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I SOGNI NELLA TORAH E IL MIO SOGNO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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ALTRI SOGNI POCO RICORDATI
Prima di terminare l'articolo sono voluto andare a controllare alcune pagine poco ricordate per quanto riguarda i sogni ed in particolare di un altro sogno di Giacobbe che si trova al capitolo Genesi 31, un lungo capitolo di 54 versetti.
A Giacobbe che sta da Labano ormai da 20 anni e di cui ha sposato le figlie Lia e Rachele parla il Signore, versetto 3.
Si comprende poi che gli venne a parlare in sogno e, abbiamo appreso che ciò può nascondere un testo importante sui tempi a venire.
Gli viene in sogno Dio già visto nel sogno della scala con gli angeli che salivano e scendevano: "Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questa terra e torna nella terra della tua famiglia!"; di fatto è la chiamata dall'esilio per il ritorno in patria.
In effetti, il sogno è duplice, rivela a Giacobbe che il suo arricchimento è opera di Dio e lo invita a partire.
Interessante è che per salvare Giacobbe appare anche a Labano, versetto 24, benché questi fosse un impostore ed idolatra e gli disse in sogno: "Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male!, frase che ripete al versetto 28 e il Talmud (Yevamot 103b) commenta: "il bene dei malvagi è male per i giusti".
Si scopre che Dio ha operato e ha fatto passare grandi ricchezze da Labano a Giacobbe ed anche in tal caso s'avvera il Salmo 127,3 "Il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno".
La chiave di volta del capitolo e quel "Hai unto una stele", nasconde la parola Messia, l'unto, il consacrato, il Cristo e, così, tutto il testo nascosto parla di Lui.
Riporto il testo dell'ultima traduzione C.E.I. di tale capitolo 31 della Genesi e poi tutta di seguito la decriptazione.

Genesi 31,1 - "Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: Giacobbe s'è preso tutto quello che aveva nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatto questa grande fortuna.

Genesi 31,2 - Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che verso di lui non era più come prima.

Genesi 31,3 - Il Signore disse a Giacobbe: Torna alla terra dei tuoi padri, nella tua famiglia e io sarò con te.

Genesi 31,4 - Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge,

Genesi 31,5 - e disse loro: Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; ma il Dio di mio padre è stato con me.

Genesi 31,6 - Sapete voi stesse che ho servito vostro padre con tutte le mie forze,

Genesi 31,7 - mentre vostro padre s'è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male.

Genesi 31,8 - Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate.

Genesi 31,9 - Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l'ha dato a me.

Genesi 31,10 - Una volta, nel tempo in cui il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati.

Genesi 31,11 - L'angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi.

Genesi 31,12 - Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto come ti tratta Làbano.

Genesi 31,13 - Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questa terra e torna nella terra della tua famiglia!

Genesi 31,14 - Rachele e Lia gli risposero: Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre?

Genesi 31,15 - Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro denaro?

Genesi 31,16 - Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fa' pure quello che Dio ti ha detto.

Genesi 31,17 - Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli

Genesi 31,18 - e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistato, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nella terra di Canaan.

Genesi 31,19 - Labano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre.

Genesi 31,20 - Giacobbe eluse l'attenzione di Labano, l'Arameo, non lasciando trapelare che stava per fuggire;

Genesi 31,21 - così poté andarsene con tutti i suoi averi. Si mosse dunque, passò il Fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad.

Genesi 31,22 - Il terzo giorno fu riferito a Labano che Giacobbe era fuggito.

Genesi 31,23 - Allora egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Gàlaad.

Genesi 31,24 - Ma Dio venne da Làbano, l'Arameo, in un sogno notturno e gli disse: Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male!

Genesi 31,25 - Labano andò dunque a raggiungere Giacobbe. Ora Giacobbe aveva piantato la tenda sulle montagne e Labano si era accampato con i parenti sulle montagne di Gàlaad.

Genesi 31,26 - Disse allora Labano a Giacobbe: Che cosa hai fatto? Hai eluso la mia attenzione e hai condotto via le mie figlie come prigioniere di guerra!

Genesi 31,27 - Perché sei fuggito di nascosto, mi hai ingannato e non mi hai avvertito? Io ti avrei congedato con festa e con canti, a suon di tamburelli e di cetre!

Genesi 31,28 - E non mi hai permesso di baciare i miei figli e le mie figlie! Certo, hai agito in modo insensato.

