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VISIONE DI EZECHIELE DEL III TEMPIO - CHIESA DEL MESSIA
di Alessandro Conti Puorger

IL TEMPIO DI GERUSALEMME
L'ultimo libro profetico dell'Antico Testamento, quello di Malachia, proclama: "Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti." (Malachia 3,1); così, per l'ebraismo, prima della fine del mondo, dovrà essere ricostruito il Tempio.

Con l'articolo "Il Tempio del Messia e la Città di Dio" m'interessai del tema, ma una recente scrutatio - decriptazione di alcuni capitoli di Ezechiele m'hanno portato a tornarci sopra.
Nei libri della Bibbia canonica della religione cristiana, nella versione in italiano, "Tempio" e "Gerusalemme" sono parole ripetute rispettivamente più di 750 e 950 volte, ma mai nei primi 5 libri, detti "Torah" o Pentateuco.
Solo in Genesi 14, quando Abram incontra il re e sacerdote Melkisedeq, indirettamente è ricordata "Gerusalemme", ma come "Salem".

Quando Giacobbe poi, ricevuta la primogenitura dal padre Isacco, fugge da Esaù, il fratello maggiore infuriato, al capitolo 28 del libro della Genesi, invero, c'è un brano profetico ove s'intravede l'idea del Tempio, ma questo è camuffato dalla parola "casa".
È lì narrato che Giacobbe si fermò a dormire in un posto, vi sognò una scala che arrivava al cielo su cui salivano e scendevano gli angeli.

"Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo. Ebbe timore e disse: Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo. La mattina Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz." (Genesi 28,16-19)

Ora, in ebraico casa è "Bet" o "beit" e "casa di Dio" là è definita beit "'Elohim", , cioè il Tempio ove Lui dimora, da cui appunto , cioè "Bet - El", quindi, Betel.
Secondo Giacobbe che era profeta, quello è il luogo che in assoluto consente, secondo la verità della Torah, il passaggio dalle realtà terrene a quelle celesti, ossia è la porta invero, in terra del Tempio celeste, inteso come casa di Dio.
Là dove Giacobbe sognò la scala, secondo la tradizione ebraica, era il luogo in cui in futuro sarebbe sorto il Tempio detto "Beit Ha-Mikdash", vale a dire Casa della Santificazione o "Beit 'Adonai", ossia Casa del Signore.
Il Tempio in Isaia 56,7 è, infatti, definito da Dio semplicemente come la "Mia casa", "Beiti" , infatti: "Così dice il Signore... il mio Tempio () si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli." (Isaia 56,1-7)
È poi da porre in particolare evidenza anche l'altra definizione di Giacobbe, "porta del cielo" "shea'r hasshamaim", che riprenderò più avanti.


Targa alla porta della Celeste Basilica di Monte S.Michele


(In "Il fine settimana, dono d'anticipo d'eternità" ho tra l'altro presentato decriptato secondo i criteri del mio metodo "Parlano le lettere" anche l'intero capitolo 28 del libro della Genesi)

Di fatto, un paese a 19 Km a nord di Gerusalemme dai Cananei era detto Luz e poi El-Betel; Abram vi costruì un altare e tornò in quel luogo (Genesi 12,8; 13,3).
Là Dio si rivelò a Giacobbe in sogno e dopo il suo ritorno in Canaan vi abitò e vi costruì un altare (Genesi 35,1-8).
Betel ai tempi di Giosuè era alleata con Ai, conquistata (Giosuè 7,2; 8,9-17; 12,9-16), fece parte del territorio della tribù di Efraim al confine con Beniamino (Giosuè 16,1s; 18,13-22; Giudici 1,22-27; 1Cronache 7,28).
Nel periodo dei giudici a Betel stava l'arca della testimonianza e gli Israeliti vi andavano per consultare il Signore (Giudici 20,18-28; 21,1-4; 1Samuele 7,16; 10,3).

Per custodire l'arca santa solo nel X secolo a.C. Re Salomone, figlio di Davide, a Gerusalemme costruì quello che è definito Primo Tempio, distrutto quattro secoli dopo, nel 586 a.C., (410 anni secondo il Talmud) da Nabucodonosor II.
Dal ritorno dall'esilio babilonese a partire dal 536 a.C. fu iniziata la ricostruzione di quello che fu detto il Secondo Tempio, ultimato nel marzo del 515 a.C., poi restaurato da Giuda Maccabeo nel 164 a.C., quindi ampliato con una nuova sistemazione del Monte del Tempio da parte di Erode il Grande (iniziata nel 19 a.C. e terminata nel 64 d.C.).
Questo II Tempio fu distrutto dall'imperatore Tito nel 70 d.C. ed oggi resta solo un quarto dell'estensione dell'originario muro occidentale di contenimento, il famoso Muro del Pianto.
Gesù insegnava nel Tempio e gli apostoli poi lo frequentarono.
Gli arabi sulla spianata dove sorgeva hanno costruito la Cupola della Roccia e la Moschea al-Aqsa, ma forse ricadono nell'ex piazzale dei gentili del II Tempio.
In tale area, in un punto non ancora individuato, ci sarebbe però la pietra di fondazione del mondo secondo la tradizione ebraica, roccia del sacrificio d'Isacco e guanciale di Giacobbe l'ebraismo anela alla costruzione del Terzo Tempio di Gerusalemme col quale inizierebbe un'era di pace per tutta l'umanità, segno per loro d'inizio dell'era messianica.

C'è al riguardo la profezia di Ezechiele che così riporta il pensiero del Signore:
"...Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né più saranno divisi in due regni. Non si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio. Il mio servo Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo sarà loro re per sempre. Farò con loro un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre." (Ezechiele 37,21-28)

In conclusione, secondo tale profezia, il Messia, figlio di Davide, l'unico pastore, ancora atteso dall'ebraismo, ricostruirà il Bet Hamiqdàsh.
Costruzione spirituale o fisica?
L'ebraismo interpreta il III Tempio quale costruzione fisica a Gerusalemme, ma immagine del Tempio celeste, ove le due opere si congiungeranno.
Dopo il combattimento vittorioso finale, l'"Armageddon", contro il male - incarnato dalle nazioni "Gog e Magog" - sussisterà un mondo perfetto, senza malvagità alcuna nell'esistenza umana.
Alla fine del VI millennio (nel calendario ebraico il 2000 d.C. corrisponde a 5760 anni dalla creazione di Adamo), il VII millennio sarà un'era di santità, tranquillità, di vita spirituale e pace universale, l'"Olam Haba" - Mondo Futuro, dove tutte le persone risorte avranno una conoscenza diretta di Dio.

GESÙ E IL TEMPIO
Da quanto sappiamo dai Vangeli il legame tra Gesù ed il Tempio di Gerusalemme fu assai stretto, infatti, vi è presentato 8 giorni dopo la nascita, a 12 anni vi discute con i dottori, poi da adulto, durante la sua missione terrena, vi si reca e vi predica, compie gesti importanti, ma è rifiutato ed proprio in quel luogo sono pronti a lapidarlo.
Presento di seguito, senza commenti gli episodi che si verificano nel Tempio secondo i 4 Vangeli.

Nel Vangelo di Matteo:
  • Matteo 4,5 - in occasione della seconda tentazione di Gesù: "Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio".
  • Matteo 12,5-8 - Gesù dichiara che è più del Tempio, anzi che il suo corpo è il Tempio: "O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato."
  • Matteo 17,24-27 - Gesù paga le tasse per il Tempio: "Venuti a Cafàrnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio? Rispose: Sì. Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri? Rispose: Dagli estranei. E Gesù: Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si scandalizzino, va al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te."
  • Matteo 21,12s - scaccia i mercanti, e cita il profeta Isaia: "Gesù entrò poi nel tempio e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: La Scrittura dice: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera ma voi ne fate una spelonca di ladri."
  • Matteo 12,14s - vi guarisce gli infermi: "Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: Osanna al figlio di Davide, si sdegnarono",
  • Matteo 21,23 - vi insegna: "Entrato nel tempio, mentre insegnava gli si avvicinarono i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo..."
  • Matteo 24,1s - Gesù prevede la distruzione del Tempio: "Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata."
  • Matteo 26,55s - proclama l'adempimento delle Scritture: "In quello stesso momento Gesù disse alla folla: Siete usciti come contro un brigante, con spade e bastoni, per catturarmi. Ogni giorno stavo seduto nel tempio ad insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si adempissero le Scritture dei profeti..."
  • Matteo 26,59-61 - "I sommi sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù, per condannarlo a morte; ma non riuscirono a trovarne alcuna, pur essendosi fatti avanti molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: Costui ha dichiarato: Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni".
  • Matteo 7,39s - "E quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!"
  • Matteo 27, 51s - "Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono."
Del Vangelo di Marco segnalo solo quanto segue relativo all'obolo della vedova, perché altri episodi ivi raccontati sono paralleli in Matteo o in Luca:
"Gesù continuava a parlare, insegnando nel tempio: Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide? Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito Santo: Disse il Signore al mio Signore: finché io ponga i tuoi nemici come sgabello ai tuoi piedi. Davide stesso lo chiama Signore: come dunque può essere suo figlio? E la numerosa folla lo ascoltava volentieri... E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come la folla gettava monete nel tesoro. E tanti ricchi ne gettavano molte. Ma venuta una povera vedova vi gettò due spiccioli, cioè un quattrino. Allora, chiamati a sé i discepoli, disse loro: In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere." (Marco 12,35-44)

Del Vangelo di Luca segnalo solo ciò che non ha paralleli in Matteo:
  • Luca 2,25-27 - Gesù nell'ottavo giorno dalla sua nascita è portato al Tempio: "Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge..."
  • Luca 2,46s, - a 12 anni Gesù già discute nel Tempio con i Dottori della Legge: "Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte."
  • Luca 21,37s - "Durante il giorno insegnava nel tempio, la notte usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo veniva a lui di buon mattino nel tempio per ascoltarlo."
Infine, il Vangelo di Giovanni:
  • Giovanni 2,13-22 - Nello scacciare i venditori dal Tempio asserisce una profezia estremamente importante, "Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato. I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: Quale segno ci mostri per fare queste cose? Rispose loro Gesù: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Gli dissero allora i Giudei: Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù."
  • Giovanni 5,1.9-47 dopo la guarigione del paralitico alla piscina presso la porta delle pecore: "Vi fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme... Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: È sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio. Ma egli rispose loro: Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina. Gli chiesero allora: Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina? Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio... Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza... Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?"
  • Giovanni 7,14-29 - "Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. I Giudei ne erano stupiti e dicevano: Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato... Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato."
  • Giovanni 8,1-3 - "Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio..."
  • Giovanni 8,19s - "Gli dissero allora: Dov'è tuo padre? Rispose Gesù: Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio. Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora."
  • Giovanni 8,59 - Addirittura l'avrebbero voluto lapidare nel Tempio: "Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio."
  • Giovanni 10,22-31 - Ma ci riprovarono: "Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente. Gesù rispose loro: Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola. I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo."
  • Giovanni 11,54-57 - "Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa? Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo."
  • Giovanni 18,19s - "Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. Gesù gli rispose: Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto."
Particolare importanza annetto ai richiami nei Vangeli sulla conoscenza delle Scritture da parte di Gesù è sul fatto che ciò è detto proprio nei riguardi dei suoi insegnamenti nel Tempio.
Ciò mi riporta a quanto asserisce Gesù nel discorso della montagna sulle Scritture: "Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto." (Matteo 5,17s) e, di conseguenza al tema della decriptazione di quegli scritti in ebraico che nascondono una seconda faccia che risulta basata proprio sulle singole lettere.

S'ottengono, infatti, dalle Sacre Scritture ebraiche inserite nella Tenak o Bibbia ebraica pagine di secondo livello secondo i criteri della mia ricerca di cui segnalo alcuni passi importanti sulle proprietà delle lettere ebraiche e del perché e del per come ci si possano attendere testi nascosti:
IL PROFETA EZECHIELE E LA VISIONE DEL TEMPIO
In passato mi sono già interessato del profeta Ezechiele ed ho decriptato alcuni scritti attribuiti a lui dell'omonimo libro della Bibbia.
Riporto l'indicazione del titolo degli articoli e dei capitoli che ho decriptato:
Quando andai a scrutare nel testo di Ezechiele mi colpì che nell'ambito del capitolo 21 si trova, pressoché agli inizi dei 37 versetti che lo compongono, il versetto 5 che recita:
"Io dissi: Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è forse costui uno che parla per enigmi?"

