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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA REGINA DEL SUD E SALOMONE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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CENNI DELLA REGINA NEL CORANO »

PROVERBI 30 - PROFEZIA DI AGUR DECRIPTATA
Questo è il testo della traduzione C.E.I. del capitolo 30 dei Proverbi attribuito a Salomone.

Proverbi 30,1-3 - Detti di Agur, figlio di Iakè, da Massa. Dice quest'uomo: Sono stanco, o Dio, sono stanco, o Dio, e vengo meno, perché io sono il più stupido degli uomini e non ho intelligenza umana; non ho imparato la sapienza e la scienza del Santo non l'ho conosciuta.

Proverbi 30,4-6 - Chi è salito al cielo e ne è sceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nel suo mantello? Chi ha fissato tutti i confini della terra? Come si chiama? Qual è il nome di suo figlio, se lo sai? Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.

Proverbi 30,7-10 - Io ti domando due cose, non negarmele prima che io muoia: tieni lontano da me falsità e menzogna, non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane, perché, una volta sazio, io non ti rinneghi e dica: Chi è il Signore? oppure, ridotto all'indigenza, non rubi e abusi del nome del mio Dio. Non calunniare lo schiavo presso il padrone, perché egli non ti maledica e tu non venga punito.

Proverbi 30,11-14 - C'è gente che maledice suo padre e non benedice sua madre. C'è gente che si crede pura, ma non si è lavata della sua lordura. C'è gente dagli occhi così alteri e dalle ciglia così altezzose! C'è gente i cui denti sono spade e le cui mascelle sono coltelli, per divorare gli umili eliminandoli dalla terra e togliere i poveri di mezzo agli uomini.

Proverbi 30,15-17 - La sanguisuga ha due figlie: Dammi! Dammi! Tre cose non si saziano mai, anzi quattro non dicono mai: Basta! il regno dei morti, il grembo sterile, la terra mai sazia d'acqua e il fuoco che mai dice: Basta! L'occhio che guarda con scherno il padre e si rifiuta di ubbidire alla madre sia cavato dai corvi della valle e divorato dagli aquilotti.

Proverbi 30,18-20 - Tre cose sono troppo ardue per me, anzi quattro, che non comprendo affatto: la via dell'aquila nel cielo, la via del serpente sulla roccia, la via della nave in alto mare, la via dell'uomo in una giovane donna. Così si comporta la donna adultera: mangia e si pulisce la bocca e dice: Non ho fatto nulla di male!

Proverbi 30,21-23 - Per tre cose freme la terra, anzi quattro non può sopportare: uno schiavo che diventa re e uno stolto che si sazia di pane, una donna già trascurata da tutti che trova marito e una schiava che prende il posto della padrona.

Proverbi 30,24-28 - Quattro esseri sono fra le cose più piccole della terra, eppure sono più saggi dei saggi: le formiche sono un popolo senza forza, eppure si provvedono il cibo durante l'estate; gli iràci sono un popolo imbelle, eppure hanno la tana sulle rupi; le cavallette non hanno un re, eppure marciano tutte ben schierate; la lucertola si può prendere con le mani, eppure penetra anche nei palazzi dei re.

Proverbi 30,29-31 - Tre cose hanno un portamento magnifico, anzi quattro hanno un'andatura maestosa: il leone, il più forte degli animali, che non indietreggia davanti a nessuno; il gallo pettoruto e il caprone e un re alla testa del suo popolo.

Proverbi 30,32-33 - Se stoltamente ti sei esaltato e se poi hai riflettuto, mettiti una mano sulla bocca, poiché, sbattendo il latte ne esce la panna, premendo il naso ne esce il sangue e spremendo la collera ne esce la lite.

