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ATTESA DEL MESSIA...

 
LA TRIBÙ PERDUTA DI DAN

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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DAN IN CANAAN
Nel cammino nel deserto nel libro dei Numeri è detto, tra l'altro, al capitolo 1° del censimento, al 2° dell'accampamento e al 10° dell'ordine di marcia.
"Per prima si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Giuda... di Ìssacar... di Zàbulon. La Dimora fu smontata e si mossero i figli di Gherson e i figli di Merarì, portatori della Dimora. Poi si mosse l'insegna dell'accampamento di Ruben... di Simeone... di Gad. Poi si mossero i Keatiti, portatori del santuario; la Dimora veniva eretta al loro arrivo. Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Èfraim... di Manasse... di Beniamino." (Numeri 10,14-24)
Ecco che nella marcia d'Israele nel deserto la tribù di Dan è la retroguardia che raccoglie coloro che s'attardavano per strada, infatti:
"Poi si mosse l'insegna dell'accampamento dei figli di Dan, retroguardia di tutti gli accampamenti, suddivisi secondo le loro schiere", in effetti è "radunatore di tutti gli accampamenti", quindi raccoglieva i dispersi e li riportava ai loro campi. (Numeri 10,25)


(Dal paragrafo "Targum dei Numeri" in "Torah - targum palestinesi - versetti scelti con commenti")

Opinione di un celebre rabbino ortodosso, Eliyahu Eliezer "Dessler", è che tra i fuoriusciti dall'Egitto con Mosè vi erano persone che non erano tutte al livello di quella incredibile generazione e che non erano protetti dalla nube.
Amalek, infatti, dice il Midrash (Mechilta-Beshallach) attaccò "coloro che si erano indeboliti dietro di te" che il sapiente commentatore Rashì individua come coloro che erano stati buttati fuori dalla nube, onde Amalek "entrava sotto le ali della nube e rubava anime di Israele e le uccideva".
Spiega il Rav Dessler: "Ed ecco che è chiaro che Amalek non era in grado di annullare la protezione della nube, solo che attraverso l'attacco di Amalek, ossia attraverso il suo stimolo di impurità, si rivelava chi non era giunto al livello di completezza, il livello della separazione, e perciò non meritavano la protezione della nube, e quelli era in grado Amalek di uccidere, sembrava che entrasse sotto le ali della nube ma in realtà toccava solo coloro che erano stati già buttati fuori."
Sono questi "deboli dietro di te" che vengono raccolti da Dan.
Dan stesso così rappresenta la parte di popolo, forte solo fisicamente, ma che deve ancora rafforzarsi nella fede.
Sarà la prima tribù che cadrà se non lo farà.
Nella benedizione di Giacobbe a Dan, quel "Io spero nella tua salvezza, Signore!" (Genesi 49,17-18) pare avere il senso di non fidarsi comunque di Dan, ma piuttosto di affidarsi al Messia per la salvezza.
Dicono, infatti, i Salmi:
  • 33,16s - "Il re non si salva per un forte esercito né il prode per il suo grande vigore. Il cavallo non giova per la vittoria, con tutta la sua forza non potrà salvare."
  • 118,7-9 - "Il Signore è con me, è mio aiuto, sfiderò i miei nemici. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell'uomo. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti."
E i Daniti erano potenti e coraggiosi guerrieri.
In quel Midrash Mechilta Moshè nel mandarlo a combattere contro Amalk dice, infatti, a Giosuè "Esci da sotto la nube".
La lotta contro il male rappresentato da Amalek, si combatte fuori dalla nube, quindi è pericolosa se non c'è Gesù = Giosuè.

Per i lavori della tenda del convegno e di tutti gli arredi Mosè (Esodo 31) incaricò Bezaleel di Giuda, e lo affianco con un certo Ooliab, figlio di Achisamach, della tribù di Dan, perché "intagliatore, decoratore e ricamatore di porpora viola, porpora rossa, scarlatto e bisso". (Esodo 38,23)
Questo richiamo alla porpora ed all'intagliatore ci porta all'idea che d'origine fosse di famiglia di carpentieri e marinai e ci ricollega ai popoli del mare.
La porpora o rosso porpora, infatti, è un pigmento d'origine organica che si estrae dal Murice comune, un mollusco gasteropode appartenente alla famiglia dei Muricidae, secreto da una ghiandola, utilizzato per la colorazione di stoffe fin dall'antichità.