Con l'dea nella mente di quanto esposto in "Scrutatio cristiana del Testo Masoretico della Bibbia" m'è nato il desiderio di approfondire, visto che quel versetto parla di enigmi e si poteva considerare l'avviso di un testo di 2° livello particolarmente importante da estrarre.
Quella pagina di Ezechiele, stante quel esplicito avviso, poteva perciò presentare anche un secondo volto che la scuola di quel profeta, piena di immaginazione, come dimostrano le descrizioni delle visioni del testo, ha inserito con le lettere ebraiche usate come icone.
Parlare per enigmi nel caso specifico è "memasshel meshalim" dal radicale MSHL che indica sia essere simile o il proporre un proverbio o una parabola da cui "mashal" per detto arguto, parabola, proverbio, ma anche per signoreggiare.
Gesù Cristo nei Vangeli è sicuramente un "memasshel meshalim" che appunto parla con parabole, ma anche con autorità, cioè signoreggia.
Ce n'era abbastanza per destare la mia curiosità di investigare.
C'era in quelle pagine un testo nascosto come ho provato con gli articoli citati.

Poco si sa sulla figura storica di Ezechiele ricavabile dal suo stesso libro che così ha inizio: "Il cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebar, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. Il cinque del mese - era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachin - la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzi, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebar. Qui fu sopra di lui la mano del Signore." (Ezechiele1,1-3)
Nacque verso la fine del regno di Giuda intorno al 620 a.C., era di famiglia sacerdotale e fu deportato in Babilonia nel 597 a.C. ove cinque anni più tardi verso il 593 a.C., ebbe la chiamata alla missione di profeta.
Lo Spirito di Dio lo sollevava e lo trasportava, come faceva con Elia e poteva vedere fatti che si verificavano a Gerusalemme, distante più di 2000 km.
Accusava gli Israeliti per i loro peccati e li invitava alla conversione, si considerava pastore che doveva vegliare sul popolo, insomma un precursore del Messia.
Il termine "Figlio dell'uomo" o "Figlio d'uomo", infatti, in Ezechiele è usato 93 volte contro le 81 dei Vangeli, 4 nel Nuovo Testamento, 2 in Isaia, 2 in Geremia e 1 in Daniele, oltre che nei Salmi 3 volte e nel libro dei Numeri 1 volta.
Nei Vangeli poi quel termine "Figlio dell'uomo" è usato per citare se stesso solo da Gesù, quindi è evidente che Gesù si riferiva alle profezie di Ezechiele tra cui particolarmente importante è quella del Tempio futuro.
Nabucodonosor, dopo la conquista di Gerusalemme del 597 a.C., deportò a Babilonia molti ebrei con il nostro Ezechiele.
Erano tutti uomini di qualità che quel monarca riteneva utili per la loro sapienza e furono fatti insediare a Tel Aviv (colle della primavera, in accadico colle del diluvio) sulle rive del canale Chebar, affluente dell'Eufrate presso l'antica città di Nippur.
Ezechiele nacque verso la fine del regno di Giuda, intorno al 620 a.C., deportato in Babilonia nel 597 a.C., cinque anni dopo ebbe la chiamata alla missione di profeta e 22 anni dopo la chiamata era ancora vivo, ma non si sa quando morì.
Secondo la tradizione sarebbe sepolto nell'Iraq centrale a Kiffle presso Najaf e vi è una sinagoga sulla tomba (sembra che il Corano gli attribuisca il nome di Dhou-i-Kiffle).


Tomba di Dhou-i-Kiffle (Ezechiele?)


Ezechiele in ebraico è Jechoezeq'el , ove è il radicale del verbo che ha più significati "star fermo, aderire, essere o diventare forte, vincere, superare, fortificare, aiutare, restaurare", verbo che è unito con il biletterale "Dio" "'El" , quindi, si deduce che il nome significa "Dio è la mia forza", "sarà forte con Dio", "starà fermo in Dio", "Dio conforta", ma anche "sarà a restaurare per Dio".


Ezechiele peraltro così ha anche un nome programmatico, nel senso di "nomen omen", atto a delineare il messaggio teologico fondamentale del libro.
Nella Bibbia è citato solo un altro Ezechiele in 1Cronache 24,16, un sacerdote dei turni che Davide stabilì per il culto nella Tenda dove stava l'Arca.
La sua chiamata ha inizio con la visione della "gloria di Dio" che gli appare sul "carro di fuoco", la cui descrizione impegna tutto il Capitolo I° del suddetto libro del profeta Ezechiele.
Il senso immediato è che il Signore non s'è dimenticato del suo popolo e viene a riprendere i deportati, dovunque questi si trovino e, di fatto, suscita il profeta Ezechiele che così l'annuncia e ne rende concreta la speranza del ritorno a Gerusalemme, che storicamente si concretizzò con l'editto di Ciro nel 538 a.C..
Importante è poi la profezia del risveglio delle ossa inaridite al Capitolo 37.

Altro elemento che si sa su Ezechiele e che gli morì la moglie, fatto che Ezechiele annette a segno divino: "Mi fu rivolta questa parola del Signore: Figlio dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non piangere, non versare una lacrima... La mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La mattina dopo feci come mi era stato comandato e la gente mi domandava: Non vuoi spiegarci che cosa significa quello che tu fai? Io risposi: Il Signore mi ha parlato: Annunzia agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario, orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato cadranno di spada... Ezechiele sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore." (Ezechiele 24,15-24)

Ciò che è strano è che non v'è nessuna altra volta che il nome di Ezechiele è richiamato nella Bibbia, ma delle sue visione si trova eco nel libro dell'Apocalisse ed i simboli associati ai Vangeli ed agli evangelisti, peraltro, provengono da un passo del profeta Ezechiele accolto dall'Apocalisse sulla visione della Merkabah:
  • "Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d'aquila." (Ezechiele 1,10);
  • "In mezzo al trono e intorno al trono quattro animali pieni d'occhi davanti e di dietro. Il primo animale simile a un leone, il secondo animale simile a un vitello, il terzo animale con la faccia come d'uomo, il quarto animale simile a un'aquila che vola." (Apocalisse 4,6-7)
San Girolamo nel IV secolo, fu primo ad associare i quattro evangelisti ai quattro simboli:
  • Matteo con l'uomo alato, perché all'inizio del Vangelo propone la genealogia umana di Cristo.
  • Marco con il leone alato, perché all'inizio parla di Gesù che "stava con le fiere e gli angeli lo servivano". (Marco 1,13)
  • Luca con il toro alato, perché comincia con Zaccaria, che offrire anche vitelli al Signore, nel Tempio, secondo il turno della sua classe.
  • Giovanni, con l'aquila, perché si eleva nelle regioni più alte della conoscenza, come l'aquila s'innalza a volo verso il sole.
Si deve concludere che Ezechiele, vissuto nell'esilio babilonese, dove ha svolto il suo ministero con l'annuncio e la parola scritta, avrà pur avuto dei discepoli, la "scuola di Ezechiele", discepoli e successori che possono essere diventati anche redattori postumi che ne riordinarono e integrarono l'opera.
Il Talmud babilonese, Baba bathra, dice che il libro di Ezechiele è da attribuire agli "uomini del Grande Sinodo", cioè al collegio riunito attorno a Esdra e Zorobabele dopo l'esilio.
In definitiva questo libro, scritto in ebraico, avrebbe avuto la redazione finale in Giudea nel V a.C., forse dopo la ricostruzione del II Tempio, su oracoli proferiti nel Regno di Giuda e nell'Esilio di Babilonia attribuiti al profeta Ezechiele nel periodo tra il 592-571 a.C. circa.
Il libro di Ezechiele si può dividere in tre grandi parti:
  • capitoli 1-24 - Riguarda la denuncia dei peccati del popolo e il castigo di Dio, con la caduta di Gerusalemme;
  • capitoli 25-32 - È relativa all'annuncio della rovina dei popoli idolatri;
  • capitoli 33-48 - In cui da Dio è affidato ad Ezechiele il richiamare il popolo alla conversione e l'annunciare il futuro con la visione di una nuova Gerusalemme, sotto la guida di un nuovo pastore, un nuovo Davide, vale a dire il Messia.
In questa terza parte è importante ai fini escatologici ed apocalittici la visione dei capitoli 40-48 detta "La Torah di Ezechiele", in cui:
  • capitoli 40-42 - È descritto il Tempio futuro o Terzo Tempio;
  • capitolo 43 - È detto del ritorno del Signore e della consacrazione dell'altare;
  • capitolo 44 - Su regole d'ammissione al Tempio, leviti e sacerdoti;
  • capitoli 45 e 46 - Circa le feste di Pasqua e delle Capanne e regolamenti vari;
  • capitolo 47 - Relativo alla sorgente del Tempio;
  • capitolo 48 - Riguarda la divisione del paese e le porte di Gerusalemme.
Nel presente articolo m'interesso particolarmente della descrizione del III Tempio di cui ai capitoli 40-42.
Considerato il periodo storico contestuale al libro vi può esser il dubbio se Ezechiele parli del II Tempio, che doveva essere ricostruito, o se sia piuttosto la visione tempio riguarda quello della fine dei tempi.
Quando Zerobabele, davidico, e Giosuè, il levita, ritornarono in patria e si misero a costruire tra tante difficoltà il nuovo Tempio, perché non edificarono il santuario sul modello del libro di Ezechiele?
Nasce il dubbio che la profezia del Terzo Tempio sia successiva alla costruzione del secondo Tempio.

Nel Midrash Tanchuma vi è il seguente dialogo tra Dio ed Ezechiele:
"Ezechiele disse: Sovrano dell'Universo! Perché mi dici di andare a parlare ad Israele della forma del Tempio?.... Ora essi sono in esilio nella terra dei loro nemici. C'è forse qualcosa che possono fare? Lasciali stare finché non ritorneranno dall'esilio, poi andrò ad informarli.
Dio rispose: La costruzione della Mia Casa dovrebbe forse essere ignorata perché i miei figli sono in esilio? Dio dichiarò: Lo studio del progetto del Tempio equivale alla sua effettiva costruzione. Vai da loro e comanda di studiare la forma del Tempio. Come ricompensa per questo studio e per il loro impegno, io farò come se avessero davvero costruito il Tempio!
"

Se si guarda poi alla descrizione il Tempio, privo dell'arca della testimonianza e del velo, ha dimensioni eccezionali e pare essere piuttosto simbolico e contenere un messaggio criptico.


Tentativo di rappresentazione del Tempio di Ezechiele


Nel 14° anno dalla distruzione di Gerusalemme, 56 anni prima della fine dell'esilio, Ezechiele racconta che "In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo, sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno." (Ezechiele 40,2)
In particolare vide un tempio glorioso di proporzioni gigantesche con 6 porte, 30 stanze, il Santo, il Santissimo, un altare di legno e un altare per gli olocausti, il tempio spirituale di Dio, Tempio mai costruito, quindi che si attuerà in qualche modo nel futuro, comunque promessa che la pura adorazione sarebbe stata ristabilita.

IL TEMPIO DEL MESSIA PER L'EBRAISMO
Nel famoso cantico del mare di Mosè e Miriam, cantato dagli Israeliti dopo l'uscita dall'Egitto ed il miracoloso passaggio a piedi asciutti sul mare, si trova:
"Tu lo fai entrare e lo pianti sul monte della tua eredità, luogo che per tua dimora, Signore, hai preparato, santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato. Il Signore regni in eterno e per sempre!" (Esodo 15,17s)

Il Salmo 127, poi è chiaro: "Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non custodisce la città, invano veglia il custode", e abbiamo imparato, come ha detto Isaia la mia casa "Beitì", casa di preghiera, quella casa Beit è il terzo Tempio, non costruito da mani d'uomo, e quella Città è la Nuova Gerusalemme!

