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PROVERBI DI SALOMONE TRASCRITTI DAGLI UOMINI DI EZECHIA
L'ulteriore passo che vado ora a presentare è quello della IV parte del libro dei Proverbi, perché il primo versetto riconduce ai proverbi di Salomone nel seguente modo: "Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda". (Proverbi 25,1)
È da ricordare che nell'immaginario d'Israele c'era la tradizione consolidata della sapienza di tale re, infatti, in 1Re si legge:
"Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla spiaggia del mare. La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza dell'Egitto. Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di Macol [vari nomi che non sappiamo chi siano]. Il suo nome divenne noto tra tutti i popoli limitrofi. Salomone pronunziò tremila proverbi. Le sue poesie furono millecinque. Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issopo che sbuca dal muro, parlò di quadrupedi, di uccelli, di rettili, di pesci. Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone. Venivano anche i re dei paesi dove s'era sparsa la fama della sua saggezza". (1Re 5,11-14)
Il re Salomone nell'intero testo biblico-versione C.E.I., è ricordato ben 307 volte.
Questo re, figlio di Davide, per il cristianesimo è figura della sapienza di Cristo, il Messia, che appunto secondo la profezia di Natan sarà dalla famiglia di Davide.
I Magi, re stranieri che vengono a cercarlo al momento della sua nascita come racconta il Vangelo di Matteo hanno a manifestare di fatto che è nato uno sapiente almeno come Salomone.
I Vangeli segnalano che Gesù nei riguardi di se stesso e di Salomone ebbe a dire: "La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui". (Luca 11,31 - Matteo 12,42)
Quella notazione su Ezechia (Dio mi ha reso forte), re di Giuda, va commentata.
Ezechia regnò dal 726 a 697 a.C. (2Re 18,2), figlio di Acaz (2Cronache 29,1), quello della profezia dell'Emmanuele di Isaia e della regina Abjia, nota come Abi (2Re 18,1s).
Di questo re, presente nella genealogia di Gesù nel Vangelo di Matteo, vi sono riferimenti nella Bibbia ebraica in 2Re 18-20, Isaia 36-39 e in 2Cronache 29-32.
Il successore fu Manasse, il re idolatra che la tradizione ricorda in modo pessimo anche quale uccisore del profeta Isaia.
Ezechia fu un sovrano grande e generoso, introdusse riforme e ripristinò alcune tradizioni di culto, quali:
- centrò il culto di Iahwèh a Gerusalemme, e distrusse altri templi (2Re, 18,22);
- abolì l'idolatria, demolì i templi idolatri;
- distrusse il serpente di bronzo che fu miracoloso nel racconto di Mosè ed al quale gli Israeliti offrivano incenso (2Re 18,4);
- restaurò il pellegrinaggio per la Pasqua ebraica memoriale dell'esodo (2Cronache 30,1-27 e 2Re 23,21-23) per tutte le tribù d'Israele.
Fu quindi quello di Ezechia un ritorno di fiamma del migliore periodo salomonico ricordato ormai come mitico regno dell'epoca d'oro; da ciò la notazione che riporta i proverbi dei Capitoli 25-29 a quel periodo attribuendoli a Salomone.
C'è subito dopo in Proverbi 25,2 una notazione ulteriore: "Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda. È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle".
Si parla così di qualcosa di nascosto "setoer"
.
Sarà un avviso?
Abbiamo già visto in "Ester, un libro che… nasconde l'epopea del Messia" che ho inserito nella rubrica "Attesa del Messia" che quelle lettere che definiscono nascosto portano alla epopea del Messia.
Se quelle lettere le riferiamo al Messia e si pensa ai Vangeli quelle lettere ci dicono di Lui a cui fu "forato
in croce
il corpo
".
Quelle tre lettere ebraiche consecutive si trovano oltre che in Proverbi 25,3 - 25,23 - 27,5 - 27,12 e 28,28.
Proviamo a decriptare con le regole del mio metodo i primi due versetti di Proverbi 25.
Proverbi 25,1 - Anche questi sono proverbi di Salomone, trascritti dagli uomini di Ezechia, re di Giuda.
"In cammino
i viventi
da Dio
entrano
a vivere
tranquilli
in pace
dal mondo
beati
usciti
dal tempo
.
Lo sono
per la fune
dell'Unigenito
che ha inviato
con la resurrezione
che c'è stata
dalle tombe
.
Puri
sono
usciti
;
del re
è
lo splendore
entrato
."
Proverbi 25,2 - È gloria di Dio nascondere le cose, è gloria dei re investigarle.
"Nella gloria
di Dio
entrati
sono
i viventi
dal mondo
.
Dal foro
segnato
sul corpo
la Parola
gli ha recato
la rettitudine
.
Il solo
vivente
in cui la potenza
della rettitudine
stava
.
Le midolla
ha versato
dal corpo
per aiutare
dentro
i corpi
."
Nel prosieguo del testo si trovano vari consigli che accostano il figlio, il padre, alla legge e alla sapienza simili al pensiero "di un figlio saggio che rende lieto il Padre" (Proverbi 10,1) con cui inizia la II Parte dei Proverbi che la tradizione attribuisce direttamente a Salomone.
Segnalo al riguardo:
- "Chi osserva la legge è un figlio intelligente" (Proverbi 28,7)
- "Chi ama la sapienza allieta il padre" (Proverbi 29,3)
Si consolida così l'idea che anche sotto questo testo per istruire il figlio perfetto si parli di quello atteso, il Figlio dell'Uomo e celi un testo di secondo livello che riguarda il Messia.
Mi sono così sottoposto alla fatica di decriptare quei 138 versetti dei Capitoli dal 25 al 29 del libro dei Proverbi (28 nel 25, 28 nel 26, 27 nel 27, 28 nel 28, 27 nel 29) con i criteri che ho prima accennato.
Se ne ricava un testo che si sviluppa con lentezza, che presenta il tema generale della vittoria del male alla fine dei tempi ed alle lieti sorti ultime dell'umanità intera che sarà la sposa del Signore.
(Vedi: "Tempo - Eternità")
La decriptazione del primo versetto Proverbi 25,1 è, infatti, un il titolo del tema: "In cammino i viventi da Dio entrano a vivere tranquilli in pace dal mondo beati usciti dal tempo".
Presento il risultato qui di tutto seguito il testo ottenuto, senza dimostrazione, per una più facile lettura.
Lo presento indicando in grassetto il testo della traduzione C.E.I. in italiano del singolo versetto seguito dal testo decriptato.
Mentre i singoli versetti del testo di primo livello sono concetti conclusi in sé il testo di secondo livello dimostra che c'è un collegamento che dà una continuità di pensiero.
Rimando alla lettura del decriptato senza ulteriori commenti.