Cosa c'entra questo brano con quello della Regina di Saba?
Premesso che questo è scritto da Salomone, c'è qui un uomo Agur che si pone delle domande che sono dei veri e propri enigmi; domande che potremmo mettere sulla bocca di quella Regina che, come detto, rappresenta quei popoli che potrebbero dire come Agur al versetto 1, "non ho imparato la sapienza e la scienza del Santo non l'ho conosciuta".
Per questo è un "sapiente" che non è sapiente.
Tra le domande ce n'è una al versetto 4 particolarmente intrigante per un cristiano: "Qual è il nome di suo figlio, se lo sai?" e fa comprendere che l'idea di un Dio comunione di più persone non è idea recente.
C'è poi un passo - versetti 24-28 - che ci riporta alla Sura 27 del Corano, quella delle "formiche" che là è preludio al racconto della Regina di Saba.
Nell'ambito di questi si trova il versetto 28: "la lucertola si può prendere con le mani, eppure penetra anche nei palazzi dei re" la cui traduzione da parte di commentatori ebraici è "il geco s'arrampica con le sue mani eppure penetra anche nei palazzi dei re" che in definitiva ci parla di come uno che cerca la "salvezza" cioè che si dà da fare può riuscire la dove altri falliscono.
Non perché se la può dare con le proprie mani, ma perché può cercare perlomeno di avvicinarsi ai luoghi e ai mondi dove vede che c'è.
Anche questo ci porta a quella Regina che mossa da curiosità per la Verità si portò da lontano, incontrò Salomone e divenne partecipe della grazia del popolo di Dio.
Ecco che viene il desiderio di capire cosa dice con le lettere ebraiche Agur in questo capitolo 30, come peraltro ho fatto e presentato per il capitolo 31 dei Proverbi.
Ciò prepara ad affrontare nello stesso modo il brano 1Re 1-13 del racconto della Regina di Saba che poi presenterò.
Questo versetto 28, del geco o della lucertola, peraltro scritto con le lettere ebraiche, è:



Una possibile decriptazione risulta:

"Risorti i viventi a vivere sono nel Crocefisso , della casa sono alla porta ; sono gli uomini tutti al Verbo simili , sono dal Padre entrati , sono la sposa (), sono la regina ()."

Con lo stesso criterio ho proceduto alla decriptazione di quei 33 versetti, che presento qui di seguito, che ci portano ad un totalizzante racconto messianico.

Proverbi 30,1 - Dal deserto sono state dall'Unigenito in cammino portate le moltitudini dagli angeli. Sono stati versati dal mondo, uscite liberate dall'Unico ai pascoli. Dai viventi uscito in cammino da dentro il corpo il serpente, dall'Unigenito è stato finito, è di Dio il no ad esistere completo, è stato il primo serpente portato da cibo. (Cenno al banchetto messianico finale)

Proverbi 30,2 - Con la rettitudine fu arso dall'Unigenito, ucciso fu nei viventi. Dall'Unigenito fu il fuoco portato al serpente, dal Padre fu inviato. Alla fine negli uomini la potenza rifù.

Proverbi 30,3 - Portò il serpente al silenzio con la legge divina, fu stretto dalla rettitudine; i viventi la magnificenza vedono completa, del Santo sono la forza a vedere.

Proverbi 30,4 - I viventi saranno innalzati dal mondo, in cielo portati saranno col corpo, il sangue sarà dell'Unigenito in pienezza a fruttificare, li porterà in seno puri angeli, saranno condotti a vivere dall'artefice nel corpo, vivi saranno dal Vivente a casa risorti, in vita con la potenza rientrata. A vivere risaranno, usciranno al sorgere, dalle prigioni per il Verbo alla pienezza saranno dell'Unico, col corpo saliranno vivi. Al mondo la risurrezione ai viventi ha portato e i viventi escono alla luce del Vivente, il Figlio li porterà, retti saranno alla completa conoscenza.
(L'inizio di questo versetto nella forma esplicita richiama il versetto di Giovanni 3,13; questo ne fornisce una perfetta sintesi "Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo" e nel criptato di Pr 30,4 è fornita una risposta esauriente alla domanda di Nicodemo sulla rinascita. Infatti "Gli rispose Gesù - Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?" (Giovanni 3,10) e poi gli cita in pratica col Giovanni 3,13 questo testo che profetizza nel criptato le cose a venire. Vedi: "L'anima del creato e la pietra angolare")

Proverbi 30,5 - Dalla prigione, dall'amarezza, dalla maledizione ha portati fuori purificati dal mondo i viventi, nel giardino entrano portati da Dio a rifugiarsi, sono a vivere a casa portati.