Sono queste considerate come profezie del Terzo Tempio, quello che era in cielo e che Dio mostrò a Mosé sul Sinai per prenderlo come modello: "Eseguirete ogni cosa secondo quanto ti mostrerò, secondo il modello della Dimora e il modello di tutti i suoi arredi." (Esodo 25,9)

Lo Zohar chiarisce che il I e il II Tempio sono stati costruiti dall'uomo, e pertanto non si sono rivelati duraturi, il III Tempio invece, costruito da Dio, sarà eterno e sarà la residenza nel mondo inferiore della presenza divina.
Quel Santuario, conferma Rashi (commento a Talmud Sukkà 41), a differenza dei due che l'hanno preceduto, sarà eterno perché Dio stesso lo costruirà.
In Vayiqrà Rabba (9,7) e in Bemidbar Rabbà (13,2) è detto, invece, che sarà l'uomo a costruire il terzo Santuario.
Maimonide sostiene che sarà proprio il Messia a edificarlo (Hilkhòt Melakhìm 11,4) ed afferma la complessità della descrizione per il lettore comune, ma anche per l'esperto esegeta dell'interpretazione della visione di Ezechiele.
La conclusione è che la costruzione del III Tempio avverrà per opera del Messia che si servirà anche degli uomini e prova della sua identità sarà proprio questa costruzione; cioè la ricostruzione del III Tempio dimostrerà che il costruttore è "il Messia definitivo" e solo quando tutto ciò si verificherà sarà da ritenere il vero Redentore.
Ezechiele quel Tempio lo vide in visione, capitoli 40-42, nel giorno di Yom Kippur del calendario ebraico 3372, ne profetizza la costruzione ed immagina l'ingresso permanente del Dio d'Israele attraverso la porta orientale del muro del III Tempio.
Prima però in Ezechiele 37,21-28 aveva riportato la profezia che Dio stabilirà col popolo di Dio un patto di pace per sempre, li insedierà definitivamente nel loro paese ove porrà il Suo Santuario in eterno.
Molti dettagli descritti da Ezechiele sono poco chiari, ma è detto che quando il Messia edificherà il terzo Santuario, tutti i particolari descritti da Ezechiele, che sono al di là della comprensione umana, saranno completati per opera Divina e discenderanno dai cieli.
Ciò avverrà in continuità con i precedenti Templi costruiti sulla Pietra della Fondazione o "Even ha-Shetiyah" ove fu posta l'Arca dell'Alleanza e sulla quale la "Shekinah" o Presenza Divina scese 1Re 8.
Gli ebrei osservanti non si recano sul monte Moriah, luogo del Tempio, per evitare di mettere piede su spazi consacrati.
Resta il problema se vi saranno ancora sacrifici di animali, ma considerato che in ebraico "qorban" per sacrificio viene dal verbo "qareb" dell'atto di avvicinarsi, è da presumere che ci saranno veritier atti di avvicinamento a Dio.
Il Terzo Tempio sarà un faro maggiore e migliore di luce dei primi due, perché la luce del Primo Tempio era relativa solo alle anime degli Israeliti, quella del Secondo Tempio era relativo alle anime di due tribù, Giuda e Beniamino, mentre il Terzo incorporerà tutte le anime di tutte le genti.

IL TEMPIO DEL MESSIA PER IL CRISTIANESIMO
La lettera agli Ebrei ci ricorda che dopo il sacrificio di Cristo è disponibile un Tempio perfetto:
  • Lettera agli Ebrei 8,1-2 - "Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito."
  • Lettera agli Ebrei 9,11 - "Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione."
Il Tempio eterno che scende dal cielo è il Messia stesso.
Il Messia è Gesù di Nazaret.
Proprio Lui lo dichiarò alla samaritana: "Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità. Gli rispose la donna: So che deve venire il Messia, cioè il Cristo,: quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa. Le disse Gesù: Sono io, che ti parlo". (Giovanni 4,24-26)
Lui stesso precisò che era il Tempio quando parlò del "Tempio del suo corpo".
Lui, scende dal cielo, quindi, viene da Dio.
In terra ha costruito un corpo, un Tempio di pietre vive, la Chiesa.
Questa è il Terzo Tempio costruito dal Messia fino alla sua nuova venuta.
La Chiesa è nata dal costato di Cristo a Gerusalemme.

Dopo il regno messianico, nella nuova Gerusalemme non vi sarà alcun Tempio come afferma l'Apocalisse di San Giovanni:
"E non vidi in essa alcun tempio, perché il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio." (Apocalisse 21,22).

Tempio "beit" Casa dove sta il Crocifisso !
Entrando in questo Tempio si arriva alla porta del cielo.
È la vera scala di Giacobbe!


La Chiesa primitiva


Il costato del Crocifisso è in comunicazione col Suo cuore.
Il Suo cuore è in comunicazione col cuore del Padre.
E la porta del cielo!
"In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo." (Giovanni 10,7-9)
Entrare in Lui e nella sua Chiesa è salire su quella scala.

Tutto ciò trova proprio conferma nella decriptazione della visione del Tempio di Ezechiele.
Ho, infatti proceduto, col mio metodo alla decriptazione dei tre capitoli di Ezechiele relativi a quella visione, il 40 di 49 versetti, il 41 di 26 e il 42 di 20.
Nei prossimi paragrafi riporto capitolo per capitolo il testo della traduzione C.E.I. e tutta di seguito l'intera decriptazione.
La decriptazione è lunga e ripetitiva, ma se si legge con attenzione si troveranno tantissimi spunti teologici.
A chiarimento di quanto intendo per decriptazione riporto la dimostrazione di due versetti indicando le lettere del testo ebraico e come si possono scomporre e convertirle da immagini a parole.

Il primo è il versetto 1 del Capitolo 40: "Nell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, al principio dell'anno, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là."





Ezechiele 40,1 - A casa lo videro risorto . Col corpo fu vivo a riportarsi dalla tomba . Salvo (), rinnovato , potente si rivelò () . Si riportò il Crocifisso dagli apostoli ed a casa videro () il Risorto entrare in una luce gli apostoli . L'entrato dentro videro simile () col corpo vigoroso . Le mani del Risorto impresse/forate si vedevano e si vedeva un fuoco dal corpo uscire . Dal Risorto l'energia uscì per i fratelli dal corpo , iniziò ad accendersi nei corpi entrandovi la rettitudine del Crocifisso . Fuori uscì dalle rovine il corpo , da dentro dal legno vivo riuscì . Fu a riportarsi vivo nel mondo . Questi fuori riuscì pur essendo stato in croce in campo aperto . Dall'Altissimo era stato aiutato . Il Signore si riportò , fu dentro il primo che venne () ad essere risorto tra i viventi del mondo .

Il secondo che propongo è il versetto 12 del capitolo 42, la cui decriptazione sintetizza l'azione provvidenziale dell'annuncio della risurrezione capace di formare la Chiesa.

Ezechiele 42,12 - "Così erano gli ingressi delle stanze che davano a mezzogiorno; un ingresso era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente a oriente di chi entra."




Ezechiele 42,12 - Recando così le parole del Crocifisso dal vivere () esce il serpente . Per la risurrezione di un retto portato in croce beate le generazioni ( = ) così ne escono aiutate . Con le alte parole del Crocifisso le assemblee ricreano . Il demonio che fiacca () le generazioni ( = ) si spegne (). Le persone () sono ad entrare in un cammino che aiuta . Un corpo/popolo/Chiesa del Crocifisso si apre nel cammino . È per gli apostoli ad uscire l'aiuto onde dalla fiacchezza escono . A versare aiuto sono ai viventi nell'intimo a chi si porta ad incontrarli ().

EZECHIELE 40 - TESTO C.E.I. 2008
Il tempio futuro
Ezechiele 40,1 - Nell'anno venticinquesimo della nostra deportazione, al principio dell'anno, il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu sopra di me ed egli mi condusse là.

Ezechiele 40,2 - In visione divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un monte altissimo, sul quale sembrava costruita una città, dal lato di mezzogiorno.

Ezechiele 40,3 - Egli mi condusse là: ed ecco un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per misurare.

Ezechiele 40,4 - Quel l'uomo mi disse: Figlio dell'uomo: osserva e ascolta attentamente e fa' attenzione a quanto io sto per mostrarti. Tu sei stato condotto qui perché io te lo mostri e tu poi manifesti alla casa d'Israele quello che avrai visto.

Il muro esterno
Ezechiele 40,5 - Ed ecco, il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, ciascuno di un cubito e un palmo. Egli misurò lo spessore del muro: era una canna, e l'altezza una canna.

La porta orientale
Ezechiele 40,6 - Poi andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò la soglia della porta; era una canna di larghezza.

Ezechiele 40,7 - Ogni stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia della porta dal lato del vestibolo della porta stessa, verso l'interno, era di una canna.

Ezechiele 40,8 - Misurò il vestibolo della porta:

Ezechiele 40,9 - era di otto cubiti; i pilastri di due cubiti. Il vestibolo della porta era verso l'interno.

Ezechiele 40,10 - Le stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre dall'altra, tutte e tre della stessa grandezza, come di una stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra.

Ezechiele 40,11 - Misurò la larghezza dell'apertura della porta: era di dieci cubiti; l'ampiezza della porta era di tredici cubiti.

Ezechiele 40,12 - Davanti alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato.

Ezechiele 40,13 - Misurò poi la porta dal tetto di una stanza al suo opposto: la larghezza era di venticinque cubiti, da un'apertura all'altra.

Ezechiele 40,14 - I pilastri li calcolò alti sessanta cubiti; dai pilastri cominciava il cortile che circondava la porta.

Ezechiele 40,15 - Dalla facciata della porta d'ingresso alla facciata del vestibolo della porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti.

Ezechiele 40,16 - Le stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso l'interno intorno alla porta, come anche vi erano finestre intorno che davano sull'interno del vestibolo. Sui pilastri erano disegnate delle palme.

Il cortile esterno
Ezechiele 40,17 - Poi mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le stanze lungo il lastricato.

Ezechiele 40,18 - Il lastricato si estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore.

Ezechiele 40,19 - Misurò lo spazio dalla facciata della porta inferiore alla facciata della porta interna, erano cento cubiti a oriente e a settentrione.

La porta settentrionale
Ezechiele 40,20 - Poi misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a settentrione e conduce al cortile esterno.

Ezechiele 40,21 - Le sue stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, il vestibolo avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

Ezechiele 40,22 - Le finestre, il vestibolo e le palme avevano le stesse dimensioni di quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per sette scalini: il vestibolo era davanti.

Ezechiele 40,23 - Vi era una porta verso il cortile interno, di fronte alla porta settentrionale, come quella orientale; misurò la distanza fra porta e porta: erano cento cubiti.

La porta meridionale
Ezechiele 40,24 - Mi condusse poi verso mezzogiorno: ecco una porta rivolta a mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e il vestibolo: avevano le stesse dimensioni.

Ezechiele 40,25 - Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre uguali alle altre finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

Ezechiele 40,26 - Vi si accedeva per sette gradini: il vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme.

Ezechiele 40,27 - Il cortile interno aveva una porta verso mezzogiorno; egli misurò la distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno: erano cento cubiti.

Cortile interno porta meridionale
Ezechiele 40,28 - Allora mi introdusse nel cortile interno, per la porta meridionale, e misurò questa porta: aveva le stesse dimensioni.

Ezechiele 40,29 - Le stanze, i pilastri e il vestibolo avevano le medesime misure. Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

Ezechiele 40,30 - Intorno vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per cinque di larghezza.

Ezechiele 40,31 - Il suo vestibolo era rivolto verso il cortile esterno; sui pilastri c'erano ornamenti di palme, e i gradini per i quali vi si accedeva erano otto.

La porta orientale
Ezechiele 40,32 - Poi mi condusse nel cortile interno che guarda a oriente e misurò la porta: aveva le solite dimensioni.

Ezechiele 40,33 - Le stanze, i pilastri e il vestibolo avevano le stesse dimensioni. Intorno alla porta, come intorno al vestibolo, vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

Ezechiele 40,34 - Il suo vestibolo dava sul cortile esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra, vi erano ornamenti di palme ed i gradini per i quali vi si accedeva erano otto.

La porta settentrionale
Ezechiele 40,35 - Poi mi condusse alla porta settentrionale e la misurò: aveva le solite dimensioni,

Ezechiele 40,36 - come le stanze, i pilastri e il vestibolo. Intorno vi erano finestre: cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza.

