BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2011  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheSan Giuseppe - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

RACCONTI A SFONDO BIBLICO...

 
PER RICORDARSI
DOVE SONO LE NOSTRE RADICI

di Alessandro Conti Puorger
 

    parti precedenti:

SOLILOQUIO SULL'UOMO E L'ALLEGORIA DELL'ALBERO »
LA TERRA PROMESSA »
LE DECIME - TASSA DELLA TERRA PROMESSA »
LA FESTA DI " TU B'SHEVET" »
MANGIARE LE PRIMIZIE »

IL SEDER DI "TU BISHEVAT"
Rav Shalom Bahbout ha curato la stampa del testo con traduzione italiana del "Seder Tu Bishvat per il Capodanno degli alberi" (1986 e 2000 - edizioni Lamed) pubblicato in Internet, è entrato nel rituale di molte famiglie ebraiche.
In questo giorno non è trascurata comunque la tradizione di mangiare frutta di specie diverse almeno in un pasto della giornata.
È importante mangiare frutti e benedire.
Come nel Seder di Pasqua la festa ruota su quattro bicchieri di vino:

  • il primo di vino bianco;
  • il secondo bianco con un po' di rosso;
  • il terzo mezzo bianco e mezzo rosso;
  • il quarto tutto di rosso.
In campo fisico rappresentano il graduale cambiamento della natura nei due mesi che passano per arrivare alla festa di Pesach ove i campi e gli alberi dall'essere nudi iniziano a colorarsi fino al rosso di alcune gemme e frutti e a Pesach le colline di Gerusalemme sono coperte di ranuncoli rossi.
Nell'ambito spirituale il vino bianco rappresenta la forza naturale, quindi l'istinto, e il rosso la capacità data da Dio all'uomo di modificarsi, onde quei bicchieri sanciscono la progressiva liberazione dell'uomo; come la natura si svincola dal rigore invernale per dare le nuove gemme l'uomo che accetta l'opera del Signore nella propria vita è liberato per dare buoni frutti che sono di tre specie:
  • che si possono mangiare completamente, come i fichi;
  • di cui si può mangiare l'esterno, ma si getta l'interno come i datteri;
  • con guscio o buccia esterna da gettare come melograno e noci.
La parte commestibile è la parte più sacra del frutto, i noccioli l'impurità e le bucce una barriera per la parte sacra, così ogni uomo ha una parte nobile e deve imparare a purificarsi ad individuare la propria buccia e i propri noccioli.
La "buccia", "qelippà" è simbolo del male.
È questo di "Tu B'Shevet" un memoriale in un certo senso simile a quello di Pesach; ed ecco che in ambito cristiano una festa dell'albero ha senso se riferito alla Pasqua del Signore!
Anche tra i cristiani a Pasqua ci si ripete la promessa che echeggia nei Seder pasquale ebraico "Hashana haba'a b'Yrushalayim", "L'anno prossimo a Gerusalemme", perché la nuova Gerusalemme è la capitale del Gran Re della Terra Promessa dei cieli ove il Messia ci farà entrare e ciò può avvenire solo come dono di Dio; non si può conquistare con le armi e con le nostre sole forze.
Si legge, infatti, in Deuteronomio 8,2-11:

"Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quaranta anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi... Il tuo vestito non ti si è logorato addosso e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quaranta anni... Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te... il Signore tuo Dio sta per farti entrare in un paese fertile: paese di torrenti, di fonti e di acque sotterranee che scaturiscono nella pianura e sulla montagna; paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele, paese dove non mangerai con scarsità il pane, dove non ti mancherà nulla... Mangerai dunque a sazietà e benedirai il Signore Dio tuo a causa del paese fertile che ti avrà dato. Guardati bene dal dimenticare il Signore tuo Dio così da non osservare i suoi comandi, le sue norme e le sue leggi..."

