versetti sarebbero 52 pari a 2x26 e ricordo che 26 è il valore gimatrico (somma del valore delle lettere) del Tetragramma sacro Iahwèh.
Nel salmo si notano due parti che lo dividono grosso modo a metà, la prima di ringraziamento fino al 28 e un canto di vittoria dal 32.
La dimostrazione della decriptazione del 1° e dell'ultimo versetto è particolarmente significativa.

Salmi 18,1 - Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici.




B>Salmi 18,1 - Perché () il licore del Potente agisse dentro d'aiuto il Signore a partorire () portò per aiutare una moglie (). Dalla mente s'insinuò () nel corpo la potenza , di Iahwèh venne () la Parola , fu ad entrarle , l'illuminò che si lanciava nel mondo da questa , che veniva () nella famiglia a stare e dalla madre uscì giù il: sia ! Il serpente per cui c'è la perversità desiderava () finire e di liberare tutti dal nemico che s'era portato .

Salmi 18,51 - Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre.




Salmi 18,51 - I viventi nella gloria Gesù porterà tutti nel Regno e i portati vedranno il Risorto uscire : l'amore del Potente , il Messia . Portato dal Potente da Davide , ma del Potente stirpe portata dall'eternità .

Riporto il testo C.E.I. del Salmo 18 e la sua decriptazione tutta di seguito.

Testo C.E.I.
Salmi 18,1 - Al maestro del coro. Di Davide, servo del Signore, che rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dal potere di tutti i suoi nemici,

Salmi 18,2 - e dalla mano di Saul. Disse dunque: Ti amo, Signore, mia forza,

Salmi 18,3 - Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.

Salmi 18,4 - Invoco il Signore, degno di lode, e sarò salvato dai miei nemici.

Salmi 18,5 - Mi circondavano flutti di morte, mi travolgevano torrenti impetuosi;

Salmi 18,6 - già mi avvolgevano i lacci degli inferi, già mi stringevano agguati mortali.

Salmi 18,7 - Nel mio affanno invocai il Signore, nell'angoscia gridai al mio Dio: dal suo tempio ascoltò la mia voce, al suo orecchio pervenne il mio grido.

Salmi 18,8 - La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei monti, si scossero perché egli era sdegnato.

Salmi 18,9 - Dalle sue narici saliva fumo, dalla sua bocca un fuoco divorante; da lui sprizzavano carboni ardenti.

Salmi 18,10 - Abbassò i cieli e discese, fosca caligine sotto i suoi piedi.

Salmi 18,11 - Cavalcava un cherubino e volava, si librava sulle ali del vento.

Salmi 18,12 - Si avvolgeva di tenebre come di velo, acque oscure e dense nubi lo coprivano.

Salmi 18,13 - Davanti al suo fulgore si dissipavano le nubi con grandine e carboni ardenti.

Salmi 18,14 - Il Signore tuonò dal cielo, l'Altissimo fece udire la sua voce: grandine e carboni ardenti.

Salmi 18,15 - Scagliò saette e li disperse, fulminò con folgori e li sconfisse.

Salmi 18,16 - Allora apparve il fondo del mare, si scoprirono le fondamenta del mondo, per la tua minaccia, Signore, per lo spirare del tuo furore.

Salmi 18,17 - Stese la mano dall'alto e mi prese, mi sollevò dalle grandi acque,

Salmi 18,18 - mi liberò da nemici potenti, da coloro che mi odiavano ed eran più forti di me.

Salmi 18,19 - Mi assalirono nel giorno di sventura, ma il Signore fu mio sostegno;

Salmi 18,20 - mi portò al largo, mi liberò perché mi vuol bene.

Salmi 18,21 - Il Signore mi tratta secondo la mia giustizia, mi ripaga secondo l'innocenza delle mie mani;

Salmi 18,22 - perché ho custodito le vie del Signore, non ho abbandonato empiamente il mio Dio.

Salmi 18,23 - I suoi giudizi mi stanno tutti davanti, non ho respinto da me la sua legge;

Salmi 18,24 - ma integro sono stato con lui e mi sono guardato dalla colpa.