Mosè mandò esploratori nella terra promessa, ma tornati da questi il popolo venne scoraggiato e non ebbe il coraggio d'entrare.
Peregrinarono così per 40 anni nel deserto.
(Vedi: "Caleb figlio di Iefunne, lo scout amico di Giosuè")
Poi gli Israeliti entrano in Transgiordania e attaccarono gli Amorrei.
Si ha subito una prima distribuzione dei territori per le tribù di Ruben, di Gad, e metà della tribù di Manasse della parte di territorio conquistata in sinistra del Giordano.
In Numeri 22-23-24, nel territorio di Moab, davanti a Gerico, Dio assiste il suo popolo convertendo in benedizioni le predizioni del profeta straniero Balaam.
Cominciarono però le tentazioni per i riti pagani e il capitolo 25 segnala un grave peccato del popolo: "Israele si stabilì a Sittim e il popolo cominciò a trescare con le figlie di Moab. Esse invitarono il popolo ai sacrifici offerti ai loro dei; il popolo mangiò e si prostrò davanti ai loro dei. Israele aderì al culto di Baal-Peor e l'ira del Signore si accese contro Israele." (Numeri 25,1-3)
Mosè ordinò di appendere al palo i colpevoli e ai giudici di ciascuna tribù che facessero uccidere dai propri uomini coloro che avevano aderito al culto di Baal-Peor.
"Di quel flagello morirono ventiquattromila persone" (Numeri 25,9); il primo che fu ucciso fu uno della tribù di Simeone.

Prima di entrare nella terra promessa fu fatto un altro censimento riportato al capitolo 26 del libro dei Numeri.
Riporto i risultati dei due censimenti a confronto:


Il libro di Giosuè poi tratta della conquista della terra promessa.
Il risultato della spartizione tra le tribù è indicato nella mappa seguente:

Le 12 Tribù di Israele

Prima di entrare come ci dice il capitolo 1, vi fu la consegna dei territori oltre il Giordano: "A quelli di Ruben e di Gad e alla metà della tribù di Manasse Giosuè disse: Ricordatevi delle cose che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore, dicendo: Il Signore, vostro Dio, vi concede riposo e vi dà questa terra. Le vostre mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame staranno nella terra che Mosè vi ha assegnato al di là del Giordano; ma voi, prodi guerrieri, attraverserete ben armati davanti ai vostri fratelli e li aiuterete, fino a quando il Signore non concederà riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi prenderanno possesso della terra che il Signore, vostro Dio, assegna loro. Allora ritornerete, per possederla, nella terra della vostra eredità, che Mosè, servo del Signore, vi ha dato oltre il Giordano, a oriente." (Giosuè 1,12-15)
Indi ci fu l'assegnazione alle tribù di Giuda (capitolo15) ad Efraim (capitolo16) e alla seconda metà di quella Manasse (capitolo 17).
Il territorio residuo verso Nord, verso Sud e verso il Mar Mediterraneo come narra il capitolo 19 fu diviso in sette parti e nell'ordine fu dato a Beniamino, Simeone (ebbe un territorio in mezzo a quello di Giuda) , Zabulon, Issacar, Aser, Neftali e l'ultima a Dan.

I Leviti ebbero città separate tra le varie tribù.
In effetti nelle benedizioni Giacobbe sul letto di morte per Levi e Simeone ebbe a dire: "Simeone e Levi sono fratelli, strumenti di violenza sono i loro coltelli. Nel loro conciliabolo non entri l'anima mia, al loro convegno non si unisca il mio cuore, perché nella loro ira hanno ucciso gli uomini e nella loro passione hanno mutilato i tori. Maledetta la loro ira, perché violenta, e la loro collera, perché crudele! Io li dividerò in Giacobbe e li disperderò in Israele." (Genesi 49,5-7)
Simeone con Levi, infatti, dopo l'oltraggio fatto alla sorella Dina da Sichem, il figlio del re dei Sichemiti (Genesi 34) la vendicarono in modo atroce uccidendo tutti i maschi adulti della città e si portarono via greggi, donne e bambini.
La tribù di Simeone pare così non aveva ricevuto un proprio territorio autonomo, ma città isolate in Giuda, in adempimento della profezia pronunciata da Giacobbe e anche per tener conto del ridotto numero che si evince dal 2° censimento; di fatto erano delle enclavi in territorio di Giuda e politicamente non ne facevano parte.
L'ultima citazione di tale territorio si ha ai tempi di Giosia in 2Cronache 34,1-7. Poi, dopo la fine del regno del Nord da parte degli Assiri, la tribù di Simeone di fatto fu assorbita da Giuda.

Enclavi di Simeone

"La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan, secondo i loro casati. Il confine della loro eredità comprendeva Sorea, Estaòl, Ir-Semes, Saalabbìn, Àialon, Itla, Elon, Timna, Ekron, Eltekè, Ghibbetòn, Baalàt, Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon, Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di fronte a Giaffa." (Giosue 19,40-46)
Con l'assegnazione formale dei territori, quindi, Dan, nonostante la consistenza della tribù, ricevette un territorio molto limitato vicino ai Filistei.
Forse i combattenti di Dan avevano accordi con questi per avere navi e tornare ai paesi d'origine, ma poi trovarono grande ostilità.
Quel territorio fu semplicemente un posto per accamparsi.

Così quel testo di Giosue 19,40-46 prosegue: "Ma il territorio dei figli di Dan si estese più lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e la passarono a fil di spada, ne presero possesso, vi si stabilirono e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro capostipite. Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Dan, secondo i loro casati: queste città e i loro villaggi." (Giosue 19,46-48)
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