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IL FACCIA A FACCIA ALLA FINE DEL SETTIMO GIORNO
di Alessandro Conti Puorger

SPIRITO DI DIO
Intendo chiarirmi quale è il motivo perché la Bibbia annette così grande importanza al numero 7, sicché i giorni della creazione sono sette e lo stesso numero 7 pare legato alle prerogative proprie del giudicare della divinità visto che in Genesi4 è legato al giudizio che Dio si riserva sugli assassini:
  • Genesi 4,15 - "Il Signore gli disse: Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!"
  • Genesi 4,24 - "Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette".
Per far ciò secondo il mio uso mi servo anche delle lettere ebraiche, perché sono risultate utilissime nella mia ricerca in quanto, come icone, sono in grado di definire con più ampiezza le parole ebraiche e i testi delle Sacre Scritture, visto che oltre che consonanti e numeri sono delle vere e proprie icone, molto espressive.
Al riguardo segnalo alcuni miei articoli di tale ricerca sulle proprietà delle lettere ebraiche e del perché e del come nelle Sacre Scritture si possono attendere testi nascosti, ricerca che esordì con "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche":
Nelle notti stellate, appena si alzano gli occhi al cielo, in genere si vede la luna e, ormai solo in campagna lontano dalle città, le stelle, almeno quelle più luminose.
Ora, com'è noto, la luna ha un ciclo proprio di 4 fasi, ognuna di sette giorni - crescente, piena, decrescente e nuova - e nel contempo molte stelle, le più visibili, nei secoli dagli uomini mnemonicamente sono state raggruppate in costellazioni in cui il 7 la fa da padrone.
In definitiva fin dai tempi più antichi il 7 ha avuto il potere d'evocare il cielo.
Avviene così che il 7 è un numero speciale per varie religioni e culture.
La stessa antichissima ziggurat sumera di Ur si dice avesse 7 rampe che raffiguravano i 7 cieli.
Per la maggior parte delle religioni la divinità vive nei "cieli" e da lei promana tutto ciò che è sulla terra.
Ecco che in una visione immaginifica antropomorfica è come se dai cieli ci fosse un respiro vitale che soffia sulla terra.
La vita viene dai cieli e ciò è acquisito nella Bibbia.
Lo Spirito di Dio per i fedeli dell'ebraismo e del cristianesimo permea le Sacre Scritture, perché quelle Scritture per i credenti sono state certamente ispirate proprio da tale Spirito.
Per le religioni Abramitiche vale l'idea che: "In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque." (Genesi 1,1-2)
Il Corano alla Sura 65 versetto 12 recita:
"Allah è Colui che ha creato sette cieli e altrettante terre."

Spirito, in ebraico è " ruach", che significa anche respiro, soffio e vento.

I Salmi inneggiano al Creatore e al suo Santo Spirito:
  • Salmi 33,6 - "Dalla parola del Signore furono fatti i cieli, dal soffio della sua bocca ogni loro schiera."
  • Salmi 104,29s - "Se nascondi il tuo volto, vengono meno, togli loro il respiro , muoiono e ritornano nella loro polvere. Mandi il tuo spirito , sono creati, e rinnovi la faccia della terra."
Le lettere di "ruach" suggeriscono che lo spirito "nel corpo si porta racchiuso " e, con una lettura profetica riferita a Dio ed al suo Messia, emettendo lo Spirito, "i corpi riporterà dalle tombe ".
Il valore numerico di "ruach" per la gimatria o gematria, vale a dire la somma del valore numerico delle singole lettere ebraiche, è 214 = ( = 8) + ( = 6) + ( = 200), da cui togliendo gli zeri si ha 16, indi il suo numero sintesi assoluto somma delle cifre, è il numero 7.
Nell'Antico Testamento tradotto in italiano il termine "spirito" si trova 200 volte, mentre nel Nuovo Testamento scritto in greco "spirito" è pneumatoV "pneumatos" e si trova 354 volte.

Per il cristianesimo lo Spirito di Dio è lo Spirito Santo.
C'è un unico Dio e il cristianesimo sottolinea che si presenta in tre persone di una stessa indivisibile sostanza; c'è il Padre che genera, il Figlio Unigenito generato e l'Amore, ossia lo Spirito Santo, che li lega, tre persone, coeterne, eguali, ma distinte, chiamate la SS.Trinità.


Orante III secolo


In ebraico il Padre è "'ab" (2+1 = 3), il Figlio è "ben" (50+2 = 52) e lo Spirito Santo è "ruach qadosh" (300+4+100+214 = 618), perciò il numero associabile alla SS.Trinità per il valore delle lettere ebraiche delle tre persone è 673 onde, sommando le cifre, il numero sintesi assoluto che indica la SS.Trinità è ancora 7.
Il Figlio ha però due nature, la divina propria relativa alla propria sostanza divina e la natura umana che ha assunto nel tempo quando si incarnò per opera dello Spirito Santo nella vergine Maria e nacque nella Santa famiglia di Nazaret.
Gli antichi consideravano la materia costituita da quattro elementi: il fuoco, l'aria, terra e l'acqua.
La natura divina della SS Trinità si unì con quella umana da cui ancora un 7.

"Spirito di Dio" nella traduzione C.E.I. in Italiano della Bibbia, invece, si trova solo per 26 volte, 13 nei libri dell'Antico Testamento e 13 nel Nuovo Testamento.
Nel primo versetto del libro della Genesi si trova il termine "'Elohim" , che viene semplicemente tradotto con "Dio", in effetti però è una forma di plurale di "'El" Dio, del valore numerico di 31 = ( = 30) + ( = 1) definibile come "l'origine della potenza ", onde "'Elohim" , è da considerare come il complesso delle prime potenze che fanno capo all'Unico Dio.
Questi numericamente ha il valore di 86 = ( = 40) + ( = 10) + ( = 5) + ( = 30) + ( = 1).
La differenza tra i due termini è (86-31) = 55 ed equivale a = 5 e = 50, onde suggerisce l'idea di dove "entrano/escono gli angeli ", quindi, per il termine "'Elohim" viene così a rafforzarsi l'idea di un consesso divino.
Già nel secondo versetto del libro della Genesi si trova che "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque".BR> Nell'Antico Testamento, 12 delle 13 citazioni dello "Spirito di Dio" si trovano nella forma:

"ruach 'Elohim".

"Nelle menti si porta a chiudersi la divinità ; vi entra per stare con i viventi "; se poi si pensa all'incarnazione si ha "in un corpo si porta a chiudersi Dio nel mondo per stare con i viventi ."
Solo in Giobbe 33,4 è nella forma "ruach 'El".
Il valore numerico delle lettere del Tetragramma sacro ineffabile IHWH , che viene sostituito in genere nelle traduzioni col "Signore", peraltro è proprio 26 = ( = 5) + ( = 6) + ( = 5) + ( = 10) come 26 è il numero delle volte delle citazioni dello Spirito di Dio.
La differenza numerica con "'Elohim" è quindi (86-26) = 60, corrispondente al valore della lettera samek = che altro non è che un cerchio, onde si può che pensare IHWH e il suo cerchio corrispondono a "'Elohim", ove il suo cerchio = 60 "sono = 10 gli angeli = 50".
Ne consegue che il valore numerico di Spirito di Dio è 214 + 86 = 300, corrispondente al valore della lettera Sin /Shin , lettera identificativa del fuoco.
In definitiva allo Spirito di Dio è associabile il fuoco e il numero 7.

Riporto le citazioni dello Spirito di Dio:
  • Antico Testamento nella Torah:
    • Genesi 1,2b - "...lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque."
    • Genesi 41,38 - parlando di Giuseppe "Il faraone disse ai ministri: Potremo trovare un uomo come questo, in cui sia lo Spirito di Dio?"
    • Esodo 31,3 - parlando di Bezaleel, figlio di Uri, figlio di Cur, della tribù di Giuda, l'artigiano artista che preparò gli arredi della Tenda del Convegno, "L'ho riempito dello Spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro."
    • Esodo 35,31 - come sopra "L'ha riempito dello Spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro..."
    • Numeri 24,2 - "Balaam alzò gli occhi e vide Israele accampato, tribù per tribù. Allora lo Spirito di Dio fu sopra di lui..."
    Se ne ricava che lo Spirito di Dio dona all'uomo doti preziose come a Giuseppe ed a Bezaleel tra cui v'è saggezza, intelligenza e scienza.
    Lo Spirito di Dio scende anche sui pagani, come peraltro era Balaam.
    Veramente importanti sono quelle due citazioni dall'Esodo e meriteranno in seguito un approfondimento come del resto gli interi capitoli Esodo 31 e 35.
  • Antico Testamento altri libri:
    • 1Samuele 10,10 - "I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di profeti avanzava di fronte a loro, lo Spirito di Dio lo investì e si mise a fare il profeta in mezzo a loro."
    • 1Samuele 11,6 - "Lo Spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto."
    • 1Samuele 19,20 - "Allora Saul spedì messaggeri a catturare Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre Samuele stava in piedi alla loro testa, lo Spirito di Dio investì i messaggeri di Saul e anch'essi fecero i profeti."
    • 1Samuele 19,23 - "Egli si incamminò verso Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo Spirito di Dio e andava avanti facendo il profeta finché giunse a Naiot di Rama."
    • 2Cronache 24,20 - "Allora lo Spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: Dice Dio: perché trasgredite i comandi del Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona."
    • " Cronache 15,1 - "Lo Spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed."
    • Giobbe 33,4 - "Lo Spirito di Dio mi ha creato e il soffio dell'Onnipotente mi dà vita."
    • Ezechiele 11,24 - "E uno spirito mi sollevò e mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in Spirito di Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me."
    Lo Spirito di Dio "investe" le persone, cioè "le sceglie facendo scendere il vigore "; inoltre dà la vita e fa avere visioni!
  • Nuovo Testamento Vangeli:
    • Matteo 3,16 - "Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui."
    • Matteo 12,28 - "Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio."
    Lo Spirito di Dio scende come una colomba, scaccia i demoni.
  • Nuovo Testamento Lettere San Paolo:
    • Romani 8,14 - "Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio."
    • 1Corinzi 12,11-16 - "Chi conosce i segreti dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo."
    • 1Corinzi 3,16 - "Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?"
    • 1Corinzi 12,3 - "Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire Gesù è anàtema, così nessuno può dire Gesù è Signore se non sotto l'azione dello Spirito Santo."
    • 1Corinzi 7,40 - "Ma se rimane così, a mio parere è meglio; credo, infatti, di avere anch'io lo Spirito di Dio."
    • Filippesi 3,3 - "Siamo infatti noi i veri circoncisi, noi che rendiamo il culto mossi dallo Spirito di Dio e ci gloriamo in Cristo Gesù, senza avere fiducia nella carne..."
    Lo Spirito di Dio annuncia il regno di Dio, conferma i figli di Dio, rivela i suoi segreti, porta a Cristo Gesù.
  • Nuovo Testamento lettere cattoliche:
    • 1Pietro 4,4 - "Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi."
    • 1Giovanni 4,2s - "Da questo potete riconoscere lo Spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo."
    Lo Spirito di Dio è Spirito di gloria e la gloria è la risurrezione.
Abbiamo visto come San Paolo in 1Corinzi 12,3 associa lo Spirito di Dio con lo Spirito Santo.
Santo per antonomasia è Dio, definito dai credenti israeliti anche sinteticamente "Il Santo" e in generale con l'aggiunta, "Benedetto egli sia".
Benedire e santificare sono atti conclusivi dell'operato di Dio come infatti s'evince dal racconto della "creazione" del libro della Genesi che così recita:
"Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando." (Genesi 2,1-3)
In questi tre versetti sono da mettere in evidenza:
  • portare a compimento ripetuto 2 volte;
  • settimo giorno ripetuto 3 volte;
  • cessare ripetuto 2 volte;
  • benedire ;
  • consacrare .
Ora consacrare, come traducono in genere i testi ebraici, è santificare, quindi rendere santo e questa è opera specifica propria del suo Spirito.
Lo Spirito Santo quindi è associato al settimo giorno ed ecco che 7 sono i doni che ha portato riversatisi in 7 fasi in tutta la creazione, sì che il 7 sintetizza poi i doni dello Spirito Santo.

SPIRITO DEL SIGNORE
"Spirito del Signore" "ruach IHWH" nel testo ebraico si trova ripetuto per 22 volte ed è così tradotto nei testi in greco in Sapienza 1,7 e in 3 brani nel Nuovo Testamento, precisamente in Atti 5,9 e 8,39, in 2Corinzi 3,17s.
In Luca 4,18 si trova, ma è nel brano riportato del profeta Isaia 61,1 perciò compreso nelle 22 volte dell'Antico Testamento.
Anche qui così risulta un 26 che ricorda il numero associabile alle lettere del Tetragramma sacro.
In "ruach IHWH" c'è un messaggio profetico d'incarnazione: "in un corpo porterà la vita per recarsi nel modo ."
Importantissima, infatti, è la profezia sul Messia del profeta Isaia 11,1-2:

"Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo Spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore."

La traduzione dei 70 e la Vulgata al "timore del Signore" aggiungono la "pietà", perché il termine timore di Dio non dava completo il significato ebraico ed ecco così l'elenco dei 7 doni dello Spirito Santo secondo la tradizione cristiana: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore del Signore.
Altro brano interessante è 2Corinzi 3,17-18 ove la citazione di Spirito del Signore è ripetuta in questo modo: "Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore."
Nei versetti precedenti San Paolo fa riferimento al velo di Mosè "Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto."
Ho discusso tale questione in modo specifico nell'articolo "L'Incarnazione sotto il "velo" di Mosè".
In definitiva per distinguere dal Dio che opera con la lettera della Legge, da chi possiede lo Spirito di Dio ed è libero dalla legge (Galati 5,8), c'è la definizione di Paolo "Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà".
Lo Spirito del Signore è lo specchio in cui il fedele può vedere Dio stesso.
La XIII dell'apocrifo Odi di Salomone del 1 secolo d.C. riprende questo concetto:
  1. Aprite gli occhi e vedetevi in lui.
  2. Imparate a conoscere il vostro volto.
    Uscite con inni di gloria al suo spirito.
  3. Tergete lo sporco dal vostro viso,
    amate la sua santità e con essa rivestitevi;
  4. Così sarete ognora immacolati presso di lui.
    Alleluia.

    (Ode XIII di Salomone)
LO SPIRITO DI GESÙ CRISTO
San Pietro nella sua prima lettera parla della salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi:
"Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, per una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi. Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere un po' afflitti da varie prove, perché il valore della vostra fede, molto più preziosa dell'oro, che, pur destinato a perire, tuttavia si prova col fuoco, torni a vostra lode, gloria e onore nella manifestazione di Gesù Cristo: voi lo amate, pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre conseguite la mèta della vostra fede, cioè la salvezza delle anime. Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata cercando di indagare a quale momento o a quali circostanze accennasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che dovevano seguirle. E fu loro rivelato che non per se stessi, ma per voi, erano ministri di quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo nello Spirito Santo mandato dal cielo; cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo." (1Pietro 1,3-12)

Lo Spirito di Cristo è lo stesso che suscitò nei profeti, tra cui è compreso lo stesso Mosè, le Sacre Scritture in cui si prospettano in modo palese e nascosto l'epopea del Cristo cioè del Messia che doveva venire.

Lo Spirito di Cristo è lo Spirito di Dio ed è, quindi, lo Spirito Santo, vale a dire la perfetta comunione col Padre della quale vuol far partecipi gli uomini.

La lettera ai Romani di San Paolo apostolo al riguardo sottolinea:
"Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo Spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete. Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Padre! Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio." (Romani 8,9-16)

San Paolo conferma che lo Spirito di Gesù è quello del Cristo cioè della speranza attesa da Israele.
"Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con buoni sentimenti. Questi lo fanno per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa del vangelo; quelli invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensando di aggiungere dolore alle mie catene. Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia." (Filippesi 1,15-20)

Lo Spirito di Gesù guida la predicazione!
"Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; così, attraversata la Misia, discesero a Tròade. Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: Passa in Macedonia e aiutaci!" (Atti 16,7-9)

Spirito di Cristo è è "Lo Spirito che i viventi a risorgere sarà dalle tombe ".

LA FORMA DEL NUMERO SETTE
Gli Egizi svilupparono il primo sistema di numerazione decimale della storia.
In genere i simboli dei numeri erano legati alla corda usata dagli agrimensori.
Era un sistema numerico di tipo additivo, vale a dire la somma di tutte le cifre che comparivano davano il valore numerico complessivo.
Non v'esisteva il segno dello zero.
La cifra che rappresenta l'unità era un tratto di corda verticale , per le decine si usava il segno di tratto di corda curvo , per le centinaia un tratto di corda avvolta , per 1.000 un fiore di loto , per la 10.000 un dito piegato, un girino per 100.000 e l'omino inginocchiato con le braccia al cielo per il milione in quanto sta guardando l'innumerevole numero delle stelle.
Ad esempio il numero 7 così si scriveva , mentre il numero 2103 era due fior di loto, una corda arrotolata e tre bastoncini: .
Una grande semplificazione si ebbe con l'impiego dei segni ieratici di cui alla seguente tabella tratta dal "Papiro Reale di Torino", XIII secolo a.C.



Come si vede la forma ieratica del numero sette si avvicina al nostro 7.

Peraltro nella forma in corsivo viene mantenuto anche il segno difettivo della gamba. La linea superiore indica le 4 corde e la linea inclinata con l'appendice dice che andando sotto ce ne manca una, quindi 4+3 =7.
In tale tabella il numero 8, infatti, è indicato con due linee una sopra l'altra; 4+4 = 8.


Il numerale ebraico del numero sette coincide con la settima lettera del loro alfabeto, la "zain" ed anch'essa è prossima al grafica del nostro 7.
"Zain" significa sette è un simbolo fallico, ma anche arma, la spada fiammeggiante del cherubino, l'uomo che combatte per trovare la verità, che ricerca i segreti della vita e della morte.

Il numero 7 viene, come già accennato, a sunteggiare l'insieme del cielo, il triangolo, con i quattro componenti della materia - acqua, aria, fuoco, terra - e starebbe simboleggiare l'Universo creato.
È perciò come una sintetica espressione della mediazione tra umano e divino.


La piramide egizia sarebbe proprio l'immagine di una tale unione e prepara il passaggio all'eternità del faraone.
"Il numero sette, per le sue virtù occulte, tende a realizzare tutte le cose; è il dispensatore di vita e fa parte di tutti i cambiamenti, come la luna che cambia ogni sette giorni." (Ippocrate)
Sette è il numero primo più alto delle 10 cifre contando lo zero, divisibile solo per se stesso.
Gli Egiziani contarono "sette braccia" del Nilo e 7 erano gli scorpioni che accompagnavano la dea Iside.
Lo spettro luminoso manifestato dall'arcobaleno è diviso in 7 colori: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto.
Le note musicali sono 7.
Roma, capitale del mondo per i Romani fu costruita sui "Sette Colli"- Capitolino, Esquilino, Palatino, Quirinale, Viminale, Celio e Aventino - e fu governata da 7 re - Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tuillo e Tarquínio il Superbo.
Le Arti e le Scienze erano complessivamente 7 discipline divise nel trivio -Grammatica o Lingua, Logica o Ratio e Retorica o Tropus - e nel quadrivio - Aritmetica o Numerus, Geometria o Angulus, Musica o Tonus e Astronomia o Astra.

