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LA TERRA PROMESSA
Tra i libri della Bibbia i cinque libri della Torah propongono IHWH che libera il popolo d'Israele dalla servitù dell'Egitto e lo conduce verso la Terra Promessa.
In definitiva il "proprietario" del popolo e della terra è però solo Lui.
Il libro del Deuteronomio, infatti, ci dice che da IHWH, il Signore, la Terra Promessa è data in eredità al suo popolo:

  • 4,21 - "...passato il Giordano... fertile terra che il Signore Dio tuo ti dà in eredità."
  • 12,10 - "...passato il Giordano e abiterete nel paese che il Signore vostro Dio vi dà in eredità..."
Di fatto quella è una profezia, perché in definitiva quella terra fu sì messa a disposizione d'Israele, ma in effetti, dice il libro del Levitico, restò di Dio: "Le terre non si potranno vendere per sempre, perché la terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e inquilini. Perciò, in tutto il paese che avrete in possesso, concederete il diritto di riscatto per quanto riguarda il suolo. Se il tuo fratello, divenuto povero, vende una parte della sua proprietà, colui che ha il diritto di riscatto, cioè il suo parente più stretto, verrà e riscatterà ciò che il fratello ha venduto. Se uno non ha chi possa fare il riscatto, ma giunge a procurarsi da sé la somma necessaria al riscatto, conterà le annate passate dopo la vendita, restituirà al compratore il valore degli anni che ancora rimangono e rientrerà così in possesso del suo patrimonio. Ma se non trova da sé la somma sufficiente a rimborsarlo, ciò che ha venduto rimarrà in mano al compratore fino all'anno del giubileo; al giubileo il compratore uscirà e l'altro rientrerà in possesso del suo patrimonio." (Levitico 25, 23-28)
Chi ha diritto di riscatto è il "go'el" il redentore.
Il popolo può godere dei prodotti della terra che fu spartita tra le varie famiglie dei vari casati delle tribù al momento della conquista della Terra Promessa.
Il tutto è contemplato nella Torah che aspira a far attuare un alto ideale di giustizia e d'uguaglianza sociale, come s'evince da questo brano del libro del Levitico sull'istituzione del Giubileo.

"Conterai sette settimane di anni, cioè sette volte sette anni; queste sette settimane di anni faranno un periodo di quarantanove anni. Al decimo giorno del settimo mese, farai echeggiare il suono del corno; nel giorno dell'espiazione farete echeggiare il corno per tutta la terra. Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In questo anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua proprietà. Quando vendete qualcosa al vostro prossimo o quando acquistate qualcosa dal vostro prossimo, nessuno faccia torto al fratello. Regolerai l'acquisto che farai dal tuo prossimo in base al numero degli anni trascorsi dopo l'ultimo giubileo: egli venderà a te in base agli anni di raccolto. Quanti più anni resteranno, tanto più aumenterai il prezzo; quanto minore sarà il tempo, tanto più ribasserai il prezzo, perché egli ti vende la somma dei raccolti. Nessuno di voi opprima il suo prossimo; temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore, vostro Dio." (Levitico 25,8-17)
Questo criterio, che risente del pensiero del Salmo 24 di Davide che inizia con "Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo e i suoi abitanti", in effetti, trovò applicazione in Israele fino all'esilio di Babilonia.

le 12 Trubł In definitiva, la terra era data solo in concessione al popolo originario.
Tale concessione era cedibile, ma ogni 50 anni ritornava lo stato d'origine.
Quando nel XII secolo a.C. il popolo d'Israele, guidato da Giosuè, si insediò in Palestina, il territorio di "'Eres Ishra'el" fu diviso in undici parti, in ognuna delle quali si stabilì una tribù.
Alla tribù di Levi, i cui membri era affidato il compito di sorvegliare il Tabernacolo e il Tempio, di cantare, suonare, assistere e di guardiani tra cui c'erano i sacerdoti addetti ai sacrifici e ai riti, non fu però assegnato un territorio: "...alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore" (Levitico 13,14).
La ripartizione della Terra Promessa tra le altre 12 tribù avvenne per sorte (Giuseppe = Efraim e Manasse) alla presenza del sommo sacerdote Eleazaro, di Giosuè e di 10 nominati da Dio. (Giosuè 13,7;14,1,2,6; Numeri 34,17-29).
Le singole eredità riportate dalle varie tribù indicate nella mappa qui sopra sono descritte in Giosuè:
  • Giosuè 13,8-32 - Ruben, Gad e metà di Manasse;
  • Giosuè 15,1-63 - per la tribù di Giuda;
  • Giosuè 16,1-10 - per le tribù di Giuseppe, Efraim e Giosuè 17,1-13 - mezza tribù di Manasse;
  • Giosuè 18,11-28 - per Beniamino;
  • Giosuè 19,1-9 - per Simeone;
  • Giosuè 19,10-16 - per Zabulon;
  • Giosuè 19,17-23 - per Issacar;
  • Giosuè 19,24-31 - per Aser;
  • Giosuè 19,32-39 - per Neftali;
  • Giosuè 19,40-48 - per Dan.
Come ben si comprende i frutti della terra sono il risultato di due contributi, della terra stessa e dell'opera delle mani dell'uomo.
Nella simbologia del frutto promesso venuto dal cielo, il Messia, il Verbo, del pari, è sintesi di natura divina e umana.
"Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse" (Genesi 2,15) indi la prima coppia doveva coltivare anche l'albero della vita e quello della "conoscenza del bene e del male"!
Questo albero della conoscenza che comportava una assimilazione-elaborazione anche da parte dell'uomo implicava un'istruzione e verifica dell'operato dell'uomo stesso nella coltivazione, perché l'albero non aveva ancora un risultato certificato (era il primo albero perché altri uomini che dovevano conoscere la verità non c'erano stati) dipendendo dal reagire dell'uomo e... allora non ne poteva mangiare... ancora ed a tale riguardo vedremo poi che qualche regola della Torah ci può far comprendere di più.