Ezechiele 40,37 - Il suo vestibolo dava sul cortile esterno; sui pilastri, da una parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme, e i gradini per cui vi si accedeva erano otto.

Annessi alle porte

Ezechiele 40,38 - C'era anche una stanza con un'entrata propria vicino ai pilastri delle porte; là venivano lavati gli olocausti.

Ezechiele 40,39 - Nel vestibolo della porta vi erano due tavole da una parte e due dall'altra, sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici per il peccato e i sacrifici di riparazione.

Ezechiele 40,40 - Altre due tavole erano sul lato esterno, a settentrione di chi entra per la porta, e due tavole all'altro lato, presso il vestibolo della porta.

Ezechiele 40,41 - Così a ciascun lato della porta c'erano quattro tavole da una parte e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse si sgozzavano le vittime.

Ezechiele 40,42 - C'erano poi altre quattro tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici.

Ezechiele 40,43 - Uncini d'un palmo erano attaccati all'interno tutto intorno; sulle tavole si mettevano le carni delle offerte.

Ezechiele 40,44 - Fuori della porta interna, nel cortile interno, vi erano due stanze: quella accanto alla porta settentrionale guardava a mezzogiorno, l'altra accanto alla porta meridionale guardava a settentrione.

Ezechiele 40,45 - Egli mi disse: La stanza che guarda a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio,

Ezechiele 40,46 - mentre la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Sadoc, che, tra i figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio.

Il cortile interno
Ezechiele 40,47 - Misurò quindi il cortile: era un quadrato di cento cubiti di larghezza per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.

Il vestibolo
Ezechiele 40,48 - Mi condusse poi nel vestibolo del tempio e ne misurò i pilastri: erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra; la larghezza della porta era di tre cubiti da una parte e tre cubiti dall'altra.

Ezechiele 40,49 - La lunghezza del vestibolo era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.

EZECHIELE 40 - DECRIPTAZIONE
Ezechiele 40,1 - A casa lo videro risorto. Col corpo fu vivo a riportarsi dalla tomba. Salvo, rinnovato, potente si rivelò. Si riportò il Crocifisso dagli apostoli ed a casa videro il Risorto entrare in una luce gli apostoli. L'entrato dentro videro simile col corpo vigoroso. Le mani del Risorto impresse/forate si vedevano e si vedeva un fuoco dal corpo uscire. Dal Risorto l'energia uscì per ii fratelli dal corpo, iniziò ad accendersi nei corpi entrandovi la rettitudine del Crocifisso. Fuori uscì dalle rovine il corpo, da dentro dal legno vivo riuscì. Fu a riportarsi vivo nel mondo. Questi fuori riuscì pur essendo stato in croce in campo aperto. Dall'Altissimo era stato aiutato. Il Signore si riportò, fu dentro il primo che venne ad essere risorto tra i viventi del mondo.

Ezechiele 40,2 - Dentro i viventi videro, col riportarsi del Crocefisso, che il Dio del mondo esisteva. Dalla Madre rientrò, a casa fu per incontrarla, fu la divinità del primogenito nel corpo a scenderle. La rettitudine divina le portò. Fu ad inviarle la forza della grazia onde fosse con la divinità a generare. In cammino da casa uscì tra i viventi. Del primogenito in aiuto si portò e per l'Altissimo fu a recare retti viventi figli nel mondo. Per le città la Madre con gli apostoli in cammino abitò.

Ezechiele 40,3 - A portarla fu da dentro. Stava nel primogenito. Ad originarla la portò dalla croce. Fu la risurrezione ai viventi del mondo a recare. Uscì con gli apostoli per il mondo. Dall'Unico era protetta. Dell'Unico al mondo recò la rettitudine. Nei viventi nei corpi iniziò ad entrare l'energia. Nelle assemblee del risorto dalla croce portava la parola. Era il serpente orgoglioso a finire. Era dai viventi da dentro la forza dell'essere impuro che aveva portato a rovesciare. Gli apostoli, usciti per il mondo, i viventi aiutavano. La perversità portata alle origini si vedeva nei viventi sbarrata con vergogna del nemico.

Ezechiele 40,4 - Portato fu l'aiuto per ricreare la potenza che era uscita dall'uomo in cui abitò l'angelo (ribelle) alle origini. Col sangue dal corpo per amore una sorgente ci fu di rettitudine recata da dentro da quel primogenito dalla ferita che per l'angelo ci fu. La rettitudine il Risorto dal seno recò in dono alla Madre nel cuore. La rettitudine in cammino, da rifiuto acceso, nei corpi scontrandolo li cambierà. L'Unico nel mondo desidera tutti retti. Così sarà, perché i miseri rigenererà, all'origine li riporterà, dall'oppressione usciranno. Dentro riverrà ad entrare l'energia che uscì. Riverranno tutti felici. Riverranno i corpi splendidi Tempio della rettitudine di Dio.

Ezechiele 40,5 - Ed uscito l'angelo, uscirà la perversità dai viventi del mondo. Dalle midolla si porterà giu. I cuori saranno di tutti convertiti, riessendoci dentro la pienezza che dentro c'era. Dentro si riporterà ad abitare quello che è l'aiuto che uscì dall'uomo rovesciato dall'angelo fuori. Rientreranno nella veste da cui esce la luce. Risorto il primo dalla morte, da dentro inizieranno i viventi ad uscirne. Ha recato dell'amore il Verbo l'annuncio e dei viventi in aiuto verrà. I corpi dalle tombe da dentro usciranno. Figli saranno innocenti per l'angelo che uscirà. L'Unico li riporterà risorti fuori riversando l'energia. Entrerà nei fratelli l'aiuto.

Ezechiele 40,6 - E sarà dentro a riportarsi l'originaria divinità che avrà bruciato il nemico. Quel primo risorto guarirà dall'angelo che s'era portato. Una via aprirà, riverserà l'aiuto, sarà dai viventi la perversità spazzata dai cuori. In seno la potenza in tutti si riporterà e saranno i viventi per l'aiuto a rivenire nella pienezza. Il Verbo gli aprirà le porte per riversarli tra gli angeli. Gli entreranno dei fratelli le generazioni in grembo e verranno a riempirlo. Il Verbo nell'Unico li verserà. Tra gli angeli entreranno i fratelli aiutati con i corpi nell'assemblea del Tempio.

Ezechiele 40,7 - Usciranno dal mondo tutti con quel primogenito che li verserà tra gli angeli. Entreranno i fratelli aiutati nell'Unico con i corpi retti per la riversata energia di Lui. Chiuse le generazioni nel ventre, le condurrà a casa. Saranno tra gli angeli ad entrare tutti. Dal primogenito saranno i viventi dalla quinta costola originati. I viventi si porteranno nel Crocifisso. Nel foro del Verbo entreranno, dalla porta da dove l'acqua originò. Giù guizzò la divinità. La Madre uscì dal Risorto. Agendo un corpo/popolo di viventi aprì. Un Tempio formò per l'Unico.

Ezechiele 40,8 - E saranno i viventi a volare col Crocifisso, in Dio a vivere entreranno. Dal Risorto si vedranno con i corpi i viventi uscire, nel Tempio li verserà. Tra gli angeli entreranno dell'Unico.

Ezechiele 40,9 - E saranno i viventi per l'aiuto a divenire dèi. Tra i Viventi entreranno col Risorto, si vedranno con i corpi nell'ottavo (giorno) entrarvi. Il primogenito dalla morte li porterà all'Unico. Sarà ad accompagnare i risorti il Crocifisso. Un mare ne originerà dalla morte, porterà la divinità ai viventi. Ne uscirà bruciato il nemico. I viventi entreranno nella casa dove sta il Crocifisso.

Ezechiele 40,10 - E tutti uniti staranno. Entreranno dalla porta per la via dell'oriente nel terzo (giorno) che uscirono i viventi (creati nel 6° entreranno l'8° giorno). Il Verbo dal mondo li porterà risorti, potenti, nella luce ad entrare a vivere. Col Verbo entreranno i viventi per mano dal mondo, fratelli del Crocifisso. Dal Potente nel terzo (giorno) integri porterà i viventi che ha aiutato nel mondo, Quel primo li avrà strappati via del serpente, dai guai che per il serpente vivevano. A vivere col Verbo entreranno e la vita il Verbo gli porterà.

Ezechiele 40,11 - Recati saranno i viventi alla porta. Verranno con i corpi nell'assemblea della casa del Verbo. Del Crocifisso nell'assemblea entreranno. Si vedranno del Risorto compagni, liberati dal primogenito dal morire. Nella luce dei retti entrare si vedranno con luminosi corpi. Nel terzo (giorno dalla loro creazione) avrà agito la risurrezione nei corpi uscita da quel primogenito dai viventi portato in croce.

Ezechiele 40,12 - Portati in alto, condotti potenti, dal Potente col Verbo tra gli angeli saranno ad entrare. Tutti uniti avrà portato alla fine all'Unico i viventi del mondo. Dall'Unico nell'assemblea tutti condurrà. Dall'Unico a vivere entreranno i fratelli del Crocifisso in alto portati, perché dai viventi il Verbo la perversità avrà finito. Da moglie del Risorto uniti vivranno per la portata integrità. Il Verbo che li avrà condotti, avrà recato la risurrezione bruciando chi originò il morire dei viventi, col soffio che recò.

Ezechiele 40,13 - A portare sarà stato a sbarrare quel primogenito crocifisso nel mondo col fuoco il nemico che nei viventi scappò. Scorrerà fuori, finirà la maledizione. Fuggirà il superbo che nei corpi si chiuse per abitarli per l'azione della risurrezione dei corpi. Saranno i viventi a riportarsi dalle tombe, salvati da quel primogenito in vita riportatosi dalla croce. Il Verbo a tutti la grazia con la fortuna soffierà alla fine nelle tombe.

Ezechiele 40,14 - Portato che sarà a spazzare con la risurrezione inizieranno a finire i guai del serpente. Saranno salvati, risorti che saranno i viventi, ricomincerà la vita di Lui. Per il rifiuto sarà il serpente ad uscire. Dalle tombe si rialzeranno i corpi. Uscirà bruciato il nemico. Convertiti saranno dentro; la pienezza dentro risarà ad abitare.

Ezechiele 40,15 - Portate in alto le persone saranno. Usciranno dalla porta del mondo. Saranno da quel primogenito crocefisso portati dagli angeli. Innalzate dal Potente le persone saranno. In Dio a vivere entreranno. Il Risorto vedranno col corpo entrando. il Verbo tra gli angeli starà. I viventi che saranno stati dalle tombe salvati saranno le centinaia dei viventi del mondo.

Ezechiele 40,16 - E l'ammalare recato dall'angelo (ribelle) porterà a finire. Ricominceranno ad amare i viventi. La maledizione finirà con i guai della vita portati dal maledetto. La divinità sarà a rientrare nei viventi del mondo. La potenza nelle persone ci risarà. Dai viventi uscirà il serpente bruciato. Il nemico in un buco abiterà. Saranno dentro convertiti quelli in cui stava ad abitare per la portata rettitudine. L'angelo serpente maledetto morirà e l'ammalare portato dall'angelo si porterà alla fine. La pienezza dentro sarà a riabitare. Ritornerà a stare dentro la potenza. Nelle persone ci sarà la vita di Lui. Per il rifiuto portato al serpente finirà l'essere ribelle di stare nei viventi.

Ezechiele 40,17 - Portati saranno ad abitare ove sta "Io sono". Di Dio entreranno nell'assemblea. Saliranno col corpo. Usciranno vivi, su portati tra gli angeli entreranno e ne entrerà un fiume di risorti, retti portati. Il Crocifisso li porterà col corpo su. Col Verbo entreranno. Si vedranno simili essergli per vigore. Su col corpo nei gironi abiteranno. Saranno dentro alla pienezza ad abitare. Saranno a casa nel terzo (giorno) che ci furono i viventi (cioè nell'ottavo giorno della creazione). Del Potente alla presenza porterà tutti. In Dio entreranno. Col corpo saliranno del Verbo dal mondo.

