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COME OMBRA CHE TI COPRE
Il cercare il completamento della propria anima, il pezzo da cui siamo stati staccati, l'altra metà del conio, lo IOD, l'Essere che da stabilità al mio essere, Iod minuscolo, mi sono detto, questo è il vero lavoro che deve compiere l'uomo sulla terra!
Tale pensiero m'ha portato subito a questi due versetti dell'antico libro di Giobbe: "Non ha forse un duro lavoro l'uomo sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d'un mercenario? Come lo schiavo sospira l'ombra e come il mercenario aspetta il suo salario." (Giobbe 7,1-2)
Sono andato a cercare il testo con le lettere ebraiche e l'ho letto usando i significati grafici dei segni ebraici secondo "Parlano le lettere" ed esce chiaro questo discorso.
"Uscirà
dal negativo
per salire
alla casa
di Dio
.
L'uomo
si eleverà
()
dalla terra
portandosi
rettamente
nei giorni
del vagare
()
stando
nel corpo
.
Stando
tra i vivi
sarà
a portarsi
da retto
servo
,
sarà
illuminato
dall'Unico
.
Il Verbo
su
l'accompagnerà
()
portandolo
retto
dall'errare
().
A lanciargli
()
sarà
una corda
nel mondo
.
Il Verbo
in alto
lo condurrà
."
Anche un'altra lettura è consentita con le stesse regole che ci dice la causa della nostra caduta:
"Nel mondo
il serpente
alle origini
scese
per abitarvi
per la maledizione
()
dell'Unico
.
Per infermare
agì
il serpente
in terra
,
portò
bruciature
ai viventi
,
fu
bruciata
la rettitudine
che esisteva
nei corpi
,
i giorni
(il tempo) portò
.
La rettitudine
in azione
da casa
al tempo della trebbiatura
con l'ira
scese
,
al serpente
recò
così
il fuoco
.
Un fornello
fu
rovesciato
e
al mondo
il Verbo
dall'alto
lo portò
."
(In Appendice presenterò decriptati i 21 versetti dell'intero capitolo 7 di Giobbe.)
In quei versetto si trova
"lo schiavo sospira l'ombra" e l'ombra è una delle Sue immagini.
Il Servo sospira proprio la sua ombra!
Maria di Nazaret, la serva di Dio, si sentì dire: "Le rispose l'angelo: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio... Maria disse: Eccomi, sono la serva del Signore..." (Luca 1,35-38)
In ebraico ombra e per traslato tutela e protezione è "tzel"
.
È chiaro che il significato grafico delle lettere danno spiegazioni esaurienti; infatti, la lettera "sade" o "tsade"
=
che indica "vedo salire o vedo discendere" unita alla lettera "lamed"
"Potente o potenza" ci parla nel caso specifico con soggetto Dio, che scende o fa salire a lui con potenza.
Rammento che la coppia 'Adam in Genesi 1,26 è fatto a immagine di Dio e "immagine" in ebraico è "tzoeloem"
ove appare
+
.
Si può così concludere che Dio è l'ombra, cioè "la protezione" del vivente.
I Salmi, peraltro, hanno vari riferimenti a tale concetto:
- 17,8 - "Custodiscimi come pupilla degli occhi, proteggimi all'ombra delle tue ali."
- 36,8 - "Quanto è preziosa la tua grazia, o Dio! Si rifugiano gli uomini all'ombra delle tue ali..."
- 57,2 - "Pietà di me, pietà di me, o Dio, in te mi rifugio; mi rifugio all'ombra delle tue ali finché sia passato il pericolo."
- 61,5 - "Dimorerò nella tua tenda per sempre, all'ombra delle tue ali troverò riparo";
- 63,8 - "...sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali."
Il Salmo 91,1 propone "Tu che abiti al riparo dell'Altissimo e dimori all'ombra dello Onnipotente...", estremamente interessante perché nello stesso versetto si trova sia ombra che riparo che nel caso specifico in ebraico in effetti è nel segreto:
- abiti al riparo (segreto) dell'Altissimo
,
- dimori all'ombra dello Onnipotente
.
C'è, peraltro, una interessante osservazione dei qabalisti.
Prendono in esame: il versetto Esodo 3,14 quando Dio si rivela a Mosè.
Il versetto secondo la traduzione C.E.I. "Dio disse a Mosè: Io sono colui che sono!" (Esodo 3.14a) come la traduzione in greco dei 70.
In ebraico è: "'Ehiè 'asher 'Ehiè"
,
ma letteralmente, essendo "'Ehiè"
il futuro del verbo essere
è: "Sarò colui che sarò!"
È permessa anche una traduzione più immaginifica, di reciprocità, assai efficace : "Sarò come sarai", cioè se sarai con me io sarò con te!
Egualmente fanno una diversa traduzione del versetto del Salmo 121,5 "Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra." e leggono così: "Il Signore è come l'ombra della tua mano destra".
In definitiva si conclude che il rapporto tra Lui e il suo vero fedele è totale.
Pure in Qabbalah 8,I di Moshè Idel (Adelphi 2010) ho trovato estratto "Tola'at Ya'aqov" di Meir ibn Gabbay: "Il Signore è come la tua ombra. Come la tua ombra sorride di rimando a te che le sorridi e piange se tu piangi davanti a lei e se le mostri una espressione arrabbiata o un'espressione soddisfatta essa te la restituisce, così il Signore, il Santo, sia benedetto, è la tua ombra. Come tu sei con Lui, Egli è con te."
Perfetta è la comunione del Santo con Signore e questi si fa condurre ad operare, uno diviene immagine dell'altro.
Pensiero teosofico qabalistico, peraltro antichissimo, che si trova anche nel "Padre nostro" cristiano è "come in cielo così in terra".
Come l'uomo, se giusto, aggiunge forza e potenza nell'assemblea celeste, se malvagio l'indebolisce in quanto le entità inferiori sono modello delle superiori.
Tanto è profonda questa idea che si può pensare che al momento del Cantico del Mare, quando il versetto dice "Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto
al Signore e dissero" (Esodo 15,1) poiché "yashir"
oltre che cantarono si può anche tradurre "fece cantare".
Allora, quel fece cantare si può far riferire al Signore che in contemporanea, s'immagina, fece cantare nell'assemblea celeste il Cantico di Mosè e di Miriam.