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RICERCHE DI VERITÀ...
NEL SANTO L'ALTARE DEI PROFUMI DAVANTI AL SANTO DEI SANTI
di Alessandro Conti Puorger
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ALTARE PER UNA VITTIMA PARTICOLARE »
LE CINQUE PARTI DI ESODO 30
Il capitolo Esodo 30, di 38 versetti in tutto, riguarda più argomenti.
Vi si individuano, infatti, cinque parti, precisamente:
- I - Esodo 1-10 - L'altare dei profumi;
- II - Esodo 11-16 - L'imposta per il censimento;
- III - Esodo 17-21 - La conca di rame;
- IV - Esodo 22-33 - L'olio dell'unzione;
- V - Esodo 34-38 - Il profumo.
Trattasi o della descrizione di suppellettili della Tenda, quali l'altare dei profumi nel Santo prima del velo e della conca per le abluzioni per i sacerdoti posta all'entrata della Tenda, o di materia necessaria per i riti, quali olio per l'unzione e il profumo per bruciare sullo stesso altare dei profumi.
Parrebbe perciò qui stonare la prescrizione sull'imposta per il censimento.
Questa regola però è spiegata quale necessità di un'offerta individuale, d'entità uguale per tutti - un mezzo siclo "machasit hashoeqoel"
,
precisato come "siclo del Santuario" - da versare parte di ciascun israelita adulto, di 20 anni in su, da impiegare per il servizio della Tenda.
Se si spezza la parola "shoeqoel"
in
+
si ha la lettera simbolo di fuoco, la "shin"
e
=
(
=
)
perciò "voce", "una voce di fuoco".
Si può, così, pensare come un richiamo al "fuoco
da versare
al Potente
".
Questo fuoco da dove verrebbe?
Da
,
ossia "dalle midolla
scende
la forza
di tutti
"
e sarebbe ad innalzarsi come un fuoco che viene da ciascuno e s'unisce in una sola voce.
Il versetto Esodo 30,13 che fissa tale precetto, peraltro, in ebraico ha questo inizio:
.
I "midrash" leggono, "Questo
...
daranno
"
e immaginano come interpolazione che nel dire ciò Dio mostrò una moneta di fuoco e disse, "Ne daranno una come questa!" (Midrash Tankhumà 9).
Non c'è nulla di più materiale di una moneta e non c'è nulla sulla terra che indichi lo spirituale più del fuoco che sempre s'eleva verso il cielo, quindi, la moneta di fuoco è sintesi di un perfetto equilibrio tra il materiale e lo spirituale come deve essere proprio dell'uomo integro, l'uomo ideale voluto dalla Torah.
Questa tassa fu poi trasferita al Tempio.
Quando tutti partecipano ad una causa costruttiva i meriti spirituali di ciascuno si fondono, cosi non solo i loro beni, ma anche i loro progressi spirituali, vengono a formare un'unica forza. (Pirkè Avot 2.2)
È questo mezzo siclo al versetto 30,16 considerato
"denaro espiatorio".
Ecco che allora si può spiegare come sacrificio perenne del popolo.
Si comprende pure come di fatto davanti al Santo dei Santo con l'abluzioni, l'unguento e il profumo da bruciare sull'altare dell'incenso sono ricordati col censimento - tutti gli Israeliti.
Il sacrificio perenne a Lui gradito è quello di Israele, ed implica il sacrificio perenne per il patto
"berit" della Torah, quello del Messia che "dentro
col corpo
sarà
in croce
".
Il censimento o rassegna, in ebraico "piqedah", viene dal radicale
"essere visitato" che riguarda anche il punire e l'imporre.
Il concetto di punire evocato dal termine censimento è espresso dalla narrazione in 2Samuele 24,1-15 dell'epidemia che colse il popolo in occasione del censimento che impose Davide.
L'insieme porta all'idea di tassa espiatoria dovuta evidentemente a sopperire ad una non palesata trasgressione, ma che è certamente quella di Adamo, la trasgressione della prima coppia umana.
Al riguardo, nel Vangelo di Matteo, è ricordato il seguente episodio: "Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa (didramma) per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: Il vostro maestro non paga la tassa? Rispose: Sì. Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei? Rispose: Dagli estranei. E Gesù replicò: Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va' al mare, getta l'amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala loro per me e per te." (Matteo 17,24-27)
Certamente il Cristo, senza peccato, non aveva bisogno di riscatto.
Vediamo ora nel prosieguo più nel dettaglio le 5 parti del capitolo Esodo 30.
Riporto all'inizio di ciascuno dei 5 paragrafi seguenti, che riguardano i vari brani di quel capitolo, l'ultima traduzione della Conferenza Episcopale Italiana (C.E.I.) del brano di competenza.
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