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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
LA SPADA DEL SIGNORE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL LIBRO DEL PROFETA EZECHIELE E IL CAPITOLO 21
Secondo l'ipotesi più condivisa dagli studiosi il libro detto del profeta Ezechiele è un complesso di scritti in ebraico che sarebbero oracoli di tale profeta, già sacerdote prima dell'esilio, oracoli datati tra il 592-571 a.C. pronunciati nel Regno di Giuda e nell'esilio di Babilonia, ma assemblati in Giudea nel V secolo a.C.. (Vedi: "Il carro di fuoco di Ezechiele: ufo e/o macchina del tempo?")

Nabucodonosor, dopo la conquista di Gerusalemme del 597 a.C., deportò a Babilonia molti ebrei, tra cui Ezechiele (in ebraico: "Dio conforta") figlio del sacerdote Buzi.
Erano tutti uomini di qualità che quel monarca riteneva utili per la loro sapienza e furono fatti insediare a Tel Aviv (in accadico "colle del diluvio") sulle rive del canale Chebar, affluente dell'Eufrate presso l'antica città di Nippur.
In tale luogo Ezechiele, nel 593 a.C., sentì la chiamata del Signore e l'invito ad iniziare l'attività di profeta onde si dedicò a messaggi di conforto per gli esuli, ispirati alla grazia di Dio e fu nel contempo profeta di sventure per i rimasti a Gerusalemme.
Molte di tali notizie s'attingono proprio dallo stesso libro del profeta Ezechiele: "Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachin - la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzi, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore." (Ezechiele 1,1-3)
Questa chiamata ha inizio con la visione della "gloria di Dio" che gli appare sul "carro di fuoco", la cui descrizione impegna tutto il Capitolo 1 del suddetto libro.
Il senso immediato è che il Signore non s'è dimenticato del suo popolo e viene a riprendere i deportati, dovunque questi si trovino e suscita il profeta Ezechiele che così l'annuncia e rende concreta la speranza del reinsediamento a Gerusalemme, che storicamente si concretizzò con l'editto di Ciro nel 538 a.C..
La parte finale del libro, capitoli dal 40 al 48, potrebbero essere di suoi discepoli.
Nel 587/586 Gerusalemme fu assediata di nuovo, presa, ci fu una nuova grande deportazione.

La Bibbia imputa la causa di quegli esili all'infedeltà dei Giudei nei riguardi della Legge di Dio, infatti, il re di Giuda, Manasse "...fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo gli abomini delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti. Costruì di nuovo le alture che suo padre Ezechia aveva demolito, eresse altari ai Baal, fece pali sacri, si prostrò davanti a tutto l'esercito del cielo e lo servì. Costruì altari nel tempio del Signore... a tutto l'esercito del cielo nei due cortili del tempio del Signore. Fece passare i suoi figli per il fuoco nella valle di Ben-Innòm, si affidò a vaticini, presagi e magie, istituì negromanti e indovini. ...Collocò l'immagine dell'idolo, che aveva fatto scolpire, nel tempio di Dio... spinse Giuda e gli abitanti di Gerusalemme a fare peggio delle nazioni che il Signore aveva estirpato davanti agli Israeliti." (2Cronache 33,1-9)
Il Regno di Giuda diventò così vassallo di Babilonia.
Cercarono di ribellarsi, ma Gerusalemme fu prima assediata, invasa e saccheggiata ed il re e i cittadini più importanti furono deportati.
Sedecia fu il re vassallo di Giudea (2Re 24,1-16; 2Cronache 36,5-10).
Questi però tentò la rivolta, vi fu un nuovo assedio (2Re 24,17-20; 2Re 24,25; 2Cronache 36,11-14), in aiuto vennero milizie egiziane e l'assedio cessò (Geremia 37,5-10). Nabucodonosor re di Babilonia poi però venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme e fu distrutta nel 587 a.C., dopo che l'assedio che aveva provocato fame, malattie e morte, il Tempio fu abbattuto, i suoi tesori presi come bottino, le mura demolite e gran parte della popolazione fu portata in esilio (2Re 25,7-17; 2Cronache 36,17-20; Geremia 52,12-20).

