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GIORDANO E MAR MORTO
Il Giordano è il più importante fiume della Palestina.
Le sue sorgenti sono alcune fonti vicino a Cesarea di Filippo che entrano nel Lago Semeconitide o Hula, oggi quasi asciutto.
Lot scelse la vallata del Giordano, perché era allora molto fertile (Genesi 13,10-11).
Gli Israeliti si accamparono nelle piane di Moab presso il Giordano e sotto la guida di Giosuè lo attraversarono.
Elia là fu rapito in cielo, Naaman vi fu guarito lavandosi nel fiume e Giovanni il Battista vi predicava e vi battezzò Gesù di Nazaret.
Giordano, in ebraico "Iarden"
,
è parola che nella Bibbia si trova 208 volte, di cui 14 nei Vangeli e il suo radicale viene dal verbo scendere
.
Quindi,
,
scende
con energia
.
Il Giordano nel suo primo corso dalle sorgenti e dopo il lago di Tiberiade scende, infatti, gagliardo, con grande energia cinetica che acquista per la sua pendenza, ma poi diviene lento e sinuoso.
Nell'antica Palestina il territorio più a nord era quello della tribù di Dan
e nella parola Giordano
si può intravedere il verbo lanciare
,
quindi, come lanciato da Dan.
Se poi si pensa alla storia della salvezza il biletterale
è il participio passato di giudicare, quindi giudicato... si pensa al giudizio
.
Quella lettera
e l'idea del giudizio ci porta a pensare all'angelo ribelle che per la tradizione ebraica fu precipitato sulla terra e provocò tentazione e peccato incarnandosi in figure mitiche, il serpente, il Leviatano, il male, insomma, il cui primo riflesso per l'umanità nascente ci fu con l'episodio della tentazione non superata da Adamo ed Eva in Genesi 3.
E là andavano pentiti per un battesimo di conversione da Gerusalemme e dintorni ai tempi di Giovanni il Battista, probabilmento nei giorni di pellegrinaggio da R'osh hashannah a Yom Kippur e Sukkot. (Vedi: "Le feste ebraiche della venuta del Messia")
Il Giordano, perciò, dopo l'energia che gli deriva per la nascita in alto dal monte Hermon nevoso, che fa presente l'Eterno, subisce, una forza oppositrice che ne frena la corrente.
C'è stato un evidente impedimento alla prosecuzione del Giordano la cui foce naturale sembra essere il Mar Rosso, invece le sue acque finiscono nel catino, senza sbocchi, formando il Mar Morto.
Ciò a causa del fenomeno tettonico iniziato, pare, oltre 30 milioni di anni fa, che ha formato una Rift Valley o Great Rift Valley - valle della grande falla - e che in tempi proto storici, dice la Bibbia circa 5000 anni fa, ha presentato qualche significativa manifestazione restando nel ricordo degli umani.
Il percorso naturale del Giordano, infatti, è nella sede della estremità nord della lunga faglia che si estende per quasi di 6.500 km dalla Siria al Mozambico provocata da interferenza tra le placche continentali Africana Occidentale (Nubia, centro Africa) e l'Arabica, per lento spostamento di questa verso nord, spinta dalla placca Orientale Africana (Somala).
La placca Arabica poi tende a ruotare nell'allontanarsi da quella Africana Orientale con perno tra il Mar Morto e il golf di Aqaba impedendo la prosecuzione naturale del Giordano nel Mar Rosso.
La parte settentrionale della Rift Valley, appunto, ha formato la valle del fiume Giordano che nasce come detto da più sorgenti e rivoli (Hasbani, Banyas e Dan) dalle falde del monte Hermon.
Il corso d'acqua, con percorso in linea d'aria di 120 Km, forma in senso nord - sud i laghi di Hula, il mar di Galilea o Tiberiade e il Mar Morto.
Il suo percorso complessivo però è di circa 320 km, perché sinuoso nella parte terminale nella piana di Moab e di Gerico ove nel lungo e lento procedere, le acque asportano da rocce e suoli grandi quantità di sali, e arricchitesene sfociano con un delta fangoso che s'immerge nel Mar Morto, privo di emissari.
Per contro clima caldo, elevata evaporazione, piogge scarse (50-80 mm/anno) e graduale impoverimento di vegetazione sono cause che da millenni favoriscono accumulo di sali, trasportati dal Giordano e dagli altri corsi d'acqua.
Questa situazione, che ha gradualmente distrutto quei luoghi già lussureggianti è interpretata dal pensiero religioso biblico una reazione di Dio per purificare quella zona che rappresenta in modo esemplificativo l'abitazione del demonio che, se quello era il paradiso, ha occupato il posto all'uomo.
La zona è esemplificativa e somatizza il male morale che affligge l'umanità.
C'è, infatti, là la piaga del nemico dell'uomo che il Signore tiene fisicamente asettica con la dolorosa azione del sale, segno e monito di punizione perenne: "...è meglio per te entrare nel Regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. Perché ciascuno sarà salato con il fuoco." (Marco 9,47-49)
"Si ode il lamento dei pastori, perché la loro gloria è distrutta! Si ode il ruggito dei leoncelli, perché è devastata la magnificenza del Giordano!" dirà il profeta Zaccaria 11,3.
L'azione di desertificazione così è radicale e progressiva.
Si pensi che ai tempi di Eliseo c'erano ancora degli orsi in zona come narra il libro 2Re 2,24 dopo il miracolo dell'acqua purificata col sale.
Secondo il martirologio di Santa Maria Egiziaca, di Alessandria, prostituta convertita, vissuta da eremita nel VI secolo d.C., nei pressi Giordano vi erano ancora leoni.