Salmi 18,25 - Il Signore mi rende secondo la mia giustizia, secondo l'innocenza delle mie mani davanti ai suoi occhi.

Salmi 18,26 - Con l'uomo buono tu sei buono con l'uomo integro tu sei integro,

Salmi 18,27 - con l'uomo puro tu sei puro, con il perverso tu sei astuto.

Salmi 18,28 - Perché tu salvi il popolo degli umili, ma abbassi gli occhi dei superbi.

Salmi 18,29 - Tu, Signore, sei luce alla mia lampada; il mio Dio rischiara le mie tenebre.

Salmi 18,30 - Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura.

Salmi 18,31 - La via di Dio è diritta, a parola del Signore è provata al fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia.

Salmi 18,32 - Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è rupe, se non il nostro Dio?

Salmi 18,33 - Il Dio che mi ha cinto di vigore e ha reso integro il mio cammino;

Salmi 18,34 - mi ha dato agilità come di cerve, sulle alture mi ha fatto stare saldo;

Salmi 18,35 - ha addestrato le mie mani alla battaglia, le mie braccia a tender l'arco di bronzo.

Salmi 18,36 - Tu mi hai dato il tuo scudo di salvezza, la tua destra mi ha sostenuto, la tua bontà mi ha fatto crescere.

Salmi 18,37 - Hai spianato la via ai miei passi, i miei piedi non hanno vacillato.

Salmi 18,38 - Ho inseguito i miei nemici e li ho raggiunti, non sono tornato senza averli annientati.

Salmi 18,39 - Li ho colpiti e non si sono rialzati, sono caduti sotto i miei piedi.

Salmi 18,40 - Tu mi hai cinto di forza per la guerra, hai piegato sotto di me gli avversari.

Salmi 18,41 - Dei nemici mi hai mostrato le spalle, hai disperso quanti mi odiavano.

Salmi 18,42 - Hanno gridato e nessuno li ha salvati, al Signore, ma non ha risposto.

Salmi 18,43 - Come polvere al vento li ho dispersi, calpestati come fango delle strade.

Salmi 18,44 - Mi hai scampato dal popolo in rivolta, mi hai posto a capo delle nazioni. Un popolo che non conoscevo mi ha servito;

Salmi 18,45 - all'udirmi, subito mi obbedivano, stranieri cercavano il mio favore,

Salmi 18,46 - impallidivano uomini stranieri e uscivano tremanti dai loro nascondigli.

Salmi 18,47 - Viva il Signore e benedetta la mia rupe, sia esaltato il Dio della mia salvezza.

Salmi 18,48 - Dio, tu mi accordi la rivincita e sottometti i popoli al mio giogo,

Salmi 18,49 - mi scampi dai nemici furenti, dei miei avversari mi fai trionfare e mi liberi dall'uomo violento.

Salmi 18,50 - Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli e canterò inni di gioia al tuo nome.

Salmi 18,51 - Egli concede al suo re grandi vittorie, si mostra fedele al suo consacrato, a Davide e alla sua discendenza per sempre.

Decriptazione
Salmi 18,1 - Perché il licore del Potente agisse dentro d'aiuto il Signore a partorire portò per aiutare una moglie. Dalla mente s'insinuò nel corpo la potenza, di Iahwèh venne la Parola, fu ad entrarle, l'illuminò che si lanciava nel mondo da questa, che veniva nella famiglia a stare e dalla madre uscì giù il: sia! Il serpente per cui c'è la perversità desiderava finire e di liberare tutti dal nemico che s'era portato.

Salmi 18,1-2 - E di in un vivente sarà la mano che la distruzione porterà al serpente.

Salmi 18,2 - E fu ad iniziare una vita nel corpo, il primo dell'utero. La rettitudine del Signore vi si chiuse. In questa versò l'Essenza.

Salmi 18,3 - Il Signore nel buco del serpente tra le rovine si portò dei viventi, scese per portare aiuto a tutti. Sarà a portare la vita a liberare dall'esistenza dal maledetto che fu giù a portarsi nei corpi per esistere. Nel primogenito si nascose, lo riempì, al mondo in una casa si portò, tra i viventi in cammino l'energia fu a recare. Versò nel corpo l'energia a Gesù che sarà a salvare dal superbo le esistenze.

