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UN RE PERDE LA CORONA E LA VITA
Parlerò di un evento che chiama in gioco il profeta Samuele, il re Saul e la divinazione, argomento che ha tanti addentellati, come vedremo, con la problematica del peccato originale.
Con i messaggi grafici delle lettere si ha:

  • Samuele "Shemu'el" è colui che "il Nome porta di Dio";
  • Saul "Sha'oul" , è colui che "ad accendere da primo portò il Potente ".
È noto come Saul, il primo re d'Israele, di fatto perse il favore di Dio, ossia uscì dalla sua grazia e fu ucciso dai filistei, quindi il Regno passò a David.
Era accaduto infatti che il profeta Samuele gli aveva contestato una trasgressione.
Gli aveva infatti detto: "Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Và, vota allo sterminio quei peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti. Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore? Saul insisté con Samuele: Ma io ho obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di Amalek e ho sterminato gli Amaleciti. Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è votato allo sterminio per sacrificare al Signore tuo Dio in Gàlgala. Samuele esclamò: Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici come obbedire alla voce del Signore? Ecco, obbedire è meglio del sacrificio, essere docili è più del grasso degli arieti. Poiché peccato di divinazione è la ribellione, e iniquità e terafim l'insubordinazione. Perché hai rigettato la parola del Signore, Egli ti ha rigettato come re". (1Samuele 15,18-23)
Lui, il Re, non ha saputo quindi guidare il popolo, a cui attribuisce la colpa e si discolpò come fece Adamo che attribuì la colpa alla donna che lo stesso Dio gli aveva messa accanto; inoltre, Saul cade in un lapsus dicendo "Signore tuo Dio" che rivela che ormai da parte sua non vi era più alcuna fede.
Samuele che gli aveva profetizzato la sua entrata in disgrazia e la perdita della protezione divina, come ho evidenziato in grassetto, aveva accennato che in definitiva il peccato di Saul, per cui nella mente di Dio già aveva perso il regno, era peccato di divinazione.
A me pare significativo questo pensiero perché, come ho fatto notare e come sottolineerò, Saul si può accostare per certi versi ad Adamo.
Quel peccato di trasgressione fu identificato pari a quello di divinazione, onde, del pari il peccato originale di trasgressione di Adamo può avere una stessa radice.

Morto Samuele, poco primo dello scontro importante coi filistei Saul aveva bisogno di una risposta sull'esito dello scontro.
Non si dava pace, eppure sapeva che aveva perso il favore di IHWH, ma era pronto a tutto.
Come aveva trasgredito già al comando di Dio, invece di ravvedersi e pentirsi, è pervicace, pronto a trasgredire a qualsiasi ulteriore comando di Dio.
Non voleva in alcun modo arrendersi alla storia, cioè essere soggetto, essere comandato; s'era troppo abituato a considerarsi onnipotente nel "suo" regno mentre il vero re era IHWH stesso e lui, Saul, regnava per delega.
Ed ecco che ricorse alla divinazione.
Ciò dimostra che Dio, che scruta i cuori, aveva visto che non vi era dirittura in Saul, ma una sostanziale infedeltà, causa questa della stessa cacciata di Adamo dal Gan Eden.

Saul uscì dal Regno che gli era stato consegnato da Dio tramite Samuele, e lo stesso Samuele che l'aveva unto = "meshiach" gli comunicò la cacciata e, appunto, in nome di Dio, glielo tolse.
Uscì dal Regno entrando nello "sh'eol", il paese dei morti, e il regno passo ad un altro all'amato, David il nuovo "meshiach", figura del Messia atteso.
Questo racconto pare ben collegabili a due fatti:
  • Adamo, già nel Paradiso, ma per disobbedienza cacciato nel mondo ove si è soggetti alla morte, quindi in un pre "sh'eol";
  • Cristo, della discendenza di Davide come uomo, il nuovo Adamo, l'uomo nuovo che ci riapre il Regno.
Il racconto che si trova in 1Samuele 28,3-25 è il seguente:

"Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito a Rama, sua città. Saul aveva bandito dalla terra i negromanti e gli indovini. I Filistei si radunarono e andarono a porre il campo a Sunem. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gèlboe. Quando Saul vide il campo dei Filistei, ebbe paura e il suo cuore tremò. Saul consultò il Signore e il Signore non gli rispose, né attraverso i sogni né mediante gli urìm né per mezzo dei profeti. Allora Saul disse ai suoi ministri: Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla. I suoi ministri gli risposero: Vi è una negromante a Endor. Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di notte. Disse: Pratica per me la divinazione mediante uno spirito. Evocami colui che ti dirò. La donna gli rispose: Tu sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dalla terra i negromanti e gli indovini. Perché dunque tendi un tranello alla mia vita per uccidermi? Saul le giurò per il Signore:Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa faccenda. Ella disse: Chi devo evocarti? Rispose: Evocami Samuele. La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse a Saul: Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul! Le rispose il re: Non aver paura! Che cosa vedi? La donna disse a Saul: Vedo un essere divino che sale dalla terra. Le domandò: Che aspetto ha? Rispose: È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello. Saul comprese che era veramente Samuele e s'inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. Allora Samuele disse a Saul: Perché mi hai disturbato evocandomi? Saul rispose: Sono in grande angustia. I Filistei mi muovono guerra e Dio si è allontanato da me: non mi ha più risposto, né attraverso i profeti né attraverso i sogni; perciò ti ho chiamato, perché tu mi manifesti quello che devo fare. Samuele rispose: Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? Il Signore ha fatto quello che ha detto per mezzo mio. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato a un altro, a Davide. Poiché non hai ascoltato la voce del Signore e non hai dato corso all'ardore della sua ira contro Amalèk, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. Il Signore metterà Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore metterà anche le schiere d'Israele in mano ai Filistei. All'istante Saul cadde a terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato nulla tutto quel giorno e tutta quella notte. Allora la donna si accostò a Saul e, vedendolo sconvolto, gli disse: Ecco, la tua serva ha ascoltato la tua voce. Ho esposto al pericolo la mia vita per ascoltare la parola che tu mi hai detto. Ma ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Voglio darti un pezzo di pane: mangia e così riprenderai le forze, perché devi rimetterti in viaggio. Egli rifiutava e diceva: Non mangio. Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero ed egli ascoltò la loro voce. Si alzò da terra e sedette sul letto. La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi. Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte."

Il primo re fu trovato indegno.
Una battaglia era incombente e Samuele era morto, Saul non si dava pace, ma il Signore non gli dette risposta, né direttamente, né con i sogni "chalomot", né con gli "urim" che consentivano la divinazione, né da parte di altri profeti.
Si dice che il pettorale "Hoshen Hamishpat", il pettorale del giudizio del Sommo Sacerdote, portato sopra l'Efod, corpetto con due spalline, era formato (Esodo 28,15-30) da 12 pietre preziose incastonate (4 file su 3 colonne: sardonio, topazio, smeraldo - rubino zaffiro, diamante, opale - agata, ametista, crisolito, onice e diaspro), infatti, in Esodo 28,30 è detto: "Unirai al pettorale del giudizio gli urim e i tummim. Saranno così sopra il cuore di Aronne quando entrerà alla presenza del Signore: Aronne porterà il giudizio degli Israeliti sopra il suo cuore alla presenza del Signore per sempre."
Tali pietre, incise con lettere dell'alfabeto ebraico, in certi eventi alcune s'accendevano di luce speciale e portavano a conclusioni divinatorie sugli eventi importanti del popolo, per tale motivo erano dette "Urim Tumim", accesi - spenti (Urim da "'or", luce e significava "accesi" e Tumim da "tam" e significa "spenti").
Combinate tra loro le lettere che s'accendevano fornivano la base poi da interpretare per la risposta alla domanda e gli interpellanti in genere erano i Re.
Ecco che anche in questo caso le lettere (sono anche numeri) erano usate come icone per individuare concetti legati ai sogni e ai presagi.
Saul cerca di risolvere il proprio destino con le proprie mani, non è importante che Dio si opponga, vediamo che dice una negromante!
È il tipico uomo che vuole cavarsela da solo indipendentemente da Dio, prototipo di Adamo e del peccato d'origine.
La negromante (Vedi il versetto 7) nel caso specifico è "'eshet ba'lat 'aob" come una moglie di Baal, , una pitonessa di quel dio che interroga gli spiriti dei defunti "'aob" e li fa rialzare.
Questa donna abita in un posto con un nome evocativo "E'in Dor" .
"E'in" è "fonte sorgente" e "dor" è "generazione", quindi, quel posto era "fonte/sorgente delle generazioni ", una specie di "ombelico del mondo" come a Delfi dove c'era una pitonessa del dio Apollo.
Questo posto però evoca un altro luogo la dove c'era la sorgente, "Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino..." (Genesi 2,10) da dove con Adamo ed Eva secondo il libro della Genesi uscirono tutte le generazioni.

