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ATTESA DEL MESSIA...

 
SPIRITO SANTO E SANTITÀ
LA GRAZIA PORTATA DAL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 

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LA PRESENZA DELLO SPIRITO SANTO »
LE "DUE VIE" »

ISAIA 63 - UN TESTO MESSIANICO
Uno dei due testi della Tenak che ho indicato nelle Premesse in cui si trova l'espressione il Santo Spirito per ben due volte (versetti 10 e 11) è il Capitolo 63 di Isaia nell'ambito dei capitoli considerati il Trito-isaia (tra il 55 e il 66), scritti attribuiti ad autore ignoto del V sec. ai tempi di Esdra e Neemia.
Non solo, si trova anche citato lo spirito del Signore al versetto 14.
Il Signore si presenta tutto rosso, come se fosse un vendemmiatore che ha vendemmiato i popoli, figura messianica del giudizio finale sui popoli.
Fa pensare al famoso parallelo "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto." (Giovanni 15,1.2)
Si tratta di 19 versetti che si concludono con una invocazione "Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti."

A questo punto vale la pena di vedere cosa dice per decriptazione.
Per comodità riporto prima il testo C.E.I..

Isaia 63,1 - Chi è costui che viene da Edom, da Bozra con le vesti tinte di rosso? Costui, splendido nella sua veste, che avanza nella pienezza della sua forza? Io, che parlo con giustizia, sono grande nel soccorrere.

Isaia 63,2 - Perché rossa è la tua veste e i tuoi abiti come quelli di chi pigia nel tino?

Isaia 63,3 - Nel tino ho pigiato da solo e del mio popolo nessuno era con me. Li ho pigiati con sdegno, li ho calpestati con ira. Il loro sangue è sprizzato sulle mie vesti e mi sono macchiato tutti gli abiti,

Isaia 63,4 - poiché il giorno della vendetta era nel mio cuore e l'anno del mio riscatto è giunto.

Isaia 63,5 - Guardai: nessuno aiutava; osservai stupito: nessuno mi sosteneva. Allora mi prestò soccorso il mio braccio, mi sostenne la mia ira.

Isaia 63,6 - Calpestai i popoli con sdegno, li stritolai con ira, feci scorrere per terra il loro sangue.

Isaia 63,7 - Voglio ricordare i benefici del Signore, le glorie del Signore, quanto egli ha fatto per noi. Egli è grande in bontà per la casa di Israele. Egli ci trattò secondo il suo amore, secondo la grandezza della sua misericordia.

Isaia 63,8 - Disse: Certo, essi sono il mio popolo, figli che non deluderanno e fu per loro un salvatore

Isaia 63,9 - in tutte le angosce. Non un inviato né un angelo, ma egli stesso li ha salvati; con amore e compassione egli li ha riscattati; li ha sollevati e portati su di sé, in tutti i giorni del passato.

Isaia 63,10 - Ma essi si ribellarono e contristarono il suo santo spirito. Egli perciò divenne loro nemico e mosse loro guerra.

Isaia 63,11 - Allora si ricordarono dei giorni antichi, di Mosè suo servo. Dov'è colui che fece uscire dall'acqua del Nilo il pastore del suo gregge? Dov'è colui che gli pose nell'intimo il suo santo spirito;

Isaia 63,12 - colui che fece camminare alla destra di Mosè il suo braccio glorioso, che divise le acque davanti a loro facendosi un nome eterno;

Isaia 63,13 - colui che li fece avanzare tra i flutti come un cavallo sulla steppa? Non inciamparono,

Isaia 63,14 - come armento che scende per la valle: lo spirito del Signore li guidava al riposo. Così tu conducesti il tuo popolo, per farti un nome glorioso.

Isaia 63,15 - Guarda dal cielo e osserva dalla tua dimora santa e gloriosa. Dove sono il tuo zelo e la tua potenza, il fremito della tua tenerezza e la tua misericordia? Non forzarti all'insensibilità

Isaia 63,16 - perché tu sei nostro padre, poiché Abramo non ci riconosce e Israele non si ricorda di noi. Tu, Signore, tu sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.