In quel 'Erez chittaà usheorah ve ghoefen ute'enah ve rimmòn,' erez zàit shèmen ùdvàsh cioè "paese di frumento, di orzo, di viti, di fichi e di melograni; paese di ulivi, di olio e di miele" c'è il succo del senso di "Tu B'Shevet".
In quel giorno allora si consumano almeno i 7 prodotti caratterizzanti la Terra Promessa frumento, orzo, uva, fichi, melograni, olive e miele e il miele può sostituirsi con i datteri.
Si cerca di mangiare il maggior numero di tipi di frutti diversi, quei 7 oppure 12 e fino a 30 tipi intercalati da quei 4 bicchieri di vino e da benedizioni e letture di passi di Sacre Scritture ad hoc.
I primi due frutti di Deuteronomio 8,8, sono "chittah" - grano e "sh'eorah" - orzo ove il grano è considerato cibo per l'uomo e l'orzo per l'animale; in ogni uomo c'è infatti un'anima "nefoesh" animale e un'anima divina la "nishmat" (Genesi 2,7) e per ciascuna c'è un cibo, il grano per l'uomo e l'orzo più rozzo per l'animale, infatti, mentre quella animale è presa dai piaceri del mondo il compito dell'uomo è lavorare il proprio campo incolto ad amare Dio e far frutti buoni.
Il grano è completamente commestibile e si cita il versetto "...li nutrirei con fiore di frumento, li sazierei con miele di roccia." (Salmo 81,17)
Il terzo frutto di quel versetto del Deuteronomio è l'uva, quello della vite - "ghèfen" e, viene considerato che il chicco d'uva lascia intravedere i semi che contiene, così guardando un fedele alla luce dello Spirito Santo si può vedere che c'è seme buono in lui.
Questo frutto, lavorato dall'uomo, porta al vino che dà gioia ed allegrezza "...servite il Signore nella gioia." (Salmo 100,2)
Ricorda che ogni azione dell'uomo che è con Dio può essere fatta con gioia.
Il calore della famiglia e della vita domestica del desco nei giorni di festa è sancito infatti dal vino, frutto della vite e del lavoro dell'uomo: "La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa..." (Salmo 128,3a)
C'è poi il fico - "te'enah" che con le sue foglie fornì il vestito per coprire la nudità della prima coppia, segno del rivestirsi spirituale che, dicono i saggi d'Israele, sono 3 indumenti, il pensiero, la parola e l'azione che debbono essere però tutti concordi.
Nel Seder "B'Shevat" si trovano poi alcune similitudini del fico alla Torah:
  • il fico è tutto buono da mangiare come pure la Torah. (Jalkut Shim'oni)
  • i frutti del fico si colgono un po' per volta, così è per la Torah. (Bemidebar Rabbà)
  • nell'albero del fico finché cerchi trovi frutti così la Torah più si studia più insegnamenti ne derivano. (TB Eruvin)
  • il fico ha radici morbide, ma s'infiltrano nella roccia. (Talmud Jerusahalmi)
Il quinto frutto è il melograno - "rimmòn" .
Nell'ebraismo è paragonato al fedele che è pieno di "mizvòt" come ogni melograno è pieno di chicchi che sono come bimbi raccolti attorno a colui che insegna.
I riferimenti più interessanti sono nel Cantico dei Cantici:
  • 6,7 "Come spicchio di melagrana la tua gota" ove traducono "rakkatech" non gota, ma tempia e suggeriscono di leggere "rekatech" da cui si deduce i più vuoti sono pieni di mitzvot come i melograni;
  • 7,13 "Di buon mattino andremo alle vigne; vedremo se mette gemme la vite, se sbocciano i fiori, se fioriscono i melograni: là ti darò le mie carezze!", dicono sono i fanciulli che studiano la Torah seduti in fila come i chicchi di melograno.
Il sesto frutto è l'oliva da olivo "zait", da cui s'estrae l'olio che esce solo quando schiacciata e così è chi accetta le prove del Signore: "Passando per la valle del pianto la cambia in una sorgente, anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni. Cresce lungo il cammino il suo vigore, finché compare davanti a Dio in Sion." (Salmo 84,7s)
L'olivo è il frutto da cui viene l'olio dell'unzione del Messia e ci accoglierà: "...come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa." (Salmo 128,3b)
Come l'ulivo non perde mai le foglie né d'estate né d'inverno, così Israele - il popolo di Dio - non avrà fine nel mondo a venire.
Come l'olio non si mescola con altri liquidi così Israele si distingue dalle altre nazioni. (Talmud Bavli, Menachot)
Il 7° frutto, il dattero con la sua dolcezza è il servizio fatto con piacere: "Il giusto crescerà come palma, crescerà come cedro del Libano." (Salmo 90,13)
Altri frutti che si usa mangiare in quel giorno sono quelli:
  • del mandorlo, in ebraico "shaked" dal radicale di "vegliare", il Signore stesso vi allude quando dice: "Che cosa vedi, Geremia? Risposi: Vedo un ramo di mandorlo. Il Signore soggiunse: Hai visto bene, poiché io vigilo sulla mia parola per realizzarla." (Geremia 1,11)
    "Il giorno dopo, Mosè entrò nella tenda della testimonianza ed ecco il bastone di Aronne per il casato di Levi era fiorito: aveva prodotto germogli, aveva fatto sbocciare fiori e maturato mandorle." (Numeri 17,23)
    I suoi fiori, dai petali bianchi o rosei, compaiono prima delle foglie e sembrano uscire dal sonno dell'inverno e la loro comparsa annuncia la rinascita della natura e il suo frutto è la mandorla che si dice "luz".
  • del cedro che ha un frutto di bello aspetto "perì 'es hadar" (Levitico 23,40) simbolo d'incorruttibilità in quanto il suo legno non marcisce e fu utilizzato nella costruzione del Tempio di Salomone.
    Ezechiele17,22-24 utilizza il cedro come simbolo del Messia e del suo Regno.
Poi si mangiano, ancora, pere, mele, noci.
Tutto ciò è importante perché fa meditare sui doni di Dio e sulla nostra condizione di creature privilegiate, e soprattutto della nostra elezione a figli introdotti all'eredità della Terra Promessa.
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2011 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy