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ATTESA DEL MESSIA...

 
SPIRITO SANTO E SANTITÀ
LA GRAZIA PORTATA DAL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

SPIRITO SANTO E GRAZIA
Questo articolo è un mio approfondimento sul seguente pensiero di Santo Agostino (354-430 d.C.) vescovo d'Ippona: "Lo stesso unigenito Figlio di Dio, Gesù Cristo, unico Signore, è nato dallo Spirito Santo e da Maria Vergine. Lo Spirito Santo è anche Dio, non meno del Padre e del Figlio. Quindi, cos'altro significa l'intervento dello Spirito Santo nella nascita di Gesù Cristo se non la grazia? Poiché avendo la Vergine chiesto all'angelo in che modo sarebbe accaduto ciò che le aveva annunciato, dato che lei non conosceva uomo, l'angelo le rispose (Luca 1,35): Lo Spirito Santo scenderà su di te." (Enchiridion, sive de fide, spe et caritate, 37,11)

Per il cristianesimo un nuovo Adamo nasce da Maria, la nuova Eva.
Adamo = umanità precedente aveva fallito.
I figli del primo Adamo nascono dopo il peccato, cioè quando con Eva erano usciti dalla grazia di Dio e non potevano più sentire l'azione dello Spirito Santo.
Il Vangelo di Luca 1,28-35 segnala un radicale cambiamento:
  • L'angelo "Entrando da lei, disse: Ti saluto (rallegrati), o piena di grazia, il Signore è con te. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio." (1,28-30)
  • Subito dopo collegata alla grazia ecco il primo frutto: "Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine. Allora Maria disse all'angelo: Come è possibile? Non conosco uomo." (1,31-34)
  • La grazia apre ad un nuovo rapporto con Dio: "Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio." (1,35)
L'umanità può così prendere atto che è iniziata l'epoca della grazia.
Tutto ciò, detto in grande sintesi, nell'ambito della mia ricerca di testi di secondo livello nei libri sacri ebraici della Bibbia, mi ha spinto ad una sub ricerca per verificare se le idee della grazia e dello Spirito Santo possano considerarsi veramente pure in quei testi antichi così strettamente collegate.
Nel prosieguo, infatti, presenterò anche testi decriptati col mio metodo riportato in questo Sito e in tali testi non mancherò di sottolineare se si troverà come sia importante il messaggio della promessa che il Messia porterà la grazia, quindi, lo Spirito Santo.

Nella Tenak, vale a dire nei testi sacri del canone ebraico, esclusi cioè i testi deuterocanonici concepiti in greco, l'espressione Spirito Santo si trova:
  • nel canto messianico di Isaia 63 che inizia con: "Chi è costui che viene da Edom" e al versetto, 10 e 11 cita il Santo Spirito: "Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra. Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito; colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno; colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono."
  • nel Salmo 51 di Davide che inizia con "Pietà di me o Dio" e al versetto 13 recita "Non respingermi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito."
Nella prima citazione il Santo Spirito è ripetuto due volte, entrambe collegate all'idea dell'acqua e della salvezza:
  • la prima con quella del Nilo da cui fu salvato Mosè;
  • la seconda ricorda l'evento del miracolo dell'apertura del mare.
È da notare che, la prima volta che la Bibbia parla di "santità", Maria, la sorella di Mosè, la profetessa, è protagonista in entrambi le suddette occasioni ricordate, infatti:
  • è lei che porta il cestello col bimbo Mosè al Nilo e, ansiosa e vigilante, resta in attesa e poi aiuta, offrendo alla figlia del faraone una balia che altra non era che la propria madre (Esodo 2,1-11).
  • in occasione del Cantico di vittoria di Mosè (Esodo 15,20s) ove, puntuale, la Torah ricorda che Maria con le donne, tra timpani e danze, cantò il famoso ritornello "Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!" (Vedi: "Le Miriam della Bibbia e nella tradizione 1a parte" e "2a parte" articoli in .pdf nella rubrica "Vangeli e Protovangeli")
Quel canto venne elevato subito dopo quella liberazione "Chi è come te fra gli dèi, Signore? Chi è come te, maestoso in santità, tremendo nelle imprese, operatore di prodigi?" (Esodo 15,11)
Anche la seconda citazione, quella del Salmo 51 ha tra le lettere, nelle viscere del versetto 21, una citazione che porta in qualche modo a Maria; infatti, nella decriptazione, che poi presenterò, si legge del Cristo che dalla croce: "Per giovare portò la vergine... per perdonare".

Il concetto di Santo e la Santità nel contesto biblico è perciò collegato con l'evento pasquale; infatti, era Pasqua all'apertura del Mar Rosso e all'apertura del costato di Cristo. ("Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato - chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua." Giovanni 19,31-34)

Spirito in ebraico è "ruah" , e nel contempo indica anima e vento.
La stessa aria in cui tutti respiriamo e ci consente di vivere è "ruah".
Riferito a Dio è come il suo respiro, tanto che, dice San Paolo negli Atti degli Apostoli "In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo..." (Atti 17,28)

Santo "qadosh" , sta a dire consacrato, cioè riservato ad usi sacri, chi è riservato, separato per Dio e per la religione, immune da peccato.
Nell'ebraismo questo Spirito, che il Salmo 50 invoca, porta l'uomo ad essere retto e giusto "tzadik" ed il Talmud sostiene che il mondo continua a essere stabile solo se vi vivono almeno 36 "tzaddikim".