Isaia 63,17 - Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vi e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.

Isaia 63,18 - Perché gli empi hanno calpestato il tuo santuario, i nostri avversari hanno profanato il tuo luogo santo?

Isaia 63,19 - Siamo diventati come coloro su cui tu non hai mai dominato, sui quali il tuo nome non è stato mai invocato. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti.

Isaia 63,1 - In un vivente è per colpirlo entrato in casa.
Dell'Unico la forza porta ai viventi.
Nella prigione dell'oppressore alla violenza è a vivere.
Da madre in una stalla questi entra nel mondo.
La mano porta col corpo dalla sposa; dall'ignominia la condurrà su.
Agendo nel mondo, dentro le moltitudini il vigore recherà.
Dall'Unico inviato è tra i lini il Figlio.
Nel fango, nella polvere entra con un corpo a casa del serpente per soccorrere.

Isaia 63,2 - I vita per aiutare si reca in azione in un uomo il Potente.
Il Potente nella vergogna la rettitudine reca.
Dalla perfidia è così un retto per via in cammino per finirla.

Isaia 63,3 - La Parola porta in un corpo al mondo in giro la rettitudine.
Alla fine è dal serpente da solo.
È stato portato dal seno in vita ad esistere dalla Madre.
Dall'Unico è stato inviato in un uomo.
In un primogenito che ha scelto è stato portato il magnifico.
Così in vita da casa l'ira è stata portata dall'Unico al verme.
La pienezza di vita dentro racchiusa in un uomo è stata portata.
È con questi l'energia giù chiusa in vita in azione in un cuore.
Il destino è a portare così al serpente.
Dai viventi del serpente la vergogna è l'Unigenito a riscattare; ne finirà l'esistenza.

Isaia 63,4 - Così ad esistere è stata portata a vivere l'energia versata in un vivente a casa del serpente. Dentro si è portata la luce, inviata finalmente nel cammino.
L'Unico l'ha recato al serpente.
È in un casa nel primogenito entrata.

Isaia 63,5 - Portato dal Padre è il Cuore, l'ha portato in un primogenito, è stato inviato per aiutare, recato in una Donna che ha scelto che l'ha portato in vita.
Ai viventi lo porta l'Unico, è per inviare la pienezza.
Reca in vita la rettitudine ed indica che la reca a sorgere dall'alto ad esistere.
Per colpire il male è a portare il veleno per finire dall'esistenza la perversità.
L'Unico nel buco alla piaga la fine inviata è stata.

Isaia 63,6 - E il Padre lo porta precipitoso in vita a stare tra i viventi.
Dentro l'ira è stata portata dalla Donna così al verme a casa il veleno per finirlo gli è stato portato.
L'Unico ha recato in un corpo la forza per sbarrare il serpente.
Dall'Unico un corpo da amo scende col veleno.

Isaia 63,7 - La grazia è.
Del Signore ha iniziato puro ad esistere un corpo.
Finalmente al mondo del serpente lo porta.
Indica che è entrato che porta al mondo la rettitudine dall'alto alla prigione.
Sorge in un corpo in cammino in un vivente dal serpente ad abitare il Signore.
Reca nel corpo dentro il Cuore, lo reca a casa del serpente.
Ad abitare è per scelta in Israele il Beato a slattarsi dalla Madre.
La rettitudine in un utero è stata portata e così alle moltitudini la grazia è a recare. (È piena di grazia)

Isaia 63,8 - Portata è stata dall'Unico dalla madre in vista la rettitudine per i popoli.
È al mondo dalla madre uscito il Figlio.
È a vivere dal serpente un uomo.
Un accidente gli porta ad esistere nel mondo.
A stare dal serpente esce per i viventi del Potente il salvatore.