IL NUMERO SETTE NELL'ANTICO TESTAMENTO
Dio ha creato il mondo e tutto ciò che contiene con la parola.
Dio disse e tutto fu, ed ecco che "I detti del Signore sono puri, argento raffinato nel crogiuolo, purificato nel fuoco sette volte." (Salmo 12,7)
Argento raffinato è "koesoef saruf" "dal trono () del Verbo scende a saziare () il soffio " onde dai cieli lo Spirito di Dio si effonde sulla terra.
Questo trono era ritenuto essere in Orione in cui il trono come si vedrà s'intravede nel nome ebraico.
Poi, la costellazione delle Pleiadi, ritenuta dagli antichi costituita dalle sole sette stelle visibili ad occhio nudo, citate da Esiodo e da Omero nell'Odissea e da Tolomeo, con quel numero sette affascinava.
Era come una sigla del Creatore nel cielo.
Le Pleiadi d'altronde con le sette stelle dei carri dell'Orsa Maggiore e Minore ed Orione hanno meritato le seguenti citazioni nell'Antico Testamento:
  • Giobbe 9,9 - "Crea l'Orsa e l'Orione, le Pleiadi e i penetrali del cielo australe."
  • Giobbe 38,31s - "Puoi tu annodare i legami delle Pleiadi o sciogliere i vincoli di Orione? Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino puoi guidare l'Orsa insieme con i suoi figli?"
  • Amos 5,8 - "Colui che ha fatto le Pleiadi e Orione, cambia il buio in chiarore del mattino e stende sul giorno l'oscurità della notte..."

Costellazione di Boote con Arturo



Costellazione di Orione


In effetti l'Orsa che lì è definita sarebbe secondo alcuni la stella Arturo della costellazione di sette stelle di Boote, la più luminosa delle stelle dopo Sirio.
Si può così ritenere che le costellazioni principali perché le più visibili a occhio nudo, ritenute allora di sette stelle, erano proprio considerate indicazione di una manifestazione del Creatore.


Le Pleiadi


Pleiadi "Kimah" "vaso da cui è la vita ad uscire ";
Tra l'altro visivamente chiaramente si vedeva in cielo la di Kimah
Ovidio afferma che "Quae septem dici, sex tamen esse solent" (le quali si dice siano sette, ma tuttavia sono solite essere sei)
Orione "Kesi"l "trono () è del Potente ";
Orsa... Arturo "a'ish" o "vedo essere luminosa ".
Le costellazione si chiamavano i Nomi e nome è Shem da cui deriva la parola i cieli "shamaim" .

Nell'alfabeto latino solo alcune lettere hanno valore numerico: la I uno, la V cinque, la X dieci, la L cinquanta, la C cento, D cinquecento e M mille.
Nell'Antico e nel Nuovo Testamento scritti in ebraico e in greco tutte le lettere hanno anche un valore numerico.
L'ebraico ha un alfabeto, senza vocali, costituito da 22 lettere consonanti, in cui le prime nove hanno valore numerico dall'1 al 9, le successive nove servono per le decine dal 10 al 90, le ultime quattro servono per le centinaia dal 100 al 400, secondo lo schema seguente:


L'alfabeto greco ha invece 27 lettere, in cui le prime nove hanno valore numerico dall'1 al 9, le successive per le decine, le ultime otto servono per le centinaia secondo lo schema seguente:


(lettera sigma scritta in finale di parola prende la forma di )
Il numero 7 pare veramente importante nella Bibbia proprio nell'Antico Testamento, e sembra proprio stare ad indicare il sigillo della divinità, della sua perfezione e completezza perciò accompagna e sottolinea molte vicende in cui si manifesta Dio e la sua volontà.
Ho sinora sottolineato come nelle Sacre Scritture per i credenti lo Spirito che le permea viene da Dio ed è rappresentato dal n° 7 che numero che fa presente Dio e le cose che vengono da Lui; è quindi considerata una cifra perfetta e sacra per eccellenza.
Questo fu il comando che riferì Mosè al ritorno dal monte Sinai prima di erigere il santuario "...Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare: Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte. Non accenderete il fuoco in giorno di sabato, in nessuna delle vostre dimore." (Esodo 35,1-3)
In ebraico 7 è "shoeb'a" e si scrive con queste tre consonanti e 7 giorni è un periodo d'azione, "la luce dentro agisce ", ma anche fa presente lo stare in esilio il cui radicale è , quindi "in esilio () sentirsi " che va messo in parallelo con cessare lo "shabat" "luce dentro completa ", "stare in esilio () finito " e che portano al comando di non accendere il fuoco nelle case nel sabato "luce in casa termina ", perché tanto si sarà in compagnia speciale con lo Spirito di Dio che illumina tutti (le donne delle case ebree accendono i lumi al tramonto del venerdì prima che venga il Sabato con la sua liturgia di "shabat "della luce in casa il segno ").
Le stesse lettere formano il radicale del verbo che si usa per "giurare"; ciò conferma come il 7 era considerato strettamente connesso col cielo.
Gesù, infatti, dice al riguardo: "Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno." (Matteo 5,33-37)
Se in luogo della lettera Shin si usa la lettera Sin che ha lo stesso segno, ma con una puntatura diversa, la parola significa "sazietà, abbondanza" che fa ancora comprendere come il 7 sia una pienezza.

Dio per gli antichi vive oltre i cieli, immaginati come sfere, ognuna relativa ad uno dei più grandi corpi celesti allora conosciuti e che erano proprio 7: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Saturno.
Da questi il 7 della settimana, i 7 giorni della creazione, le 7 luci della lampada della "menorah" che rappresenta la fede d'Israele.
Oltre queste 7 sfere, quindi oltre il settimo cielo, secondo il pensiero tomistico - aristotelico ripreso da Dante nella Divina Commedia, c'era una sfera detta "primo mobile" che guidava il moto delle sfere di sotto e più sopra c'era il cielo di Dio che i greci chiamavano Empireo. Tutto ciò va dato per scontato ed ecco che lo Spirito di Dio scese e provocò la creazione ed ora guida gli uomini.
Il numero 7 quindi permea tutto il creato.

Il primo versetto della Genesi scritto in ebraico è formato proprio da 7 parole e da 28=7x4 lettere: "In principio Dio creò il cielo e la terra." (Genesi 1,1)



Questo versetto si può dividere in due parti esatte di 2x7 = 14 lettere ciascuna:
  • soggetto e predicato 2x7=14;
  • complemento 2x7 = 14.
Passiamo dalle lettere ebraiche ai numeri corrispondenti:


Cielo "scemaim" in ebraico è un plurale di "Shem" il Nome con cui sinteticamente per allusione ci si riferisce a Dio stesso che è il Cielo assoluto.
Dio, "Shem" il Nome era nel suo cielo e creò i cieli di sotto, i nomi... vale a dire i segni zodiacali.
Dio "Elohim" con tutto il proprio creato, cielo "hashamaim" e terra "ha'ares" sono tre parole che hanno 14 lettere 2x7 ed hanno un valore complessivo numerico di 86+395+296 = 777 in cui il numero 7 la fa da padrone 111x7.
Le altre 4 parole residue del versetto hanno anche loro 14 lettere 2x7.

Accade così che il sette tende a sigillare i fatti connessi col cielo e voluti da Dio.
Vari, infatti, sono gli eventi che nell'Antico Testamento sono collegati al numero sette.
Scorrendo i testi ne cito alcuni.

In Genesi nel settimo giorno Dio completa la creazione con il riposo di Dio. Viene così indicato che l'origine del culto e della settimana liturgica sono connessi a fatti del cielo.
Noè porta nell'Arca sette coppie di ciascun animale puro e dopo sette giorni ci furono le acque del diluvio (Genesi 7,2-10) e quando manda fuori la colomba passano periodi di sette giorni prima del suo ritorno (Genesi 8,10).
Il settimo giorno dalla nascita avveniva la circoncisione dei maschi secondo il patto di Dio con Abramo (Genesi 17).
Abramo conclude un patto con Abimelech con sette agnelle (Genesi 21,28-31).
Come ho accennato in ebraico sette richiama un giuramento e viceversa ed ecco che quel patto fu fatto a Bersabea, il pozzo del giuramento (Beer = pozzo sheva' = giuramento).
Da Labano Giacobbe lavorò sette anni per Lia e altri sette per Rachele (Genesi 29,18-20; 29,27) e la settimana nuziale dura sette giorni (Genesi 29,28); poi quando Labano insegue Giacobbe per sette giorni (Genesi 31,23).
Giacobbe si prostra sette volte fino a terra quando incontra Esaù (Genesi 33,3).
Le vacche grasse e le vacche magre, come le spighe piene e le spighe vuote dei sogni del faraone sono sette (Genesi 41,17-24).

In Numeri Balaam, che vuole maledire Israele, inizia propiziandosi gli eventi col numero sette e fece costruire sette altari per sacrificarvi sette giovenchi e sette arieti (Numeri 23,1).
Chi avrà toccato un cadavere d'uomo è immondo per sette giorni. (Numeri 19,11).