Genesi 31,29 - Sarebbe in mio potere farti del male, ma il Dio di tuo padre mi ha parlato la notte scorsa: Bada di non dir niente a Giacobbe, né in bene né in male!".

Genesi 31,30 - Certo, sei partito perché soffrivi di nostalgia per la casa di tuo padre; ma perché hai rubato i miei dèi?

Genesi 31,31 - Giacobbe rispose a Labano e disse: Perché avevo paura e pensavo che mi avresti tolto con la forza le tue figlie.

Genesi 31,32 - Ma quanto a colui presso il quale tu troverai i tuoi dèi, non resterà in vita! Alla presenza dei nostri parenti verifica quanto vi può essere di tuo presso di me e riprendilo. Giacobbe non sapeva che li aveva rubati Rachele.

Genesi 31,33 - Allora Labano entrò nella tenda di Giacobbe e poi nella tenda di Lia e nella tenda delle due schiave, ma non trovò nulla. Poi uscì dalla tenda di Lia ed entrò nella tenda di Rachele.

Genesi 31,34 - Rachele aveva preso gli idoli e li aveva messi nella sella del cammello, poi vi si era seduta sopra, così Labano frugò in tutta la tenda, ma non li trovò.

Genesi 31,35 - Ella parlò al padre: Non si offenda il mio signore se io non posso alzarmi davanti a te, perché ho quello che avviene di regola alle donne. Labano cercò, ma non trovò gli idoli.

Genesi 31,36 - Giacobbe allora si adirò e apostrofò Labano, al quale disse: Qual è il mio delitto, qual è il mio peccato, perché ti accanisca contro di me?

Genesi 31,37 - Ora che hai frugato tra tutti i miei oggetti, che cosa hai trovato di tutte le cose di casa tua? Mettilo qui davanti ai miei e tuoi parenti, e siano essi giudici tra noi due.

Genesi 31,38 - Venti anni ho passato con te: le tue pecore e le tue capre non hanno abortito e non ho mai mangiato i montoni del tuo gregge.

Genesi 31,39 - Nessuna bestia sbranata ti ho portato a mio discarico: io stesso ne compensavo il danno e tu reclamavi da me il risarcimento sia di quanto veniva rubato di giorno sia di quanto veniva rubato di notte.

Genesi 31,40 - Di giorno mi divorava il caldo e di notte il gelo, e il sonno fuggiva dai miei occhi.

Genesi 31,41 - Venti anni sono stato in casa tua: ho servito quattordici anni per le tue due figlie e sei anni per il tuo gregge e tu hai cambiato il mio salario dieci volte.

Genesi 31,42 - Se il Dio di mio padre, il Dio di Abramo e il Terrore di Isacco non fosse stato con me, tu ora mi avresti licenziato a mani vuote; ma Dio ha visto la mia afflizione e la fatica delle mie mani e la scorsa notte egli ha fatto da arbitro.

Genesi 31,43 - Labano allora rispose e disse a Giacobbe: Queste figlie sono le mie figlie e questi figli sono i miei figli; questo bestiame è il mio bestiame e quanto tu vedi è mio. E che cosa potrei fare oggi a queste mie figlie o ai figli che hanno messo al mondo?

Genesi 31,44 - Ebbene, vieni, concludiamo un'alleanza, io e te, e ci sia un testimone tra me e te.

Genesi 31,45 - Giacobbe prese una pietra e la eresse come stele.

Genesi 31,46 - Poi disse ai suoi parenti: Raccogliete pietre, e quelli presero pietre e ne fecero un mucchio; e su quel mucchio mangiarono.

Genesi 31,47 - Labano lo chiamò Iegar-Saadutà, mentre Giacobbe lo chiamò Gal-Ed.

Genesi 31,48 - Làbano disse: Questo mucchio è oggi un testimone tra me e te; per questo lo chiamò Gal-Ed

Genesi 31,49 - e anche Mispa, perché disse: Il Signore starà di vedetta tra me e te, quando noi non ci vedremo più l'un l'altro.

Genesi 31,50 - Se tu maltratterai le mie figlie e se prenderai altre mogli oltre le mie figlie, sappi che non un uomo è con noi, ma Dio è testimone tra me e te.

Genesi 31,51 - Soggiunse Labano a Giacobbe: Ecco questo mucchio ed ecco questa stele, che io ho eretto tra me e te.

