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VANGELI E PROTOVANGELI...

 
DA MALEDIZIONE A BENEDIZIONE
DA SUPERSTIZIONE A FEDE

di Alessandro Conti Puorger
 

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LA PARTE NERA DELLA SPIRITUALITÀ
Chi è uso a stare con i piedi per terra, se appunto è oggettivo, non può non considerare che il campo etico spirituale, pur se soffocato dalle contingenze della vita pratica, comunque, fa sentire la propria voce.
Elemento però che tende ad inquinare quelle nobili aspirazioni è che imbroglioni e spacciatori di false verità è facile abbiano buon gioco.
In questo mondo di bisognosi d'ogni tipo d'appoggio, molti, infatti, sono quanti vivono la propria esistenza senza certezza alcuna, ove tutto può essere ostico e senza appigli certi, onde al minimo sospetto di malocchio - idea assai diffusa anche tra persone di una certa educazione - ha facile entratura qualsiasi sfruttatore.
Questi, prendendo spunto dai punti deboli del soggetto, che sono evidentemente la mancanza di conoscenza ed il vacillare nella fede, si proporrà come in grado di conoscere se v'è latente qualche forma di malocchio, che ovviamente troverà.
Farà allora sentire la necessità di complesse operazioni che solo lui ben conosce ed è in grado di compiere per cercare di toglierlo.
Si passa, poi, anche a chi il malocchio lo vuol fare ad altri.
Sarà così poi sentita la necessità d'indovinare cosa accadrà e, siccome tutto è un "mistero", i sogni divengono occasioni di rivelazioni, di presagi, di avvertimenti da investigare, da capire... ma occorrono persone speciali; ecco il mercato di questioni tutte da prendere con le pinze.
Ciò è sempre stato così, e anche oggi, con tutta la nostra intelligenza e conoscenza delle nuove realtà scientifiche, opera e fa affari d'oro chi pratica la divinazione, la stregoneria, gli incantesimi, nonché i medium per parlare con le persone care defunte.
La storia ci racconta che ogni popolo ha avuto i propri indovini, santoni, aruspici, maghi.
Era considerata un "arte".
E dove nacque? ...non poteva essere che in Babilonia!
Babilonia, fegato in laterizio 3000 a. C. Questa arte divinatoria ebbe particolare successo e così si diffuse da Babilonia. Tutti i popoli così avevano una stessa lingua, cioè una stessa idea, la magia nei propri atti religiosi, perché quella attitudine comportamentale nei confronti della divinità divenne propria anche dei popoli vicini, i Greci e delle popolazioni dell'Asia Minore, e serviva in ogni occasione anche per decidere fatti di stato.
Traevano oroscopi dagli astri, dal volo degli uccelli, dalle consultazione delle viscere di animali sacrificati, soprattutto caprini, insomma un po' da tutto.
Erano queste investigazioni, assieme all'interpretazione del volo degli uccelli e delle tracce dei fulmini, rivolte a rivelare il volere delle divinità, pratiche magiche introdotte nella penisola italica tramite gli Etruschi che le diffusero tra i Romani ove quel rituale che da questi era chiamavano "estispicio".
Vari sono nei secoli i modellini di fegati di animali sacrificati con mappe guida per gli esaminatori.
Fegato in bronzo, detto di Piacenza - I Secolo a.C. Nel capitolo 21 del libro del profeta Ezechiele al riguardo si trova: "...il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga gli dèi domestici, osserva il fegato." (Ezechiele 21,26)
Nel mondo greco la Pizia, o Pitia, detta anche Pitonessa era la sacerdotessa che pronunciava oracoli in nome di Apollo nel santuario di Delfi "ombelico del mondo" perché invasata dal demone Python e Pitone, figura della mitologia greca, drago-serpente enorme, figlio di Gea, ucciso da Apollo che s'impossessò dell'oracolo e chiamò col nome di "Pizia" la sacerdotessa Pitonessa.

Dati statistici (da "Cosa fare con questi maghi? Come liberarsi dalla superstizione" di padre Bamonte Francesco ediz. Ancora) dicono che nel 2000 almeno 7 milioni d'italiani alimentavano un mercato dal fatturato di 5 mila miliardi di lire l'anno.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica, sulla superstizione, la divinazione e la magia, dice chiaramente che sono ambiti che esistono, ma proibiti, a cui è bene non avvicinarsi, essendo terreni infidi e pericolosi, frequentati da personaggi facili a raggiri.
Questi sono gli articoli del Catechismo su tali questioni:

2111 La superstizione è la deviazione del sentimento religioso e delle pratiche che esso impone. Può anche presentarsi mascherata sotto il culto che rendiamo al vero Dio, per esempio, quando si attribuisce un'importanza in qualche misura magica a certe pratiche, peraltro legittime o necessarie. Attribuire alla sola materialità delle preghiere o dei segni sacramentali la loro efficacia, prescindendo dalle disposizioni interiori che richiedono, è cadere nella superstizione.

...

2115 Dio può rivelare l'avvenire ai suoi profeti o ad altri santi. Tuttavia il giusto atteggiamento cristiano consiste nell'abbandonarsi con fiducia nelle mani della provvidenza per ciò che concerne il futuro e a rifuggire da ogni curiosità malsana a questo riguardo.

2116 Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che a torto si ritiene che svelino l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium manifestano una volontà di dominio sul tempo, sulla storia ed infine sugli uomini ed insieme un desiderio di rendersi propizie le potenze nascoste. Sono in contraddizione con l'onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo.

2117 Tutte le pratiche di magia e di stregoneria con le quali si pretende di sottomettere le potenze occulte per porle al proprio servizio ed ottenere un potere soprannaturale sul prossimo - fosse anche per procurargli la salute - sono gravemente contrarie alla virtù della religione. Tali pratiche sono ancora più da condannare quando si accompagnano ad un'intenzione di nuocere ad altri o quando in esse si ricorre all'intervento dei demoni. Anche portare amuleti è biasimevole. Lo spiritismo spesso implica pratiche divinatorie o magiche. Pure da esso la Chiesa mette in guardia i fedeli. Inoltre né il ricorso a pratiche mediche dette tradizionali non legittima né l'invocazione di potenze cattive, né lo sfruttamento della credulità altrui.

Tali articoli del Catechismo, come si può notare, non riportano insegnamenti specifici di Gesù Cristo perché, come vedremo, seguono i dettami della Bibbia la quale non esclude affatto quelle oscure realtà.

La Didachè al III,4 propone: "Non prendere auspici dal volo degli uccelli, perché ciò conduce all'idolatria; non fare incantesimi, non darti all'astrologia, né alle purificazioni superstiziose, ed evita di voler vedere e sentire parlare di simili cose, perché da tutti questi atti ha origine l'idolatria." (La Didaché o Dottrina dei dodici apostoli è un testo di autore sconosciuto, rinvenuto nel 1873 nel "Codex Hierosolymitanus", probabilmente scritto in Siria nel I secolo ai libri del Nuovo Testamento.)
Il che spiega l'inimicizia della Torah per tali atti e la Torah al riguardo è esauriente.

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