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LA GUERRA SACRA
Prima di entrare nel vivo dell'articolo pare quindi necessario aprire una parentesi sulla guerra sacra di conquista della Terra Promessa i cui tratti essenziali si trovano già nella conquista di Gerico da parte degli Israeliti sotto la guida di Giosuè.
La guerra di conquista della "Terra promessa", così come s'evince dai sacri testi, aveva un aspetto sacro, perché voluta dal Signore stesso che partecipava con la sua presenza accompagnando il popolo con l'Arca.
Era caratterizzata da alcuni aspetti, quali:
- i guerrieri erano tenuti di farsi trovare in stato di purità rituale (1Samuele 21,6; 2Samuele 11,11);
- veniva lanciato il grido di guerra, la "teru'ah", al suono di tromba, "shofar";
- i combattenti dovevano aver fede nella vittoria, altrimenti erano scartati (es.: Giudici 7,3);
- si poteva combattere anche in giorno di sabato, come nel caso di Gerico;
- la guerra santa culmina nel "Cherem", parola che viene dal radicale ebraico di consacrare
,
cioè la consacrazione a Dio in perpetuo, l'interdetto, un tabù, onde la cosa o l'animale andavano sottratti all'uso profano o anche la persona, in genere il nemico e i suoi beni, divengono sacri e destinati alla allo sterminio davanti a Dio, vale a dire sono colpiti da anatema di distruzione.
L'anatema e la relativa motivazione sono fissati in:
- Deuteronomio 20,16-18 - "Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità, non lascerai in vita alcun vivente, ma li voterai allo sterminio
:
cioè gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato di fare, perché essi non v'insegnino a commettere tutti gli abomini che fanno per i loro dèi e voi non pecchiate contro il Signore, vostro Dio."
- Levitico 27,28s - "Nondimeno, quanto uno avrà consacrato
al Signore con voto di sterminio
,
fra le cose che gli appartengono, persona, animale o pezzo di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto né riscattato; ogni cosa votata allo sterminio è cosa santissima, riservata al Signore. Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte."
Il pensiero della consacrazione con voto di sterminio e, quindi, quelle lettere ebraiche
e
o
portano ad altri spunti, quali:
- La parola "Cherem" viene spontaneo associarla anche al verbo
"accendersi d'ira, infiammarsi, aderarsi, accendersi di zelo", infatti, "la collera del Signore si accese contro gli Israeliti". (Giosuè 7,1)
- Le lettere
lettere
in
inducano anche acque bollenti, quindi "al termine
arderanno
()
in acque bollenti
",
immagine tanto cara all'autore dell'Apocalisse per la condanna del demonio e delle sue armi, "Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco." (Apocalisse 20,14)
- Siccome da sole le lettere "chor"
possono indicare sia nobili che caverna viene l'idea che "i nobili in un caverna
vivranno
"
e questo pensiero che nasce dalle lettere lette in quel modo si trova nel racconto della vittoria sui 5 re della coalizioni che prima di essere uccisi si rifugiano in una caverna... erano condannati allo sterminio.
- "Stretto
",
sottinteso alla gola, ed innalzato
(
=
);
infatti, sia il re di Ai (Giosuè 8,29) sia i 5 re della coalizioni furono appesi a degli alberi. (Giosuè 10,26)
- "Sarà
alle strette
il verme
()"
con riferimento al verme che provoca la corruzione dell'uomo; la causa del suo disfacimento, connessa dalla tradizione all'idea che Adamo col mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male inghiotti il verme della corruzione.
Quindi in definitiva lo sterminio, l'anatema, il Cherem sono una allegoria della condanna del demonio.
Complessivamente, infatti, tutte le mizvoth o precetti da rispettare secondo i rabbini (Talmud, Makkoth 23b) sono 613, di cui 365 comandamenti negativi (non farai), pari al numero dei giorni di un anno, e 248 positivi (farai), come il numero degli organi e delle ossa del corpo umano.
La singola persona non è in grado di osservarle tutte, ma si parla di collaborazione; importante è che ci si provi a seguirle.
Tale numero 248 corrisponde alla somma del valore delle lettere 40 =
=
,
8 =
e 200 =
che danno luogo alle due parole:
-
"cheroem", anatema, interdetto, consacrato a Dio, destinato alla distruzione;
-
"rachem" misericordia.
Per la gimatria i due concetti avendo lo stesso valore hanno un insieme in comune, entrambi sono un po' consacrazione e un po' misericordia, la distruzione del demonio è un atto di misericordia nei confronti dell'uomo che ne è schiavo e la consacrazione dell'uomo a Dio comporta la distruzione del demonio che l'opprime.
La decriptazione di quei due versetti del Levitico relativi allo sterminio, letti con i criteri di "Parlano le lettere", portano, infatti, a questi pensieri:
Levitico 27,28 - L'originaria rettitudine in tutti racchiuderà nei corpi. Dai viventi l'Unigenito brucerà dai corpi la forza che racchiudevano del verme. Gli uomini saranno fuori portati dal mondo, i viventi tutti all'Unico risorti con i corpi accompagnerà in vita. Adamo riporterà dentro al mondo vivo, la perversità della vita del demonio uscirà dai fratelli. Questi tutti porterà dal Potente, dall'Unigenito saranno nella piaga del corpo portati all'Unico. Sarà riscattata la sposa dalla prigione del verme. Del Santo nel santuario saranno i viventi. Fuori li condurrà dalla maledizione il Signore.
Levitico 27,29 - Della rettitudine il vigore nel corpo dei viventi l'Unigenito con la risurrezione dei corpi sarà racchiuso. Nel corpo della vita l'energia rientrerà in Adamo. Dal serpente l'Unigenito sarà a liberarlo. Dalla morte sarà riportato in vita alla fine.