Genesi 31,52 - Questo mucchio è testimone e questa stele è testimone che io giuro di non oltrepassare questo mucchio dalla tua parte e che tu giuri di non oltrepassare questo mucchio e questa stele dalla mia parte, per fare il male.

Genesi 31,53 - Il Dio di Abramo e il Dio di Nacor siano giudici tra di noi. Giacobbe giurò per il Terrore di Isacco suo padre.

Genesi 31,54 - Poi offrì un sacrificio sulle montagne e invitò i suoi parenti a prender cibo. Essi mangiarono e passarono la notte sulle montagne."

Genesi 31,1 - "Riportò la forza della risurrezione in seno l'Unico al Crocifisso d'aiuto dentro il corpo essendo il Figlio. Fu nel cuore l'energia a guizzare nell'Unigenito. La vita nel corpo potente si versò nella tomba. Rifù l'azione nel grembo. Venne per la rettitudine la potenza dell'Unico a risorgerne il corpo; il potente Padre fu l'energia a riportargli. E a vivere ricominciò con il risorto corpo potente. L'Unigenito a casa fu dagli apostoli a recarsi che lo videro luminoso entrare. Venne dalla sposa glorioso; rientrò Questi.

Genesi 31,2 - E fu con il corpo l'Unigenito a riessere attivo a versarsi a casa. Venne per riparlare agli apostoli. Fu nel cuore l'energia a portargli ad entrare. Ad inviare per il mondo l'Unigenito fu gli apostoli (onde) al pascolo i popoli portassero con la rettitudine del Crocifisso che la vita reca potente, (tanto) che il terzo (giorno) si riportò vivo.

Genesi 31,3 - A recare fu l'Unigenito al ribelle una calamità che il maledetto spazzerà. Rovesciandogli in casa la risurrezione, portando dentro la divinità in terra il Padre recò con il Crocefisso la forza per arderlo. Lo reciderà con la legge divina. La rettitudine recata dall'Unigenito nell'esistenza agirà da piaga che...

Genesi 31,4 - ...a portare sarà a bruciare il serpente vivo. L'oppressione a casa gli ha recato essendo stata versata in un corpo la divinità. Nel corpo per l'ammalare recato dal serpente il rifiuto uscì; dal mondo il demonio uscirà. La maledizione giù l'Unigenito all'angelo (ribelle) ha recato.

Genesi 31,5 - A portarsi fu con l'Unico da essere ribelle il serpente. Ne entrò l'energia in un corpo all'origine del mondo. L'Unico inviò la rettitudine che è nell'Unigenito completamente in una persona a stare. Dal Padre fu così inviato al mondo. Indicò che in cammino sarebbe stato ad annullarlo rifiutando il serpente con la forza della rettitudine. Indicò ai viventi che potenti il terzo (giorno) a vivere li avrebbe riportati da Dio. Dal Padre sarebbero stati per l'esistenza per dimorare a stare.

Genesi 31,6 - E vennero angeli nel mondo per essere d'aiuto nel tempo. Così ci fu dentro la rettitudine nel cammino della vita in servi scelti, in cui fu a venire dall'Unico dentro la forza della rettitudine degli angeli.

Genesi 31,7 - Portando l'Unico dentro a stare onesti nel mondo indicava al serpente che gli si stava portando ad entrare l'ammalare. Parlavano, agendo da ministri (religiosi) tra i viventi che l'angelo (ribelle) sarà reciso e che l'Unico invierà alla fine il rifiuto al serpente nel mondo. Furono con la parola pastori di popoli; ad aiutarli furono.

Genesi 31,8 - L'Unico una piaga al mondo fu ad iniziare per l'essere ribelle con esseri puri (angeli) che in aiuto ci furono per i viventi che furono l'esistenza ad illuminare con la rettitudine le menti (teste). La rettitudine che portavano era stata per il serpente impuro da tutti ad uscire per la sozzura inviata. Una energia pura in aiuto fu ai viventi portata dall'Unico che nei viventi spengeva la forza che all'origine ai viventi il cattivo aveva versato. L'aiuto che fu per i viventi ad esistere nell'esistenza accendendo rettitudine a fiaccare portava le forze del serpente. Dell'essere impuro per la rettitudine la potenza usciva. Ricominciava una cosa piacevole all'oriente.