Il capitolo 21 di Ezechiele, che può avere a buon diritto il titolo di "il capitolo della spada" s'inquadra in questo contesto, perché il profeta Ezechiele, dall'esilio, volge lo sguardo a Gerusalemme e ammonisce che c'è stato un giudizio per i peccati commessi onde Dio non interverrà per evitare la distruzione da parte del re di Babilonia.
È evidente che c'è stata una rottura del patto d'alleanza.
È stata dimenticata la Torah, e pur se non ricordate in modo esplicito, ma solo in modo indiretto con la spada, il comportamento del popolo e dei suoi capi ha fatto si che sono entrati nella stoltezza che comporta come effetto lo scenario della maledizione della seconda parte del capitolo 26 del Levitico.
Questo della spada diventa così un segno che dovrebbe chiamare a conversione, ma nel caso specifico risulterà senza effetto, onde la spada colpirà Gerusalemme.

Ecco che quando andai a verificare quel testo mi colpì che nell'ambito di quel capitolo 21 di Ezechiele si trova, pressoché agli inizi dei 37 versetti che lo compongono, il versetto 5 che recita:

"Io dissi: Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che parla per enigmi?"



Ciò visto con l'dea nella mente di quanto esposto in "Scrutatio cristiana del Testo Masoretico della Bibbia" m'è nato il desiderio di approfondire, considerato che quel versetto, visto che parla di enigmi, si poteva considerare l'avviso di un testo di 2° livello particolarmente importante da cercare.
Quella pagina di Ezechiele, stante quel esplicito avviso, potrebbe perciò presentare anche un secondo volto che la scuola di quel profeta, piena di immaginazione, ha inserito con le lettere ebraiche usate come icone.
Parlare per enigmi nel caso specifico è "memasshel meshalim" dal radicale MSHL che indica sia essere simile o il proporre un proverbio o una parabola da cui "mashal" detto arguto, parabola, proverbio ma anche signoreggiare.
Gesù Cristo nei Vangeli è sicuramente un "memasshel meshalim" che appunto parla con parabole, ma anche con autorità.
Ce n'era abbastanza per destare la mia curiosità di investigare.

Riporto il testo C.E.I. di tale capitolo 21 evidenziando varie ripetizioni.
In primo luogo con un "Mi fu rivolta questa parola del Signore" ripetuto 4 volte onde, di fatto. il capitolo si divide in 4 parti: 1-5; 6-12; 13-22 e 23-37.

Ezechiele 21-1 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Ezechiele 21-2 - Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla regione australe, e profetizza contro la selva del mezzogiorno.

Ezechiele 21-3 - Dirai alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore. Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che divorerà in te ogni albero verde e secco: la fiamma ardente non si spegnerà e tutto ciò che si vede sarà bruciato dal mezzogiorno al settentrione.

Ezechiele 21-4 - Ogni vivente vedrà che io, il Signore, l'ho accesa e non si spegnerà.

Ezechiele 21-5 - Io dissi: Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che parla per enigmi?
. . . . . .

Ezechiele 21-6 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Ezechiele 21-7 - Figlio dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i suoi santuari, profetizza contro la terra d'Israele.

Ezechiele 21-8 - Tu riferirai alla terra d'Israele: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il giusto e il peccatore.

Ezechiele 21-9 - Se ucciderò in te il giusto e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro ogni mortale, dal mezzogiorno al settentrione.

Ezechiele 21-10 - Così ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada ed essa non rientrerà nel fodero.

Ezechiele 21-11 - Tu, figlio dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con i fianchi spezzati e pieno d'amarezza.

Ezechiele 21-12 - Quando ti domanderanno: Perché piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che il cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà costernato, le ginocchia si scioglieranno in acqua. Ecco è giunta e si compie. Oracolo del Signore Dio.
. . . . . .

Ezechiele 21-13 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Ezechiele 21-14 - Figlio dell'uomo, profetizza e di' loro: Così dice il Signore Dio: Spada, spada aguzza e affilata,

Ezechiele 21-15 - aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! Eppure ci rallegreremo; lo scettro di mio figlio disprezza ogni legno.

Ezechiele 21-16 - L'ha fatta affilare perché la si impugni, l'ha aguzzata e affilata per darla in mano al massacratore!

Ezechiele 21-17 - Grida e lamentati, o figlio dell'uomo, perché essa pesa sul mio popolo, su tutti i principi d'Israele: essi cadranno di spada insieme con il mio popolo. Perciò battiti il fianco,

Ezechiele 21-18 - perché è una prova: che cosa accadrebbe se nemmeno ci fosse un bastone sprezzante? Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 21-19 - Tu, o figlio dell'uomo, profetizza e batti le mani: la spada si raddoppi e si triplichi, è la spada dei massacri, la grande spada del massacro che li circonda.

Ezechiele 21-20 - Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le vittime, ho messo a ogni porta la punta della spada, fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.

Ezechiele 21-21 - Volgiti a destra, volgiti a sinistra, ovunque si diriga la tua lama.

Ezechiele 21-22 - Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira. Io, il Signore, ho parlato.
. . . . . .

Ezechiele 21-23 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Ezechiele 21-24 - Figlio dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese. Tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città.

Ezechiele 21-25 - Traccia la strada per cui la spada giunga contro Rabbà degli Ammoniti e contro Giuda a Gerusalemme, città fortificata.

Ezechiele 21-26 - Infatti il re di Babilonia è fermo al bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti: agita le frecce, interroga i terafìm, osserva il fegato.

Ezechiele 21-27 - Nella sua mano destra è uscito il responso: Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra, disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni, costruire trincee.

Ezechiele 21-28 - Ma questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro l'iniquità per cui saranno catturati.

Ezechiele 21-29 - Perciò così dice il Signore: Poiché voi avete fatto ricordare le vostre iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve ne vantate, voi resterete presi al laccio.

Ezechiele 21-30 - A te, malfattore infame, principe d'Israele, il cui giorno è venuto, al colmo della tua iniquità,

Ezechiele 21-31 - così dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona; tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò che è alto sarà abbassato.

Ezechiele 21-32 - In rovina, in rovina, in rovina ridurrò Gerusalemme e non si rialzerà più, finché non giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la darò.

Ezechiele 21-33 - Tu, figlio dell'uomo, profetizza e annuncia: Così dice il Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Di' dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è affilata per sterminare, per lampeggiare -

Ezechiele 21-34 - mentre tu hai false visioni e ti si predicono vaticini bugiardi - per essere messa alla gola dei malfattori infami, il cui giorno è venuto, al colmo della loro iniquità.

Ezechiele 21-35 - Rimettila nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò;

Ezechiele 21-36 - rovescerò su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti, portatori di distruzione.

Ezechiele 21-37 - Sarai preda del fuoco, la terra sarà intrisa del tuo sangue; non ti si ricorderà più perché io, il Signore, ho parlato.

La ripetizioni più importanti è il "Signore", 17 volte, e Dio 8 volte, che si trovano in più espressioni che riporto qui sotto con i versetti relativi:

  • Mi fu rivolta questa parola del Signore versetti 1, 6, 13 e 23.
  • Dice il Signore Dio versetti 3, 8, 14, 31, 33.
  • io, il Signore versetti 4, 10.
  • io, il Signore ho parlato versetti 22, 37.
  • parola del Signore versetto 3.
  • Signore Dio versetto 5.
  • Oracolo del Signore Dio versetti 12, 18.
Tutto ciò nella versione italiana, ma nel testo masoretico Dio come "'El" o "'Elohim" non c'è mai, in compenso c'è:
  • 17 volte "IHWH" , versetti 1, 3 per 2 volte, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 13,18, 22, 29, 23, 31, 33 e 37.
  • 6 volte "'Adonai" , versetti 3, 5,14, 29, 31 e 33.
  • 5 volte "Io" o "Io sono" , versetti 4, 10, 22 per 2 volte e 37.
A queste ripetizioni s'aggiungono:
  • Figlio dell'uomo versetti 2 per 8 volte, 7, 11, 14, 17, 19, 24, 33.
  • Spada versetti 8, 9, 10, 14 per 2 volte, 16 pur se non tradotta, 17, 19 per 3 volte, 20, 24, 25, 33 per 2 volte.
  • Rovina versetti 21, 21 per 3 volte di seguito.
Vi sono quindi tutte le premesse per un grande oracolo messianico.