Nel libro dell'Esodo Madian aveva sette figlie e Mosè ne prese una in moglie (Esodo 2,16-21).
La Pasqua dura sette giorni (Esodo 11,15).
Il settimo anno è l'anno sabbatico, al pari del Sabato (Esodo 23,10-12).
Mosè attese sei giorni sul monte Sinai e il settimo il Signore chiamò Mosè dalla nube (Esodo 24,16).
La lampada del Tempio, la "Menerà", è a sette bracci (Esodo 25,37).
L'investitura dei sacerdoti dura sette giorni (Esodo 29,37).

Nel libro del Levitico dal secondo giorno di Pasqua: "Conterete sette settimane complete" (Levitico 23, 15-18) e sette settimane dopo la Pasqua sarà la Pentecoste, ed in tale festa saranno sacrificati sette agnelli.
La festa delle Capanne è nel settimo mese e dura sette giorni (Levitico 23,33-6).
Nei riti va fatta sette volte l'aspersione dell'altare (Levitico 8,11)
Alla nascita di un maschio la madre è impura per sette giorni (Levitico 12,2-3).
Dopo l'esame da parte di un sacerdote il sospetto di lebbra resterà isolato per sette giorni e se la piaga non si sarà allargata sulla verrà isolato per altri sette giorni e se non vi sono peggioramenti lo dichiarerà mondo (Levitico 13,5-6).
La donna mestruata resta immonda per sette giorni dalla fine del flusso del sangue (Levitico 15,19).
Il calendario liturgico era strutturato in un ciclo di 7 solennità o feste (Levitico 23); nel settimo anno sarà un riposo completo per la terra e il Giubileo è modellato sulla solennità di Pentecoste "tu conterai sette settimane di anni..." (Levitico 25)
Si contano sette settimane di anni e c'è il Giubileo, il settimo mese, il giorno stesso del "Kippur", al decimo giorno del settimo mese al suono della tromba "Shofar" è proclamata la liberazione di tutti gli abitanti del paese (Levitico 25,8-10).
La cerimonia d'ordinazione dei sacerdoti dura sette giorni (Esodo 29,35 Levitico 8,33; 9,1) ed il sacerdote doveva fare 7 aspersioni di sangue per l'espiazione dei peccati (Levitico 4,6).

Nel Libro di Giosuè Israele passa il Giordano, vengono circoncisi in quello che è un rito d'iniziazione collettivo (Giosuè 5,2-6).
Per prendere Gerico sette sacerdoti portarono sette trombe di corno d'ariete shofar davanti all'arca e il settimo giorno girarono intorno alla città per sette volte suonando le trombe e ad un gran grido del popolo entrarono senza ostacoli nella città nemica (Giosuè 6,4-5).

In 2Samuele Davide consegnò su loro richiesta sette nipoti di Saul ai Gaboniti e furono impiccati (2Samuele 21,5).

In 2Re 5 Naaman, generale del re di Siria, lebbroso, fu consigliato dal profeta Eliseo di bagnarsi per sette volte nel Giordano, lo fece e fu sanato.

Nel libro de Proverbi si legge:
  • Proverbi 6,16-19 - "Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono in abominio: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli."
  • Proverbi 6,30-1 - "Non si disapprova un ladro se ruba per soddisfare l'appetito quando ha fame; eppure se è preso, dovrà restituire sette volte..."
  • Proverbi 26,25 - "Chi odia si maschera con le labbra, ma nel suo intimo cova il tradimento; anche se usa espressioni melliflue, non ti fidare, prché egli ha sette abomini nel cuore."
Nel libro di Giobbe, sette i figli maschi e aveva settemila pecore (Giobbe 1,1-18). Gli amici di Giobbe sedettero in silenzio accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti (Giobbe 2,13).
(Da ciò per il lutto di un familiare i congiunti Ebrei per sette giorni stanno in casa e i conoscenti vanno a trovarli per consolazione e preparano loro il cibo.)

Del pari la tenda del convegno e poi il Tempio sono costruiti seguendo un modello celeste che Mosè vide sul Sinai (Esodo 25,9-40).
Mosè è chiamato dalla nube il settimo giorno (Esodo 24,16).
Entrambi i due racconti sono chiusi dall'ordine di osservare il sabato cioè il riposo del settimo giorno.
Per contro il riposo comporta una nuova serie di eventi della settimana successiva che inizia in genere con un cambiamento.
Nel settimo giorno della creazione cioè l'oggi in cui viviamo si stanno preparando i cambiamenti del "giorno ultimo" in preparazione del giorno nuovo, l'8°, la domenica eterna dei cieli.
Avviso di ciò è al 7° capitolo della Genesi che si cambia il mondo col diluvio e nell'8° capitolo ci si trova in un mondo nuovo.