Genesi 31,9 - A recare fu una protezione Dio nel mondo essendo i viventi venuti nella putredine per l'angelo (ribelle). Il Padre era ad anelarlo portandosi forte il drago del serpente nell'esistenza.

Genesi 31,10 - A portare fu nel mondo per stare dentro al tempo una forza. Di nascosto nei viventi entrò. Giù iniziò il rifiuto ad accendersi. Iniziò tra le rovine dell'angelo ad essere portata una luce. Lo schifo (ormai) portavano i viventi e uscivano lamenti nel mondo a sentirsi. Un segno d'aiuto fu ai viventi ad uscire dall'Altissimo che il male operare uscirà con la sozzura dell'angelo, che nell'oppressione aiutati sarebbero stati i viventi. La purezza quanto basta nella vita avrebbe recato dentro i corpi (onde) aiutati fossero i viventi.

Genesi 31,11 - E furono dell'Unigenito di viventi alla vista a guizzare nell'esistenza angeli retti usciti da Dio. Ad entrare furono dei viventi dentro nei sogni; (questi) furono a sentire che a versarsi dentro si porterà l'Unigenito d'un vivente nel corpo. Nel mondo l'energia degli angeli starà.

Genesi 31,12 - E furono ad iniziare a vivere nei corpi illuminati dall'Unico. Angeli dell'Unico alla vista furono inviati. Essendo retti si portarono alla vista di tutti. Nel tempo ad aiutare furono i viventi. L'Altissimo tra i viventi innalzarono che da pecore li sentivano. A versare aiuto furono da nutritori. Un basta nel vivere portarono dentro al calpestare che c'era. I viventi, che retti erano vedevano; era segno che era a venire dalla prigione a liberarli del Potente il Figlio che opererà nel cammino.

Genesi 31,13 - L'Unico invierà ad un retto (San Giuseppe?) che sta nel mondo la divinità nella casa che sarà stata scelta. Dio in una donna nel corpo il Messia indicato accenderà. Dalla matrice in vita scenderà nella casa. Uscirà da donna che il corpo avrà votato per scelta al Potente. Sarà l'ottavo giro del tempo ad uscire; (quello) che sperano i viventi (quando) saliranno con l'Amen fuori dalla terra. Al mondo, Questi verrà a portare il ritorno a Dio dalla terra alla patria dei retti.

Genesi 31,14 - Porterà a finire l'azione dell'angelo (ribelle) che nei corpi l'ammalare ha recato. Il rifiuto nel mondo gli recherà. Finirà l'Unigenito la vita nei corpi dell'energia che esce dal serpente che portò al mondo il peccare. Per liberare dall'angelo porterà nascosta la potenza. A rovesciare porterà l'angelo che indebolirà in casa. Dentro sarà a finire per il Padre l'opprimere portato.

Genesi 31,15 - Al mondo la potenza porterà l'Unico, invierà l'agnello che sarà a portarsi a finire il serpente. Il Figlio si porterà; l'accompagnerà la rettitudine che sarà da piaga nei corpi per l'angelo (ribelle) e, portatala, sarà a mangiarlo. Nel cammino dei viventi l'Unigenito ad ardere il serpente verrà; dal trono in persona si porterà.

Genesi 31,16 - Così fu la sposa a vedere una luce. Vide un luminoso corpo entrare. A scendere fu una potenza di Dio nel mondo, (ove) stava la Madre, che viveva con il (futuro ritenuto) padre con cui era ad abitare. Il potente angelo si portò da Lei e che del Potente il Figlio sarebbe stato inviato Le portò. E che del tempo entrava in prigione il Principe Le disse. Di Dio sarebbe stata la Madre! Dio sia così a fare! (risposta della Madre)

Genesi 31,17 - E obbediente la Madre fu ! In azione nel ventre Le portò l'essenza l'Unigenito; venne d'un figlio ad essere portatrice. E del primogenito il segno da moglie fu a portare. Dall'alto entrò in cammino la Parola/Verbo per stare con i viventi.

Genesi 31,18 - Ma furono sospiri a venire. Per vergogna li versava. Lamenti portava. E venne la sposa fiacca. Simile l'origine che un insidiatore l'avesse impinguata per possesso rovesciandovi una figliolanza si portava la donna con il corpo. (Invece) un corpo rettamente aveva acceso dentro il Verbo, (quindi) per aiuto a chi la rigettava una parola dentro portò. L'Unigenito di Dio era; di nascosto si versava. Il padre (lui) sarà portandosi nel primogenito al mondo. Il giusto sentì l'angelo.

