BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2011  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheRicerche di verità - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

SAN GIUSEPPE...

 
FAMIGLIA SANTA, SORGENTE DELL'UOMO NUOVO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

    parti precedenti:

INTRODUZIONE AL TEMA »
IN PRINCIPIO, "BER'ESHIT" »
DA MASCHIO E FEMMINA A UOMO E DONNA »
MATRIMONIO - LA PRIMA ALLEANZA »
LA COSTOLA RIVELATRICE »

LA ROTTURA DEL PATTO
La rottura del patto è narrata subito dopo nel capitolo 3 della Genesi che s'apre presentando al versetto 1 un personaggio nuovo, il "nachash" .
È questi tradotto con serpente e ci si rende conto che di quelle lettere solo la lettera centrale è diversa da "noefoes" anima, respiro, vita, ove la il soffio è sostituita da , un luogo chiuso come una tomba.
Con i significati grafici delle lettere è un angelo, un'energia che nasconde la luce ; pare proprio Lucifero.
Scruto il versetto Genesi 3,1 e ne faccio la lettura lettera per lettera.

"...il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio."



Esce nitido questo pensiero:

"L'angelo che nasconde la luce entrò a stare nel mondo da nemico per portare la vita dei viventi alla distruzione (). Nelle tombe saranno tutti ad entrare . Da demonio nel mondo agirà per bruciare le esistenze . Porta ad entrare la maledizione per chi è in vita ."

La prima cosa che fa questo essere, che rappresenta l'energia che si chiude alla luce, vuole il permanere della non esistenza per il genere umano, inocula il veleno del dubbio nella donna.
Sarà lei poi che passerà all'uomo il veleno: forse Dio non li ama, non vuole siano come Lui visto che vieta di mangiare dei frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male!
Da quel racconto sorge spontanea la domanda: perché la donna era sola quando incontrò il serpente nel racconto?
È lecito porsela visto che "Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna..." (Genesi 3,1)
Parlò solo con la donna.
Lei mangiò dell'albero e lo diede anche al marito "che era con lei, e anch'egli ne mangiò" (Genesi 3,7), cioè, era accanto, ma il marito non sentiva... forse dormiva!
Pare proprio che l'uomo stesse dormendo e la donna fosse desta, quindi il serpente prese l'occasione.

C'è un altro versetto che forse fornisce una traccia.
Mi riferisco a Proverbi 19,15 in cui pure c'è quel " torpore" e recita:

"La pigrizia fa cadere in torpore, l'indolente patirà la fame." (Proverbi 19,15)



Quel versetto pare proprio parlare di quel momento; dico ciò per più motivi:

  • c'è la parola torpore;
  • si parla di fame e l'uomo poi da sveglio si sentì dire "Con il sudore del tuo volto mangerai il pane..." (Genesi 3,19);
  • si parla di pigrizia con "a'selah" "dall'albero il serpente uscì ";
  • questa pigrizia è l'anagramma delle lettere di "costola";
  • l'indolenza "noefoesh remiah", le lettere dicono "dell'angelo superbo il verme () fu ad entrare ".
Nella vita, cioè nell'anima entrò un verme che reca la corruzione della carne per colpa di una energia di superbia.
Dovevano essere l'uomo e la donna una carne sola, ma subito il verme cominciò a corrodere quella carne come un verme in un frutto.
Subito, infatti, finisce l'amore e iniziano le accuse "La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato." (Genesi 3,12)
Lui con la scusa "non c'ero e se c'ero dormivo", accusa tutti, Dio e la Donna, ma la scusa è insulsa, perché lui comunque ha mangiato!
Questo della donna che veglia e dell'uomo che dorme ci porta ad un altro uomo che è sveglio anche di notte e ad una donna che pur se dorme veglia, è la coppia del Cantico dei Cantici (5,2).
La donna mentre dorme sente l'arrivo del suo diletto:

"Io dormo, ma il mio cuore veglia. Un rumore! È il mio diletto che bussa:
Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia..."

L'intero versetto Proverbi 19,15 decriptato con riferimento a quel momento ci dice: "Dall'albero il serpente uscì per far cadere chi nel torpore portò l'energia del superbo , un verme () fu ad entrare lo segnò col male dentro ."

Le stesse lettere hanno in sé anche il rimedio se si pensa a Cristo:

"In azione scese dal serpente al mondo per scelta il Verbo . È guizzato alla fine in un corpo . Col sangue fuori portò l'energia . Il Verbo brucerà il verme (), sarà ad uscire , finirà il male che vi abita ."

Tornando al midrash di Genesi 3 il Signore tornò e compì un giudizio.
Si presentò nel giardino, parlò con l'uomo e con la donna costatò il loro errore e pronunciò la sentenza, maledì il serpente e gli annunciò:

"Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno". (Genesi 3,15)

