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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
DA ISOLE, NAVI DI TARSIS E TIRO, IL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger
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LE ISOLE DEI PAGANI »
LE NAVI DI TARSIS »
SALMO 48 - DECRIPTAZIONE »
L'ORGOGLIO DI TIRO »
L'ORACOLO DI ISAIA 23 CONTRO TIRO - DECRIPTAZIONE »
ORACOLI DI EZECHIELE CONTRO TIRO
Il libro del profeta Ezechiele ha ben tre capitoli, il 26 il 27 e il 28, per complessivi 83 versetti (21+36+26) in cui presenta la volontà di Dio contro Tiro.
Riporto la sintesi della traduzione C.E.I. di quei tre capitoli di Ezechiele.
Capitolo 26 - In questo brano si trova la parola del Signore contro Tiro per ben tre volte c'è così dice il Signore, Oracolo del Signore, precisamente ai versetti 5, 14 e 21.
"Nell'anno undicesimo (586 d. C.), il primo del mese, mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, poiché Tiro ha detto di Gerusalemme: Bene! Eccola infranta... ebbene, così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Tiro. Manderò contro di te molti popoli, come il mare solleva le onde, e distruggeranno le mura di Tiro, demoliranno le sue torri: spazzerò via da essa anche la polvere e la ridurrò a un arido scoglio. Essa diverrà, in mezzo al mare, un luogo dove stendere le reti, poiché io ho parlato. Oracolo del Signore. Essa sarà data in preda alle nazioni... allora sapranno che io sono il Signore. Perché così dice il Signore Dio: Io mando da settentrione contro Tiro Nabucodònosor, re di Babilonia, il re dei re, con cavalli, carri e cavalieri... Ti renderò simile a un arido scoglio, a un luogo dove stendere le reti; tu non sarai più ricostruita, poiché io, il Signore, ho parlato. Oracolo del Signore Dio. Così dice a Tiro il Signore Dio... le isole del mare sono spaventate per la tua fine. Poiché così dice il Signore Dio... avrò fatto salire su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto... Ti renderò oggetto di spavento e più non sarai; ti si cercherà, ma né ora né mai sarai ritrovata. Oracolo del Signore Dio."
Capitolo 27 - V'è un'elencazione dei popoli che commerciavano con Tiro e che ne piangeranno la caduta.
"Mi fu rivolta questa parola del Signore: Orsù, figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. Di' a Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia con i popoli e con molte isole: Così dice il Signore Dio: Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza... Le navi di Tarsis viaggiavano portando le tue mercanzie. Così divenisti ricca e gloriosa in mezzo ai mari... Ora tu giaci travolta dai flutti nelle profondità delle acque."
Capitolo 28 - Ancora contro Tiro, poi contro Sidone.
Si trova per tre volte "Mi fu rivolta questa parola del Signore" per tre volte ai versetti 1,11 e 20.
"Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, parla al principe di Tiro: Così dice il Signore Dio: Poiché il tuo cuore si è insuperbito e hai detto: Io sono un dio... così dice il Signore Dio: Poiché hai reso il tuo cuore come quello di Dio, ecco, io manderò contro di te i più feroci popoli stranieri; snuderanno le spade contro la tua bella saggezza, profaneranno il tuo splendore... e morirai della morte degli uccisi in mare... Per mano di stranieri morirai della morte dei non circoncisi, perché io ho parlato. Oracolo del Signore Dio. Mi fu rivolta questa parola del Signore... Figlio dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli... Accrescendo i tuoi commerci ti sei riempito di violenza e di peccati; io ti ho scacciato dal monte di Dio e ti ho fatto perire, o cherubino protettore, in mezzo alle pietre di fuoco... Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo, volgiti verso Sidone e profetizza contro di essa... peste... i miei giudizi su tutti coloro che intorno li disprezzano, e sapranno che io sono il Signore, loro Dio."
In effetti questa profezia si è realizzata in due fasi.
Nel 585 a.C., l'anno successivo di quello in cui Ezechiele all'inizio del capitolo 26 dice di profetare, Nabucodonosor, il re di Babilonia, pose l'assedio a Tiro la saccheggiò e distrusse e la parte di città sulla terra ferma, ma non disponendo di mezzi navali sufficienti non riuscì a far cadere l'isola di fronte a Tiro, roccaforte dei superstiti.
Negli anni successivi la nuova città sull'isola rifiorì e s'ampliò mentre sulla costa rimasero le antiche rovine fino alla conquista greca.
Alessandro Magno assediò Tiro nel 332 a.C. e riuscì a costruire un collegamento con l'isola costituito da un argine lungo circa 600 - 700 m. e largo almeno 50 m., poggiato su un tombolo sub marino con la sommità a 2 m dal livello mare, sfruttando materiali e rovine della città distrutta sulla costa e riuscì così a farsi una strada per prendere l'isola.
Fece uccidere 8.000 cittadini, di cui 2.000 furono crocifissi (Edward Farr, History of the Persians, pag 252, Robert Carter, 1850).
Anche di quei tre capitoli 26-28 del libro del profeta Ezechiele ho provveduto alla decriptazione col mio metodo e la presento qui appresso tutta di seguito.
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