Ezechiele 40,18 - Li recherà rigenerati su il Verbo dal mondo. La divinità con la rettitudine il Crocifisso insufflerà. Entrata la risurrezione in azione, con i corpi risaranno vivi. Il serpente che agisce sugli uomini dalle origini nei corpi avrà spento. Bruciato il nemico sarà stato nei viventi. Uscirà, dai corpi scenderà, il soffio uscirà dal nascosto da tutti, strappato via, bastonato, tra lamenti.

Ezechiele 40,19 - Portate saranno dei viventi le generazioni in grembo vive dal Potente in persona. Saranno ad uscire dalla porta che li chiudeva nel Crocifisso, chiusura che in croce portò l'angelo (ribelle) ad aprire. Del Potente le persone saranno ad entrare nell'assemblea. Su con i corpi entreranno. Il Verbo li avrà inviati dai giorni. Vivi dalle tombe avrà portato su le centinaia che con l'Unico vivranno. Usciti dal mondo al vertice saranno i viventi portati ad entrare su col Verbo, condotti tra gli angeli.

Ezechiele 40,20 - Ed entreranno a compiacersi alla vista dei serafini. Angeli saranno a portarsi sulla via dell'entrata. Su il Verbo li porterà tra gli angeli del Potente. Nell'assemblea, su con i corpi entreranno a vivere i saliti per la portata energia. Entreranno rivestiti per mano dell'Unico che i corpi retti ha riportato portandoli (nel suo) corpo. In grembo glieli condurrà.

Ezechiele 40,21 - E tutti all'Unico condurrà. Il Risorto accompagnerà i risorti dal mondo vivi. Al Volto li porterà. Li porterà il terzo (giorno che li ha creati). Dal mondo vivi il Verbo li condurrà ed all'Unico sarà ad accompagnarli ed alla divina vita li avrà portati. Nell'esistenza dei retti che vivono la legge divina entreranno. Luminosi si vedranno entrare con i corpi rigenerati, a quel primogenito simili che guiderà i salvati. Saranno le centinaia dei viventi ad entrare nella luce. Ardenti avrà portato i corpi che nel ventre aveva racchiusi. Salvati, liberi saranno i viventi che a casa dell'Unico a vivere entreranno.

Ezechiele 40,22 - E stretti, dal Potente li condurrà. Ai pascoli li condurrà di chi li originò. Staranno col Potente a vivere e li porterà tutti cambiati e retti. Vestiti tutti entreranno di luce. Si vedranno con i corpi tra i beati. Con la persona sarà a portarsi da strada. Dal mondo verso l'oriente porterà i viventi. Li innalzerà e finirà lo stare in esilio. Dalle rovine in alto li porterà. Dentro (di Lui) li condurrà e dai guai del serpente li reciderà. Dalla (Sua) persona saranno a riuscire vivi.

Ezechiele 40,23 - Gesù nel (proprio) corpo al Potente, dalle strette, dalle angustie del mondo, le persone dai giorni invierà. Nella fortuna entreranno. Alla porta del Potente saliranno. Il Verbo li porterà all'abitazione del Potente ove li verserà. Per mano sarà i viventi a condurre. Saranno i viventi somiglianti al Risorto per l'azione nei corpi della divinità. La risurrezione agendo il verme delle origini uscirà che all'origine nei viventi entrò.

Ezechiele 40,24 - Riportata sarà stata la potenza con la rettitudine la cui energia sarà stata d'aiuto dalla fiacchezza per uscire. Le generazioni riporterà vive ed usciranno dai lamenti. Risorte si vedranno con i corpi le generazioni rette uscire, aiutate, in alto portate a vivere. Per mano volando sarà ad accompagnarle ed uniti sarà dal Potente i viventi a condurre. Retti i viventi porterà. Li aiuterà tutti del mondo in Dio ad entrare.

Ezechiele 40,25 - Ed ad ammalare avrà portato l'angelo (ribelle) che sta nei viventi. Per il Potente gli avrà recato col bastone il rifiuto. Sarà stato il serpente dai viventi portato in un buco ad abitare. A tornare saranno dal pianto, dalla prigionia dell'angelo, avendo recato a finire del mondo la maledizione. Dalle tombe i viventi risorti saranno le centinaia dei viventi a riuscire. L'origine della fiacchezza portata ai corpi, nel ventre chiudendosi, nei viventi avrà bruciato avendo recato in azione la risurrezione nei corpi, onde sarà dai viventi quel l'origine che vi viveva ad uscire.

Ezechiele 40,26 - Ed in seno al Potente recherà il Crocifisso i risorti. Dentro si vedranno dal mondo innalzati i portatisi nel Crocifisso che li condurrà. Quel primogenito è il Potente che in un vivente si portò. Il Potente in persona fu ad uscire dalla madre che si portò a scegliere. Da Maria il Potente si portò. In un fratello nel sangue il Verbo si portò e in un fratello nel sangue il Verbo recò la divinità per i guai al serpente recare.

Ezechiele 40,27 - In Gesù nel corpo il Potente si chiuse nelle angustie del mondo. Il Verbo dall'angelo nei giorni dalle generazioni per spegnerlo per sbarrarlo nel corpo si portò di un vivente e fu in un vivente il sangue ad accendere onde al nemico maledetto uscisse un fuoco in azione. Il corpo da via aprirà per le generazioni e riporterà vive le centinaia quel primogenito dalla morte.

Ezechiele 40,28 - E fu in una famiglia/casa a stare "Io Sono". La divinità nascose giù in un corpo. Entrò in una persona nei giorni. Per la vergogna del nemico entrato nelle generazioni si portò tra i viventi e fu i viventi ad aiutare. Venne per bruciare il nemico nel mondo, per sbarrarlo. I corpi portavano la piaga dell'essere impuro; li aveva segnati l'entrata del maledetto.

Ezechiele 40,29 - E di finirla desiderando si portò dal maledetto e si recò in silenzio, ma anelava l'essere impuro finire che uscisse la maledetta perversità che ad ammalare reca. Per l'angelo portare alla fine il Potente si portò recando il rifiuto. Perché si portasse la conversione gli fu in casa nel buco ove abitava. Fu in una casa a nascondersi di viventi illuminati. Fu primogenito da Madre a vivere, uscì alla luce. La rettitudine si portò in un corpo dal ventre dopo 10 mesi (lunari = 280 giorni). Fu dai viventi a recarsi nella prigione per salvarli da chi origina la morte.

Ezechiele 40,30 - Per portare al maledetto la morte nel suo buco abitò. Per convertire fu nel pozzo. Il vigore in un vivente accese e agirà con la risurrezione dei corpi che ci sarà per i viventi che all'originaria vita riusciranno. Gli porterà dal corpo dal ventre con ira la distruzione per la morte.

Ezechiele 40,31 - Riporterà quel primogenito ad esistere la potente vita riportando l'originario vigore giù nei corpi che usciranno dalle tombe. Si rialzeranno per la recata energia che entrando porterà la fine dell'essere ribelle che sta nei viventi. La maledizione quel primogenito sarà al serpente a recare e in seno la potenza recherà a tutti. Nell'ottavo (giorno) che uscirà i viventi in alto porterà.

Ezechiele 40,32 - E saranno a casa a stare da "Io sono", in Dio entreranno. Dalle strette, dalle angustie usciranno, dai giorni, una via s'aprirà verso oriente, vi saranno i viventi condotti. Saranno i viventi aiutati a venire per la risurrezione che agirà nei corpi di rettitudine vestiti portata dalla Croce al mondo da cui la divinità uscì.

Ezechiele 40,33 - Portarono in croce quel primogenito e recò la divinità. La portò per un'asta che il maledetto in un vivente recò. La rettitudine con l'acqua dalla porta recata nel Crocifisso uscì con la divinità nel mondo e dal chiuso guizzò recando l'energia. E dal colle la portò, recò il rifiuto al serpente. L'acqua recò per la conversione. Gli stava dentro, lo riempiva, dentro ce n'era un pozzo di rettitudine racchiusa per salvare. Fu la madre del primogenito con l'acqua ad uscire. Porterà un corpo/popolo/Chiesa dal ventre nelle assemblee di viventi simili si vedranno al Risorto. La Chiesa ci fu; a centinaia i viventi vi entrarono.

Ezechiele 40,34 - La divinità reciderà il nascosto avversario entrato nei viventi giù portandovi l'energia della perversità. In tutti l'essere ribelle fu. Per i viventi una maledizione all'origine fu per il serpente portò nei viventi il soffio, ma in un vivente il Verbo si portò e lo brucerà nei viventi con l'energia che gli uscirà dal seno. La potenza recata finirà nei viventi l'azione dal serpente recata.

Ezechiele 40,35 - E sarà dentro a ristare l'originaria energia che la divinità aveva acceso. Ad agire nei corpi nel mondo giù il Verbo la porterà. L'energia recata nei viventi d'aiuto fiaccherà la vita dell'impuro. Alla fine uscirà il maledetto.

Ezechiele 40,36 - In croce al primogenito portò il maledetto un'asta e la divinità ai viventi portò. Recò dal chiuso la potenza e l'energia recò dal colle. La recò dal foro da dentro dove era. Dal foro da dentro ci fu un pozzo di rettitudine dalla quinta costola che con l'acqua fu ad originare per i viventi del mondo. La recò dal corpo, dal grembo ove la racchiudeva, per salvarli ed agirà risorgendo i corpi per cui saranno a rivivere l'originaria vita del mondo.

Ezechiele 40,37 - Ma guai sarà al serpente a recare il vigore sceso nei corpi. Rientrando la vita giù si porterà l'angelo (ribelle) con la perversità. Finirà il ribelle nei viventi la divinità che all'origine c'era. Riaccompagnerà i viventi il Verbo e riporterà nei viventi il soffio che portava. Del Nome l'energia rientrata nei viventi li solleverà li riporterà integri, si vedrà la potenza riportarsi.

Ezechiele 40,38 - Ma il serpente la risurrezione spengerà e il soffio finirà. Dal nascondiglio uscirà. Chi abitava dalle origine quello che fu il serpente sarà dai viventi ad uscire bruciato. Dal nemico saranno salvati i viventi. Saranno aiutati saranno dalle tombe portati a rivenire si rialzeranno.

Ezechiele 40,39 - Porterà a casa di Dio i viventi del mondo risorti. Il nemico brucerà. Dall'angelo (ribelle) saranno salvati. Del Potente la grazia porterà. Integri il Verbo li porterà e rinnovati saranno i salvati. Il vigore con l'energia porterà a tutti i viventi. Dal Verbo uscirà un potente fuoco. Nelle tombe riporterà l'amore di Dio che sarà a riaprire la vita entrando. Si rialzeranno, si porteranno fuori dalle tombe. Dai cuori verrà portato fuori il peccatore.

Ezechiele 40,40 - E la divinità ad entrare con la rettitudine in tutti il Verbo nelle midolla porterà, (quindi) giù uscirà per la potenza il peccare del serpente. Uscito il serpente, il Verbo lo finirà nel mondo. (Allora) uscirà la risurrezione ad agire sui corpi. Entrando, si alzeranno per il soffio portato d'energia a rientrare. Rinnovati saranno i viventi dall'acceso vigore per l'energia portata dal Crocifisso e la maledizione per la rettitudine finirà. Del Verbo usciranno fratelli con i corpi, tutti beati. La Potenza della divinità nei viventi entrata da risurrezione agirà sui corpi, li accenderà d'energia, saranno a vivere liberi per la grazia portata dalla Croce.

Ezechiele 40,41 - Quel primogenito le moltitudini vedranno nel mondo risorto. Nel vigore con gli angeli si riporterà il crocifisso dai viventi. Il Verbo in Lui le moltitudini vedranno. Nel risorto guizzeranno, vi si chiuderanno, abiteranno nel Crocifisso i viventi. Col Verbo usciranno in cammino. Tutti nel Verbo entreranno. Da porta il Risorto per i viventi si porterà. Invierà dal mondo i risorti al Potente chiusi nell'abitacolo del Crocifisso. In Dio saranno ad entrare. Strappati via dalle tombe, nel cuore li porterà.

