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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
LA SPOSA IN ESTASI
APPUNTI DI QABBALAH DI UN CRISTIANO

di Alessandro Conti Puorger
 

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CERCARLO NELLA TORAH CON LE LETTERE »
L'UOMO INTEGRALE DI CORPO E DI SPIRITO »
L'UNIONE MISTICA »
LA MORTE DEL GIUSTO »
CONGIUNGERSI CON DIO »

LE VIE DELLA CONGIUNZIONE
Gli ebrei che cercano nell'ambito della Torah la via perfetta si domandarono, come poteva fare la massa non colta ad aderire al Signore, visto che non era in grado di scrutare la Torah?
Ogni ebreo però conosce almeno l'alfabeto e sa come è scritto il Santo Nome e tutti i suoi attributi; basta che mediti su quelli.
Questa fu la conclusione dei qabalisti del medioevo, infatti "Io, Rav Yitzahaq da Acco... dico all'élite come al volgo, che chiunque desideri conoscere il segreto della connessione della sua anima col superiore e la congiunzione del suo pensiero con il Dio elevato... deve porre di fronte ai propri occhi le lettere del nome di Dio."
Altro elemento di congiunzione è il canto e la musica come suggerisce l'idea del Salmo 33,1-3: "Esultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode. Lodate il Signore con la cetra, con l'arpa a dieci corde a lui cantate. Cantate al Signore un canto nuovo, suonate la cetra con arte e acclamate."
Il Signore attende un canto nuovo con la cetra e l'arpa a 10 corde, con una vita in cui i 10 comandamenti producano un canto nuovo.

L'idea di un'anima superiore, il prototipo, il conio e il sigillo di tutte le anime, è un pensiero fisso che porta all'idea qabalistica dell'Adam Kadmon un essere preesistente, una manifestazione trascendente di Dio che Dio stesse prese da modello per creare l'uomo fisico.
L'Adamo terreno fatto a immagine di Dio secondo quel pensiero fu creato a somiglianza dell'Adam Kadmon che sarebbe l'essere che il profeta Ezechiele vide durante una sua visione.
Dio si manifesta nel mondo, con tracce che si possono seguire, sempre più sottili, ampolle della sua essenza, le sefirot.
Queste dieci sefirot o sfere che elencherò di seguito, sono le "facce del Re", le vesti della Divinità, ma anche i raggi della luce che emana, i dieci gradi del Tutto, gli aspetti vari della sua manifestazione, come Egli appare, per i quali dal recondito si rivela con la Sua Shekhinà o presenza:

  • "keter", corona la volontà divina, "Kèther Elyòn", la "suprema corona" della Divinità;
  • "chokmah", saggezza, sapienza;
  • "binah", comprensione, intelligenza;
  • "chesed", amore o grazia di Dio;
  • "gevurah", potere la "potenza" di Dio giudicante;
  • "tiferet", bellezza o "Rachamim", la "misericordia" di Dio, mediatrice tra delle due precedenti Sefiròth;
  • "netzach", vittoria, la "stabile durata" di Dio;
  • "hod", gloria, la "maestà" di Dio;
  • "yesod", fondamento di tutte le forze generanti di Dio;
  • "Malkut", regno o presenza divina il "regno" di Dio, indicato per lo più nello Zòhar come "Knèseth Yisraèl", archetipo della comunità di Israele, o come "Shekhinà".
 Le sefirot Tutto sarebbe stato creato con questa idea tramite la parola di Dio che si esplica con le 22 lettere dell'alfabeto, che sono anche numeri, onde 32 (le 10 sefirot come i 10 numeri + 22 lettere) sono le vie per trovarlo perché risalgono a Lui.
Tutte le anime umane avrebbero un'impronta di somiglianza con quella dell'Adam Kadmon.

