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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
SAMUELE GIUDICE, SACERDOTE E PROFETA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA CHIAMATA DI DIO
Già le lettere del Nome "Shem" = e di Dio "'El" di questo inizio della storia di Samuele, che formano il suoi nome si stanno ordinando per costruire poi negli anni la sua storia, infatti:

  • dalla madre fu chiesto a Dio e questo fu il suo nome, "Samuele";
  • si verificherà, come vedremo, capitolo 3 di 1Samuele, che sentì chiaramente che "Dio lo chiamò ".
Poi quelle stesse lettere si articolano in altre parole che saranno costitutive della storia successiva:
  • in "l'ho impetrato" del radicale che fa trapelare l'idea di Saul ;
  • infine, ci porta allo "sheol" , che ha le stesse lettere di Saul, quando il capitolo 28 racconta di Saul, che morto Samuele, lo farà evocare da una strega, la pitonessa di Endor.
In contrasto con i figli di Eli che avevano comportamenti contrari alla volontà del Signore, di cui poi dirò più avanti, il Capitolo 2,26 aveva sittolineato che, nel servizio a Silo nel santuario, "...il giovane Samuele andava crescendo ed era gradito al Signore e agli uomini".
Sono quelle più o meno le stesse parole usate nei riguardi di Gesù dodicenne nel Vangelo di Luca 2,52: "E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini."

Vediamo ora i 21 versetti del capitolo 3 di 1 Samuele che riguardano la chiamata del Signore.
Tale capitolo è divisibile nelle seguenti quattro parti:
  • 1a parte, nella notte, la chiamata vera e propria, versetti 1-10;
  • 2a parte, le parole del Signore, versetti 11-14;
  • 3a parte, al mattino, Samuele racconta, versetti 15-18;
  • 4a parte, nel prosieguo Dio in Silo si confiderà con Samuele, versetti 19-21.
Riporto parte per parte il testo della traduzione C.E.I..
  • 1a parte, 1Samuele 3,1-10
    "Il giovane Samuele serviva il Signore alla presenza di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. E quel giorno avvenne che Eli stava dormendo al suo posto, i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere. La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele dormiva nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. Allora il Signore chiamò: Samuele! ed egli rispose: Eccomi, poi corse da Eli e gli disse: Mi hai chiamato, eccomi! Egli rispose: Non ti ho chiamato, torna a dormire! Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: Samuele! Samuele si alzò e corse da Eli dicendo: Mi hai chiamato, eccomi! Ma quello rispose di nuovo: Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire! In realtà Samuele fino ad allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. Il Signore tornò a chiamare: Samuele! per la terza volta; questi si alzò nuovamente e corse da Eli dicendo: Mi hai chiamato, eccomi! Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovane. Eli disse a Samuele: Vattene a dormire e, se ti chiamerà, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta. Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui e lo chiamò come le altre volte: Samuele, Samuele! Samuele rispose subito: Parla, perché il tuo servo ti ascolta."

    Questi versetti hanno una grande quantità di parole ripetute:
    • i nomi, del Signore 11 volte, di Samuele 12 e di Eli 7;
    • il dormire, radicale ebraico , 7 volte;
    • il chiamare, radicale ebraico , 11 volte;
    • eccomi, 4 volte.
    Le lettere di dormire portano al pensiero "luce spenta ()", e il chiamare ha in se con le immagini delle lettere quella di uno che "si piega, si siede per vedere ()".
    Pare di vedere la scena si sente il nome nel buio da sdraiati sul letto ci si mette seduti e si ascolta, anzi si vede accanto a sé il Signore.
    Il Signore si fa riconoscere anche nel buio della notte e si fa vedere anche a luce spenta "Samuele andò a dormire al suo posto. Venne il Signore, stette accanto a lui" dice, infatti, il versetto 10.
    Il capitolo aveva esordito col dire "in quei giorni, le visioni non erano frequenti", invece un fanciullo puro può vedere il Signore anche di notte!
    Vuol dire che la generazione si stava corrompendo.