Genesi 31,19 - Ed il cuore lo guidò dalla sposa che voleva trarre fuori. Da questa venne giù (come) prima ad abitare portandosi la fine dell'inganno. Nella testa/mente il nascosto rifiuto finì (essendo) uscita l'indicazione che nel corpo il Verbo era a vivere nella donna. Del corpo del Potente il padre sarebbe stato per il mondo.

Genesi 31,20 - Ed essendo l'inganno spazzato riversò in casa l'attenzione. Al potente Figlio, che usciva da primogenito dal corpo della matrice, avrebbe giovato. La sposa che era afflitta fu ad aiutare accompagnandola. Retto essendo, fuggì con Lei.

Genesi 31,21 - E furono ad andarsene fuori e, desiderando la sposa felice, l'accompagnò. E fu con obbedienza con la matrice a recarsi da dove stava. Degli ebrei, dell'Unico l'indicazione uscì da un angelo, che al monte si portassero (ove) stava il Nome (vicino a Tempio di Gerusalemme) onde venisse nella persona che era portata dalla gravida a rivelarsi l'Eterno. (Forse la casa dei parenti di Giuseppe vicino a Gerusalemme)

Genesi 31,22 - A portarsi fu la gloria del Potente per il Figlio che dentro si recava a vivere nel mondo. Dalla placenta alla luce fu. Così fu dentro il corpo in vita visto versarsi in una casa/famiglia.

Genesi 31,23 - Portatisi s'erano per obbedienza di nascosto. Vennero da parenti che s'erano portati a vedere. A vivervi si portarono, ma nello scendere il Verbo dell'Unico in una grotta fu portato per via. Per sette finiti giorni vi vissero.
(Indi) si portarono a stare con i congiunti (dei quali) vennero a portarsi alla casa (vicino) al monte ove si rivela l'Eterno. (C'è conferma della casa dei parenti e chiarisce perché la grotta e la casa)

Genesi 31,24 - E fu nella casa l'Unigenito di Dio ad entrare per stare con i viventi. Da Dio una potenza alla casa con angeli uscirono. Una luce viva fu sulla casa. Nel sogno di notte uscì. Che la perversità era ad iniziare fu detto a chi l'accompagnava, custodendoli nel cammino, una parola. L'angelo (ribelle), insinuato il male in un vivente, era in azione per abbattere la casa ove viveva il bene. Agire in torno (già) si vedeva.

Genesi 31,25 - E l'illuminazione rivelò che i figli venivano a spazzare per rovesciare la casa con forte oppressione onde la casa finire per abbattere con l'azione l'originario segno di splendore. E dalla casa uscirono con in testa il recato pensiero dall'angelo che aveva indicato. A rovesciare con azione vennero i parenti (dove) s'erano portati ad abitare. (Verso) le montagne uscirono per rivelazione dell'Eterno. (C'è conferma che gli innocenti uccisi erano parenti).

Genesi 31,26 - Ed essendo stato detto che un potente per la casa finire era ad agire rovesciandone dentro le vite, uscirono. Sentendo l'illuminazione, furono ai confini a portarsi per l'indicazione della profezia. Finito il potente, dentro alla famiglia/casa fu riportata l'indicazione che a guidare venissero il figlio dai confini dov'erano. Così dall'esilio furono a riportarsi tutti di nascosto, divenuto grande.

Genesi 31,27 - Perché guidasse la famiglia venne dal Potente al fuggito portato un segno; di camminare una profezia indicata fu: si recasse non (da dove) uscito. La felice indicazione del Potente fu portata da un tamerice che nascondeva la retta famiglia/casa. Alla luce dal vivere nascosti fuori si riportarono. Nella carne era a vivere in una famiglia/casa finalmente il Verbo e dentro la rettitudine abitava in un corpo.

Genesi 31,28 - Reca il rifiuto all'angelo (ribelle) nel cuore acceso; alla fine ad inviarlo sarà con la potente energia. Lo brucerà rovesciando dai cuori l'angelo che ha portato la potenza dentro. L'angelo (ribelle) a finire sarà dal tempo. Uscirà dal mondo lo stolto alla fine per azione della risurrezione che porterà.

