parti precedenti:
I TESTIMONI »
SUL KÉRIGMA »
IL LIETO ANNUNZIO RIVELA UN MISTERO »
UBRIACATI DI MOSTO »
UN SEGRETO NEI TESTI EBRAICI DELLE SACRE SCRITTURE »
IL PRIMOGENITO DEI MORTI »
EZECHIELE CAPITOLO 43 - DECRIPTAZIONE »
UNA RIPROVA NEL LIBRO DI GIONA »
GIONA CAPITOLO 3 - DECRIPTAZIONE »
IL MIRACOLO DELL'ASCOLTO
Faccio notare come quanto se ne trae è congruente perfettamente col decriptato di Ezechiele 43.
Entrambi i risultati riportano, con parole diverse, la stessa epopea che poi è quella che si trova come pagina di secondo livello in tutta la Bibbia ebraica.
Tale epopea è quella del Messia che trova perfetta aderenza con le vicende di Gesù di Nazaret.
Il Nuovo Testamento dimostra l'avvenuta incarnazione della Torah e l'avvento della buona notizia del Kérigma: la morte è stata vinta da nostro Signore Gesù Cristo.
Il segno di Giona (Matteo 12,39; 14,4 e Luca 11,29) di cui Gesù parla è da ritenere essere proprio il kérygma che annuncerà al mondo nel corso dei secoli che la morte è stata vinta e che il Vivente ha lasciato vuota la tomba.
La predicazione della sua risurrezione, il vero e unico Kérigma, fa entrare nella fede, porta al battesimo, alla morte con Lui, quindi alla rinascita per una vita nuova, la vita del Cristo che è garanzia di risurrezione in cui è rivelato e si fa esperienza personale del mistero di Cristo.
Dice San Paolo: "Pertanto, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto. Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione
Khrugma
ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo." (1Corinzi 15,11-22)
Come il primo Kérigma che fu accompagnato dal miracolo della comprensione in tutte le lingue, i primi Kérigma di Cristo, morto e risorto per amore dell'uomo, sono preceduti da miracoli fisici come si può verificare nei libri del Nuovo Testamento.
La fede viene dall'ascolto, l'orecchio è la via attraverso cui può insinuarsi lo Spirito Santo nell'uomo, come fece con Maria vergine all'annuncio dell'angelo e lei ad opera appunto dello Spirito Santo restò incinta e nacque Gesù, l'uomo nuovo.
È certo che chi ascolta veramente e accoglie in sé la parola dell'annuncio è già un miracolato, perché solo la grazia di Dio può consentire all'uomo incapsulato nel proprio io, di accogliere quella buona notizia.
Il kerigma è l'annuncio della buona notizia attesa da ogni uomo, religioso o ateo, di un evento, la vittoria su tutte le forme di morte esistenziali, fisiche, intellettuali e spirituali, capace di far cambiare in positivo l'impostazione della vita personale di ciascun componente dell'umanità e così della stessa umanità tutta intera.
Tale notizia è carica di una potenza dinamica.
È proprio un big bang da cui ha origine un nuovo mondo, la comunità cristiana.
Il kérigma in definitiva è una finestra aperta sulla totalità del Vangelo.
È una spinta propulsiva per approfondire, cercare, impegnarsi a conoscere il Signore sorto, i Vangeli e le Sacre Scritture, i perché e i per come della Sua redenzione, secondo le Scritture stesse.
Ciò richiede e comporta un profondo e totale coinvolgimento personale che presenta tanti aspetti tutti importanti: continua vicinanza con la Sacra Scrittura, preghiera, annuncio, liturgia, vita di comunione di servizio.
a.contipuorger@gmail.com