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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
IL KÉRIGMA DI CRISTO RISORTO
NELL'ANTICO TESTAMENTO

di Alessandro Conti Puorger
 

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SUL KÉRIGMA »
IL LIETO ANNUNZIO RIVELA UN MISTERO »
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UN SEGRETO NEI TESTI EBRAICI DELLE SACRE SCRITTURE »

IL PRIMOGENITO DEI MORTI
Gesù Cristo dal punto di vista teologia per la sua natura divina è l'Unigenito.
Per 5 volte nel Nuovo Testamento tra gli scritti di San Giovanni si trova, questa definizione nei suoi riguardi:

  • Giovanni 1,14 - "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità."
  • Giovanni 1,18 - "Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato."
  • Giovanni 3,16 - "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna."
  • Giovanni 3,18 - "Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio."
  • Giovanni 4,9 - "In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui."
Per contro, Gesù di Nazaret è anche il primogenito per la natura umana di quelli che escono dalla morte, infatti si trova:
  • Romani 8 - "Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli..."
  • Colossesi 1,15-18 - "Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione... Egli è prima di tutte le cose e tutte sussistono in lui. Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa; il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti, per ottenere il primato su tutte le cose."
  • Ebrei 1,6 - "E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio."
  • Apocalisse 1,5 - "Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra."
Per la mariologia, la teologia su Maria, Gesù Cristo è il primo ed unico figlio, ma nel contempo guardando a Maria come figura della Chiesa Gesù è il primogenito di molti fratelli.

A questo punto mi sono chiesto come si può esprimere primogenito dei morti o primogenito dalla morte con le lettere ebraiche in modo criptato secondo le regole della criptatura?

La risposta è semplice:
  • primogenito dei morti è , quindi "'oemmet" che in ebraico è parola che vuol dire verità;
  • primogenito della morte è , quindi "'ammot" che in ebraico come parola vuol dire "cubiti".
(C'è poi il "'amettachat" per "sacco, sacca, borsa" termine usato solo nei Capitoli 42-44 del libro della Genesi nel racconto degli incontri di Giuseppe vice faraone con i fratelli, che tratterò in altro articolo quando avrò decriptato quei tre capitoli.)
Queste perifrasi hanno destato in me grande interesse.
Del primo modo parlerò più avanti.
Circa il secondo, cioè la parola "cubiti", constato che è usata un'infinità di volte nella descrizione della visione del tempio futuro di Gerusalemme che si trova nei capitoli 40-43 del libro del profeta Ezechiele.
La visione è profetica e nel tempo stesso assai arida a meno che...
Ho così prodotto la decriptazione di quei capitoli di cui i primi 3, ossia Ezechiele 40-42 che presento in un separato articolo "Visione di Ezechiele del III Tempio - Chiesa del Messia".
In questo articolo propongo invece la decriptazione del capitolo 43 di Ezechiele ove "'ammot" si trova nella descrizione della visione dell'altare del tempio futuro ben 4 volte, 1 nel 13° versetto, 2 volte nel 14° e 1 volta nel 15°.
Propongo come esempio di decriptazione proprio quella del versetto Ezechiele 43,14 che presenta 2 volte quel termine e che si apre con la risurrezione del Cristo.

Ezechiele 43,14 - Dalla base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza.





Ezechiele 43,14 - Si riportò in un vivente la vita a riversarsi .
Rientrò in un primo corpo giù l'eternità uscita .
L'aiuto entrò nella tomba al Crocifisso .
A rinchiudersi nel Crocifisso si riportò l'energia , n'uscì risorto .
Il Crocifisso rifù in vita .
Il primo dalla morte che riportò il corpo dalla tomba a casa .
Quel primo vivo rientrò dai fratelli .
Il Crocifisso si portò dalla madre che uscisse ad aiutarlo nel mondo .
Entrato , riversò dal cuore l'energia , uscì l'eternità per il mondo d'aiuto .
Uscisse per il mondo in cammino , l'essere impuro () del serpente uscirà , iniziasse le moltitudini ad ascoltare :
Un primo dalla morte riportò il corpo dalla tomba , dentro il mondo un primo vivo ne riuscì !

