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ATTESA DEL MESSIA...
IL GIUSTO E I GIUSTI
di Alessandro Conti Puorger
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PER MOLTI O PER TUTTI »
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APPENDICE MICHEA 6 e 7
Nella precedente trattazione mi sono imbattuto in due interessanti versetti del profeta Michea:
- 6,8 - "Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio."
- 7,2 - "L'uomo pio è scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno in agguato per spargere sangue; ognuno con la rete dà la caccia al fratello."
Mi sono chiesto se, come accade per gli altri profeti, anche il libro detto del profeta Michea oltre ad avere un testo con un racconto esterno leggibile per tutti non sia in grado grazie all'uso delle lettere ebraiche come icone di avere intrinseco un criptato con un racconto messianico sviluppabile da parte degli esperti del tempo con una lettura più raffinata.
Ecco che provai a saggiare quei due versetti col metodo di "Parlano le lettere".
Riporto il testo ebraico dei due versetti e una lettura che ne deriva con quel metodo:
Michea 6,8
"Fuori
dal cammino
è stato
sbarrato
il serpente
.
Retti
gli uomini
vivi
entratigli
nel cuore
ha recato
a casa
.
Li ha portati
a vivere
.
Nel mondo
il Signore
l'essere impuro
()
dai corpi
ha bruciato
.
Dall'acqua
della piaga
()
retti
sono
rioriginati
nel seno
()
del Risorto
i saliti
.
Puri
i risorti
il Verbo
nel cuore
ha condotti
per amore
.
Tutti
i rinchiusi
dai ceppi
ha recato
fuori
.
Su
ha inviato
in alto
retti
tutti
i popoli
.
Da Dio
uscita
è
la rettitudine
."
Michea 7,2
"Alle origini
da casa
sbarrato
a rifugiarsi
()
fu
nel sangue
.
L'angelo
(ribelle) al mondo
iniziò
nei corpi
a scendere
e
la rettitudine
dentro
l'uomo
annullò
.
La vergogna
partorì
()
in vita
,
furono
le matrici
ad essere
insidiate
,
ed
iniziò
ad esistere
l'esaltazione
del primo
nella vita
(),
la perversità
()
fu
giù
portata
con l'essere impuro
()
che racchiuse
il verme
()."
Tali risultati sono evidentemente entrambi inquadrabili in un racconto sulle cause prime del male nel mondo quale istinto bestiale delle origini nemico di Dio che si oppone a far entrare nell'uomo una nuova natura e non consente di staccarsi dal regno animale e sull'intervento del Messia.
In particolare il capitolo 7 inizia con due versetti che aprono il racconto evangelico del fico seccato.
Gesù è lo spigolatore che esclama:
"Ahimé! Sono diventato come uno spigolatore d'estate, come un racimolatore dopo la vendemmia! Non un grappolo da mangiare, non un fico per la mia voglia." (Michea 7,1)
In effetti cerca il frutto dei figli dell'uomo, ma non ne trova e subito dopo così commenta: "L'uomo pio è scomparso dalla terra, non c'è più un giusto fra gli uomini: tutti stanno in agguato per spargere sangue; ognuno con la rete dà la caccia al fratello." (Michea 7,2)
Il Vangelo di Marco riporta così la vicenda del fico: "La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. E gli disse: Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti. E i discepoli l'udirono." (Marco 11,12-14)
Gesù sapeva bene che quella non era la stagione dei fichi eppure lo maledisse come segno per avvertire dell'avverarsi della profezia di Michea, esplicita e implicita col criptato!
Subito dopo, infatti, è detto della cacciata dei mercanti dal Tempio, credo a segnalare che il fatto del fico era servito a proporre che erano in atto le conseguenze della profezia di Michea con l'espandersi del male addirittura anche nel Tempio del Signore, onde per Gesù era arrivato un momento importante della sua missione terrena che era da portare la soluzione finale.
"Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio... La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: "Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato".(Marco 11,15-21)
Gesù in effetti ce l'ha con lo spirito del male che ha ridotto in schiavitù gli uomini e non ce l'ha con gli uomini stessi, anzi è disposto a perdonarli come si evince dal seguito:
"Gesù allora disse loro: Abbiate fede in Dio! In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati." (Marco 11,22-25)
Ho così proceduto a decriptare quei due capitoli 6 e 7 di Michea per complessivi 36 (16 + 20) versetti.
Riporto la ultima traduzione C.E.I. dei due capitoli e di seguito la decriptazione senza interruzioni.
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