Isaia 63,9 - A casa della sposa scende con un corpo puro il "no" al nemico.
Lo porta la pienezza così in una persona che è a portargli la calamità.
In dono a vedere ai viventi a casa l'amore completo porta e dentro il veleno al serpente per finirlo reca.
Lui per redimere i viventi porta dell'Essere l'energia.
Il Cuore del Potente ai viventi portato è stato, inviato per bruciare per l'Unico dalla vita il maligno che dei viventi fu del peccare la causa/il perché.

Isaia 63,10 - E dal mondo dei vivi ad uscire l'amarezza porterà ed i dolori condurrà l'Unigenito alla fine.
Lo Spirito Santo reca, porta ad esistere il soffio alla sposa.
In vita al serpente guai dentro al mondo gli porta per incontrarlo, la guerra a casa gli vive.

Isaia 63,11 - Portatosi è in un puro corpo, è in vita, è dal malvagio i viventi a salvare.
In azione da vivente gli porterà guai al mondo.
Gli uscirà dal seno del Potente la vita.
Con l'acqua sarà a vivere dall'Unigenito in croce la compagna. Giù l'Unico l'invierà, la condurrà da quel primogenito.
Ad esistere nel mondo uscirà la risurrezione dei viventi.
Da dentro la verserà alle moltitudini.
La recherà l'Unigenito dalla croce.
Il corpo riporterà dalla tomba (una lettura di Spirito ).
Rovescerà la porta da risorto si porterà (una lettura di Santo ).

Isaia 63,12 - Dal circonciso/tagliato è ad esistere la sposa.
È ai viventi che è stata inviata con l'acqua a sorgere nel mondo per un colpo al corpo (che ha circonciso il cuore di Gesù ).
L'ha portata in vista dalla croce la Parola.
L'Unigenito dal corpo in croce l'ha portata da dentro e versata in vista con l'acqua è stata la Madre.
Ai viventi dalla Parola inviata è al mondo la Madre dal serpente ad operare portata dal colle e il fuoco dal seno porterà al serpente la Madre.

Isaia 63,13 - In vita portata al serpente è la rettitudine della Madre.
Da dentro la croce uscita dal morto, così in pienezza si porta a convertire i viventi con la Parola.
Il "no" della rettitudine al delitto reca.

Isaia 63,14 - La rettitudine dentro al mondo viva fuori dall'intimo versata si vede uscire dalla croce. In giro con lo spirito dal Signore crocefisso inviata è stata la grazia.
(Luca 23,46 "Gesù, gridando a gran voce, disse: Padre nelle tue mani consegno il mio spirito. Detto questo spirò.)
Retti apostoli ha inviato al mondo in cammino agli sviati con l'acqua la sposa che agendo li fa sorgere.
Si portano ai confini in cammino ad illuminare gli uomini glorificando il Crocefisso.

Isaia 63,15 - Al mondo da dentro il cuore ai viventi il cielo ha portato.
L'ha recato nel corpo l'Unico al mondo ai viventi.
Colpito dentro dal serpente ha versato la santità.
La rettitudine ha recato dalla croce col soffio l'Unigenito nell'oppressione.
Originata è stata al mondo, versata agli apostoli dall'Unigenito crocefisso.
Così si portano in cammino alla prigione ad indicare l'esistenza retta.
Al mondo ai viventi portano gli apostoli dal seno ad esistere la misericordia.
Sono ad affliggere il serpente.
È uscita dalla croce l'ira attesa.

Isaia 63,16 - La rettitudine è venuta al mondo.
Dal Padre è stata inviata, portata così è stata dall'Unigenito Figlio al mondo.
In pienezza è la conoscenza inviata, dagli apostoli portata che sono a far sorgere il corpo/popolo di Dio.
Al serpente guai sono per la rettitudine ad esistergli col corpo.
Gli apostoli a portare iniziano l'indicazione che al mondo il Signore dal Padre è stato inviato a portare il riscatto, l'energia portano ai viventi, dalla perversità li liberano alla vita retta.