Ciò, ripreso poi dall'Apocalisse (12), implica l'inizio di una continua insidia.
Il serpente avrà una stirpe, una discendenza che lotterà contro l'opera di Dio, l'istituto della famiglia.
La prima evidente manifestazione del serpente che ci presenta poi il testo della Torah è il faraone, che aveva il serpente ureo sulla testa e che appunto voleva uccidere i figli maschi neonati d'Israele, come il famoso Erode con Gesù.
È da ricordare la nascita di Mosè e il midrash di Miriam che convinse il padre a far figli anche se c'era il pericolo che fossero uccisi. (Vedi: "Le Miriam della Bibbia e nella tradizione 1a parte" e "2a parte" articoli in .pdf nella rubrica "Vangeli e Protovangeli")
In questa lotta estrema, che oggi è evidente, la difesa è in consegna alla "donna", una donna speciale che, pur tra le paure e i dolori, l'offerta d'aborti facili, di separazioni e divorzi, di guadagni con lo sfruttamento della propria immagine, non si fermerà e farà nascere figli restando fedele al marito e conserverà la dignità, saprà farsi amare e così attaccherà il nemico della sua redenzione alla testa, ma questi, dice il testo, le attaccherà il calcagno.
E l'uomo... dormirà? No sarà svegliato dalla donna, con l'annuncio della morte e della risurrezione del Cristo che sarà equivalente al clangore della tromba!
Sarà un vero combattimento.
Il verbo usato in ebraico nella profezia di Genesi 3,15 in entrambe le azioni della donna e del serpente è lo stesso, che San Girolamo nella Vulgata tradusse sia con "schiacciare" per la donna che con "insidiare" da parte del serpente, dando la seconda volta a lo stesso senso di .
"Schiacciare la testa" è e, tenuto conto che = quelle lettere fanno trapelare anche il corno "Shofar" che era sonato nei combattimenti e fece cadere le mura di Gerico e il fuoco o la donna ().
Annuncia la vittoria sul nemico, quindi, sul serpente, quindi, è proprio l'annuncio della risurrezione che i Vangeli insistono, faranno le donne agli apostoli:
  • "Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete... Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli." (Matteo 28,7s)
  • "Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demoni. Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci." (Marco 16,9s)
  • "E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli." (Luca 24,9s)
  • "Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: Ho visto il Signore e anche ciò che le aveva detto." (Giovanni 20,18)
Lo "Shofar" sarà a suonare di nuovo l'ultimo giorno, quello della risurrezione dai morti, del giudizio, dell'ira di Dio, giorno di fuoco : "Ecco, infatti, sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno venendo li incendierà - dice il Signore degli eserciti - in modo da non lasciar loro né radice né germoglio" (Malachia 3,19), giorno di cui parla anche la stessa Apocalisse. (Vedi: "Sofonia - Dies irae")

Lui il nemico le attaccherà il calcagno!
Perché il calcagno?
Motivo immediato è perché quello gli schiaccerà la testa, ma soprattutto perché in quel versetto calcagno è "a'qeb" , e quelle stesse lettere sono nel nome di Giacobbe "Ya'aqov" che è il calcagno , Giacobbe e la sua discendenza sono, infatti, un tormento per il serpente.
Brano interessante da ricordare è quello al torrente Iabbok quando Giacobbe da sotto i monti dell'Armenia, dalla casa di Labano, torna in Palestina con mogli, figli e averi ed aveva paura d'incontrare il fratello Esaù.
Giacobbe lottò tutta la notte con uno sconosciuto, era un angelo del Signore, gli chiese di benedirlo e questi gli cambiò il nome in Israele e lo colpì all'anca: "Allora Giacobbe chiamò quel luogo Penuel: Perché - disse - ho visto Dio faccia a faccia, eppure la mia vita è rimasta salva. Spuntava il sole, quando Giacobbe passò Penuel e zoppicava all'anca." (Genesi 32,31s)
Ecco che il cerchio si chiude, riappaiono le lettere che furono tradotte con costola, ma con altro significato le stesse lettere erano per preannunciare anche altri eventi e pure Giacobbe fu in un certo senso colpito da una parte e da lui uscì Israele figura del nuovo Israele, la sposa del Signore.
In queste lettere di "zoppicava all'anca" c'è un promessa: "scenderà il Potente in azione ; innalzato () sarà dal corpo la rettitudine a recare ".
Giacobbe diviene Israele e raffigura l'uomo nuovo da cui uscirà la sposa desiderata Maria e lo sposo vergine Giuseppe.
Dall'anca di Giacobbe, dalle sue reni, uscirà il popolo d'Israele con cui Dio stabilirà il nuovo patto, da cui nascerà Gesù, il Messia.
Nascerà per opera dello Spirito Santo da una figlia di Giacobbe, Maria di Nazaret, sposata al vergine Giuseppe della casa di David. (Vedi: "San Giuseppe - Vergine padre" articolo in .pdf nella rubrica "San Giuseppe")

L'aver mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male ebbe come risultato il vedere da parte della prima coppia gli aspetti negativi di ciò che prima era positivo: s'accorsero che erano nudi!
Poco prima della prescrizione di non mangiare dell'albero il libro della Genesi annota: "Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse." (Genesi 2,15)
L'uomo però dopo la caduta si trova che "...maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita" (Genesi 3,17) e la donna sentì: "Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà". (Genesi 3,16)
Pare cogliere con quel "moltiplicherà le gravidanze" come se altrimenti la gravidanza sarebbe stata unica, forse proprio quella unica e sola del Figlio dell'Uomo, l'Unigenito, quel "plasmo"!?
In questo senso "Beata colpa" perché siamo nati!
La donna, perciò, ora, dopo l'errore, quella che sarebbe stata la somma gioia la sente come onere e ode quattro punizioni (Genesi 3,16):
  • "Moltiplicherò i tuoi dolori", sofferenza dovuta al ciclo mestruale;
  • "e le tue gravidanze", sofferenze nelle gravidanze;
  • "con dolore partorirai figli", sofferenze nel parto e nell'educazione dei figli;
  • effetto finale e pessimo della caduta, è il precipitare della donna nella primitiva situazione ove "Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà".
Risiamo da capo e dodici!
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2011 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  SAN GIUSEPPE...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy