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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
È UNA STORIA D'AMORE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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DAL CAOS ALLA PERFEZIONE
Per l'ebraismo rabbinico la creazione di Adamo avvenne nel 3760 a.C., quindi in un tempo relativamente recente.
Eppure la scienza retrodata a vari miliardi di anni il big bang della creazione del mondo e poi a milioni di anni la nascita del primate uomo.
Forse che il libro della Genesi parla di una creazione particolare?
È al riguardo da porre attenzione al fatto che il libro della Genesi inizia con una lettera che ha il valore di numero 2, la B = di "ber'ashit" che è anche la prima parola della Bibbia visto che quel testo è al primo posto del libro.
Vista l'attenzione scrupolosa alle lettere da parte dell'autore sacro tale fatto è forse da considerare una traccia per farci uscire dal racconto meramente fisico della narrazione della creazione del mondo della Genesi, per approdare ad un racconto allegorico che vuole segnalare uno specifico intervento divino atto a provocare una seconda creazione capace di dare ordine alla prima che comunque più o meno ha seguito quanto sta intuendo e provando la scienza.
D'altronde i primi due versetti del libro della Genesi si possono anche interpretare come se la terra fosse già esistente "In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe (tohu ) e deserta (bohu ) e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Genesi 1,1-2)
Quel primo mondo risultato di tanti mondi precedentemente distrutti era appunto il mondo del Caos "Olam ha Tohu".
Ovviamente non è messo in discussione che Dio ha creato la materia dal nulla nella creazione n° 1, ma quel "tohu va bohu" pare proprio suggerire che il mondo fosse preda di confusione e che in questa seconda creazione Dio avrebbe usato materia già creata.
Lo Spirito di Dio aleggiò sulla faccia delle acque come fece la colomba sul mondo nuovo dopo il diluvio e come fece sull'uomo nuovo, Gesù di Nazaret, al momento del battesimo.
Lo Spirito, il "Ruah Elohim" sarebbe, infatti, l'autore della rettifica della creazione precedente.
(Vedi: "Spirito creato in 7 tappe - Genesi codice egizio-ebraico" articolo in .pdf nella rubrica "Ricerche di Verità")

È da pensare all'influenza della cultura egizia e quindi agli influssi di quella complessa cosmogonia in cui esiste anche il dio Seth, rappresentato di colore rosso e con testa di sciacallo.
Il dio Seth Questi era il dio del deserto, il dio del caos, adottato come protettore da parte degli Hyksos che appunto portarono confusione nelle dinastie dei faraoni.
Seth secondo quella mitologia s'oppose al fratello Osiride; lo uccise e ne smembrò il corpo.
Lo sciacallo é considerato un animale furbo perché sta sempre a testa alta per guardare lontano a fa pensare all'altro animale furbo citato dalla Genesi che fu causa di caos: "Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto." (Genesi 3,1).
Astuto là è scritto "a'rum" e le lettere permettono di commentare: " si vede innalzarsi ", oltre che "un nemico si porta ai viventi ".
Questo dio rosso in contrapposizione al fratello fa venire alla mente Esaù, chiamato anche Edom, il rosso che s'oppone a Giacobbe.
Esaù, perciò, rappresenta i mondi del caos che venivano ciclicamente distrutti, e la "cabbalah" chiama quei mondo del caos "Malkhut Edom".

Quando viene creato il mondo alla conclusione del primo giorno il testo Genesi 1,5 dice "vaiehi a'reb vaiehi boqoer" "E fu sera e fu mattina".
Da ciò gli attenti commentatori ebrei visto che la lettera "vau" è di collegamento tra un racconto passato e uno presente, propongono che si può concludere che ci furono mondi prima di questa creazione; quindi Dio li avrebbe creati e distrutti come ha ritenuto opportuno.
Nel Talmud in Masechet Shabbath capitolo 9 è scritto "Quando Mosè va da Dio a prendere la Torah gli angeli chiedono al Signore: Cosa ci fa qui un uomo a prendere la Torah, da te conservata 974 generazioni prima della reazione del mondo?"
Ora Mosè era la 26a generazione e il Salmo 105 recita "Ricorda sempre la sua alleanza: parola data per mille generazioni..." (Salmo 105,8)
Onde Rashi lì in quel passo del Talmud commenta che 1000-26 è 974 e queste sarebbero generazioni precedenti alla creazione trattata dal libro della Genesi.

Nel mio articolo "La durata della Creazione" ho peraltro evidenziato che la durata dei 7 giorni pensata dall'autore dello scritto della Genesi corrisponderebbe alla durata della precessione degli equinozi e ogni periodo completo di 25.920 anni, in cui i cieli ritornano nella stessa posizione, si potrebbe considerare la durata di una creazione.

I sapienti ebrei hanno immaginato che quei mondi si basassero unicamente sul giudizio, cioè sulla valutazione accurata del merito e del demerito.
I difetti venivano perdonati solo se c'era merito, ma siccome la perfezione è solo di Dio i debiti s'accumulavano in continuazione finché risultava che il male era totalmente superiore al bene, e così Dio, l'Elohim giudice, che giudicava con totale severità si ritirava e il mondo crollava.
Il mondo del Caos circa il male e il bene era entropico, nel senso che il male cresceva e si accumulava mentre il bene era sterile.
Il mondo dell'ultima creazione, quello di cui ci parla la Genesi sarebbe però quello della "Rettificazione" ed è un mondo anti antropico nei riguardi del bene e del male.
In questo secondo mondo, basato sulla misericordia di Dio, che infatti si presenta col nome nuovo di IHWH, il bene, si riproduce... dando anche il centuplo. (Quando Dio si manifesta a Mosè nel capitolo 3 del libro dell'Esodo si presenta come IHWH il misericordioso perché premette: "Il Signore IHWH disse: Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze." Esodo 3,7)
Il questo mondo accade che debiti, errori e peccati da Dio vengono condonati, come è esemplificato nella parabola del Vangelo: "...il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito." (Matteo 18,23-27)
Il male in genere è sterile, ma ha potere quando si riveste di bene come insegna l'episodio della caduta: "Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò" (Genesi 3,6) e si riproduce se si traveste da bene, facendone una cattiva imitazione, come la scimmia può fare di uomo.
In questo mondo ha valore la conversione che nell'ebraismo è detta "teschuvah", presa di coscienza della sofferenza causata dai propri errori e conseguente positivo cambiamento del modo di vivere per il ritorno alla volontà del Signore.
La buona notizia della Torah è che si può cambiare.
Dio diviene compartecipe della vita di chi intende entrare in un positivo cammino di cambiamento, infatti, è esemplare il passaggio dalla schiavitù alla libertà dei primi Israeliti che accettano l'alleanza con Dio che aggiunge forze gratuite all'uomo per cambiare in meglio la propria esistenza.
Sì, la legge è severa, le "mishvot" attuate portano punteggi favorevoli, ma ciò che manca lo aggiunge Dio che alla fin fine perdona i peccati.
Si pensi al giudizio/perdono annuale di "Yom Kippur" o Giorno dell'Espiazione che ricorda il perdono di Dio dal peccato del vitello d'oro - e rende possibile questo mondo che altrimenti a causa del male verrebbe distrutto.
Nel cristianesimo poi ciò è ancora più palese col sacramento della penitenza a cui si può ricorrere anche frequentemente.
Il tutto attinge al sacrificio di riscatto di Cristo.

E stato prodotto anche questo ulteriore commento collegando "ber'eshit" con "Israel" pensando che quella prima parola può vedersi come esordio che racconta che "dentro una testa/un capo l'Unigenito ha posto " e questa testa/capo è Israele : "c'è un capo/testa per Dio ".
Con un commento del genere i saggi d'Israele rafforzano il pensiero che la Genesi non starebbe parlando della prima creazione, ma della seconda dove nascerà Israele, la comunità di chi è cosciente che sta andando verso la rettificazione e che opera in questa direzione, con l'aiuto di Dio, certa che vincerà le leggi dell'entropia del mondo fisico, impedendo al male di vincere.
Israele è così la comunità di coloro che sanno che stanno andando verso la rettificazione, che hanno deciso d'operare secondo la volontà di Dio, superando il pensiero comune di fare le cose solo per se stessi.
Di fatto sono i discendenti di Abramo l'Ebreo, appunto "dell'altra riva", che con pochi stava da un lato del mondo quando il resto dei popoli erano sul versante opposto della fede, della moralità, della condivisione sociale, mondo che Abramo con i suoi discendenti, i figli nella fede, è chiamato a "correggere", a "riparare" con opere concrete appoggiandosi a Dio.

Del pari però di "ber'eshit" si può pensare che Dio "Una casa per il corpo della donna/moglie () fu a scegliere ".
Si deve allora concludere che questa moglie è "Israel" di cui fa parte chiunque in terra intende "essere il corpo di Dio ", cioè Dio creò il mondo per una sposa e l'alleanza scritta è la Torah, una "ketubbah" contratto vero e proprio di matrimonio, che contiene che il regalo del marito per la sposa.
Perle particolari che confermano questa posizione sono i passi seguenti che si trovano nei profeti:

  • Ezechiele 16,8-12 - "Passai vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore Dio, e divenisti mia. Ti lavai con acqua, ti ripulii del sangue e ti unsi con olio; ti vestii di ricami, ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti ricoprii di seta; ti adornai di gioielli: ti misi braccialetti ai polsi e una collana al collo: misi al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida corona sul tuo capo."
  • Isaia 54,5 - "Poiché tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo di Israele, è chiamato Dio di tutta la terra."
  • Isaia 62,5 - "Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposerà il tuo architetto; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te."
Nel cristianesimo il regalo è dato compiuto col Vangelo di Gesù Cristo, si legge infatti nel Discorso della Montagna: "Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento." (Matteo 5,17)
Lui è lo sposo!

In tutti e tre i Vangeli sinottici si trova questo episodio in cui Gesù è presentato proprio come "Lo Sposo": "Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?" E Gesù disse loro: Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno." (Matteo 9,14-15; Marco 2,18-20; Luca 5,33-35)
Risulta evidente così che Gesù intendeva avere un rapporto sponsale con la sua Chiesa.
Anche nel Vangelo di Giovanni per Gesù si trova da parte di Giovanni Battista l'accostamento alla figura di uno sposo: "Giovanni rispose: Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire." (Giovanni 3, 27-30)
Lo stesso San Paolo fa l'accostamento di Gesù allo sposo come in: "Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo." (2Corinzi 11,2)

È nota l'idea della "cabbalah" (Vedi: "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta" il paragrafo "La Bibbia segreta cercata dalla cabbalah ebraica") che Dio ha creato tutte le cose e si manifesta al mondo con 32 vie della conoscenza o vie del cuore ( = cuore = 30+2 = 32), costituenti emanazioni ipostatiche di Dio o aspetti della sua azione.
Queste 32 vie della saggezza sono costituite dalle:
  • 10 potenze, manifestazioni, o sfere d'emanazione, dette sefirot, che sono anche potenze creatrici del mondo, quali i 10 numeri naturali, corrispondenti all'insieme dei 4 elementi - Spirito di Dio, etere, acqua e fuoco - e delle 6 direzioni corrispondenti alle tre semidimensioni dello spazio, cioè le 4 direzioni terrene e le 2, alto e basso;
  • 22 lettere dell'alfabeto ebraico, cioè le consonanti mattoni base di tutto il creato e della stessa Torah ("Introduzione al Talmud e al Midrash", Gùnter Stemberger, Città Nuova - 1995).
Sono queste la risposta di Dio alle domande:
  • può sussistere un'esistenza diversa da Lui?
  • l'uomo limitato può arrivare a comprendere Dio, l'incomprensibile, l'inafferrabile, l'incontenibile?
Queste 10 sefirot o ampolle costituiscono l'albero sefirotico o anche lo "'Adam Kadmon", il progetto iniziale di uomo perfetto, ma l'immagine di questi dalla 4 sefirot in poi si ruppe e si formarono realtà in cui vi sono scintille, come piccoli frammenti di specchio di quelle ampolle originarie e spetta all'uomo provvedere per quanto può alla "tikkun", riparazione nella propria vita.
Da prima Dio aveva creato il mondo con il lato sinistro dell'albero sefirotico, quello del rigore, poi aggiunse il lato destro, quello dell'amore, ricreò il mondo e questi riuscì a sussistere.

Al termine del racconto della creazione si trova questo versetto sibillino che ha bisogno d'essere interpretato: "Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando." (Genesi 2,3)

In ebraico "che egli aveva fatto creando" è "'ashera bar'à 'Elohim la'asot".



Quel "che Dio aveva creato facendo" viene interpretato dai cabbalisti come "che Dio aveva creato per fare".
Una lettura delle lettere porta a "L'Unico accese un corpo . Nel creato Dio ha aperto l'esistenza ai viventi . Il Potente ad operare li ha posti ( = )."
La creazione, grazie alla libera di scelta del bene o del male che Dio voleva fosse implicita - albero della conoscenza del bene e del male posto nel paradiso terrestre e il serpente - ha la possibilità, per la libertà lasciata all'uomo, di qualcosa d'imperfetto e dipende dall'operare dell'uomo che può fare... bene o male.
Dicono quelli della "cabbalah" che nel giardino dell'Eden c'era una barriera chiamata Chashmal che divideva il mondo dell'entropia da quello in cui si accumula il male dal mondo della rettificazione e quando Adamo si cibò del frutto dell'albero del Bene e del male, fece un foro in questa barriera e parte dell'uno venne risucchiata nell'altro e i due livelli si mescolarono confondendosi.

Dio ha sì completato la creazione che può procedere con le leggi proprie insite nella natura, ma la sua rettificazione finale avverrà o con la collaborazione dell'uomo o imposta per azione celeste.
Questa azione celeste è l'azione del Messia che apporterebbe quanto manca al pareggio finale e quindi alla vittoria del bene sul male.
Dio comunque si attende che ciascun uomo sia attore del processo creativo e vi prenda parte con funzione di "riparatore" o "rettificatore" il che spiega quel "Dio aveva creato per fare".

Ancora i cabbalisti, giusta lo Zohar, all'inizio dell'Idra Rabba Qadisha, la Santa Grande Assemblea, ritengono che il capitolo 36 della Genesi relativo alla discendenza di Esaù detto Edom sarebbe un brano della Torah che riguarda anche l'esistenza di mondi precedenti.
Quei re nel contempo rappresenterebbero agenti naturali e cosmici che presiedettero al mondo del caos chiamato Edom, basato sulla legge della giustizia rigorosa, prima che regnasse un Re sui figli d'Israele.
Di questo capitolo Genesi 36, in altro articolo in .pdf "Malvagi salvati dai fratelli" di prossima pubblicazione nella rubrica "Attesa del Messia" ho fornito la decriptazione dall'ebraico con l'idea che ogni lettera sia una icona con le regole e i significati del mio criterio inserito in "Parlano le lettere".
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