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ELI E SILO
Racconta 1Samuele 4,12-18 che nel giorno della sconfitta da parte dei filistei, "Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul capo. Mentre giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di Mizpa, perché aveva il cuore in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti. Eli, sentendo il rumore delle grida, si chiese: Che sarà questo grido di tumulto? Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a Eli ogni cosa. Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e non poteva più vedere. Disse dunque quel uomo a Eli: Sono giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti. Eli domandò: Che è dunque accaduto, figlio mio? Rispose il messaggero: Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è stata grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e l'arca di Dio è stata presa! Appena ebbe accennato all'arca di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, batté la nuca e morì, perché era vecchio e pesante. Egli aveva giudicato Israele per quaranta anni."
Siamo attorno al 1050 a.C., circa 130 anni dopo l'entrata di Giosuè nella terra promessa, intervenuta 40-45 anni dopo la morte del faraone Ramsete II faraone, quando cioè là in Egitto tornò Mosè ad incitare l'uscita degli ebrei secondo l'ordine che gli aveva dato IHWH.
Sorge subito la domanda, ma chi era Elì.
È ben strano che nessun testo biblico ne indichi la paternità.
C'è però un passo nel capitolo 2 del 1 libro di Samuele che parla della profezia della morte dei due figli fatta ad Eli da un uomo di Dio che parla a nome di Dio in questo modo: "Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone? Non l'ho scelto da tutte le tribù d'Israele come mio sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l'efod davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie offerte che io ho ordinato per sempre e tu hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? Ecco dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele: Avevo promesso alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora - oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di disprezzo. Ecco verranno giorni in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì che non vi sia più un anziano nella tua casa. Guarderai sempre angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà mai più un anziano nella tua casa. Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo strapperò dal mio altare, perché ti si consumino gli occhi e si strazi il tuo animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli uomini. Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli, a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno tutti e due. Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre." (1Samuele 2,27-35)
È riconosciuto che è una inserzione tardiva relativa al massacro dei sacerdoti di Nob discendenti di Eli (1Samuele 22,18s) salvo Ebiatar destituito poi da Salomone (1Re 2,27).
Dio in effetti si rivelò a Mosè!
Evidentemente Eli era della casa di Aronne o di Mosè, ma il libro di Giosuè non dice che Silo fu data ad Eleazaro o a discendenti di Aronne.
Silo di fatto era per gli Israeliti il luogo più importante:
- "la casa di Dio era a Silo" (Giudici 18,31);
- vi era stato eretto il tempio a IHWH;
- vi si conservava l'arca dell'alleanza (1Samuele 4,3) e vi risiedeva il sommo sacerdote, sì della famiglia di Aronne;
- Israele vi portava le offerte per il Signore (1Samuele 2,13s);
- ogni anno venivano gli israeliti da ogni parte della Palestina, "per prostrarsi e sacrificare a Jahweh degli eserciti" (Giudici 21,19; 1Samuele 1,3).
Ma chi era il possessore!
Il profeta Geremia ricorda Silo paragonandola, appunto, a come poi divenne Gerusalemme per il regno di Giuda, col riferire che IHWH avrebbe detto: "...nella mia dimora che era in Silo avevo da principio posto il mio nome... io tratterò questo tempio (di Gerusalemme) che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri, come ho trattato Silo" (Geremia 7,12-16).
Il titolare del santuario poteva ben essere stato un discendente di Mosè, forse, proprio il Gherson figlio di Mosè, opinione in più modi motivata del ricercatore Flavio Barbato e che viene supportata e può chiarire alcuni aspetti oscuri di alcuni episodi del libro dei Giudici.
Dice quel testo 1Samuele 2,33 "Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo strapperò dal mio altare...", infatti, alcuni capitoli, ai tempi di Saul, è scritto: "Achia, figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di Fineès, figlio di Eli, sacerdote del Signore a Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era partito." (1Samuele 14,3)
Icabod fu partorito dalla moglie di Fineès presa dalle doglie appena saputo della morte del marito e del suocero Eli come si legge in 1Samuele 4,19-22.