IL VESTITO DI DIO
di Alessandro Conti Puorger
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IL MANTO DELLA GIUSTIZIA E LE VESTI Dl SALVEZZA
Nell'ebraismo il rotolo della Torah è trattato come una persona vivente in quanto in quelle scritture circola l'esperienza dello spirito rivelato del Creatore ad un popolo che s'è affidato a Lui che si sentì accompagnato nella propria storia tra mille traversie tra popoli nemici molto più potenti.
Sono quelle Sacre Scritture la massima espressione di spiritualità prodotta da persone ispirate che hanno avuto la vita profondamente modificata da un incontro.
La Torah è perciò trattata con ogni onore perché rappresenta il Re dei cieli.
Il rotolo per la liturgia in Sinagoga viene, infatti, rivestito da un tessuto decorato che forma per lei un mantello, chiamato "ma'il"
,
ed al disopra dei suoi puntali è imposta una corona.
Torah in processione
Così vestita, è portata in processione nella festa di
"Simchat Torah" o giorno della "Gioia della Torah" che è celebrato al termine della festa di Sukkot, cioè delle Capanne, quando termina il ciclo annuale di lettura della Torah stessa.
Quel mantello
in quella occasione è come se dicesse: "Vivo
Vedo
Essere
il Potente
"
o nel mio "seno
(
)
c'è
il Potente
".
In quel giorno di festa, è uso che i presenti in Sinagoga, a turno, siano chiamati sulla "Tevah", il luogo in cui l'ufficiante recita le preghiere, per leggere personalmente un brano dal rotolo, se sono in grado.
Ciò fa venire in mente quando Gesù nella Sinagoga di Nazaret (Luca 4,16-20) lesse il capitolo 61 Isaia, brano di una profezia messianica che era in atto, vera festa lì della Torah, in quanto questa era vivente nella persona di Cristo Gesù: "Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione..." (Isaia 61,1)
(Tra l'altro gioia
e Messia
hanno le stesse lettere ebraiche, ma permutate.)
In quel brano, alcuni versetti dopo è scritto:
"Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle
vesti di salvezza,
mi ha avvolto con il
manto della giustizia,
come uno sposo che si cinge il diadema
e come una sposa che si adorna di gioielli." (Isaia 61,10)
Il manto in questo brano è proprio "ma'il"
.
Qui chiaramente rappresenta il potere che in terra hanno i re ed i potenti, visto che si parla di manto della giustizia, il "ma'il
sedaqah"
,
manto che giustamente l'ebraismo annette alla Torah di Mosè.
Quel manto sulla Torah fa presente, quindi, anche il giudizio finale, quando la giustizia divina in trono giudicherà tutte le genti, perché: BR>
"Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra; darà forza al suo re ed eleverà la potenza del suo Messia." (1Samuele 2,10)
Quelle lettere di "ma'il"
,
lette singolarmente, propongono il pensiero: "vivo
si vede
Essere
il Potente
che scende
per aiutare
,
si riversa
nel mondo
".
In quello stesso versetto Isaia 61,10 c'è però un altro termine ebraico che si può tradurre oltre che con veste anche con mantello ed è
"boegoed", parola con cui vengono citate le "vesti
di salvezza
".
Poiché in ebraico "salvezza" ed il nome di "Gesù" hanno le stesse lettere
,
quelle vesti si possono definire "il mantello
che è
di Gesù
".
Questo penso sia il mantello che proprio avevano in mente gli Evangelisti nel descrivere quel l'atto deferente in occasione dell'entrata di Gesù a Gerusalemme.
Questa parola viene dal radicale
,
che è un verbo negativo, perché indica "far male, portarsi slealmente, rompere fede, prevaricare" ed il suo participio passato da luogo ad "empio, sleale e traditore".
Il sostantivo
"boegoed" è "perfidia, violenza", ma anche "veste, abito, coperta, drappo", insomma ricopre le magagne di sotto.
Lo direi un mantello da viaggio in quanto dalle lettere si ricava: "dentro
chi cammina
Protegge
".
Di fatto poi molti di quelli che osannarono Gesù e che avevano disteso i mantelli, pochi giorni dopo, ebbero paura e fuggirono in occasione della sua pubblica passione.
C'è così anche una sottile profezia di tradimento col sottolineare la stesa di quei mantelli se appunto si pensa a quel radicale
.
Il Messia dei Cristiani, vero uomo e vero Dio, è giustizia infinita, ma anche misericordia infinita e questa si manifesta con la salvezza che toglie e perdona i peccati e le trasgressioni degli uomini.
Dice il profeta Isaia in un passo precedente a quello prima proposto:
"Egli si è rivestito di
giustizia come di una
corazza,
e sul suo capo ha posto l'
elmo della
salvezza.
Ha indossato le vesti
della vendetta,
si è avvolto di zelo come di un manto
."
(Isaia 59,17)
Anche qui si trovano quei due termini per mantello
e
ed anche qui si trovano giustizia e salvezza.
Si parla evidentemente del Messia nella sua lotta finale contro il male.