Genesi 31,29 - Sarà la risurrezione la potenza di Dio che sarà d'aiuto. Sarà il serpente dall'azione bruciato. Porterà la fine dell'azione nei viventi la rettitudine. Nei viventi per il male recato maledetto fu, (perciò) il Padre sarà i viventi con la rettitudine dell'Unigenito a salvare. L'Unigenito, in cui vivrà nel corpo la divinità, sarà di rifiuto per l'essere ribelle. Risorgendo dei viventi il corpo la potenza della rettitudine nei viventi insinuerà, il cattivo che vi vive spazzerà. Rovescerà dentro i viventi l'amore che recato dentro agirà sbarrando il male.

Genesi 31,30 - Ed il tempo entrato nel mondo per il serpente si spengerà. La potenza della rettitudine lo finirà con bruciature. L'angelo (ribelle) la rettitudine farà perire. La facoltà del Verbo alla fine entrerà nei cuori riessendo in tutti del Padre a stare la rettitudine, perché chi la rubò, finito dalla divinità, uscito sarà.

Genesi 31,31 - Portata sarà in azione l'energia che a spazzare dal ventre porterà chi è dall'origine a vivere nei corpi. Il serpente nei cuori ucciso sarà. Lanciate gli verranno forti bruciature dall'Unigenito per cui l'essere ribelle finito sarà nelle persone. Alla fine, tratto fuori il serpente, riverranno figli riportati tutti, essendo la rettitudine in seno ai viventi riportata.

Genesi 31,32 - Si rivedranno vivere felici tutti. Nei viventi giù dall'Unigenito verrà la divinità ad entrare. La forza della rettitudine da rifiuto sarà al viver dell'angelo (ribelle) che scapperà battuto. Fratelli saranno per l'energia entrata della rettitudine nei corpi. Per la potenza della rettitudine i viventi usciranno risorti essendo portato a rovesciare chi l'ammalava, ardendo il serpente. I guai del cattivo spazzati, versati da dentro dalla rettitudine saranno dai corpi, (ove il serpente) chiuse la potenza nel giardino (dell'Eden) per abitare in tutti i viventi.

Genesi 31,33 - E saranno a casa di Dio da figli ad abitare. Lo splendore saranno a vedere. In seno li porterà dentro l'Unigenito ad entrare potenti. (Da dove) il rifiuto alla perversità da dentro l'Unigenito uscì con la potenza che risorgerà tutti saranno ad entrare. Dell'Unigenito la vita uscì in croce. Per un'asta che il serpente che con forza all'Unigenito recò fu a scendere dall'Unigenito la vita. Dall'Unigenito uscì per il serpente il rifiuto per la perversità che fu dentro del Padre. Uscì la potenza che nel corpo aveva racchiuso per il serpente.

Genesi 31,34 - E con il corpo trafitto lo rovesciarono nella tomba. Venne il Crocifisso guarito. Fu dalla morte risorto in vita. Dalla Madre in pianto con il corpo riuscì camminando. La parola portò che alla fine del settimo (giorno della creazione) potente sarà nel mondo tra i viventi a riportarsi; sarà a salvarli risorgendoli. Dal cuore l'energia dell'Unigenito crocifisso per tutti uscirà. Lo splendore porterà con la potente forza dell'origine.

Genesi 31,35 - A riportarsi il Crocifisso Unigenito i viventi vedranno dal potente Padre. Sarà ad entrare della divinità l'essenza nelle tombe. Nei corpi dentro in rovina l'energia ci risarà del Signore. Sarà con la rettitudine ad essere la potenza riportata dall'Unigenito, (quella) che desiderano tutti. La potenza rialzerà vive le persone che saranno così rette. Saranno le generazioni retti angeli per la risurrezione che ci sarà stata. I viventi per la potenza che sarà riportata saranno puri simili per potenza all'Unigenito. I viventi su dall'Unico verranno entrando nel Crocifisso nel corpo. Con il Verbo saranno a vivere.

Genesi 31,36 - E saranno a chiudersi nel corpo (lì ove) del serpente si vide rovesciare dentro l'asta. Saranno le moltitudini dentro il cuore ad abitargli; vi staranno i miseri, dall'oppressione in cui abitavano, portati a stare. All'origine, per l'essere ribelle, la cui potenza nei cuori con l'energia vitale entrò, il delitto fu nei viventi ad entrare con il peccare. Finiti saranno dalla rettitudine. Saranno per la potenza in aiuto versata dal Crocifisso fratelli nel corpo a stargli.