Endor, in effetti, era un villaggio posto tra il Monte Tabor e la collina di Moreh.
Tale località si trova citata altre due volte nella Bibbia, in:
  • Giosuè 17,11, "Inoltre in Issacar e in Aser appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa."
  • Salmo 83,10s, "Trattali come Madian e Sisara, come Iabin al torrente di Kison: essi furono distrutti a Endor, diventarono concime per la terra."
Per quanto riguarda la negromante questa è senza nome, ma la tradizione rabbinica l'identifica con una certa Zefania, madre di Abner "figlio di Ner, zio di Saul. Kis padre di Saul e Ner padre di Abner erano figli di Abièl" (1Samuele 14,50s) quindi, il primo cugino di Saul e comandante in capo del proprio esercito.
Ciò sta a suggerire la parzialità di Saul nel rispettare la Torah e la sua propensione a favorire chicchessia incurante dei comandamenti del Signore.
Saul dapprima bandisce gli evocatori di spiriti dal paese, ma poi, dopo la morte di Samuele, ricade egli stesso nella pratica vietata da Dio.
Andiamo ora alla Genesi: "Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò." (Genesi 3,6), anche Eva al momento che parlò con il marito in effetti era ancora senza nome, perché le venne messo il nome di Eva dal marito dopo il peccato "L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi." (Genesi 3,20)
In questo parallelo di Adamo - Saul, la pitonessa fa la figura di Eva e così si capisce meglio la seconda parte del racconto che insiste sul fatto che la negromante vuole che Saul mangi e questi mangerà con lei, macchiandosi con un atto come un sacramento dello stesso peccato di lei.
Si è quello che si mangia, e chi si nutre di ciò che dice chi pratica il "nachesh" diviene come il "nachesh".
In questo caso di Saul il "nachesh" era passibile di morte secondo la legge asseverata dallo stesso Saul e Saul di morte morirà.
Origene ha ritenuto che la voce del fantasma fosse quella della donna traducendo "una donna da cui s'alza uno spirito" la considera "un ventriloquo", perciò lui Adamo - Saul preferì ascoltare la voce della donna che quella di Dio che gli aveva comandato nella Torah di non trattare con negromanti e divinazione.

Era allora ritenuto che lo spirito di un uomo restasse ancora in qualche modo legato alla terra ed al suo corpo per un anno dopo la morte, indi in tale periodo con modi opportuni era contattabile.
Ovviamente però l'insegnamento è che Samuele si manifestò per volontà di Dio e non a causa per i poteri di quella donna che, infatti, gli disse a nome di Samuele che a sua volta parlava nel nome del Signore: "Perché mi vuoi consultare, quando il Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. Poiché non hai ascoltato il comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in questo modo. Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli sarete con me; il Signore consegnerà anche l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei".
Quando la pitonessa descrive Samuele, in effetti, dice: "Vedo 'Elohim che sale dalla terra" (1Samuele 28,13)


In effetti, il plurale "'elohim" è usato anche per i falsi dei (Genesi 35,2; Esodo 12,12; 20,3), ma nel caso specifico la profezia si realizza, onde non è da ritenere che quel 'Elohim sia uno spirito maligno.

Conclude il I libro delle Cronache "Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse." (1Cronache 10,13s)
Samuele, il cui corpo era seppellito a Rama (1 Samuele 28,3), sottolinea che aspetta Saul e i suoi figli lo raggiungano, quindi nello Sheol.
In effetti, si conciliano le due idee se si spezza la parola "'Elohim" nelle sue lettere in questo modo: "la maledizione gli fu vivente ".
Certamente il peccato di Saul, quindi nel parallelo di Adamo, presuppone già nel pensiero di Dio l'idea della redenzione attraverso David il cui regno è profezia del Regno eterno di Cristo.
Ora il racconto in 1 Samuele 28 per due volte, versetti 6 e 15 ricorda "i sogni".
Questi manifestazione nella Bibbia sono segnali di un altro piano profetico di lettura, forse di una realtà duplice, ma futura, onde è da attendersi un testo di secondo livello che potrebbe riguardare l'idea nascosta che l'autore del Sacro Scritto propone da parte di Dio quale soluzione che compirà Dio stesso, direttamente, per rimediare e salvare l'uomo.
È così da attendersi una pagina di secondo livello Cristologia, cioè sul Messia.

parti seguenti:    

DECRIPTAZIONE DI 1 SAMUELE 28 »

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