La giustizia è un mantello
che diviene corazza, perché il Re è in combattimemto.
La salvezza è un elmo, vestito
per la vendetta contro, sottinteso, i tradimenti e la perfidia
dell'angelo ribelle che ha inquinato l'umanità, salvando coloro che ha fatto schiavi, mentre chi la porta è pronto a perdonare coloro che sono stati appunto schiavizzati, vinti dalla paura della morte.
Questo versetto è usato da San Paolo nella lettera agli Efesini:
"
Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità,
rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche
l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio." (Efesini 6,11-17)
Il testo in ebraico del versetto Isaia 59,17 è il seguente:
La decriptazione di tale versetto fornisce il seguente pensiero.
"Portata
è stata
dal cuore
del risorto
la giustizia
.
La rettitudine
ha risorto
il corpo
.
E stata
l'energia
Portata
della rettitudine
;
l'ha recata
Dentro
in azione
da Gesù
,
il Figlio
dell'Unico
che la risurrezione
ha recato
.
Ed
è stata
del serpente
Dentro
Bruciata
la perfidia
.
È stata
l'energia
Versata
con la Madre
dal colle
.
Da dentro
alla luce
il Crocifisso
l'ha portata
.
Si è
Vista
dal cuore
del retto
con l'acqua
per l'azione
che ci fu
del serpente
con una canna
(
)
.
Dall'Unigenito
uscì
."
"Portata è stata dal cuore del risorto la giustizia. La rettitudine ha risorto il corpo. E stata l'energia portata della rettitudine; l'ha recata dentro in azione da Gesù, il Figlio dell'Unico che la risurrezione ha recato. Ed è stata del serpente dentro bruciata la perfidia. È stata l'energia versata con la Madre dal colle. Da dentro alla luce il Crocifisso l'ha portata. Si è vista dal cuore del retto con l'acqua, per l'azione che ci fu del serpente con una canna. Dall'Unigenito uscì."
Riporterò poi in apposito paragrafo la decriptazione dell'intero capitolo 59 di Isaia.
I due termini
e
si trovano insieme anche nella descrizione che fa il libro dell'Esodo per gli abiti del sommo sacerdote:
"Ed ecco gli abiti
che faranno: il pettorale e l'efod, il manto
,
la tunica damascata, il turbante e la cintura. Faranno vesti sacre per Aronne tuo fratello e per i suoi figli, perché esercitino il sacerdozio in mio onore...
Farai il manto
dell'efod, tutto di porpora viola...
un sonaglio d'oro e una melagrana, un sonaglio d'oro e una melagrana intorno all'orlo del manto
." (Esodo 28,4-34)
Viene confermato la presenza di questo manto
tra gli abiti di Aronne il sommo sacerdote in Esodo 29,5; Esodo 39,22-26 e in Levitico 8,7.
Questi abiti, come tutto il resto, Tenda dell'Alleanza, arca, altare dei profumi, candelabro, sono ripetizione approssimate in terra di ciò che vide Mosè nei cieli e che gli fu ordinato di replicare.
Essendo il Cristo, il sacerdote eterno, quegli abiti sono immagine del suo vestire in cielo.
Nel racconto della storia di Samuele sacerdote e profeta, la madre, che lo aveva votato al servizio del Signore presso Eli, in modo profetico, evidentemente come augurio a Samuele dell'esercizio pieno sacerdotale, "gli faceva un piccolo manto
e glielo portava ogni anno quando saliva con suo marito ad offrire il sacrificio annuale." (1Samuele 2,19)
Quando Saul per le sue colpe fu respinto dal Signore, andò a chiedere perdono a Samuele, dopo una discussione "Samuele si voltò per andarsene ma Saul gli afferrò un lembo
del mantello
,
che si strappò. Samuele gli disse: Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te." (1Samuele 15,27-28)
E questo "altro migliore di te" era David.
Da quel racconto è evidente che il manto "ma'il" assume il simbolo di regalità ed in tal senso è spesso usato come stato simbolo di persone ragguardevoli.
Accadrà che di fatto David taglierà un lembo del mantello di Saul a riprova della profezia di Samuele.
Il racconto è in 1Samuele 24 che poi presenterò interamente decriptato in apposito paragrafo.
Grande era l'amicizia tra Davide e Gionata, figlio di Saul ed erede al trono e per tale amicizia Gionata gli fece questo dono: "Giònata si tolse il mantello
che indossava e lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura." (1Samuele 18,4)
Di fatto era una profezia che si sarebbe conclusa col "dono" a Davide del trono.
Quando Saul andò a consultare la negromante e gli apparve il fantasma di Samuele morto nel frattempo, il re riconobbe Samuele dalla descrizione delle strega di Endor quando gli disse che era avvolto in un mantello.
"Le domandò: Che aspetto ha? Rispose: È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello
.
Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò." (1Samuele 28,14)
Finalmente anche David si poté mettere un manto, quando trasportò in festa l'Arca dell'Alleanza a Gerusalemme: "Davide indossava un manto
di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod di lino." (1Cronache15,27)