Dire "il Santo", equivale a nominare Dio, infatti:
  • "dice il Signore Dio, il Santo di Israele io sono il Signore tuo Dio..." (Isaia 30,15)
  • "il Santo di Israele, il tuo salvatore." (Isaia 43,3)
Iahwèh, l'ineffabile, è, quindi, il Santo di Israele, come riporta ancora il libro di Isaia in vari altri versetti 1,5; 12,6; 30,11-12-15 e 37,12-23.
Invece dell'allocuzione Spirito Santo o Santo Spirito, esistono così quelle di "lo Spirito del Signore" e "lo Spirito di Dio" ad iniziare da:

"...lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Genesi 1,2)

I Vangeli colgono questa immagine della Genesi per sottolineare l'inizio di una nuova creazione quando propongono: "Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". (Matteo 3,16.17 - Marco 1,10.11 - Luca 3,22 - Giovanni 1,32)
Fino allora nella storia della salvezza narrata nella Bibbia "Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti" con la profusione dello Suo Santo Spirito fece agire alcuni prescelti da servi e amici "ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche il mondo." (Ebrei 1,1.2)

Il primo uomo nella cui persona quei testi sacri ebraici indicano che vi fu ritenuto agisse lo Spirito di Dio fu Giuseppe figlio di Giacobbe - Israele.
Il Faraone, infatti, dopo che Giuseppe fatto uscire dalla prigione, unico tra i sapienti convocati, gli aveva svelato il senso del sogno delle 7 vacche grasse e delle 7 vacche magre, "disse ai ministri: Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo spirito di Dio?" (Genesi 41,38) ed aggiunse subito dopo a Giuseppe: "Dal momento che Dio ti ha manifestato tutto questo, nessuno è intelligente e saggio come te."

Altro personaggio che direttamente da Dio fu riconosciuto essere stato riempito del proprio Spirito fu Bezaleel (Vedi: "San Giuseppe - il carpentiere"), colui che nel deserto, come narra il libro dell'Esodo, rese possibile la traduzione in opera finita dell'Arca, della Tenda del convegno e di tutti gli arredi: "Il Signore parlò a Mosè e gli disse: Vedi, ho chiamato per nome Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur della tribù di Giuda. L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro, per concepire progetti e realizzarli in oro, argento e rame, per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno e compiere ogni sorta di lavoro." (Esodo 31,1-5) e lo ripete "L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro" (Esodo 35,31) e ancora: "Tu parlerai a tutti gli artigiani più esperti, ai quali io ho dato uno spirito di saggezza, ed essi faranno gli abiti di Aronne per la sua consacrazione e per l'esercizio del sacerdozio in mio onore. Ed ecco gli abiti che faranno: il pettorale e l'efod, il manto, la tunica damascata, il turbante e la cintura." (Esodo 28,3.4)

Lo Spirito del Signore, quindi Santo, fu senz'altro su Mosè e fu infuso sui 70 anziani quando il Signore disse a Mosè: "Radunami settanta uomini tra gli anziani d'Israele, conosciuti da te come anziani del popolo e come loro scribi; conducili alla tenda del convegno; vi si presentino con te. Io scenderò e parlerò in quel luogo con te; prenderò lo spirito che è su di te per metterlo su di loro, perché portino con te il carico del popolo e tu non lo porti più da solo." (Numeri 11,16-17) e poi su Eldad e Medad (Numeri 11,26).
Lo Spirito del Signore venne su Caleb, su Gedeone, su Iefte, su Sansone, ed anche su Saul. "Lo spirito del Signore investirà anche te... Dio gli mutò il cuore..." (1Samuele 11,6-9)

Si impara dalla storia di Saul che l'uomo resta sempre libero di fare il male e Saul liberamente lo fece.
Lo Spirito del Signore si posò allora su Davide.
"Disse il Signore: Alzati e ungilo: è lui! Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide." (1Samuele 16,12b.13)
Ormai in Saul operava lo Spirito cattivo: "Quando dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava." (1Samuele 16,23)

E così via... lo Spirito del Signore ha sempre influito sulla storia d'Israele per preparare la salvezza; questo è l'insegnamento che suggeriscono i libri sacri. Lo spirito di Dio così operò con patriarchi, matriarche, giudici, re, profeti, sapienti ed altri personaggi ispirandoli per lasciare una traccia di Lui.

Dalla discendenza di Davide verrà il Messia, quello di cui Isaia (11,2) dice: "Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza, di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore."
I Vangeli l'annunciano venuto con Gesù di Nazaret.

Pure il Vangelo di Matteo 1,18.20 attribuisce la sua nascita allo Spirito Santo:
  • "Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo."
  • "Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo."
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