Salmi 18,4 - Per recidere con un no chi si versò nei corpi all'origine, il Signore si portò in un figlio primogenito. Fu in una famiglia a stare nel primogenito Gesù.

Salmi 18,5 - L'ira il Verbo porta all'angelo (ribelle) che fu nascondendosi la corruzione con la morte a portare con l'energia per ammalare. La malvagità fu dentro col tempo portata dall'angelo nell'esistenza.

Salmi 18,6 - Chiusa dentro la potenza fu della risurrezione in un corpo. Ne riempì l'intimo portando l'energia che sarà a rovesciare col sangue. Porterà l'energia nell'esistenza dei viventi e verserà la risurrezione nell'esistenza con l'acqua che porterà dalla croce.

Salmi 18,7 - A casa del nemico serpente fu nel primogenito a versarsi alla vista il Signore per portare la maledizione al maledetto. Fu da una donna portato in azione. Fu ad accenderle il seno di vita entrando a stare in una sposa. Si portò per il rovesciamento portare al serpente che ci sarà con la portata risurrezione che ha portato nel tempo. Sarà il serpente nelle persone ove si è portato a finire. Dentro l'ha portato il Padre; per colpire l'angelo fu a portarlo.

Salmi 18,8 - Ed alla fine scapperà per l'azione della risurrezione che porterà in tutti il cattivo bruciato. Uscirà dal primogenito dal corpo, giù la porterà con l'acqua, la porterà dal foro dalla porta che sarà stata aperta nel corpo. Saranno cambiati avendo a segare portato in tutti il male. La risurrezione riporterà la rettitudine che sarà a richiudersi nei corpi che uscì per il serpente che si portò.

Salmi 18,9 - Si vedranno per la potenza uscire per l'azione della risurrezione gli angeli (ribelli) che li abitavano. L'ira portata porterà al peccato un filo (di spada) che gli porterà la fine mangiandolo. Scapperà chi ad ammalare è i viventi dentro. Si vedranno i corpi riportarsi vivi; la vita degli angeli si porterà.

Salmi 18,10 - A portare sarà dal cuore la risurrezione ai viventi che saranno vivi a riportarsi. Saranno i corpi dall'essere impuro che agiva guariti per il serpente finito. Dalle tombe tutti i corpi cammineranno per la potenza che sarà stata portata.

Salmi 18,11 - Portò ad esistere dal corpo la rettitudine da dentro l'innalzato agnello per un'asta che dentro gli portarono. Fu visto il soffio portare. Ci fu una porta nel primogenito innalzato. Della rettitudine inviò il soffio. Fu il corpo portato nella tomba.

Salmi 18,12 - Fu risorto il crocifisso dalla tomba. Lo risorse la rettitudine che nascosta portava. Dal foro che dentro ci fu che dentro gli portarono in croce fu a portarla. La pienezza della rettitudine che in croce lo portò nella tomba lo risorse. Il retto crocifisso a rivivere fu. In seno dentro la forza della risurrezione nella tomba a riversargli fu la vita.

Salmi 18,13 - Dalla madre con gli apostoli camminando entrò fulgente; dalla porta si portò. All'oscurità fu a portarsi. Fu a riportarsi dall'aldilà. Mangiò con i pescatori nascosti. La potenza stava in quel primo risorto.

Salmi 18,14 - A portare fu dal corpo in azione nella madre dentro il Risorto la vita. Fu nella madre il Signore a portare dall'alto lo Spirito (la colomba). Fu del Crocifisso con gli apostoli la voce a portare. Dentro un corpo d'aiuto portò in cammino nelle assemblee che dal Potente era stato un primo risorto.

Salmi 18,15 - Porta ad esistere del Risorto il vigore, sulle assemblee scende ove sono. Porta con forza la parola. È giù nell'acqua a portare dentro i corpi. Rialzatisi li porta a stare nelle assemblee per vivere in pienezza.

