IL VESTITO DI DIO
di Alessandro Conti Puorger
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IL TALLET
L'ebreo osservante usa il "mantello della preghiera", che copre le spalle, chiamato il "tallet"
(tallit in inglese).
Il termine non è mai usato nella Bibbia.
Forse deriva dal radicale
"coprire".
Viene usato nella preghiera mattutina ed in particolari occasioni solenni.
Un quarto di Talled con ricamo
Alcuni lo indossano anche quando studiano la Torah.
È questo un rettangolo di tessuto in cotone, seta o lana ai cui quattro angoli sono attaccati dei fiocchi.
Questo mantello fa memoria di come si è evoluto nel tempo il seguente comando del Signore:
"Il Signore parlò a Mosè e disse: Parla agli Israeliti dicendo loro che si facciano, di generazione in generazione,
una frangia ai lembi delle loro vesti e che mettano sulla frangia del lembo
un cordone di porpora viola. Avrete tali frange e, quando le guarderete,
vi ricorderete di tutti i comandi del Signore e li eseguirete; non andrete vagando dietro il vostro cuore e i vostri occhi, seguendo i quali vi prostituireste. Così vi ricorderete di tutti i miei comandi, li metterete in pratica e sarete santi per il vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio, che vi ho fatto uscire dalla terra d'Egitto per essere il vostro Dio. Io sono il Signore, vostro Dio." (Numeri 15,37-41 vedi Deuteronomio 22,11)
Il mantello era normalmente indossato come abito, ma gradualmente il suo uso si limitò alle pratiche religiose.
Ai tempi di Gesù, quindi il Tallit, a cui erano attaccate le frange con i fiocchi, era un indumento vero e proprio ed era l'usuale mantello.
Al proposito è da ricordare che Gesù: "...dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno
la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano." (Marco 6,56)
S'attuava la profezia di Zaccaria 8,23: "Dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo
per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi".
Guardiamo alle lettere di:
- una frangia ai lembi delle loro vesti "tzitzit a'l kanepei bigedeihoem"
ove "tzitzit"
è "nappa o fiocco", onde questo comando è detto anche "regola dei 'tzitzit'".
Quando lo indossano, infatti, recitano la benedizione: "Benedetto sii Tu o Signore Nostro Dio re del mondo che ci ha santificato con i tuoi precetti e che ci ha comandato l'obbligo degli tzitzit."
- un cordone di porpora viola "petil tekeloet"
ove "petil"
è "filo o cordone" e "tekeloet"
"colore porpora azzurro, color violetto", ma è inevitabile che ad un ebreo ricordi anche
"tikelah" e
"tikelit" che riguardano i concetti di compiutezza e perfezione, cioè il compiere perfettamente i comandi del Signore.
"Si dovrebbe sempre essere attenti al comandamento d'indossare le tzitzot, poiché la Torah ha collegato tutte le altre mitzvot con essa, come sta scritto: E quando la guarderai, vi ricorderete di tutti i comandamenti dell'Eterno per metterli in pratica." (Rambam, Hil. Tsitsit, 3:13)
Il "tekeloet" è il colore del cielo e del Trono di Dio: così l'ebreo osservante ha sempre su di se un ricordo della Presenza di Dio.
"Rabbi Meir disse: Chi osserva la mitzvah della tzitzit, è considerato come se avesse accolto la Presenza Divina, poiché il 'tekeloet' assomiglia al mare, e il mare assomiglia al cielo, e il cielo assomiglia al trono santo."
- vi ricorderete di tutti i comandi "zekarettoem oet kal mitzvot"
ove "mitzvot"
è il nome con cui gli ebrei appunto chiamano tutti i comandi del Signore da compiere prescritti nella Torah (ne sono stati individuati 613, di cui 248 detti positivi e 365 detti negativi).
In effetti il comando riguarda le vesti dell'ebreo e non solo un indumento da porsi addosso in occasioni liturgiche.
Ecco che i più osservanti appunto portano addosso, sotto la giacca, un piccolo mantello da cui spuntano i fiocchi, il "talled qaten" e chiamano quello da preghiera il "tallet gadol", cioè grande.
Il Tallit, che è bianco, è di solito decorato con delle righe blu o nere, in analogia al colore d'origine dei "tzitzit".
In definitiva con le lettere il termine
mi sta a dire "dell'amore
del o per il Potente
è
Segno
".