Genesi 31,37 - Così saranno i salvati risorti nel Crocifisso a venire tutti. Tutti saranno i viventi ad entrarvi vivi. Su verranno dalla piaga che dal serpente maligno dentro gli fu in croce. Retti per la risurrezione saranno i viventi, così entreranno nello splendore per aiuto dell'Unigenito. A vivervi sarà a condurre i fratelli, essendo stati alla rettitudine riportati. Sarà stato portato tra bruciature in prigione e dentro sarà l'angelo (ribelle) a bruciare tra lamenti recato.

Genesi 31,38 - Questi uscirà per l'agire della risurrezione dei corpi da dove era a vivere; bruciato l'angelo uscirà. Dall'Unigenito ucciso sarà nei popoli. Dell'Agnello in prigione il serpente sarà arso. Si vedrà questi stare in prigione. Lo brucerà la rettitudine che con potenza gli recherà e guai per il serpente saranno. Da pecora in prigione mangiato da tutti sarà. (Banchetto escatologico)

Genesi 31,39 - Nel cuore nel corpo del Verbo entreranno. Dal Potente per amore verranno a stare. Dio, essendo retti, incontreranno. Così saranno nell'Unico, per chiudersi nel cuore, inviati dal mondo i viventi. Saranno, per l'aiuto che ci sarà stato dal Crocifisso, dentro versati. Tra i luminosi angeli entreranno nel giardino ad abitare tutti. Saranno di giorno portati; rubati tutti saranno stati di notte dal mondo.

Genesi 31,40 - Dal mondo saranno a stare con il Crocifisso per l'esistenza. A casa saranno portate le centinaia tutte. Tra gli angeli saranno nell'assemblea le moltitudini portate. Le verserà con i corpi in grembo al Potente. Saranno dal Potente dal mondo portate tutte le generazioni. I risorti inviati dal Crocifisso gli saranno in seno a stare con gli angeli che ci sono.

Genesi 31,41 - Colpito nel mondo il serpente, spazzato dalla risurrezione dei corpi, saranno da salvati tra gli angeli ad entrare in casa ad abitare, essendo tutti retti. Dal servo Crocifisso saranno così dall'insidia che agiva, con un'azione liberati, bruciando l'angelo (ribelle) entrandogli in casa; risorti tutti saranno. Da dentro ad inviare il Crocifisso sarà la rettitudine che porterà la risurrezione, fuoco che brucerà l'angelo (ribelle) che sta nei viventi. A casa su dall'Unico tra gli angeli così porterà tutti. Nell'assemblea del Potente al Volto verranno a vivere. Alla luce dell'Agnello tutti staranno. Per azione della risurrezione dei corpi puri angeli saranno i viventi.

Genesi 31,42 - Li accompagnerà dal Potente per stare con Dio. Ad entrare saranno con il Padre, essendo stata della divinità ad entrare l'essenza. Nel Padre con i corpi entreranno i viventi portati dal Verbo. Dell'Uno saranno su nell'assemblea seduti. Per l'esistenza col Potente saranno così a stare dal tempo fuori. Con il corpo saranno seduti, vivi, risorti, potenti nell'assemblea. Tutti con gli angeli saranno a venire da miseri che erano. Li porterà all'Unico il Crocifisso dall'afflizione dov'erano per vedere da retti il Volto standovi con il corpo. Con l'Unigenito dal mondo in Dio entreranno per starvi a vivere e sarà riportato il vigore delle origini ai viventi con la risurrezione.

Genesi 31,43 - E sarà alla vista tra gli angeli il Potente dei figli e saranno l'Unico da vivi a vedere. Il Potente sarà visto dai seduti dentro entrare. Dentro con gli apostoli si porterà il Crocifisso che dentro dall'angelo fu in croce portato nel mondo. Dentro, con gli apostoli ci sarà la Madre, che da figlio fu a portarlo nel mondo. Su, l'Unigenito, volando tra gli angeli, fu a recare la sposa, la donna dal cui corpo venne il corpo da tenda dove sta Lui. Il Potente, il Figlio Crocifisso è ! Dalla Madre nel mondo da primogenito per operare entrò dal serpente maledetto. Nel mondo fu a portarsi a vivere in un corpo. Figlio fu nel mondo. L'energia nella Donna nel corpo fu col nascere a recare.