Salmi 18,16 - A portare è un corpo/popolo che desidera dell'Unico il Verbo obbedire nei giorni. La madre portata a stare in cammino dal Potente porta le fondamenta del crocifisso dentro perché nel cammino il nemico finisca con la rettitudine. Il Signore rivive nelle anime con lo spirito originato dalle parole rette.

Salmi 18,17 - È il Risorto col pane la vita al corpo/popolo a portare. Ai viventi è a versare la grazia, forza che sarà a salvarli dall'angelo (ribelle) che sta nei viventi. A cambiarli dentro è la madre.

Salmi 18,18 - È giù la forza del Potente con gli apostoli nell'esistenza per i viventi che il nemico spazzerà da questi. Li porterà a salvare con l'energia dell'Unico che è la rettitudine. L'Unico ai viventi giù a recato con la madre la vita degli angeli nell'esistenza.

Salmi 18,19 - Sono a versare col sangue che produce frutti che fu a recare con l'acqua il primogenito. Sono quanto basta a portare la forza nel mondo che fu dal Signore a guizzare. I viventi s'illuminano al sentire dagli apostoli che il Potente esiste.

Salmi 18,20 - Ma sarà a riportarsi giù. Sarà l'Unigenito con gli angeli, sarà in potenza dai viventi col corpo. Dalle tombe chi dentro sta trarrà fuori per l'energia che ci sarà della rettitudine. Sarà nelle tombe a soffiarla per rialzare dentro chi c'è.

Salmi 18,21 - Sarà a retribuire l'angelo (ribelle) per cui c'è nell'esistenza la perversità con la rettitudine. Su dalla polvere è la rettitudine la forza che dentro i corpi è quanto basta onde ci sia la risurrezione di chi è nella corruzione.

Salmi 18,22 - La rettitudine sarà a risorgere in vita i corpi. Tutte saranno le generazioni rette. Sarà il Signore a portare il rifiuto all'empio. Tutti saranno a rivivere per il maledetto che ad uscire sarà.

Salmi 18,23 - Così sarà la vergogna al giudizio, vi sarà portato il serpente davanti. Sarà portato dalle tombe rovesciate dal crocifisso che gli sarà a portare il rifiuto. L'Unigenito in un buco lo lancerà vivo tra i lamenti.

Salmi 18,24 - Porterà all'Unico dal mondo a stare il Crocifisso i viventi. A stargli nel seno da vivi li porterà. Portando l'Unigenito la risurrezione finirà l'amarezza con la colpa che c'era.

Salmi 18,25 - A portare sarà i risorti a casa il Signore. Col Potente staranno. Retti giudicati essendoci la rettitudine dentro i corpi in forza dell'aiuto che c'è stato. Del Potente allo splendore alla conoscenza saranno; tra gli angeli saranno portati.

Salmi 18,26 - Si vedrà nelle midolla la pienezza a ristare per aiuto del Crocifisso. Tutti nella gloria i popoli in alto staranno integri. Saranno i morti per il Crocifisso per la vita a rivivere.

Salmi 18,27 - Si vedranno i viventi angeli dentro a corpi tutti completamente puri. Nel corpo si porteranno vedendolo, in seno si verseranno del Risorto, tutti nel crocifisso Verbo sul colle.

Salmi 18,28 - Così saranno a venire i popoli alla vista degli angeli a stare, portati dal Crocifisso. In dono alla vista portati della sorgente. Sarà l'amarezza della morte finita, risorti al volto saranno del Potente.

Salmi 18,29 - Retti saranno venuti per il Crocifisso, il primo in cui fu nel corpo l'energia che irrigò. Il Signore che dal maledetto fu afflitto fu ad uscire dalla tomba risorto per la rettitudine che c'era.

Salmi 18,30 - Così fu dentro afflitto nel corpo. Giù nel cammino per amore si portò a casa del maledetto, fu in un primogenito per aiutare. Il serpente a scappare col fuoco porterà dal corpo.

Salmi 18,31 - Nel mondo Dio in croce per i viventi fu. Ai viventi una via (per aiuto dal corpo la rettitudine ) portò. Per primo vivo col corpo dalla croce fu a riuscire e fuori giù dal corpo portò un soffio. Entrerà nei viventi a scorrere l'energia di Lui. Dal Potente tutti entreranno al rifugio; saranno i viventi dentro a scorrere.