    Il Signore lo chiama per nome e quando il Signore chiama è certo, quel nome è scritto nel libro della vita.
    Chiamò Samuele non una volta, ma tante volte, in più occasioni anche ripetendo il nome.
    E' notte e Samuele ed Eli dormivano nel Tempio.
    Per ben tre volte Samuele si sente chiamare e crede che sia Eli che lo chiama e va nel posto dove Eli dorme: Mi hai chiamato, eccomi!
    Eli finalmente capisce: è il Signore che chiama Samuele.
    Glielo disse e alla quarta volta Samuele fu ad ascoltare il Signore.
    Samuele aveva preso la voce del Signore per quella del maestro, ma finalmente comprese che il Signore aveva parlato finora con lui con la voce del maestro, d'ora in poi però Dio gli parlerà direttamente.
    Il maestro spirituale che è utile s'incontra quando si è pronti per riceverne l'insegnamento e se è un maestro vero si riconoscerà, perché porterà al colloquio diretto col Signore.
  • 2a parte, 1Samuele 3,11-14
    "Allora il Signore disse a Samuele: Ecco, io sto per fare in Israele una cosa che risuonerà negli orecchi di chiunque l'udrà. In quel giorno compirò contro Eli quanto ho pronunciato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunciato che io faccio giustizia della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha ammoniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata la colpa della casa di Eli, né con i sacrifici né con le offerte!"

    Praticamente questo discorso è l'elezione di Samuele, in quanto proprio, appunto per esplicita volontà di Dio, il Signore stesso certifica la pratica deposizione di Eli da primo sacerdote e giudice, sostituito in pieno in quelle sue funzioni da Samuele.
    Inoltre gli dà anche la prima occasione per essere profeta credibile, perché quanto annuncia si verificherà.
    Al riguardo è da premettere che, il capitolo 3 di 1Samuele, aveva riferito che gli occhi di Eli cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere e ciò riguardava sia la funzione fisica propria degli occhi, sia quella degli occhi della mente, cioè il discernimento; infatti, era debole nell'opporsi alle soperchierie che compivano i suoi figli, sacerdoti corrotti e donnaioli.
    Nei primi tempi Eli li aveva ammoniti, 1Samuele 2,22-26, ma ormai non ascoltavano più il padre.
    C'era stato un oracolo da parte di un non meglio specificato uomo di Dio che contestò ad Eli di aver avuto maggior riguardo per i figli che del Signore e gli profetizzò che i due figli, Cofni e Pìncas moriranno tutti e due nello stesso giorno.
    Tale avviso a Samuele è la conferma del Signore che disse: "compirò contro Eli quanto ho pronunciato riguardo alla sua casa", che pronunciò, appunto cioè tramite la bocca di quell'uomo di Dio che parlò in 1Samuele 2,27-36.
    Chi resterà?
    Solo Samuele che Eli aveva allevato e istruito come un figlio e che era stato obbediente.
  • 3a parte, 1Samuele 3,15-18
    "Samuele dormì fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però temeva di manifestare la visione a Eli . Eli chiamò Samuele e gli disse: Samuele, figlio mio. Rispose: Eccomi. Disse: Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio faccia a te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto. Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. E disse: È il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene."

    Eli non può che rassegnarsi alla volontà del Signore.
    In quei tempo gli Israeliti decisero di portare l'arca in battaglia contro i Filistei perché assicurasse loro la vittoria, ma vennero sconfitti e l'arca fu catturata dal nemico (1Samuele 4,1-11).
    Al Capitolo 4,11-18 viene riferito a Eli che i filistei hanno preso l'arca di Dio e che i suoi figli erano stati uccisi; lui cade indietro con la sedia, batte la nuca e muore.
    Di fatto con la sua morte finì anche il santuario di Silo tanto più che l'arca era stata presa dai Filistei.
    Una grave pestilenza che si verificò fu attribuita dai Filistei alla presenza tra loro di quell'arca e dopo sette mesi volontariamente la restituirono (1Samuele 5-6).
    Fu posta nella città di Kiriat-Iearim (1Samuele 7,1) ove rimase finché il re Davide la fece trasferire a Gerusalemme (2Samuele 6).
  • 4a parte, 1Samuele 3,19-21
    "Samuele crebbe e il Signore fu con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. Perciò tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. Il Signore continuò ad apparire a Silo, perché il Signore si rivelava a Samuele a Silo con la sua parola."

    Samuele è colui che ungerà re sia Saul che poi Davide.
    E' considerato un profeta della importanza di Mosè.
    A Mosè Dio si rivolgeva nel Tabernacolo, ma a Samuele si rivolgeva anche fuori, nella sua stessa camera.
    Dirà Gesù nel Vangelo di Matteo: "...quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto ti ricompenserà." (Matteo 6,6)
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