Le sefirot a destra sarebbero "maschili" e quelle a sinistra "femminili", e un giusto equilibrio delle due è da conseguire; infatti, l'Adam dei racconti del libro della Genesi è una coppia di maschio e femmina ed è detto dalla Qabalah Du-Partzufin - "doppia faccia": come in "duo", coppia, maschio e femmina in un solo corpo, onde ai più alti stadi non c'è nessuna separazione tra maschile e femminile.
L'unione matrimoniale è l'ambito in cui è da cercare quel giusto equilibrio.
Da realtà spirituali sottili ed etere, le prime quattro, si attingono doni umani così:
  • da "volontà divina" si passa alla fede umana;
  • da "sapienza", la saggezza;
  • da "intelligenza", la capacità di comprendere;
  • da "amore", la comunione e la carità.
Le ampolle successive, dicono i qabalisti, si sono rotte e produssero le manifestazioni più captabili, più vicine alle realtà materiali con cui è tappezzato, formato, composto, organizzato il creato, come ci appare.
Di quelle ampolle successive, a causa della rottura accade che nel mondo si trovano cocci, residui di scorie materiali "N'tzotzot" e "Klippot" frammenti che l'uomo con la sua devozione deve correggere, "takkun", onde riportare quelle realtà ai valori assoluti.
La prima coppia Adamo avrebbe compiuto ciò se unita, maschio e femmina, non avesse mangiato prematuramente dell'albero della conoscenza del bene e del male.
Due volte al giorno è da recitare lo Shemà che inizia: "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno." (Deuteronomio 6,4) ed in questa parola fondamentale è appunto quell'UNO "'echad" .
Pensando a quell'UNO "'echad" è sentita la necessità di unificazione delle 10 sefirot e una meditazione è far confluire quelle 10 nell'UNO cioè l'"Alef" che è appunto il capo, l'inzio, quindi nel Keter la corona.
La seconda lettera di quell'UNO è la Het = 8 che è l'iniziale di "Chokmah" e porta con se altre 7 sefirot.
Resta quindi l'ultima "Malkut" o "Shekinah" che è la porta "dalet" per entrare nella realta divina dell'UNO.
Il nome della prima sefirot Keter, corona, ci porta subito sul capo del re il maestro delle sefirot, al Suo pensiero.
Ecco che se pensiamo a noi collegati e simili a Lui accade che:
  • il pensiero umano è causa della sua saggezza;
  • la sua saggezza è causa del suo intendimento;
  • il suo intendimento è causa della sua clemenza;
  • la sua clemenza è causa della reverenza verso il Creatore;
  • questo timore è causa della sua bellezza;
  • la sua bellezza è causa della sua vittoria;
  • la sua vittoria è causa del suo splendore;
  • il suo splendore è causa della sua essenza che è di sposo;
  • la sua essenza è causa del suo regno chiamato sposa.
Chi ha esplicato al solo e sommo grado questi passaggi integralmente?
Lui il Cristo!
Ed ogni passaggio è un mare da sondare nella meditazione.

Un modo ulteriore, denso di miriadi di sfaccettature, è meditare cercando di collegare le sefirot alle 10 parole della creazione, cioè i 10 disse di Genesi 1, e alle 10 parole dei comandamenti, così:
  • Non avrai altro Dio all'infuori di me con "Keter" e la "luce";
  • Non ti farai immagine di me con "Chokmah" e il "firmamento";
  • Non nominare il nome di Dio invano con "Binah" e "l'asciutto";
  • Ricordati di santificare il Sabato con "Chesed" e "germogli, semi, frutti";
  • Onora il padre e la madre con "Gevurah" e "luci nel firmamento";
  • Non uccidere con "Tiferet" e "esseri viventi nelle acque e nel cielo";
  • Non commettere adulterio con "Netzach" e "esseri viventi della terra";
  • Non rubare con "Hod" e "l'uomo a immagine e somiglianza di Dio";
  • Non dare falsa testimonianza con "Yesod" e "siate fecondi e riempite la terra";
  • Non desiderare, la moglie e la roba dell'altro con "Malkut o Shekinah e vi do seme e frutto".
La decima sfera, Malkuth, ad esempio, si collega bene col comandamento: "Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo". (Esodo 20,17)
L'attaccamento alle cose materiali è, infatti, l'inciampo da evitare, remora alla nostra elevazione, inganno che ci può far preferire la terra al cielo.

Riportando la questione all'albero sefirotico il qabalista, infatti, tende a risalire quell'albero per passare alle sefirot successive.
Ogni uomo risiede, infatti, stabilmente nella decima sfera, quella di Malkuth, la terra, il mondo visibile, rinnovato continuamente dalle energie delle sfere superiori ove c'è proiezione materiale delle sfere superiori.
L'adesione dell'uomo a Dio è la tensione che ha l'uomo per risalire lungo l'albero delle sefirot fino alla corona.
L'uomo è l'ultima delle realtà create ed è così rappresentabile con la lettera iod = 10, perché come la decima sefirot riceve il potere del Tutto e riceve in sé il Tutto.
L'uomo, la piccola "iod", che si scrive si deve unire a Lui la IOD di IHWH.
Il nome della lettera iod ha valore di ( = 10) + ( = 6) + ( = 4) = 20
L'uomo è comè a metà, come un semicerchio; solo se s'unisce alla iod del cielo si avrà che + = 20 e sarà un perfetto cerchio.
C'è un versetto particolare della Torah, il Deuteronomio 32,39 che riporto con le lettere ebraiche dal testo masoretico ed accanto l'ultima traduzione C.E.I.:

Ora vedete che io
io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dò la morte e faccio vivere;
io percuoto e io guarisco
e nessuno può liberare dalla mia mano.