Secondo la Torah i frutti degli alberi della Terra Promessa data in concessione a Israele Dio li lascia all'uomo che contribuisce a produrli, ma questi è tenuto a pagare un canone e tale canone è la decima, fatte salve altre offerte spontanee.
Abramo diede la decima "mash'er" d'ogni cosa a Melchisedek che lo benedì (Genesi 14, 18-20) e il nipote "Giacobbe fece un voto, dicendo: Se Dio è con me, se mi protegge durante questo viaggio che sto facendo, se mi dà pane da mangiare e vesti da coprirmi, e se ritorno sano e salvo alla casa di mio padre, il Signore sarà il mio Dio e questa pietra, che ho eretta come monumento, sarà la casa di Dio; di tutto quello che tu mi darai, io certamente ti darò la decima." (Genesi 28,20-22)
Ed ecco cosa comporta la Torah:
  • "Ogni decima della terra, sia delle raccolte del suolo, sia dei frutti degli alberi, appartiene al Signore; è cosa consacrata al Signore. Se uno vuole riscattare una parte della sua decima, vi aggiungerà il quinto. Ogni decima dell'armento o del gregge, il decimo capo di tutto ciò che passa sotto la verga del pastore, sarà consacrata al Signore." (Levitico 27,30-32)
  • "Ai figli di Levi io do come proprietà tutte le decime in Israele in cambio del servizio che fanno nella tenda di convegno". (Numeri 18,21)
Anche i Leviti però pagavano la loro decima come risulta da: "Parlerai inoltre ai leviti e dirai loro: Quando riceverete dagli Israeliti le decime che io vi do per conto loro in vostro possesso, ne preleverete un'offerta secondo la rituale elevazione da fare al Signore: una decima della decima..." (Numeri 18,26)
La decima era pagata ogni anno e portata al Tempio ai sacerdoti, ma ogni tre anni era lasciata al povero:
  • "Alla fine di ogni triennio metterai da parte tutte le decime del tuo provento del terzo anno e le deporrai entro le tue città; il levita, che non ha parte né eredità con te, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città, verranno, mangeranno e si sazieranno, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro a cui avrai messo mano." (Deuteronomio 14,28s)
  • "Quando avrai finito di prelevare tutte le decime delle tue entrate, il terzo anno, l'anno delle decime, e le avrai date al levita, al forestiero, all'orfano e alla vedova perché ne mangino nelle tue città e ne siano sazi, dirai dinanzi al Signore tuo Dio: ho... obbedito alla voce del Signore mio Dio; ho agito secondo quanto mi hai ordinato. Volgi lo sguardo dalla dimora della tua santità, dal cielo, e benedici il tuo popolo d'Israele e il suolo che ci hai dato come hai giurato ai nostri padri, il paese dove scorre latte e miele!" (Deuteronomio 26,12-15)
Di fatto abbiamo visto che agli antichi Israeliti la Terra fu solo promessa in eredità, ma è da considerare che la Terra Promessa è figura di quella nei cieli.
Tutti i credenti aspettano "nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia" (2Pietro 3,13) e di questa, grazie a Gesù Cristo, i cristiani sanno già che ne sono divenuti eredi.
Un'eredità è, infatti, soggetta alla regola che può passare all'erede solo se muore il testatore e su ciò argomenta la lettera agli Ebrei (9,15-17) quando, parlando di Gesù Cristo, dice: "Per questo egli è mediatore di una nuova alleanza, perché, essendo ormai intervenuta la sua morte per la redenzione delle colpe commesse sotto la prima alleanza, coloro che sono stati chiamati ricevano l'eredità eterna che è stata promessa. Dove infatti c'è un testamento, è necessario che sia accertata la morte del testatore, perché un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finché il testatore vive."
Ecco che è lui il "go'el" il redentore che ha riscattato per noi la Terra Promessa e ne siamo diventati eredi, perché chi ne aveva il diritto ce l'ha passata con la sua morte e ce l'ha attestato con la sua risurrezione: "Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io." (Giovanni 14,2s)
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