Metto poi in evidenza una particolarità che ritengo importante.
Al versetto 15 si trova in nota alla Bibbia di Gerusalemme che il testo masoretico, e così è, riporta delle parole che risultano incomprensibili nel contesto, quelle che ho indicato in verde. "15 - aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! Eppure ci rallegreremo; lo scettro di mio figlio disprezza ogni legno."

Ce n'era più che a sufficienza per cercare di capire di più.
Ho provato a decriptare con quel mio metodo alcuni versetti e ho visto che quanto in verde si placcava in modo corretto nella mia decriptazione e il senso era perfettamente chiaro e congruente.
Riporto qui di seguito la prova con i versetti 14 e 15.

Ezechiele 21,14 - Figlio dell'uomo, profetizza e di' loro: Così dice il Signore Dio: Spada, spada aguzza e affilata,




Ezechiele 21,14 - Il Figlio dell'uomo profetizzato si portò nel primogenito . La Madre col corpo segnato così uscì . Le iniziarono amarezze . Il Signore le aveva detto che racchiudeva il corpo dell'Eletto che dentro il mondo si recava . L'Uno ( = ) al mondo portava in cammino la madre ; vivo nel corpo recava l'amore nel mondo .

Ezechiele 21,14 - Il Figlio dell'uomo profetizzato si portò nel primogenito. La Madre col corpo segnato così uscì. Le iniziarono amarezze. Il Signore le aveva detto che racchiudeva il corpo dell'Eletto che dentro il mondo si recava. L'Uno al mondo portava in cammino la madre; vivo nel corpo recava l'amore nel mondo.

Ezechiele 21,15 - aguzza per scannare, affilata per lampeggiare! Eppure ci rallegreremo; lo scettro di mio figlio disprezza ogni legno.




Ezechiele 21,15 - (Amarezza) perché da animale da macello da uccidere al mondo portava l'Unico ( = ), entratole il Potente in seno () lamenti sarebbero stati . Le entrerà una lama nel corpo , verserà amarezza nel cuore entrandole . Eppure si rallegrerà ; lo scettro del figlio sarà a disprezzare ogni legno .

Ezechiele 21,15 - (Amarezza) perché da animale da macello da uccidere al mondo portava l'Unico, entratole il Potente in seno lamenti sarebbero stati. Le entrerà una lama nel corpo, verserà amarezza nel cuore entrandole. Eppure si rallegrerà; lo scettro del figlio sarà a disprezzare ogni legno.

Mi piace pensare che sia quella parte in verde una chiosa di qualche altro che in passato abbia reso esplicito il testo nascosto.
Si parlava proprio dell'amarezza della madre del trafitto; ancora una volta, quindi, della profezia di Simeone.
Ho così proceduto alla decriptazione dei 37 capitoli di Ezechiele 21.
Qui di seguito presento una sintesi riassuntiva di quanto trovato a cui segue in Appendice il risultato della decriptazione versetto per versetto.

Prima parte 1-5 - Dio intende di portare a stare nel mondo la Parola per ricondurre gli sviati dall'essere ribelle, intende incarnarsi in un fanciullo, in un figlio d'uomo e vincere il demonio, nemico dell'uomo, portando a rientrare la rettitudine.
L'essere ribelle recò la perversità, l'afflizione, la distruzione, il pianto, l'oppressione e la corruzione.
Io Sono, il Signore, agirà con la rettitudine in un corpo prescelto.
Un angelo parlò alla madre Maria: sarà la Madre di Lui.
Da Lei uscì il "sia".
Dal serpente delle origini i viventi salverà.

