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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
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di Alessandro Conti Puorger
 

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CONGIUNGERSI CON DIO
La parola ebraica per "colla" è "devek" , radice di "devequt", concetto importante nella storia del pensiero ebraico, nel chassidismo e del misticismo, sinonimo di dedizione verso un particolare obiettivo in special modo per la "congiunzione" o "attaccare se stessi" a Dio in tutti gli ambiti della vita.
Per ricongiungersi occorre seguire una via e lo si può solo se vi è una traccia in terra per ricongiungersi.
Se si trova è da seguire con determinazione e fedeltà.
L'ebraismo sostiene che la via sicura è la Torah.
Lo studio della Torah e dei 613 precetti o "mitzvot" aiuta.
Lo scopo non è una ricompensa, ma recepire attraverso quel vasto messaggio le indicazioni della finalità della propria esistenza che si riveleranno ad ogni uomo che la scruta.
Questa via, dice la tradizione ebraica, è insita nella Torah perché è pervasa dallo Spirito di Dio.

Evidentemente si può trovare anche attraverso la Torah, ma per come è conformata... lo dico a me, attenzione!

Un raccontino istruttivo fa comprendere meglio: "Il grande re fu grato a due persone semplici per la loro devozione e decise di mostrare la sua gratitudine invitandoli a palazzo. I due non vi erano mai stati prima e avevano visto il re sono in occasioni di feste pubbliche, quindi, trepidanti ed eccitati, andarono a palazzo. Il primo vedendo quelle ricchezze, si fermò ad ammirare le grandi sale e gli arredi, ma non andò oltre. L'altro più saggio che desiderava vedere il re, non si fece distrarre dagli ornamenti e vide il re nella camera interna."
Cioè occorre andare all'essenza e non farsi prendere dai particolari.
La Torah, infatti, come un grande arazzo presenta scene con molti colori, ma occorre andare alla trama ed all'ordito che ci parlano del Messia.
Si racconta di come nei momenti d'estasi mistica, Schneur Zalman di Liadi (1745-1812) fondatore in Russia della scuola chassidica Chabad-Lubavitch, ebbe ad esclamare: "Dio, io non voglio il vostro giardino dell'Eden... voglio solo te!".
Il libro del Deuteronomio è costellato d'espressioni relative alla fedeltà ed alla adesione al Signore per avere la Vita.

  • 4,4 - "Voi che vi manteneste fedeli ( attaccati) al Signore vostro Dio siete oggi tutti in vita."
  • 10,20 - "Temi il Signore tuo Dio, a lui servi, restagli fedele ( restagli attaccato) e giura nel suo nome."
  • 11,22 - "Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi dò e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui ( attaccati a lui)."
  • 13,5 - "Seguirete il Signore vostro Dio, temerete lui, osserverete i suoi comandi, obbedirete alla sua voce, lo servirete e gli resterete fedeli (cioè vi attaccherete a lui )."
  • 30,19-20 - "Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui ( attaccati a lui), poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe."
Lo stare aderenti a Lui, la devekut, però è il punto di partenza e non il fine.
Quindi occorre trovare un'intimità con Lui e comprendere quale sia la Sua volontà per la nostra vita.
Ci sono delle norme comportamentali generali, ma ciascuno, essendo un unico irripetibile, è chiamato a cercare la via che gli indicherà il Signore se gliela chiede.

San Paolo, fariseo, già attento e scrupoloso nel rispetto della Torah, predicava: "...riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge."
Si era reso conto di una evidenza: "Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! Poiché non c'è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi." (Romani 3,28-30)
Che traccia deve seguire il pagano?
La Torah vivente, il Messia quello che è il substrato della Torah!
Gesù di Nazaret si identificò inequivocabilmente come il Messia, quando nel discorso della montagna disse:
  • "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." (Luca 21,33)
  • "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento." (Matteo 5,17)
Quanto scritto in quelle scritture dei Giudei parlava di Lui, ma Lui veniva non solo per loro, ma per rendere partecipi tutti di una giustificazione necessaria per arrivare a Dio.
Presenta se stesso il suo essere, il suo modo di comportarsi, una persona eterna, che apre a tutti la via dell'adesione a Lui e su quel nuovo Sinai promulga il succo della sua Torah: "In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli." (Matteo 5,18-20)
Che fare allora?
Attaccarsi a Lui!
Anche gli avversari gli riconoscevano una qualche autorità.
Si trova, infatti, nel Vangelo di Marco: "Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità." (Marco 12,13s)
Gesù poi indicò se stesso in questo modo: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14,6)
La giustificazione avviene, infatti, con l'adesione a Lui.
Il discorso della Montagna, peraltro, si conclude in questo modo: "Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l'iniquità! Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande." (Matteo 7,21-27)
Cioè non sono stati a Lui "attaccati"!
Con ciò chiama all'essenza del messaggio cristiano, chiede d'affidarci, nella fede, a Lui e di aderire con la vita alle sue parola.
Con l'annuncio del Vangelo s'è attuata la profezia: "Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l'orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome." (Malachia 3,16)





Versetto importante in cui in ebraico si trova per tre volte , il Tetragramma Sacro, "Ha Shem", il Suo Nome.

"...inizia a colpire con energia . La Parola che portatasi è in vista è il Signore Uomo Dio con il corpo in azione al mondo portatosi (altre soluzioni congruenti: a pascolare si porta - ai compagni () del mondo si porta - per i miseri del mondo si porta - dal male a far uscire si porta ) e si è versato alla luce dentro a stare nel mondo , portatosi fuori ed è ad esaudire ciò che è scritto nei libri , in un innocente corpo porta l'energia del Potente ; la Parola inviata è , ha portato il Potente a stare in un corpo guai il Signore , li porta all'incantatore (al serpente che chiude/si nasconde alla luce ), dentro un forte fuoco , per i viventi si porta ."

Questa profezia ci porta inequivocabilmente al Suo Nome e quel fuoco che reca è la risurrezione che attendono.
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