Grammaticalmente però è consentita anche questa traduzione letterale:

Ora vedete che io,
io sono Lui...!

I qabbalisti lo interpretano "Adesso vedi che io, anch'io sono Lui" come esprimere l'unione del divino con l'umano.
Rafforzano poi questo pensiero con la gematria, in quanto "Io, io sono Lui" cioè ha come valore 134 che corrisponde "a cerchio della profezia" che, del pari, ha valore 134.
Ciò li conforta nell'idea che il cerchio della perfezione contenga due "io".
Ogni anima viene da Lui, e desidera il ricongiungimento, ma in ciò è impedita per la congiunzione con la materia.
Occorre così che il nostro corpo, tutt'uno con l'anima sia glorificato e solo allora può ricongiungersi con l'anima che l'ha generata restando perfetta e individuale.
Avviene cioè secondo il Salmo 2,7: "Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato" e il Salmo 82,6 "Io ho detto: Voi siete dèi, siete tutti figli dell'Altissimo".
Questo percorso però è impedito dall'istinto malvagio nell'uomo che l'ha invaso e frena quel ritorno.
L'unione dei semicerchi è metafora dell'unione mistica.
Nel versetto Numeri 10,2 "Fatti due trombe d'argento..." la parola "trombe" che è scritta "hatzotzerot" viene interpretato come "hatzi" - "tzurot" mezze forme.
L'uomo è costiutito da due mezze forme, l'unione in terra dell'uomo e di sua moglie lo rende simile a quando sarà unito col Signore.
Questi D = "impedito, sbarrato" a M = "alla vita" unendosi, quindi con l' diviene "'Adam" a immagine e somiglianza di Dio.
Del pari la singola anima dell'uomo materiale unendosi con l'Uno è riconosciuto simile e immagine del l'Adam Qadmon, il prototipo che Dio ama, l'Unico che gli è immagine e somigliante, l'Unigernito, il Verbo, il Cristo.
Chi, secondo Sholem in "Be-'iqqevot Mashiah" (p. 104) compie integralmente questo percorso restauratore è appunto il Messia: "L'anima del Re Messia si unisce all'albero della vita, egli è il Signore di tutti i tesori di suo Padre e attua restaurazioni (tiqqunim) in tutti gli aspetti dell'esistenza... in grazia della sua congiunzione con l'albero della vita tutto ciò che compie è una restaurazione."
In ciò c'è identità col pensiero cristiano: seguire il Messia è adesione con Dio.

L'uomo è un interrogativo continuo su se stesso.
I Qabbalisti arrivano a questa considerazione facendo questo equilibrismo.
Il valore gemiatrico delle lettere di uomo è ( = 1) + ( = 4) + ( = 40) = 45
Accade così che questa realtà oscilla continuamente tra:
  • una domanda "cosa?" in ebraico "mh" che pure vale ( = 40) + ( = 5) = 45;
  • il nome di Dio scritto in modo "de Alefin" con tutte lettere di IOD e le altre completate con 'Alef così che è pure, se si sostituiscono i numeri alle lettere, pari a 45.
Nel versetto della formazione dell'uomo in Genesi 2,7 "allora il Signore Dio plasmò ( yyitzer) l'uomo con polvere del suolo..." è usato una doppia IOD nello stesso versetto per il Signore Dio vi sono i due nomi principali 'Elohim e IHWH.
Hanno su ciò molto argomentato giustizia 'Elohim e misericordia IHWH inoltre le due IOD l'aspetto anteriore e posteriore dello 'Adam coppia (Alfabeto di Rabbi 'Aqiva).
Da cui l'idea che giustizia e misericordia erano originatamene uniti come la coppia primigenia e s'attende che: "Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno." (Salmo 85,11)
Due IOD sono anche usate per definire in modo sintetico IHWH 'Adonai indicando la prima e ultima lettera di quei due che sono un unico Nome.
Sono come due partzufin di Lui, a immagine dell'uomo il maschile giustizia forza e il femminile misericordia clemenza.
Sarebbero i due volti dei cherubini sull'arca!
Ecco che il vino del Messia "Yayin" che ci viene dato nell'eucarestia cristiana anche in questo senso pare avere una finalità, ricordare che fornisce l'energia divina per il completamento del cerchio e la saldatura della nostra anima con la Sua!
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