Ezechiele 40,42 - Portatesi nel primogenito, le moltitudini si vedranno dal mondo mandare tra gli angeli. I portatisi al colle, si vedranno condurre dal Potente. Dal mondo al Padre inviati saranno. In cammino questi saranno col Crocifisso. Nel primogenito nel corpo, così uniti, i viventi entreranno. I fratelli il Crocifisso condurrà; racchiusisi, su sarà a portarli. Con i corpi nel ventre del primogenito i viventi usciranno. All'Unico i racchiusi tutti condurrà nell'assemblea di lassù. Sarà a portarli in alto. Con il primogenito i viventi usciranno. Quel primogenito li avrà strappati al maledetto. Saranno dal mondo i viventi condotti. Dall'opprimere in cui sono costretti e dall'origine confinati nel mondo col maligno saranno i viventi tra i beati. Saranno nel Risorto racchiusi nel cuore portati. Per quel primogenito crocifisso usciranno dal peccare del serpente. Rientrerà dentro la vita da chi si portò nel mondo in sacrificio.

Ezechiele 40,43 - E del mondo i risorti nel Verbo tutti staranno. Saranno i viventi nel cuore del Verbo racchiusi. I fratelli col sangue che avrà portata la rettitudine, angeli saranno i viventi. Nell'intimo saranno tutti convertiti. Risarà dentro la pienezza ad abitare per la riportata divinità. Entreranno col Risorto del Potente nell'assemblea, tra gli angeli condotti. Da arca il risorto corpo aprirà. Riverserà le moltitudini tra gli angeli.

Ezechiele 40,44 - Ma dalle midolla avrà recato giù l'ammalare, avendo bruciato il nemico che uscirà dalle persone nei giorni. Il serpente bruciato dalla rettitudine, recata dal Crocifisso risorto, nei corpi sarà stato dei viventi. Da dentro il nascosto giù dai corpi uscirà. Del Verbo l'energia risarà nei viventi che saranno felici. La divinità con la rettitudine dal Crocifisso soffiata, accendere si vedrà i corpi che nel mondo s'alzeranno. Nel Verbo si porteranno ad abitare le persone. Saranno ad entrarvi dei viventi le generazioni. La rettitudine rientrata, le generazioni riporterà a vivere. Fratelli per l'aiuto della divinità così alla fine col Verbo risorto si vedranno. Con i corpi dal mondo al vertice saranno i viventi. Col Verbo inviate saranno le generazioni dal mondo. Su il Verbo le porterà tra gli angeli.

Ezechiele 40,45 - Portato sarà stato l'aiuto per ricrearli con la divinità che sarà in questi ad entrare rientrerà il Potente a riaccenderli con la rettitudine. Quelli del mondo dall'Unico tra i serafini angeli saranno ad entrare. Delle generazioni retti usciranno per l'aiuto i corpi. Le porterà nel Regno, entreranno tra gli angeli, salvate dal ribelle per vivere col Nome. Con i corpi tutti entreranno nel Tempio.

Ezechiele 40,46 - Portati dal mondo, del Potente nella luce così entreranno. Tra i beati le persone saranno ad entrare. Le generazioni rette dal mondo su il Verbo porterà tra gli angeli. Del serpente, spenta l'energia sarà stata nei viventi con la risurrezione. Il ribelle nei viventi avrà bruciato. L'essere ribelle avrà finito nel mondo nei viventi. Per questi da dentro del nascosto uscito, i viventi rientreranno tra i figli essendo stato giù l'essere impuro vomitato. L'avrà rovesciato dai corpi dentro l'acqua bollente. I figli saranno al Potente riportati, essendo la divinità che era uscita riportata ad entrare con la potenza della risurrezione che nei corpi dal Crocifisso avrà recata.

Ezechiele 40,47 - Portati saranno per mano da quel primogenito i tutti del mondo l'assemblea di lassù a vedere. Con i corpi anelavano nell'Unico rientrare. All'origine i viventi, per la perversità nei corpi racchiusasi, da dentro dove vivevano dall'Unico uscirono. All'origine, nei viventi entrò l'essere ribelle, onde il tempo si portò. Nel mondo per i viventi in sacrificio il Potente il Verbo inviò. Fu nel mondo ad abitare. Vi fu crocifisso!

Ezechiele 40,48 - A recarsi fu in una casa 'Io Sono'. L'Unico per il rifiuto al serpente in un vivente entrò di una casa che era stata a scegliere. E gli fu la madre d'aiuto. Nel primogenito guizzò la divinità nelle midolla. Salverà quel primogenito dalla morte i viventi. Il Verbo ad aprire porterà le tombe. I viventi risorgerà. Per primo dalla morte rivivrà. Il Verbo fuori riporterà il corpo dalla tomba. Dentro nel mondo risorto rivedranno il corpo nel terzo (giorno). Quel primogenito vivo si riporterà dalla croce. Dalla madre il Verbo si porterà e nel terzo (giorno), primo dalla morte, vivo il Verbo si riporterà.

Ezechiele 40,49 - Da quel primogenito dal corpo la rettitudine entrò con la divinità nella Madre. In azione per il Risorto un corpo/popolo/Chiesa fu la Madre ad originare tra i viventi del mondo. Portò il corpo nelle assemblee, ove dentro sentivano del risorto dalla croce. Fu con gli undici (i dieci uno) la madre per il mondo a portarsi. Dentro con la madre ad innalzare portavano il Crocifisso. Della donna il corpo era nell'agire ad accompagnare Dio stesso, era a portarlo, e tra i popoli d'aiuto fu la Madre. Per il maledetto n'uscirono guai. Dal Potente ci furono per la Madre fratelli somiglianti al Verbo. Di Lui nelle assemblee nei simili il soffio entrava.

EZECHIELE 41 - TESTO C.E.I. 2008
L'aula e il "santo"
Ezechiele 41,1 - M'introdusse poi nell'aula e misurò i pilastri: erano larghi sei cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra.

Ezechiele 41,2 - L'ingresso era largo dieci cubiti e i lati dell'ingresso cinque cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi l'aula: era lunga quaranta cubiti e larga venti.

Il Santo dei Santi
Ezechiele 41,3 - Andò poi nell'interno e misurò i pilastri dell'ingresso, due cubiti, e l'ingresso, sei cubiti; la larghezza dell'ingresso era di sette cubiti.

Ezechiele 41,4 - Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti e la larghezza, davanti all'aula, venti cubiti; poi mi disse: Questo è il Santo dei Santi.

Le celle laterali
Ezechiele 41,5 - Misurò poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio.

Ezechiele 41,6 - Le celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, delle rientranze in modo che fossero collegate fra loro, ma non collegate al muro del tempio.

Ezechiele 41,7 - Salendo da un piano all'altro l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire al piano di mezzo e da questo a quello più alto.

Ezechiele 41,8 - Io vidi intorno al tempio un'elevazione. I basamenti dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei cubiti.

Ezechiele 41,9 - La larghezza del muro esterno dell'edificio laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio

Ezechiele 41,10 - e le stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio.

Ezechiele 41,11 - Gli ingressi dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero; un ingresso dava a settentrione e uno a mezzogiorno. Lo spazio libero era di cinque cubiti tutto intorno.

L'edificio occidentale
Ezechiele 41,12 - La costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato occidentale, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della costruzione era tutto intorno dello spessore di cinque cubiti, la sua lunghezza di novanta cubiti.

Ezechiele 41,13 - Poi misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero, l'edificio e le sue mura, anch'essi cento cubiti.

Ezechiele 41,14 - La larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero a oriente, cento cubiti.

Ezechiele 41,15 - Misurò ancora la larghezza dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento cubiti. L'interno dell'aula, il suo vestibolo,

Ornamenti interni
Ezechiele 41,16 - gli stipiti, le finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno, tutto intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano velate.

Ezechiele 41,17 - Dall'ingresso, dentro e fuori del tempio e su tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti

Ezechiele 41,18 - cherubini e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni cherubino aveva due aspetti:

Ezechiele 41,19 - aspetto d'uomo verso una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati intorno a tutto il tempio.

Ezechiele 41,20 - Da terra fin sopra l'ingresso erano disposti cherubini e palme sulle pareti del santuario.

Ezechiele 41,21 - Gli stipiti dell'aula erano quadrangolari. Davanti al santuario c'era come

L'altare di legno
Ezechiele 41,22 - un altare di legno, alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza. Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: Questa è la tavola che sta davanti al Signore.

Le porte
Ezechiele 41,23 - L'aula e il santuario avevano due porte ciascuno.

Ezechiele 41,24 - Ogni porta aveva due battenti girevoli: due per una porta e due per l'altra.

Ezechiele 41,25 - Sulle porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: una cancellata di legno era sulla facciata del vestibolo all'esterno.

Ezechiele 41,26 - Finestre e grate e palme erano da tutte e due le parti, ai lati del vestibolo, alle celle annesse al tempio e alle ali laterali.

EZECHIELE 41 - DECRIPTAZIONE
Ezechiele 41,1 - A portarsi fu in una casa in un primogenito l'energia che è di Dio. Nel mondo entrò a stare onde la rettitudine del Potente riportata fosse ai viventi. Per aiutare venne nei guai il Potente per essere da madre alla luce. Illuminazione l'Unico alla madre portò. La prescelta nel corpo nel ventre la vita del Verbo portò e lo portò alla luce. Sorse il primogenito dalla madre e completamente in un corpo chiuso dentro viveva il Verbo ed in un corpo racchiudeva dentro al mondo lo splendore.

Ezechiele 41,2 - Ed in un corpo racchiuso dentro nel mondo il Verbo scelse di chiudersi per agire. Risorgerà il corpo di quel primo dalla morte. Porteranno quel retto in croce e dalla croce uscirà il soffio che il Crocifisso racchiudeva. Dalla quinta costola l'originerà con l'acqua e l'integrità il Verbo recherà e dalla tomba vivo risorgerà. (Fu) il primo dalla morte vivo! Il Verbo si riportò! A recare fu la madre in aiuto che iniziò un corpo/popolo di retti a portare. Iniziò le moltitudini che sentirono, furono a centinaia nell'acqua ad entrare e nel corpo li racchiuse dentro. Sentirono illuminarsi la mente/testa, furono a centinaia i viventi che entrarono.

Ezechiele 41,3 - A recare dentro la divinità nelle persone fu la madre che nel mondo portò. Fu rivestita dal primogenito di cui fu la potenza ad entrarle soffiatagli dal Crocifisso. Nelle assemblee con la risurrezione dalla croce era la madre. Il primo che dalla morte si riportò apriva l'ingresso alla risurrezione. Risorto il primo i viventi si porteranno tutti e con i corpi dalle tombe da dentro usciranno. Il Verbo tutti dalle tombe risorgerà. Dentro agirà dell'Unico la vita che lo riportò dalla croce.

Ezechiele 41,4 - A portarsi è della madre in aiuto quel primogenito che indicava. Per l'Unico un corpo di retti porta ed a sentire della risurrezione dei corpi sono le centinaia. Viventi ad entrare si portano nel corpo nelle assemblee. Dentro si vedono le colonne che stanno con la madre. I viventi entrano a migliaia. Gli apostoli sono nel mondo ad aprire l'esistenza di tutti e sono a dire che Dio è con questi nel mondo: il Santo apre la santità per gli esseri viventi.

Ezechiele 41,5 - Portato fu dalla madre l'aiuto per vomitare Raab (mostro del male) in forza del Crocifisso risorto che la distruzione della morte ha recato un corpo/popolo/Chiesa dal grembo le uscì. La protezione si sentiva dell'Unico che sulle moltitudini agiva. Uno che dalla morte ritornato era a casa a convertire fu dentro i cuori. Fu in tutti la pienezza dentro dell'esistenza a riabitare.

Ezechiele 41,6 - Portò ad uscire giù il serpente onde il peccare finiva. All'ombra si rividero di Dio. Si rialzò la potenza nell'agire. Il Risorto l'accompagnava con la gioia. La potenza aveva riposto col soffio nel popolo. Fu la madre a portare dentro il desiderare il Crocefisso. Dentro a versare era nel corpo/popolo la beatitudine. I cuori erano segnati dal Potente. All'ombra si vedevano portarsi della croce. Il serpente si vedeva portato alla fine. Convertiti erano dentro e nei convertiti è consumato dalla forza portata dal Crocifisso. Ai fratelli porta questi la forza per reciderlo. Guai nel mondo sono a portargli i fratelli che recano colpi onde è dai viventi da dentro vomitato. Raab (mostro del male) sarà a finire.