Isaia 63,17 - Con il "lemàh" (Dal serpente i viventi escano! Il grido che lancia Gesù) dalla croce completamente in azione gli apostoli ha portato il Signore con la madre.
In aiuto per i deboli è stata così dalla croce versata in dono dal chiuso del cuore l'energia che porta ai viventi la forza nel corpo per venire retti.
Del Risorto portano dentro la potenza in seno.
L'energia per servire è così riaccesa dentro i cuori; sono l'eredità retta.
("Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: Elì, Elì, lemà sabactàni? che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" Matteo 27,46; il Vangelo riporta le parole anche in ebraico così testimonia il verificarsi della profezia.)

Isaia 63,18 - Per il Potente dei viventi i pastori sono alla conquista, si portano ai popoli.
Dal Santo così giù dal corpo è stato il frutto portato in pienezza.
A riempire ha portato i viventi di santità con la rettitudine.

Isaia 63,19 - Al mondo il vino ha portato al peccare del serpente ai viventi con potenza l'Unico per liberarli dal serpente.
(Luca 22,29b "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi.")
Dalla croce da dentro a vivere un "no" energico ha versato dal corpo.
Dall'Unigenito sorto dalle piaghe dell'innalzato è uscito con la Madre al serpente.
Ha recato l'Unico alle menti a vedere il segno che dal cielo scende la purezza, col soffio inviata è stata dal monte: è la Madre con gli apostoli colpi al serpente a portare.
(Il testo in ebraico di Isaia indica che si squarciò il cielo, il relativo criptato racconta nel contesto della morte in croce un segno dal cielo, i vangeli testimoniano che si fece buio su tutta la terra e si squarciò il velo del tempio.)

Dalla lettura del decriptato si comprende che lo Spirito Santo porta ad una natura nuova.
Messaggi deducibili con le stesse lettere che lo formano sono:

  • "in un corpo si porta a chiudere il Santo ".
  • (prima nel corpo di Maria, poi in Gesù, e poi nel popolo cristiano)
  • "I corpi riporta dalle tombe versando d'aiuto la risurrezione ";
  • "Alla mente porta la legge con l'aiuto per illuminarla ."
Questa ultima lettura avvicina l'idea della Pentecoste ebraica della consegna della legge con quella cristiana della discesa dello Spirito Santo in forma di lingue di fuoco, che illuminano le menti visto che parlarono in varie lingue come ci dicono gli Atti: "Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento (in ebraico è il ) che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi." (Atti 2,1-4)
Se poi in si considera di immaginare invertite le lettere la si ha che ha ovviamente lo stesso valore gematrico, ossia del valore somma delle lettere.
Ora è il radicale di "vuotare" e di "vuoto" e è il radicale di "rinnovare" e di "hadash "nuovo, straordinario, inaudito" e quindi porta all'idea l'idea che le cose nuove e straordinarie, sia come fatti della storia, sia per rinnovare le menti, siano apportate dallo Spirito Santo.
Dal vuoto cose nuove
Nella mente porta a versare cose nuove .

"Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno Spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio Spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei precetti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi". (Ezechiele 36,26-27)
Per il cristianesimo il battesimo è il sacramento il segno esterno efficace che racchiude la grazia della natura nuova nello Spirito.
Gesù stesso, infatti, come abbiamo visto negli Atti degli Apostoli 1,5 dice ai discepoli "Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni".
Il Vangelo di Matteo in chiusura riporta le parole del Risorto: "Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo." (Matteo 28,19)
Lo stesso libro degli Atti riporta che Pietro nell'incontrare a Cesarea Cornelio e molte altri ebbe a dire ai fedeli che l'accompagnavano e "si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo... "Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi? E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo" (Atti 10,45-47s)

Lo Spirito Santo è lo Spirito di Gesù, di Cristo, di Gesù Cristo:
  • "(Paolo e Timoteo) Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, attraversata la Misia, discesero a Triade". (Atti 16, 6-8)
  • "Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene." (Romani 8,9)
  • "So, infatti, che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo." (Filistei 1,19)
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