Proverbi 30,6 - Da Dio il Crocefisso li ha portati nei cerchi, dal Verbo si vedono partoriti da dentro al corpo sono stati portati, di persona è stato a condurli alla rettitudine, sono in grembo così portati angeli, il mentitore ha finito.

Proverbi 30,7 - Bruciata completamente è stata dai viventi con la risurrezione la maledizione, finita è stata dalla vita, venuta la rettitudine di Dio con la purezza, con la grazia, vive il frutto del Cuore, il verme l'Unigenito ha ucciso...

Proverbi 30,8 -...col fuoco l'ha portato un tizzone. La benedizione così per questi rientra nei corpi con la legge a vivere. I viventi angeli sono col corpo all'Unigenito simili. Si vede bruciato dai corpi da Dio completamente il drago potente. Entrati dal Cuore nel corpo sono del Verbo, inviati sono stati guizzando al chiuso che trafitto fu.

Proverbi 30,9 - L'allontanò l'Unigenito, il settimo (giorno) portò il mentitore alla fine, che fu a recare alle origini la ribellione ad esistere nei viventi. Fu il Signore a portarsi di persona, l'Unigenito si portò col corpo lo circondò con un fuoco che portò in cammino, l'angelo (ribelle) dentro finì, fu portato alla fine dal soffio della risurrezione che a bruciare nei viventi la maledizione fu.

Proverbi 30,10 - Dio alla fine un potente fuoco ha inviato, il Servo la maledizione dell'Unico che ha giudicato ha recato, di persona è ad abbattere il serpente dal cammino per recare il peccare alla fine.

Proverbi 30,11 - Per aiutare l'ha portato in un corpo il Padre, fu portata ad esistere la maledizione e venne l'Unigenito per recidere il nemico dai corpi con la rettitudine.

Proverbi 30,12 - Ad abitare il Cuore al mondo portò in un corpo. Per le preghiere dagli angeli fu a portarsi e dai viventi scese l'Unigenito per la fine portare al serpente iniziando il lavacro.

Proverbi 30,13 - Nella generazione dei viventi partorito ai viventi si portò in azione, fu per i lamenti a recarsi e si vide il volto, si vide il Verbo essersi portato, ci fu di angeli una luce dall'Unico recata.

Proverbi 30,14 - L'impuro al corpo una spada gli portò in croce. Lo scarlatto (il sangue) si portò e con l'acqua originò la sposa e finì morto. La potenza nel tempo fu a recare per il serpente, originò la rettitudine potente per agire, apostoli furono per gli esseri viventi in vita. L'Unigenito col corpo su si riportò dal Padre, fu per portare l'energia cioè (ionah, la colomba = lo Spirito Santo) che è del Vivente la vita nell'uomo.

Proverbi 30,15 - La potenza dall'alto portò. La rovesciò nel mondo, uscì della risurrezione il segno, fu il Figlio a riportarsi completamente fuori. Dentro rientrò a casa il terzo (giorno), entrò dagli apostoli. Entrò la potenza dell'Unigenito crocefisso il settimo (giorno = sabato) negli apostoli. Dal mondo all'Unico dalle moltitudini in alto a vivere il corpo portò, uscì portato dagli angeli.

Proverbi 30,16 - Della risurrezione l'Unigenito portò la potenza. Recò dal legno un corpo, la misericordia originò, dal corpo giù guizzò la Donna. Da dentro alla vista uscì con l'acqua ad esistere dai viventi e iniziò ad accendersi il 'no' per l'origine dell'amarezza. Per il mondo apertamente si portarono gli apostoli.

Proverbi 30,17 - In azione furono gli apostoli del Crocefisso. Con potenza a sentire la rivelazione del Padre portarono, ai confini da casa questi al serpente furono rovesciati in campo. Da segno l'Unigenito la Madre il diletto ha portato fuori al nemico da casa per opprimerlo, per farlo ammalare. È dell'Unigenito la sposa portata al mondo, usciranno da dentro figli illuminati di testa/mente.

Proverbi 30,18 - Per il delitto bruciare al mondo escono tra i viventi in campo gli apostoli, meraviglie/miracoli portano nella vita, la manna sono a recare dell'Unigenito alle moltitudini. In azione al serpente una calamità nel tempo è la Madre.

