IL FACCIA A FACCIA ALLA FINE DEL SETTIMO GIORNO
di Alessandro Conti Puorger
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LA FORMA DEL NUMERO SETTE
Gli Egizi svilupparono il primo sistema di numerazione decimale della storia.
In genere i simboli dei numeri erano legati alla corda usata dagli agrimensori.
Era un sistema numerico di tipo additivo, vale a dire la somma di tutte le cifre che comparivano davano il valore numerico complessivo.
Non v'esisteva il segno dello zero.
La cifra che rappresenta l'unità era un tratto di corda verticale , per le decine si usava il segno di tratto di corda curvo , per le centinaia un tratto di corda avvolta , per 1.000 un fiore di loto , per la 10.000 un dito piegato, un girino per 100.000 e l'omino inginocchiato con le braccia al cielo per il milione in quanto sta guardando l'innumerevole numero delle stelle.
Ad esempio il numero 7 così si scriveva , mentre il numero 2103 era due fior di loto, una corda arrotolata e tre bastoncini: .
Una grande semplificazione si ebbe con l'impiego dei segni ieratici di cui alla seguente tabella tratta dal "Papiro Reale di Torino", XIII secolo a.C.
Come si vede la forma ieratica del numero sette si avvicina al nostro 7.
Peraltro nella forma in corsivo viene
mantenuto anche il segno difettivo della gamba.
La linea superiore indica le 4 corde e la linea inclinata con l'appendice dice che andando sotto ce ne manca una, quindi 4+3 =7.
In tale tabella il numero 8, infatti, è indicato con due linee una sopra l'altra; 4+4 = 8.
Il numerale ebraico del numero sette coincide con la settima lettera del loro alfabeto, la "zain"
ed anch'essa è prossima al grafica del nostro 7.
"Zain" significa sette è un simbolo fallico, ma anche arma, la spada fiammeggiante del cherubino, l'uomo che combatte per trovare la verità, che ricerca i segreti della vita e della morte.
Il numero 7 viene, come già accennato, a sunteggiare l'insieme del cielo, il triangolo, con i quattro componenti della materia - acqua, aria, fuoco, terra - e starebbe simboleggiare l'Universo creato.
È perciò come una sintetica espressione della mediazione tra umano e divino.
La piramide egizia sarebbe proprio l'immagine di una tale unione e prepara il passaggio all'eternità del faraone.
"
Il numero sette, per le sue virtù occulte, tende a realizzare tutte le cose; è il dispensatore di vita e fa parte di tutti i cambiamenti, come la luna che cambia ogni sette giorni." (Ippocrate)
Sette è il numero primo più alto delle 10 cifre contando lo zero, divisibile solo per se stesso.
Gli Egiziani contarono "sette braccia" del Nilo e 7 erano gli scorpioni che accompagnavano la dea Iside.
Lo spettro luminoso manifestato dall'arcobaleno è diviso in 7 colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
Le note musicali sono 7.
Roma, capitale del mondo per i Romani fu costruita sui "Sette Colli"- Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, Celio e Aventino - e fu governata da 7 re - Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tuillo e Tarquínio il Superbo.
Le Arti e le Scienze erano complessivamente 7 discipline divise nel trivio -Grammatica o Lingua, Logica o Ratio e Retorica o Tropus - e nel quadrivio - Aritmetica o Numerus, Geometria o Angulus, Musica o Tonus e Astronomia o Astra.