Ezechiele 41,7 - Portò un corpo/popolo/Chiesa dal ventre portandosi con gli apostoli in giro dentro al mondo. Per il Potente dal seno le guizzò fuori perché dall'alto le entrava la potenza che giù del serpente il peccare finiva. La rettitudine era ai viventi recata per la conversione. Dentro era del Crocifisso la potenza che i viventi innalzava l'innalzato a tornare dentro sarà. Dentro (comunque) i cuori era il Crocifisso innalzato. Fondò un corpo nelle assemblee di (gente in cui) dentro i cuori c'era il Crocifisso, perché dal seno il serpente con la perversità per la retta energia che uscendo li finisce. A strappar via porta l'angelo (ribelle) per il mondo. Spazzato il serpente rientra in azione la potenza uscita; dall'alto la colomba (Spirito Santo) rientra.

Ezechiele 41,8 - Portò nelle menti/teste che l'Unico era il crocifisso che fu per i potenti dentro a stare in croce su un'altura ove forato dentro fu. Da dentro il foro abitava una forza. Chi l'abitava con l'acqua fu dal foro per l'essere impuro finire nel mondo. Giù a guizzare si vide portarsi dalla croce ai viventi per accompagnarli riversando energia al mondo del Risorto. Quel risorto per primo dalla morte origine giù fu di potenza per il mondo.

Ezechiele 41,9 - Nel corpo, nelle assemblee, dentro a versare è nelle menti del primo risorto, il cui corpo il Potente rialzò, potente alla vista. In altro entrato, annuncia che riscenderà. Dalle tombe li salverà quel primo dalla morte e da beati nella vita angelica entreranno. A casa saranno tutti su dal Potente. A vederlo li porterà il Crocefisso. Di quel primo risorto nel corpo nel cuore gli staranno tutti.

Ezechiele 41,10 - A riportarsi da casa sarà con gli angeli. Rientrerà in potenza il Risorto: La rettitudine porterà a tutti i corpi nelle tombe. Dentro agirà. A risorgere i corpi saranno delle centinaie dei viventi del mondo. A ritornare saranno dalla consunzione. Dentro saranno nel Crocefisso nel foro dentro saranno ad abitare per tornare a casa.

Ezechiele 41,11 - Porterà il Verbo tutti i chiusisi del mondo su dal Potente, in alto vivi li guiderà. Il Verbo tutti racchiuderà i fratelli. Aiuterà le generazioni rette ad uscire. Su il Verbo le condurrà ai pascoli. Il Verbo tutti all'Unico rinati in alto porterà con i corpi nel ventre. Dalla putredine porterà i viventi ad entrare nella vita angelica. I racchiusi nella quinta costola del primo dalla morte tornato torneranno.

Ezechiele 41,12 - Portati dal mondo dal Figlio saranno tra gli angeli felici. Da Dio in persona saranno ad entrare. Camminando questi dal corpo usciranno del Verbo. Verranno le generazione rette dal mondo cambiate nell'assemblea dentro dei risorti. Dentro a vedere saranno i viventi quel primogenito che vivi dal mondo li ha condotti. A versarli è stato dal corpo colui che nel mondo abitò, il Figlio che dalla tomba rivisse. La distruzione della morte nel corpo chiudeva a casa ritornato, ritornò, riportandosi con l'originario corpo ardente. Il Crocifisso risorto vedranno essere i viventi l'Unico che visse nel mondo.

Ezechiele 41,13 - Porterà ai viventi aiuto. Alle porte verranno a casa dove sta il Crocifisso. Nella luce che anelavano dell'Uno entreranno da cui all'origine i viventi uscirono portati nel mondo a fuggire dallo straniero per la perversità. Il Figlio, il Signore, a versarli sarà dal corpo. Porterà tutti quelli che stanno nel mondo all'Unico con i corpi retti. I viventi nell'Unico entreranno, nell'originaria vita rientreranno.

Ezechiele 41,14 - E, i corpi chiusi dentro, il Verbo invierà il carico. Saranno tutti portati a rientrare separati dal serpente. L'avrà rovesciato sbarrandolo nelle acque bollenti. Nell'Unico entreranno. Ricominceranno nella vita ad entrare.

Ezechiele 41,15 - Rivestiti per l'aiuto di quel primogenito con i corpi per la rettitudine uscita dal Figlio saranno angeli di Dio. Col Verbo tra gli angeli saranno ad entrare, fuggiti dallo straniero del mondo, beati, innalzati, fratelli per i corpi col Signore. Verranno e versati saranno dal mondo nell'originaria vita che il Verbo ha riportato. Ed i viventi il Verbo porterà a centinaia all'Unico, dalla vita della perversità usciti. Saranno la sposa del Verbo, inviata dai giorni, portata nella divinità a vivere essendo usciti dalla prigione dell'avversario.

Ezechiele 41,16 - Entrati nel foro del Verbo saranno i viventi, portati dal mondo, prigione del serpente, condotti tra gli angeli ove saranno i viventi ad entrare. All'Unico nel cuore dalla morte li porterà ad entrare. Verranno a stare risorti nella pienezza. Dentro saranno a casa del Potente nel terzo (giorno), integri inviati alla fortuna. Usciranno dal foro del Verbo che risorto dalla tomba fu. Nel Verbo sul legno (della croce) un foro dentro ci fu. La dentro torneranno i riportati dal mondo. In quel primogenito nel corpo gli saliranno, nell'eternità entreranno. I racchiusi accompagnerà e usciti dalla malattia dell'angelo (ribelle) li porterà tutti dalla piaga che a forare gli portarono in croce.

Ezechiele 41,17 - Una fanciulla innalzerà il Verbo alla fine del mondo. La condurrà nell'eternità. Entreranno dentro dove fu il Crocifisso ad entrare. Le persone dai giorni porterà al Potente. Nell'assemblea li condurrà di lassù e di Dio la sposa entrerà. Versata, lanciata dal foro da dentro, sarà dentro i gironi ad abitare. Sarà nell'intimità col Verbo. Inviata dai giorni la porterà a casa a vivere. Giù avrà portato l'angelo dalla vita impura alla fine.

Ezechiele 41,18 - E vedranno Portarsi un simile essere ad un agnello, colui che si riportò a casa pur essendo morto. Da Maria si portò il Crocifisso vivo col corpo. Entrò nella casa ove stava con gli apostoli. Quel Agnello si riportò dentro in potenza con i cherubini portandosi per la seconda volta a stare tra i viventi. In persona era stato nel regno con il corpo a portarli dentro.

Ezechiele 41,19 - Ed in persona era l'uomo in cui Dio entrò per finire dell'essere ribelle nei viventi il soffio che aveva recato. Ed in quella persona vi fu il retto Verbo che fu visto dai potenti del mondo crocifisso. La vita dal corpo gli uscì. Vivo il Verbo si riportò. Lo videro risorto riportarsi; era Dio! Dalla sposa a casa fu il Crocifisso a ritornare. Con i fori dentro fu a casa!

Ezechiele 41,20 - Vivo uscì dalla terra. Lo videro potente i viventi innalzarsi. Il Verbo crocifisso, dalla tomba uscito, la rettitudine nel corpo portò dentro a stare nella Madre. Fu ad entrare dal Crocifisso in Maria che in azione per il Risorto a recarsi fu tra i viventi ed a riversarla è in un corpo/popolo/Chiesa nel mondo, da cui ad uscire sarà la sposa.

Ezechiele 41,21 - Uscita per il mondo fu una sposa di viventi questa a recare. Colpite dal Crocifisso le moltitudini, sentitola ad entrare si portarono. Dalla parola degli apostoli è ad uscire la santità che entra nei viventi. Un corpo per l'Unico esce di retti viventi alla vista.

Ezechiele 41,22 - Nel mondo, i viventi, l'ucciso sul legno risorto, accompagna. Il risorto per primo dalla morte (con loro) cammina. Dentro, Lui al corpo la rettitudine reca. Ad illuminare il Crocifisso è i viventi. Il primo dai morti riportatosi dalla putredine li solleva. Del peccare la fine sarà a recare. Potenti li porterà e all'Unico un corpo di retti condurrà. Si porteranno a versarsi per stare nel corpo del Crocifisso. Saranno a portarsi a sentirne i precetti. È la parola di Dio ad essere in questi; entrata, n'esce bruciato il serpente. Nelle assemblee gli apostoli per l'Unico accendono un corpo/popolo potente ove in persona sta il Signore.

Ezechiele 41,23 - Porterà il risorto dalla croce forza ai viventi. Una porta recata per tutti da cui guizza nel mondo la rettitudine che è la compagna potente della santità.

Ezechiele 41,24 - Recata l'illuminazione sul Crocifisso, sono i viventi aiutati dal Potente. Il Crocifisso reca la completa rinascita che al Potente alla fine li recherà tutti risorti dalle croci per starvi a vivere. Ai viventi portano la conversione e tutti liberi finalmente si portano. Tutti a bere sono le parole d'aiuto del Potente. Del Crocifisso i fratelli recano della risurrezione l'indicazione. Sono d'aiuto al Potente il Crocifisso portando. Indicano che il serpente i fratelli nel corpo finiranno.

Ezechiele 41,25 - E con l'azione della risurrezione, recata è al mondo di Dio una forza. Esce dell'angelo (ribelle) la maledizione. L'aiuto del serpente la fine reca. A tutti nel mondo ad entrare è la rettitudine. In cammino quel corpo porterà dentro l'esistenza della morte per il ribelle. I viventi affliggono con la resurrezione il male. Con la risurrezione portano la forte parola per vomitarlo. Nel corpo ne portano la fine. Portano a sentire che sul legno Dio in persona è entrato. Dal corpo la vita per i viventi uscì. Annunciano che li rialzerà.

Ezechiele 41,26 - Recherà nelle tombe la potenza e per l'energia risaranno a vivere. Dell'Unico l'amore la morte porterà alla fine. La vita nei corpi ci risarà nei viventi. La vita il Verbo porterà e nei viventi il soffio recherà della divinità. Retti tutti il Verbo porterà. Il Crocefisso dal mondo col corpo i viventi porterà su. Del serpente il peccare terminerà. Dal mondo a casa saranno alla fine ed entreranno a vedere dentro chi è il Vivente.

EZECHIELE 42 - TESTO C.E.I. 2008
Adiacenze del Tempio
Ezechiele 42,1 - Allora mi fece uscire nel cortile esterno dal lato settentrionale e mi condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero prospiciente l'edificio verso settentrione.

Ezechiele 42,2 - Nella facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza.

Ezechiele 42,3 - Di fronte ai venti cubiti del cortile interno e di fronte al lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro porticato a tre piani;

Ezechiele 42,4 - davanti alle stanze c'era un corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza: gli ingressi delle stanze guardavano a settentrione.

Ezechiele 42,5 - Le stanze superiori erano più strette delle inferiori e intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio.

Ezechiele 42,6 - Erano a tre piani, ma non avevano colonne come quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori.

Ezechiele 42,7 - Il muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del cortile esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di cinquanta cubiti.

Ezechiele 42,8 - Infatti la lunghezza delle stanze del cortile esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato dell'aula era di cento cubiti.

Ezechiele 42,9 - In basso le stanze avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dal cortile esterno,

Ezechiele 42,10 - sulla larghezza del muro del cortile. A mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e all'edificio, c'erano stanze

Ezechiele 42,11 - e, davanti ad esse, un passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione: la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche le varie uscite e le loro disposizioni. Come gli ingressi di quelle,

Ezechiele 42,12 - così erano gli ingressi delle stanze che davano a mezzogiorno; un ingresso era al principio dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente a oriente di chi entra.

Ezechiele 42,13 - Egli mi disse: Le stanze a settentrione e quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di riparazione, perché santo è questo luogo.

Ezechiele 42,14 - Quando i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo verso il cortile esterno, ma deporranno là le loro vesti con le quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante: indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo destinato al popolo.

Dimensioni della cinta muraria
Ezechiele 42,15 - Quando ebbe terminato di misurare l'interno del tempio, egli mi condusse fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta intorno.