Proverbi 30,19 - Per via escono gli apostoli con la risurrezione dalle moltitudini. Di cielo per aiutare i fiacchi gli apostoli le prigioni illuminano. Con l'agire il serpente sono giù a portare dai corpi. In giro per affliggerlo inviati sono entrati nella casa del serpente, dentro le acque sono a portare in cammino gli uomini, i Baal dai viventi escono.

Proverbi 30,20 - Con la rettitudine l'impurità dai corpi così iniziano a bruciare al mondo nei viventi. Gli apostoli iniziano a parlare della Croce dell'Unigenito. Tutti fuori portano a vivere dallo spavento. Il soffio sono di Lui vivente. Dai corpi esce il serpente; l'ira innalzata del Crocefisso è per annullarlo.

Proverbi 30,21 - Completo lo spavento con la risurrezione al serpente recano. Ad illuminare le menti in cammino questi escono, l'Unigenito da messaggeri li ha portati alla fine per strappare dall'insidia dell'agire del serpente. L'Unigenito Crocefisso portano. Per tutti il Risorto (ri)verrà.

Proverbi 30,22 - Completamente stringono l'abominevole, d'aiuto la rettitudine è, forza che nei viventi il serpente porta ad ardere. L'energia dentro al cammino riè; sono bruciati i gli idoli chiusi nei viventi.

Proverbi 30,23 - Alla fine per strapparlo della risurrezione l'energia porterà l'Unigenito al mondo, la rettitudine sarà a finire dentro l'agire del serpente, porterà del fuoco il soffio, lo chiuderà dal mondo, così esisterà completa la rettitudine in cammino, purgati tutti usciranno.

Proverbi 30,24 - Per l'Unigenito le moltitudini si vedranno uscire dal mondo. Vive le verserà nel cuore, inviate saranno all'Unico, col corpo su le porterà, usciranno vive fuori dalla prigione retti i viventi, saranno a vivere la vita dei saggi che sono dal Vivente.

Proverbi 30,25 - Del mondo gli angeli vivono dal Potente, gli saranno in seno nella pienezza. Per la forza portata sono retti. Sarà stato il frutto versato, è passato a vivere dal Vivente.

Proverbi 30,26 - Dal monte calvo inviati sono stati a vivere i popoli dal Potente Unico, dall'albero (dal legno) li ha portati alla vita ed è stata la risurrezione portata ai viventi, condotti dentro alla Roccia a casa sono puri.

Proverbi 30,27 - Dai viventi il serpente che li affliggeva è stato finito. Dall'Unigenito dalle moltitudini la perversità con la sozzura ha chiuse giù. Su la sposa ha portato.

Proverbi 30,28 - Risorti i viventi a vivere sono nel Crocefisso, della casa sono alla porta; sono gli uomini tutti al Verbo simili, sono dal Padre rientrati, sono la sposa, sono la regina.

Proverbi 30,29 - Felici, risorti, escono fuori i viventi dal mondo, a vivere sono nel Cuore, a casa sono su all'eternità portate dall'Unigenito le moltitudini; si vede al mondo nella bara dentro stare il serpente dalla rettitudine finito.

Proverbi 30,30 - Del serpente è stato il peccare in una fossa dentro col bestiale portato, dall'Unigenito è stato bruciato, e a casa a vivere con gli angeli c'è la sposa.

Proverbi 30,31 - Al (canto) del gallo gli uomini inviati saranno a vivere all'Unico, li porterà il Crocefisso, saranno stabiliti dal Potente; tutti risorti i popoli condurrà.

Proverbi 30,32 - L'Unigenito i viventi invia dentro dal Potente tutti a casa, tutti perdonati porta dall'Unico a vivere, ha colpito la morte; sono i poveri col Verbo usciti.

Proverbi 30,33 - Così sono i viventi a stare su chiusi nel cuore, sono stati portati dalla nave dell'Unigenito, racchiusi a centinaia li condotti, alla vita scaturiti dal Verbo, sono stati portati su a stare gli uomini, condoti a vivere su dall'Unico al Volto. Sono i viventi usciti dalla contesa.

Il Messia è la nave che porterà l'umanità nell'aldilà.

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