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RICERCHE DI VERITÀ...
IL FINE SETTIMANA DONO D'ANTICIPO D'ETERNITÀ
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
UNA DISCUSSIONE IMPORTANTE »
LA DIMENSIONE DEL RIPOSO »
LA SETTIMANA DELLA CREAZIONE »
I GIORNI SONO SACRI »
COMPORTAMENTI RELIGIOSI PRIMA DELLA TORAH - OFFERTE, ALTARI, SACRIFICI »
COMPORTAMENTI RELIGIOSI PRIMA DELLA TORAH - FESTE »
IL SETTIMO GIORNO - L'ISTITUZIONE DEI PRIMI SABATI »
IL SETTIMO GIORNO - LA MANNA
Lo stesso libro dell'Esodo 16,29 rivela che il sabato ha avuto una propria specifica fondazione, quando Mosè disse: "Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova", quindi, il "Ricordati del giorno di sabato per santificarlo" di Esodo 20,8 all'inizio del 3° comandamento è da riferire a quella prescrizione di poche settimane prima.
Che alcuni ebrei avessero spontaneamente celebrato feste familiari rituali settimanali come abbiamo accennato è a sfondo, ma non è la causa prima.
A quei tempi c'era ancora stretta relazione tra le settimane e le fasi lunari nei primi mesi dell'anno; poi al tempo dei re per le relazioni con i popoli vicini, presero per i mesi i nomi dei mesi dell'ambiente cananeo e, probabilmente, ci furono successivi aggiustamenti del calendario tanto che la corrispondenza tra Pasqua e sabato non fu più garantita.
È, così, confermato che la causa scatenante il sabato è da ricercare nella Pasqua che fu di sabato e che la motivazione dei 7 giorni della creazione fu una successiva meditazione.
Gli Israeliti, infatti, quel giorno della prima Pasqua rimasero nelle loro case in Egitto e quel versetto dell'Esodo che ricorda la manna e l'istituzione del sabato continua: "Il popolo dunque riposò nel settimo giorno" (Esodo 16,30), confermando che non ci fu necessità di uscire a cercare cibo.
Al riguardo, peraltro, è decisivo "Il giorno dopo la Pasqua, gli Israeliti uscirono a mano alzata, alla vista di tutti gli Egiziani" di Numeri 33,3 (Esodo 14,8).
Da allora, da oltre 32 secoli, gli ebrei mantengono fedeltà a tale istituzione, che Dio poi sancì con le tavole della Legge date a Mosè sul Sinai.
La parola "shabbat" =
con il suo significato di "giorno di riposo" si trova per la prima volta, come visto, nello stesso libro dell'Esodo al Capitolo 16 al versetto 23 nel racconto dell'invio della manna e delle quaglie in cui è riferito: "È appunto ciò che ha detto il Signore: Domani è Sabato, riposo assoluto consacrato al Signore".
Questa parola ebraica, però, come sole consonanti, ma con diversa vocalizzazione, è inserita la prima volta proprio nel versetto della Genesi, ove si parla di Dio: "che aveva cessato da ogni lavoro che Egli creando aveva fatto" (Genesi 2,3), questa è prova della elaborazione del pensiero, considerato che, come detto, questo libro della Genesi fu scritto quale elaborazione midrashica degli altri libri.
Il popolo però non era uso a tale riposo; infatti, non si trova traccia di precedenti sabati nei racconti della vita dei patriarchi che nessun riposo sembrano praticare connesso al ricordo dei giorni della creazione.
Ho già fatto notare che il libro dei Numeri 15,34s racconta che mentre gli Israeliti erano nel deserto fu trovato un uomo che cercava legna di sabato, ma "non era stato ancora stabilito che cosa gli si dovesse fare" e fu allora che Mosè disse che il Signore comandava di lapidarlo.
Eppure, nell'Esodo 31,14 si legge che Dio sul Sinai aveva detto a Mosè: "Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo popolo."
La norma perciò era stata inserita da poco e non c'era ancora una prassi consolidata.
La consegna da parte di Dio del sabato, prima avvisato e poi sancito come legge sul Sinai, è stato poi elaborata nel libro della Genesi con riferimento ai giorni della creazione descritti in questo libro.
La consegna del sabato e l'idea dell'uscita dall'Egitto è mia opinione che per l'autore della Genesi è l'idea che scandisce pur se non in modo esplicito la fine del VI giorno della creazione e l'alba del VII giorno in cui l'umanità esce dalla notte entrando nel tempo d'alleanza e di riappacificazione di Dio con gli uomini, giorno che ancora dura ed in cui avverrà la redenzione ed il riscatto dell'uomo.
In definitiva, la teofania del Sinai fu l'alba del VII giorno della creazione, in cui Dio, come sottende il racconto, ricominciò, tramite un popolo, a riparlare espressamente con l'umanità.
(Vedi: "La durata della Creazione")
Le tappe di formazione della versione definitiva della Torah non sono poi da dimenticare, perché nell'ultima sistemazione ai tempi di Esdra e Neemia i fatti antichi furono rivisitati anche alla luce del più recente esilio in Babilonia e come visto in
c'è anche il radicale
di "far schiavo, menare in esilio" unito al segno al segno
= fine; perciò "il menare in esilio finisce"; il che è valido sia per il ritorno dall'esilio Egiziano che dal Babilonese.
Si può andare anche al radicale
= "ritornare, convertirsi"; il sabato si può così considerare "segno
di ritorno"; "segno
di conversione".
Il sabato è la fucina in cui è acceso il fuoco dell'attesa d'una liberazione definitiva, l'attesa del Messia e dell'escatologia, cioè l'attesa dei tempi ultimi e dell'VIII giorno.
Ecco che i cristiani credono che il Messia torni in una Domenica in cui avrà inizio l'eternità.
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