Salmi 18,32 - Così saranno i viventi a stare da Dio portati dal mondo a vivere a casa del Potente per l'eternità. Sarà il Signore a portare i viventi. Sarà su a portarli col corpo nel colpo/ferita dall'asta di un potente (quando) in croce per aiutare nel mondo fu dall'angelo (ribelle) a portarsi.

Salmi 18,33 - Entrò la divinità nel mondo con la madre del primogenito. Per questa un corpo/popolo con gli apostoli è nelle assemblee ove era accompagnata dalla forza del Crocifisso che l'inviò ai confini. Per i viventi ci fu con la Madre un cammino ad esistere.

Salmi 18,34 - Di salvati porta nel mondo un corpo/popolo. A rivelare è la rettitudine che in un primo c'è stata che la potenza ha riportato al Crocifisso che portato in alto a casa dai morti fu a riportarsi. Lo rivedranno i viventi; ne saranno giudicate le esistenze.

Salmi 18,35 - Dai viventi, di potenza vestito, sarà con un basta per il serpente. In una battaglia la perversità dell'angelo (ribelle) strapperà via. Rovescerà bruciandolo il drago. L'energia nelle tombe porterà. Risorti usciranno per questa i corpi. Si riporteranno nel tempo a stare.

Salmi 18,36 - Porterà la fine del drago. Il serpente fu nei viventi nel giardino Gesù lo avrà arso nei giorni inviando la rettitudine per finirlo. In un buco si vedrà. Giudicato sarà per le portate azioni. L'angelo ha portato l'oppressione in tutti i corpi abitandoli con l'energia che c'è.

Salmi 18,37 - In tutti i corpi la vita dentro riscenderà per sempre. Sarà il Crocifisso le tombe a finire; sarà a portargli il rifiuto. I viventi nell'eternità porterà; verserà nei corpi la pienezza del Potente che c'era.

Salmi 18,38 - L'Unico a calpestare ha recato col Verbo i nemici. Fu a portarsi da donna ad affliggerlo; lo reciderà. Da primogenito di donna si portò. Dentro l'eternità a tutti recò con l'integrità.

Salmi 18,39 - Dell'Unico nelle midolla scenderà la vita e la potenza delle origini ci risarà. Saranno tutti portati a rialzarsi coloro che erano caduti. Si riporteranno da sotto i corpi in cui scorrerà la potenza che c'era.

Salmi 18,40 - Porterà la fine a chi all'origine straniero, all'angelo che si era nascosto, tra le urla. Nei viventi il vigore della vita rientrerà. Finirà per la rettitudine che nei corpi lo spazzerà. Versandosi dai viventi sarà finito, strappato via dall'esistenza.

Salmi 18,41 - Porterà all'Unico a stare a casa gli oppressi alla fine. Finito nel mondo il serpente dall'esistenza, si vedranno guariti, portati vivi, risorti, belli, per stare con l'Unico, su a vivere essendo puri.

Salmi 18,42 - Gesù li ha portati. Ha portato l'annullamento, l'ha strappato via, ha spazzato con l'azione il serpente che era stato la perversità a portare. Un no gli ha risposto un vivente.

Salmi 18,43 - Porterà l'Unigenito la risurrezione nelle tombe versandola dalla piaga. Dalla polvere innalzerà le persone. Saranno i corpi a riportarsi dalla tomba. La rettitudine dal cuore sarà nei cuori a chiudere. Si riporteranno su ma in forma bella gli sarà versata la vita.

Salmi 18,44 - Tutti in modo singolare i cuori con l'energia li cambierà. Risaranno dentro ad essere attivi i morti risorti. Dalla destra dove sta del Potente, nel corpo del primogenito risorto in cammino si riporterà. Sarà dei viventi alla vista, vivo, in potenza l'Unigenito. Sarà alla conoscenza che crocifisso fu che fu per servire a portarsi dagli angeli dove stava.