Ezechiele 42,16 - Misurò il lato orientale con la canna da misura: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.

Ezechiele 42,17 - Misurò il lato settentrionale: era cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno.

Ezechiele 42,18 - Misurò il lato meridionale: era cinquecento canne, in canne da misura.

Ezechiele 42,19 - Si volse al lato occidentale: misurò cinquecento canne, in canne da misura.

Ezechiele 42,20 - Da quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il sacro dal profano.

EZECHIELE 42 - DECRIPTAZIONE
Ezechiele 42,1 - E sarà a riportarsi giù chi è "Io sono", Dio, nel mondo, prigione dello straniero, per riaprire la vita che giù si porta tra lamenti. Aprirà alle generazioni la rettitudine da via per uscirne. Giù il Verbo si porterà con gli angeli e sarà in casa a scontrarsi con colui che fu il maledetto serpente per bruciarlo con la rettitudine che uscirà. Originata la risurrezione dei corpi, l'angelo fuggirà. Per l'aiuto uscirà fuggendo lo straniero dai corpi. Lui brucerà nei corpi l'angelo. La sorte rientrerà, figli saranno, angeli di Dio, dal mondo si alzeranno per il Verbo che porterà l'energia.

Ezechiele 42,2 - Migliaia di angeli, un fiume di retti prima nella morte, usciranno all'originaria vita. Entrato il soffio del Crocifisso, dalle tombe usciranno. Su il Verbo li porterà ai pascoli. Gli entreranno con i corpi nel ventre, si chiuderanno i salvati. Saranno le centinaia dei viventi a portarsi nel Crocefisso.

Ezechiele 42,3 - Di fronte, aperto, vedranno il risorto corpo. Saranno i viventi felici di guizzare a chiudervisi. Su con i corpi nella persona dai giorni li porterà tra gli angeli. Alla fortuna con i corpi saliranno col Verbo dal mondo tra i beati. Il serpente nascosto, lo straniero uscito dai viventi, giù si porterà tra lamenti. Venuto ad essere vomitato il serpente dalle persone, sarà dal quel primogenito finito. Saranno riversati a casa il terzo (giorno) per starvi a vivere.

Ezechiele 42,4 - Porterà al Potente nella persona chi sarà entrato. Dal Potente i risorti retti porterà integri dal mondo in cammino a vederlo. Dal risorto corpo del primo dalla morte dal corpo che li racchiudeva dentro Dio entreranno le persone. (Quando) i giorni finiranno una via quel primogenito per i viventi aprirà. I fratelli tutti porterà. La porta sarà ove entreranno i viventi che al Potente su il Verbo condurrà tra gli angeli.

Ezechiele 42,5 - Ed entreranno dal Potente i risorti per la rettitudine portata dal Crocifisso. Dal mondo all'Altissimo li condurrà. Tra gli angeli tutti li verserà. Lo straniero che portò l'oppressione nell'esistenze, essendosi portato in tutti, bastonato verrà, sarà rovesciato nell'acqua bollente vi entrerà tra lamenti. Dai viventi uscirà, il Crocefisso lo strapperà via, l'energia porterà a finire ed i viventi usciranno alla fine ad essere retti per abitare tutti a casa da figli.

Ezechiele 42,6 - Così saranno i viventi nel terzo (giorno della loro creazione) portati dal Crocifisso ad entrare tra gli angeli. Nel mondo avrà recato l'annullamento del serpente uscito dagli angeli. Ai popoli avrà recato aiuto. Saranno nella piaga al vederlo vivi a portarsi. Quanto basta gli entreranno a chiudersi; su, col corpo li porterà tutti, l'innalzerà così tra gli angeli. Belli, a immagine entreranno del Crocifisso gli strappati via dall'angelo (ribelle). E tutti porterà i vissuti nel mondo. Tutti saranno così da quel angelo a riportarsi. Integri usciranno dalla terra.

Ezechiele 42,7 - E la fortuna nei corpi dell'origine la risurrezione dei corpi col vigore porterà. Si rialzeranno potenti per l'azione i morti del mondo. Al serpente il fuoco della rettitudine avrà portato la fine. Per l'aiuto, dalla fiacchezza usciranno. Dalle tombe si rialzeranno i corpi usciti dalle strette giù portate dall'angelo nel mondo. La divinità nelle persone sarà entrata. Per la potenza della risurrezione che la rettitudine avrà riportato, in bella forma, retti si riporteranno. Dalla quinta costola saranno le centinaia di viventi ad uscire.

Ezechiele 42,8 - Le bruciature dell'Unico nei corpi avranno spento il serpente. Quel fuoco per arderlo il Crocifisso avrà originato. Risorgendo i corpi, il serpente nascosto giù dai corpi uscirà. Dal nascosto giù si porterà l'angelo fuori. Dalle tombe, salvati saranno i viventi che ricominceranno a vivere. La perversità dell'angelo (ribelle) uscirà. Dio nelle persone sarà a rientrare. Quelli del mondo saranno tutti a rivivere. Ricomincerà ad entrare la primitiva vita che uscì.

Ezechiele 42,9 - E dagli uomini strapperà via il serpente. La risurrezione lo arderà. Finirà il maledetto entrato nei viventi. Dentro si riporterà dell'Unico la vita. Rientreranno nel vertice dove stavano i viventi. Nell'intimo del corpo rientrerà l'energia che uscì. Usciranno i viventi del mondo dalla prigione dello straniero. Usciranno dalle strette da cui salivano lamenti.

Ezechiele 42,10 - Il guizzante, da dentro scapperà dalle generazioni. Uscirà dai luoghi nascosti lo straniero. Nelle generazioni si spengerà. Rovesciato, sbarrato sarà nei viventi dal rifiuto del Potente. In una persona fu dal mondo per tagliarlo. Lui, il Potente in una persona fu ad entrare, un figlio fu, lo finirà con un potente fuoco che lo arderà alla fine.

Ezechiele 42,11 - Porterà le generazioni tutte nella persona. Saranno ad entrargli da una piaga che i viventi nel corpo di quel primogenito aprirono da cui uscirà il potente fuoco della rettitudine che recò dalla croce. Una donna dal corpo una strada s'aprì. Scese dal Verbo portandosi con gli apostoli. Di retti per quel primogenito un corpo fondarono. I retti apostoli un corpo nelle assemblee per il Figlio recarono. Ed una sposa di viventi si alzò per quel primogenito. Sono nel mondo gli apostoli a recare la rettitudine che salva. (In effetti) del Verbo nei cuori è ad entrare l'energia. Portano alla rettitudine le parole del Crocifisso che nelle assemblee sono ad uscire dagli apostoli.

Ezechiele 42,12 - Recando così le parole del Crocifisso dal vivere esce il serpente. Per la risurrezione di un retto portato in croce beate le generazioni così ne escono aiutate. Con le alte parole del Crocifisso le assemblee ricreano. Il demonio che fiacca le generazioni si spegne. Le persone sono ad entrare in un cammino che aiuta. Un corpo/popolo/Chiesa del Crocifisso si apre nel cammino. È per gli apostoli ad uscire l'aiuto onde dalla fiacchezza escono. A versare aiuto sono ai viventi nell'intimo a chi si porta ad incontrarli.

Ezechiele 42,13 - E sono a dire che quel primogenito di notte ebbe a risorgere per la rettitudine che portava. Il Crocifisso nel mondo si rialzò. A parlare si recò dagli apostoli, potente, luminoso. La rettitudine recò. Ai confini uscissero, per aiutarlo. Un corpo porteranno tra i viventi per l'Unico. Con la risurrezione di un corpo la divinità in una persona era entrata in cammino. Dalle ferite dal corpo uscì per il mondo l'energia, fuori guizzò dal Risorto la rettitudine da recare ai confini del mondo. La santità con la beatitudine furono ad iniziare, a tutti avrebbe recato il risorgere in vita, n'uscirà spento l'angelo (ribelle) che sta nei viventi. Il Primo risorto dal corpo l'avrebbe riversata nei corpi, la porterà dentro, risaranno a vivere potenti. La santità sarà ad uscire dal Santo. Saranno salvati i viventi. Fu (questo) degli apostoli il forte annuncio. Per riversare in aiuto il dono rientrerà il Santo. Sarà dai viventi a riportarsi nel mondo, vivo, con gli angeli. Le tombe aprirà, li porterà fuori. I peccatori tutti porterà ad uscire. Il "peccatore" per la rettitudine sarà ad entrare nella putredine che recò, ma i viventi (saranno) santi.

Ezechiele 42,14 - Dall'intimo di quel primogenito nei viventi entrerà la rettitudine. Entrerà l'energia a stare per recidere i guai che giù all'origine portò ai viventi nel mondo. La santità di Dio entrerà nelle tombe, lo straniero uscirà, vivi si rialzeranno per la riportata energia con la perversità bruciata nei viventi. Dall'opprimere in cui erano nella prigione li porterà dentro alla fortuna, di essere riusciti vivi. Beati, retti il Crocifisso li porterà. Da dentro uscirà l'angelo con bruciature per la santità entrata. Tra lamenti sarà il serpente che la vergogna ha recato col tradimento. Sono i viventi da fratelli nel corpo/popolo/Chiesa a stare. Nell'acqua si portano a riversare le moltitudini e la divinità del primogenito accende quel corpo di potenza tra i popoli.

Ezechiele 42,15 - Si porterà una sposa a venire tra i viventi in cui l'essere impuro completamente uscirà. Dentro saranno tutte ad entrare le persone che dai giorni saranno portate fuori. Condurrà su a stare con "Io sono" le generazioni, avendo spento con la risurrezione il nemico. All'Unico tra i serafini angeli sarà a condurli. La via aprirà verso oriente. Condurrà i viventi per mano. L'aiuterà, e convertiti che saranno dentro, la pienezza dentro sarà ad abitarli.

Ezechiele 42,16 - Rivestiti dell'aiuto dello Spirito (di Dio) rientreranno al vertice (della creazione). Sarà nei viventi dentro riversata l'energia che uscì. Entreranno i viventi dalla porta aperta nella quinta costola del primogenito. I viventi porterà il Crocifisso a riversare tra gli angeli. Saranno i viventi dentro a riversarsi. L'invierà dal mondo, usciranno i viventi, li aiuterà ad entrare, nei gironi dentro saranno ad abitare.

Ezechiele 42,17 - Dei viventi aiuterà le generazioni che porterà nell'assemblea ad entrare di lassù. Il Verbo li condurrà. Guiderà i salvati, prima tra i morti, li verserà tra gli angeli. Saranno a vivere piegati/seduti tra gli angeli vi entreranno rivestiti dalla conversione che c'è stata dentro.

Ezechiele 42,18 - Rivenuto lo Spirito a rientrare nelle generazioni, riporterà ai viventi il vestito (della dignità). Aiutati dalle tombe i viventi a risorgere da quel primo che la morte ha rovesciato, inviati saranno i viventi a casa ove li verserà tra gli angeli. Usciti dal mondo i viventi, aiuterà ad entrarvi.

Ezechiele 42,19 - Tornato ad abitarli il divino Spirito n'usciranno ad essere i viventi rivestiti. Sbarrato il veleno (del nemico) con la distruzione della morte, rovesciato l'angelo sarà nei viventi, dentro si riverserà l'energia che uscì; entrando, rivestiti n'usciranno.

Ezechiele 42,20 - Rifiutato dalle moltitudini il nemico e dalle tombe riportati, d'integrità rivestiti per l'essere impuro nascosto portato dai viventi ad uscire, accompagnati, a tornare saranno a casa. Convertiti essendo dentro con gli originari corpi che la rettitudine racchiudeva, salvati da quel primogenito dalla morte, del Potente entreranno a casa. Aiutati saranno nel cuore a stargli per l'energia entrata della santità che il serpente ha ammalato.

Ogni commento è lasciato al lettore.
In definitiva quei versetti di Ezechiele pieni di numeri e misure, aridi in sé, che paiono descrivere spazi e dimensioni di quel Tempio, si animano e grazie alle icone delle lettere ebraiche prendono corpo in un discorso completo ed esauriente in linea con l'apocalittica del Nuovo Testamento!

a.contipuorger@gmail.com

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