RITORNO AL SINAI
di Alessandro Conti Puorger
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IL CREDO D'ISRAELE SI FA CARNE IN MARIA
(Vedi: "Padre Nostro chiave di volta contro la pena di morte", in particolare il paragrafo "Ascolta Israele")
Il credo d'Israele, vale a dire l'affermazione del monoteismo ed il chiedere all'uomo di amare Dio "con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze", com'è noto, è il contenuto della preghiera detta dello Shemà
,
che prende il nome dalla parola ebraica iniziale del comando "Ascolta
,
Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore", con cui s'apre Deuteronomio 6,4 e seguenti.
Tre sono i passi o le "pericopi" della Torah che costituiscono l'insieme di quella preghiera ebraica:
- Deuteronomio 6,4-9;
- Deuteronomio 11,13-21;
- Numeri 15, 37-41.
Ciascuno di quei brani però, decriptati ed assemblati, come provato col richiamato articolo, forniscono tutti di seguito un'esauriente storia del Messia da cui s'evince che in definitiva quel "credo" poggia proprio sulla fede nel Cristo.
È evidente, perciò, che nel rapporto con Dio per Israele il verbo "ascoltare" è fondamentale come d'altronde lo è per i cristiani.
Oltre l'importanza che ha l'ascoltarsi reciproco che costituisce la base della comunicazione in ogni rapporto, si può capire di più guardando alle lettere ebraiche che con la loro grafica espressività aiutano a "scrutare" a fondo quanto viene proposto dal termine "Shemà"
.
Questa parola ebraica "Shemà"
,
oltre che come "ascolta", si può leggere in tanti altri modi, guardandola come formate da tre lettere separate
+
+
,
o, infine, a gruppi biconsonantici, interpretando i due disaccoppiamenti
+
e
+
.
Invito il lettore a guardare con attenzione ed a memorizzare le schede relative a queste tre lettere cliccando nelle relative icone della colonna a destra delle pagine di questo Sito, da cui sinteticamente si ha:
-
= illuminazione, luce, fuoco, accendere;
-
= vita, vivente, madre, acqua;
-
= vedere, udire, sentire, ascoltare, agire.
(L'icona infatti ammette una rosa di significati che ampliano i concetti delle parole.)
Ecco che
si può sviluppare in vari gradi, a seconda del livello di cammino intellettuale e spirituale percorso dal singolo uomo:
- "accendere
nel vivente
il vedere
",
il vedere con gli occhi l'altro che parla, ma ancora non capirne una parola;
- "accendere
nel vivente
l'udire
",
comprendere con le orecchie le parole;
- "accendere
nel vivente
il sentire
",
che provoca un moto dei sentimenti;
- "accendere
nel vivente
l'agire
"
è il passare ad applicare quanto udito.
Per quanto riguarda poi quelle due biconsonanti
e
,
queste da sole significano:
-
con
=
è
vale a dire il "Nome";
- ()
è "seno".
Accade così che è importante comprendere quando chi ci parla è Dio, perché lo fa nella storia e nell'intimo di ogni uomo, ma occorre essere preparati ed attenti.
Dio nell'ebraismo sinteticamente è detto "Ha-Shem",
(
articolo e
=
),
cioè il Lui che sta nei cieli "shemaim"
,
il Nome
che sta
sulle acque
o sul mare
,
il Nome
che è
vivente
.
Passando a
si può leggere allora che "Il Nome
si vede
...
si ode
...
si sente
si ascolta
".
Il massimo bene che può venirne all'uomo, però è: "per il Nome
agire
".
Resta ora da esaminare la lettura delle lettere di "Shemà"
quando si coinvolge la biconsonante di "seno".
Si ottiene: "accendere
il seno
()".
Di fatto un fatto del genere "d'accendere il seno" è accaduto a Maria di Nazaret che "ascoltò" quanto diceva l'angelo da parte di Dio.
Il concepimento, infatti, non avvenne attraverso l'utero, bensì attraverso l'orecchio, come indirettamente ci propone il Vangelo di Luca 1,26-38 con l'episodio dell'Annunciazione.
Secondo Sant'Efraim (306-373) il Siro la prima donna, Eva, concepì un'umanità malata avendo ascoltato il serpente, ma attraverso l'orecchio di Maria all'umanità è tornata la vita con l'Unigenito figlio di Dio: "La morte è entrata per l'orecchio di Eva, la vita è entrata per l'orecchio di Maria".
La Vergine, attraverso l'orecchio, concepì per opera dello Spirito Santo e Sant'Agostino (350-430) scrive che Maria concepì "prius mente quam ventre".
Maria "ascolta" e accoglie lo Spirito Santo che le entra nell'orecchio
(Sul portale nord della MarenKapelle di Wurzburg -1400 a.C.- è rappresentato Dio Padre che insuffla lo Spirito Santo nell'orecchio di Maria e la feconda mentre in terra c'è la contemporanea Annunciazione.)
Il soffio prima si posò sull'orecchio, Maria ascoltò, acconsentì, accolse e il Verbo si fece carne; vale a dire la maternità della vergine Maria, sta prima nell'orecchio che in seno.
Nel cristianesimo, quindi, lo "Shemà" è integrale, la Parola si fa carne tramite lo Spirito Santo.
L'accadimento di questo mistero è auspicato per ciascun fedele e, come in Maria, madre d'ogni cristiano, ciascuno è chiamato a far sì che in sé la Parola si faccia carne.
I figli così sarebbero simili alla madre.
L'interiorizzazione dell'ascolto della Parola, in Maria fu integrale, nacque il Verbo di Dio.
Maria, madre e icona escatologica della Chiesa, continua a generare figli, fratelli di Gesù Cristo, attraverso l'ascolto della predicazione del Kerigma.
San Paolo, infatti, conclude: "La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo". (Romani 10,17)
Ricordo infine le seguente frasi di Gesù, attinenti al tema dell'ascolto:
- "Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica". (Luca 8,21)
- "...una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte! Ma egli disse: Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". (Luca 11,27s)
- "...chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre". (Matteo 12,50)
In definitiva la Chiesa è madre e sposa di Cristo, come pure lo è ogni cristiano autentico.