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NAAMAN IL SIRO
Siamo circa nella prima metà del IX secolo a.C..
L'episodio in 2Re 5 riguarda "Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram".
Era questi stimato e autorevole, perché aveva riportato vittoria contro Israele.
Il nome, Nàaman
,
in ebraico dal radicale
"essere piacevole, dolce, ameno, grazioso, dilettevole" indica "soavità, bellezza, grazia favore, amenità", ma c'è una voluta ironia, perché "...questo uomo prode era lebbroso".
Basta, però, la serva della moglie, un fanciulla ebrea, una schiava nemica rapita in Israele, per contribuire a salvarlo, perché da il consiglio che lo porta a guarire: Vada, in Samaria dal profeta Eliseo!
Eliseo semplicemente gli dirà "Và, bagnati sette volte nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito."
Naaman, pur se agli inizi scettico e incredulo, così fa e guarisce.
Grato, voleva ricompensare il profeta che nulla accettò, ma il servo Ghecazi di nascosto rincorse Naaman e si fece dare un compenso.
Eliseo lo seppe e profetizzò che il servo sarebbe diventato lebbroso.
Se ne deducono vari insegnamenti:
- Non accettare nulla a compenso quando si è strumenti di Dio, come da insegnamento evangelico (Matteo 10,8) "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date."
- Israele di Dio, lo voglia o no, gratuitamente guarirà anche i nemici, perché il Dio d'Israele è l'Unico vero Dio che ama tutti gli uomini pur se nemici d'Israele.
- I figli d'Israele sono tutti profeti come insegna la giovinetta schiava della moglie di Naaman.
Sottinteso nel racconto, ma si paleserà nella decriptazione dell'intero capitolo 2Re 5, chi muove ad essere ostili tra loro gli uomini è un nemico invisibile, e contro di questi è la vera guerra totalizzante in cui però Dio ci è alleato.
Riporto di seguito il testo della traduzione C.E.I. del racconto, in cui spiccano appunto le parole lebbra, lebbroso e guarire e poi la decriptazione.