Faccio notare che decriptato con invito alla madre con gli apostoli ad annumciare il Kérigma "iniziasse le moltitudini ad ascoltare: Un primo dalla morte riportò il corpo dalla tomba, dentro il mondo un primo vivo ne riuscì!" ha anche un'altra possibilità intimamente connessa al tema di questo articolo "iniziasse le moltitudini ad ascoltare: l'Unigenito il Vivente porterà la Torah () nascosta dentro al mondo , quel primo ai viventi l'aprirà !"

In definitiva il Kèrigma è esplicitazione della Torah nascosta nell'Antico Testamento o Tenak ebraica rivelata con la lettura segreta.

Questo discorso sulla Torah si trova già nel decriptato del versetto 11, il cui testo esterno in italiano che riporto con quello ebraico recita:

Ezechiele 43,11 - e, se si vergogneranno di quanto hanno fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi, perché osservino tutte queste leggi e tutti questi regolamenti e li mettano in pratica.






Faccio notare come l'autore cioè Ezechiela o la sua intendono in modo palese far interrogare il lettore sul perché tutta quella complessa descrizione di questo Tempio futuro e suggerisce di pentirsi per quanto hanno fatto.
Ed ecco la dimostrata decriptazione di Ezechiele 43,11.

Ezechiele 43,11 - Porterà da fedele sposa () i viventi e a vivere tutti da moglie () compagna () simile () su porterà .
Dal corpo del Crocifisso uscirà , a casa sarà alla fine condotta , completamente retta per la portata energia del Crocifisso .
Ed i condotti che vivranno portati su , all'Unico saranno riportati e a vivere li porterà dentro l'Unico da cui furono (a nascere) portati .
E la sposa () nella roccia (è come la roccia da cui Mosè fece sgorgare acqua) del Crocifisso portatasi , porterà all'originaria perfezione ().
A nascondersi si riversò nel Crocifisso che forza le portò recandole la rettitudine che dal Potente scendeva e che dal corpo del Crocifisso si porta .

E tutta la Torah () il Crocifisso porterà ad aprire e la conoscenza desiderata () a tutti i viventi recherà .
Porterà delle Scritture del Potente la fonte da cui è ad uscire la vita .

A portarsi sarà da custode e verrà () tutti su a recare .
Col corpo il Crocifisso li condurrà e verrà () con la rettitudine il vigore a versare in tutti .
Saranno i condotti portati alla vista del Risorto portatosi per primo che recò a tutti la vita .

In conclusione:

Tutta la Torah il Crocifisso porterà ad aprire e la conoscenza desiderata a tutti i viventi recherà.
Porterà delle Scritture del Potente la fonte da cui è ad uscire la vita.

Ciò è esplicitato nei Vangeli l'episodio dei discepoli di Emmaus (Luca 24,13-33) in cui Gesù apre a loro la Torah e le Scritture.
Lui Gesù poi è la fonte dell'acqua viva "Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno". (Giovanni 7,37)
(Vedi: "Il cristianesimo di fronte ad una Bibbia segreta" e "Tensione dell'ebraismo ad una Bibbia segreta")

Ed ecco la gioia della visione dell'Agnello al capitolo 5 dell'Apocalisse di San Giovanni per la realizzata possibilità di aprire ciò che era sigillato, il testo delle Sacre Scritture!

"E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sullato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra, era in grado di aprire il libro e di guardarlo. Io piangevo molto, perché non fu trovato nessuno degno di aprire il libro e di guardarlo. Uno degli anziani mi disse: Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli." (Apocalisse 5,1-5)
Poi è evidente il riferimento alle visioni ed alla "mercabah" d'Ezechiele in quanto il testo cita i quattro esseri viventi che il cristianesimo ha collegato alle figure dei quattro evangelisti.
"Poi vidi, in mezzo al trono, circondato dai quattro esseri viventi e dagli anziani, un Agnello, in piedi, come immolato; aveva sette corna e sette occhi, i quali sono i sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. Giunse e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono. E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno una cetra e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi, e cantavano un canto nuovo Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tuo sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione..." (Apocalisse 5,6-9)
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