GIOSUÈ E LA CONGIURA DEI RE
di Alessandro Conti Puorger
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L'INGANNO DI GABAON
Il capitolo 9 del libro di Giosuè racconta che dopo l'entrata degli Israeliti in Canaan e la conquista di Gerico e di Ai "...tutti i re della parte occidentale del Giordano, della zona montuosa, della Sefela e di tutto il litorale del Mare Grande verso il Libano - gli Ittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei - si allearono per far guerra contro Giosuè e Israele sotto un unico comando". (Giosuè 9,1s)
Si era formata una potente coalizione dei re Amorrei dei territori a sud della terra promessa per contrapporsi al pericolo che venivano a costituire i nuovi numerosi e bellicosi sopraggiunti nel delicato panorama di quel settore fortemente conteso.
Erano 5 i re che si coalizzarono come risulta da: "Allora Adonì-Sedek, re di Gerusalemme, mandò questo messaggio a Oam, re di Ebron, a Piram, re di Iarmut, a Iafìa, re di Lachis e a Debir, re di Eglon...". (Giosuè 10,3)
Gli Israeliti nel frattempo erano accampati a Galgala, ad un paio di chilometri ad oriente di Gerico.
In questa situazione si verificò però un fatto inatteso: "Gli abitanti di Gabaon, invece, quando ebbero sentito ciò che Giosuè aveva fatto a Gerico e ad Ai, ricorsero da parte loro a un'astuzia...". (Giosuè 9,3s)
Gabaon o "Gibe'on" detta anche semplicemente Gaba, odierna El-Gib, fu una città importante, del popolo Eveo, situata a circa 10 chilometri a nord-est di Gerusalemme e a 22 km ad ovest di Gerico quindi, in ambito centrale rispetto ai territori della coalizione nemica.
Città vicine a lei dipendenti erano Chefira, Beerot e Chiriat-Iearim.
Evidentemente Gabaon era una città sita su una collina che in ebraico appunto si dice "gibe'ah" e si scrive
e "Gibe'on" si può considerare forse un diminutivo come "piccolo colle".
"Gibe'on"
si può anche considerare parola composta da:
- la prima parte
è "alto, altura";
- la seconda
potrebbe essere "abitazione" come in 1Samuele 18,9 da un radicale che significa anche abitare usato in Isaia 13,9 e i gabaoniti "abitano in alto" rispetto alla zona depressa di Gerico.
Forse vi era una sorgente
alla base dei monti ed allora il nome potrebbe allora essere una trasformazione di
"sorgente in alto".
I Gabaoniti come riferisce il racconto della Bibbia, con l'inganno, riuscirono ad ottenere da Giosuè un patto d'alleanza.
Ciò, in effetti, era una grave trasgressione del comando del Signore se si da fede al fatto che secondo la tradizione la Torah era stata gia promulgata.
La Torah, infatti, al riguardo dispone:
- Esodo 34,12 - "Guardati bene dal far alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per entrare, perché ciò non diventi una trappola in mezzo a te."
- Deuteronomio 7,2 - "Quando il Signore tuo Dio ti avrà introdotto nel paese che vai a prendere in possesso e ne avrà scacciate davanti a te molte nazioni: gli Hittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te,quando il Signore tuo Dio le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio; non farai con esse alleanza né farai loro grazia."
In tempi brevi ciò però risultò una buona occasione che il Signore nel caso specifico non rinfacciò subito agli Israeliti.
Canaan al tempo dell'Antico Testamento
I Gabaoniti sarebbero stati difesi dagli Israeliti e gli Israeliti avrebbero avuto una base non ostile nel cuore del territorio da occupare.
Alla lunga però tale alleanza risulterà anch'essa contestata dal Signore: "Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e disse: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel paese, che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la mia alleanza con voi; voi non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia voce. Perché avete fatto questo? Perciò anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i loro dèi saranno per voi un inciampo". (Giudici 2,1-3)
L'inganno fu il seguente, una delegazione di Gabaoniti si presentò dichiarandosi come proveniente da terre lontane, forse desertiche, presentandosi con provviste di cibi vecchi, otri sdruciti e sandali consunti.
Solo dopo una promessa di alleanza sancita con giuramento gli Israeliti vennero scoprirono la loro effettiva provenienza.
Non poterono però che far buon viso a cattivo gioco, perché ormai vincolati da quella promessa di alleanza.
Giosuè li maledì e li destinò a lavori umili, ma ebbero salva la vita.
Il racconto che fa il libro di Giosuè incentrandolo sull'astuzia e quindi "sull'alta
(
)
iniquità
dei Gabaoniti
"
pare voler cercare di giustificare l'alleanza che secondo la Torah non doveva essere conclusa.
Le stesse lettere ebraiche di Gabaon, peraltro, scritte tre volte di seguito col metodo di lettura che consente la decriptazione delle lettere ebraiche usate come icone secondo il metodo di "
Parlano le lettere", suggeriscono lo spunto per un racconto.
"Dalle colline
(
)
portatisi
dal Negheb
si vedono
condursi
degli inviati
in cammino
con preghiere
energiche
."