Salmi 18,45 - Un potente fuoco dal seno dell'Unigenito colpirà l'angelo (ribelle). Sarà bruciato nei viventi il perverso. Sarà dentro l'angelo che c'è ucciso. Nei corpi sarà la rettitudine a chiudersi. La risurrezione porterà la potenza che c'era.

Salmi 18,46 - Dentro figli per la rettitudine nei corpi saranno. A casa del Potente li porterà e saranno a chiudersi nel corpo. Correranno a portarsi i viventi a vivere nel foro che uno straniero gli portò in croce da cui fu ad uscire l'acqua.

Salmi 18,47 - Vivi il Signore li porterà a casa, sazi di rettitudine. Il risorto li porterà nel corpo ( la rupe) li porterà a stare in alto. Da Dio li porterà dal mondo. Saranno con Gesù a stare.

Salmi 18,48 - Dal mondo in Dio entreranno ad abitare tutti angeli puri. Dalla morte al Potente saranno portati. Saranno con la Parola i popoli. Dallo stare tra i morti strappati via saranno.

Salmi 18,49 - I viventi scampati saranno vivi dal nemico per la forza dell'Unico il cui Verbo nei viventi l'innocenza a riversato. A vivere saranno col Crocifisso in alto la vita degli angeli. Saranno le centinaia a stare con il Risorto nell'assemblea a vivere in pienezza. Tutti su saranno potenti; angeli saranno.

Salmi 18,50 - In alto retti tra gli angeli dall'Unico li porterà. Dalla polvere a casa i popoli vivranno col Signore che porteranno al Potente Nome così inni di gioia.

Salmi 18,51 - I viventi nella gloria Gesù porterà tutti nel Regno e i portati vedranno il Risorto uscire: l'amore del Potente, il Messia. Portato dal Potente da Davide, ma del Potente portata dall'eternità.

CONCLUSIONI
È verosimile che il testo di Abdia sia più antico di Zaccaria e di Aggeo; lo si nota nel criptato dalla maggiore densità di segni singoli e dal minor impiego di parole di due o più segni.
Questo uso del criptato in modo più puro, infatti, lo interpreto come indice di maggiore vicinanza alle origini.
Segnalo la decriptazione del versetto 51 del Salmo 18 che conclude per il Messia con la duplice discendenza, terrena e giuridica da David, ma anche diretta da Dio stesso.
Ciò in accordo perfetto con la teologia cristiana e con le parole di Gesù nel Vangelo di Matteo quando dice: Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio? Gli risposero: Di Davide. Ed egli a loro: Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo: Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? (Matteo 22,41-44)

Tutte le decriptazioni presentate Abdia e Salmi 18, 110, 113 e 116 per complessivi 107 versetti, sono come unica sinfonia con diverse tonalità che presentano la figura del Messia.
Dice il Salmo 80 al versetto 18: "Sia la tua mano sull'uomo della tua destra, sul figlio dell'uomo che per te hai reso forte."
Il tema del figlio dell'uomo che siede alla destra di Dio si trova infatti nei versetti decriptati di Abdia 9 e 19, nonché Salmo 18,44.
Si pensi ad esempio ai numeri che nei Vangeli contornano la storia di Gesù.
I 12 apostoli i 72 discepoli, il tutto tende a far comprendere all'esperto scriba ebreo che si interessava di gimatria che trattasi proprio di Lui di Iahwèh .


Tutto ciò rafforza il pensiero che nell'idea ebraica dei tempi di Gesù una lettura particolare dei testi con modalità analoga fosse una prassi e che l'attesa messianica era l'avvento di una epopea attesa in forma di decriptazione dei testi.
Presento ad esempio quanto dice il Vangelo di Matteo in più punti al momento del racconto della passione di Gesù che fa comprendere che l'attesa era ben definita e collegate alle Scritture:
  • "Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quel l'uomo se non fosse mai nato!" (Matteo 26,24)
  • "Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l'ora nella quale il Figlio dell'uomo sarà consegnato in mano ai peccatori." (Matteo 26,45)
  • In quello stesso momento Gesù disse alla folla: Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli, abbandonatolo, fuggirono." (Matteo 26,55s)
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