Genesi 31,44 - E nel tempo entrò in cammino nel mondo per la conclusa alleanza. L'Unigenito dall'angelo fu a portarsi. Venne per la perversità che c'è nel mondo per il serpente. Testimone dentro fu dell'opprimere che c'è e dentro ne fu ucciso.

Genesi 31,45 - E fu rovesciato in un tomba a stare con oppressione dentro. Una pietra portata fu. Nel corpo fu la vita a rientrare. Vivo si rialzò; a casa rientrò.

Genesi 31,46 - E fu nell'Unigenito la vita nel corpo ad essere in azione; gli si riversò dentro con potenza. L'originaria vita si riportò. La potenza a versargli nel cuore gli portò il Padre. Dagli apostoli che stavano con la Madre si riportò. Fu a versare l'annuncio che dal Padre inviata gli era stata la vita. E che era stato dall'azione risorto portò la rivelazione e fu a mangiare (con loro). Il risorto dai viventi s'innalzò; al mondo lo rivelarono.

Genesi 31,47 - E il Diletto da Dio si riportò, del Potente il Figlio era. Tra stranieri la risurrezione entrò. Per l'aiuto recato il Crocifisso desideravano, furono a sentire in seno la chiamata. Accompagnavano la rivelazione i testimoni.

Genesi 31,48 - E furono col dire del Potente il Figlio, al mondo lo rivelarono. Di Questi al mondo testimoni dentro erano gli apostoli, che si erano portati da casa, ove l'energia della rettitudine ad entrare era stata portata in seno. Nel cammino la purezza ai corpi dei peccatori recano rivelando l'Eterno.

Genesi 31,49 - Ed ad uscire da vedetta dell'Unigenito, luce da vedere per i viventi, irrigazione che scende della parola del Signore nel mondo dentro sono gli apostoli che si sono portati da casa per essere inviati. Onesti, così sono da vessillo del Crocifisso per gli uomini. I viventi a pascolare si portano.

Genesi 31,50 - Dell'Unico gli uomini sentono dagli apostoli che nel mondo venne il Figlio, che crocifisso fu, e che dell'Unico per gli uomini versò la grazia in dono. Il male operare, che dentro per l'angelo (ribelle) in tutti c'è stato, annulla negli uomini (in quanto) agisce nei viventi l'energia che portano. Si vede che al maledetto, che s'è in seno insinuato opprimendo, è recata dentro la forza per ucciderlo.

Genesi 31,51 - E fu per l'Unigenito a vivere un corpo/popolo potente in cui abita la rettitudine che il serpente spazza dal seno. Gli apostoli, usciti per il mondo a rivelarlo, colpiscono la perversità dell'angelo (ribelle) apertamente. Esce viva giù la parola per il mondo dell'Unigenito, che risorto nel corpo fu (quando) il corpo fu in croce a stare per me e per te.

Genesi 31,52 - La testimonianza che esce con la rivelazione di questi nel mondo reca ad agire d'aiuto. Il mondo esce dall'oppressione. Dentro entra dell'Unigenito la vita. Iniziò per gli apostoli ad esistere il rifiuto dell'Unico in azione dentro il corpo/popolo per il maledetto che è afflitto dal Crocifisso di cui esce la rilevazione che lo colpisce. Da Lui vivo venne (infatti) il rifiuto in croce. Tra gli ebrei Dio fu a venire a rivelare di questi la perversità. All'origine nei viventi entrò l'oppressione dentro il mondo entrandovi questi. Venne dal serpente il male nel mondo.

Genesi 31,53 - Maledetto fu dall'Unico. Dentro il corpo entrò dei viventi portandovi la maledizione. Li oppresse, nelle tombe portò i corpi. Fu da giudice a portargli a stare in casa il Figlio che gli recò la maledizione che ad uscire fu dal Padre. Fu al mondo tra i viventi a stare nel settimo (giorno) ove fu ad agire da maledizione. La punizione del Padre fu a recargli. Fu giù di nascosto a versarsi.

Genesi 31,54 - A portarsi in sacrificio fu. Di oppressione fu preda. Da dentro il ventre su un monte a recare fu a versare dal corpo la divinità per i fratelli. Fu a recare da rifiuto la sposa al serpente che nel mondo con la parola il veleno gli recasse. Fu l'Unigenito nella sposa a recare il vigore della vita onde fosse la potenza a stare nei frutti che partoriva.

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