Seconda parte 6-12 - L'angelo informò anche l'uomo (Giuseppe), l'illuminò che Dio aveva prescelto in Israele la sua casa.
Essendo retto disse al Signore: Eccomi!
Dio scese nella prescelta in una grotta - casa.
S'era l'uomo dal nemico fuori portato per uscire dall'essere ucciso.
A vivere con la madre il retto giusto si portò con la mente illuminata dal sentito.
Nella donna nel corpo entrò l'Agnello scelto, Le scese del Verbo lo splendore.
Avrà un retto cuore porterà un fuoco nel corpo.
Per la perversità far scendere si comporterà da spada.
Porterà a ripristinare la rettitudine che c'era.
Di Dio fu la rettitudine a venire da una ragazza vergine.
La prescelta sarà sposa dello Spirito Santo.
Ciò si compirà: Oracolo del Signore Dio!

Terza parte 13-22 - La divinità come primogenito fu nel corpo della Madre.
La Madre col corpo segnato così uscì.
Recava l'amore nel mondo, ma avrebbe avuto amarezze, causa di lamenti, per il figlio che sarebbe stato vittima d'un sacrificio per il mondo.
Le entrerà una lama nel corpo eppure si rallegrerà.
Sarà crocifisso, dal cuore uscirà la potenza per finire la superbia e uscirà la rettitudine che sarà a vomitare Lucifero.
Dal primogenito in croce uscirà la vita ed in tutti tornerà l'energia delle origini.
Sarà a risorgere; sarà dentro la grazia che porterà la vita a tutti gli uomini che ricominceranno a vivere col Signore.
Il Verbo porterà le mani segnate nel terzo giorno quando uscirà dalla tomba.
Il trafitto uscirà nella gloria.
Dall'apertura della piaga uscirà la risurrezione, potenza per strappar via dalle tombe le moltitudini; entreranno nel Crocifisso i fratelli, la porta è!
Nell'eternità li porterà il Crocifisso tra gli angeli.
Staranno con "Io Sono", il Signore, la Parola, che il Crocifisso è.

Quarta parte 23-37 - A riportarsi sarà nel mondo con gli angeli; il Re sarà strada per i viventi.
Nel cuore porterà la moltitudine dei fratelli nel regno.
Dei ricreati risorti sarà la strada per la Città eterna, la nuova Gerusalemme.
Nel cuore li porterà a casa le generazioni ricreate rette.
La divinità dentro tutti li guarirà cambiandoli per amore.
Dai giorni li porterà all'esistenza degli angeli nei cerchi della Gerusalemme nuova ove con l'Agnello che si porterà da luce.
L'essere ribelle è giudicato, bruciato il nemico sarà stato nel mare di fuoco.
Il Verbo, sarà chiaro, è il figlio di Dio che portarono in croce.
Saranno condotti alla fine del settimo giorno della creazione.
L'Agnello dalla croce acqua guizzò dal corpo trafitto; era retto.
Dall'innalzato guizzò sulla Madre in pianto.
La potenza fu così nella Madre a stare per agire.
Tra i lamenti la colpì.
Così nel corpo la rettitudine nella Madre abitò.
Come il Verbo segnata dai segni al Verbo simili.
L'asta venuta a trafiggerlo nella poveretta agirà.
Con gli apostoli sarà ad accendere un popolo per Dio di cui sarà madre.
Gli apostoli del Crocifisso, uscito risorto, parlano.
Negli entrati in cammino il peccare porta ad uscire per la Donna.
Nell'acqua scelgono e lo di rifiutano per sempre.
Li accompagna salvandoli il Verbo. Riverrà il Figlio dell'Uomo nel mondo.
Ricominceranno a vivere i corpi nelle tombe, le aprirà, vivi si riporteranno.
Dentro il petto porterà il Crocifisso i simili.
Al Padre li verserà nei cerchi del Regno, retti, segnati di potenza dal Crocifisso.
I viventi si vedranno portati innocenti su per abitare con Dio che uscirà col corpo con cui si rialzò si rialzò per primo risorto.
Era il Messia, fu crocifisso!
Entrerà la sposa, il Crocifisso la recò retta.
"Io Sono", il Signore, la Parola, il Crocifisso fu!
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