IL 7 NEL CORANO
Il 7 è più volte ripetuto anche nel Corano ove si trova 32 volte.
La prima Sura che apre il Corano è costituita proprio da sette versetti.

1 - In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
2 - La lode ad Allah, Signore dei mondi,
3 - il Compassionevole, il Misericordioso,
4 - Re del Giorno del Giudizio.
5 - Te noi adoriamo e a Te chiediamo aiuto.
6 - Guidaci sulla retta via,
7 - la via di coloro che hai colmato di grazia, non di coloro nell'ira, né degli sviati.

(I Sura Al-Fâtiha L'Aprente) Pre-Hegira)

Nella II Sura, Al-Baqara, La Giovenca si trova:
  • 29 - "Egli ha creato per voi tutto quello che c'è sulla terra. Poi si è rivolto al cielo e lo ha ordinato in sette cieli. Egli è l'Onnisciente."
  • 196 - "E assolvete, per Allah, al Pellegrinaggio e alla Visita . Se siete impediti a ciò, [inviate] un'offerta di quel che potete e non rasatevi le teste prima che l'offerta sia giunta al luogo del sacrificio. Se però siete malati o avete un morbo alla testa, vi riscatterete con il digiuno, con un'elemosina o con offerta sacrificale. Quando poi sarete al sicuro, colui che si è desacralizzato tra la Visita e il Pellegrinaggio deve fare un sacrificio a seconda delle sue possibilità. E chi non ne ha i mezzi digiuni per tre giorni durante il Pellegrinaggio e altri sette una volta tornato a casa sua, quindi in tutto dieci giorni. Questo per chi non ha famiglia nei pressi della Santa Moschea. Temete Allah e sappiate che Allah è severo nel castigo."
  • 261 - "Quelli che con i loro beni sono generosi per la causa di Allah, sono come un seme da cui nascono sette spighe e in ogni spiga ci sono cento chicchi. Allah moltiplica il merito di chi vuole Lui. Allah è immenso, sapiente."
Nella XII Sura, Yûsuf, Giuseppe versetti 43-48 c'è tratteggiato il sogno del Faraone delle sette vacche grasse e delle 7 vacche magre.

Nella XV Sura Al-Hijr da cui si ricava che vi sono 7 porte che portano all'Inferno.
  • 43 - "e l'Inferno sarà certo il loro ritrovo;
  • 44 - ha sette porte, e ciascuna ne avrà dinnanzi un gruppo."
In varie Sure si ripete che Allah ha creato i sette cieli; riporto alcuni versetti.

Sura 23:
  • 17 - "In verità creammo sopra di voi sette cieli e non siamo incuranti della creazione.
  • 86 - Di': Chi è il Signore dei sette cieli, il Signore del Trono Sublime?
  • 87 - Risponderanno: Allah. Di': Non Lo temerete dunque?"
Sura 41:
  • 12 - "Stabilì in due giorni i sette cieli e ad ogni cielo assegnò la sua funzione. E abbellimmo il cielo più vicino di luminarie e di una protezione . Questo è il decreto dell'Eccelso, del Sapiente!"
Sura 65:
  • 12 - "Allah è Colui che ha creato sette cieli e altrettante terre. Scende il Suo Ordine tra di loro, affinché sappiate che in verità Allah è onnipotente e che Allah abbraccia nella Sua Scienza ogni cosa."
Sura 67:
  • 3 - "Colui che ha creato sette cieli sovrapposti senza che tu veda alcun difetto nella creazione del Compassionevole. Osserva, vedi una qualche fenditura?"
Cito, infine al riguardo la Sura LXII, Al-Jumu'a, che fissa il Venerdì come giorno di preghiera comune onde nel mondo islamico è considerato anche giorno di riposo:
"In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.
1 - Glorifica Allah ciò che è nei cieli e sulla terra, il Re, il Santo, l'Eccelso, il Saggio.
...
9 - O credenti, quando viene fatto l'annuncio per l'orazione del Venerdì, accorrete al ricordo di Allah e lasciate ogni traffico. Ciò è meglio per voi, se lo sapeste.
10 - Quando poi l'orazione è conclusa, spargetevi sulla terra in cerca della grazia di Allah , e molto ricordate Allah, affinché possiate avere successo.
11 - Quando vedono un commercio o un divertimento, si precipitano e ti lasciano ritto . Di': Quel che è presso Allah, è migliore del divertimento e del commercio e Allah è il Migliore dei sostentatori."

Nella tradizione islamica c'è poi che il Mondo è sorretto da 7 colonne poggianti sulle spalle di un gigante e 7 sono i giri che il musulmano deve fare, per conquistare il paradiso, intorno alla Kaaba, dove è sigillata la pietra che l'Arcangelo Gabriele inviò ad Abramo e Ismaele.
L'anima del morto resta sette giorni vicino alla tomba.

IL 7 NEI VANGELI
Il numero 7 nei Vangeli appare solo nei sinottici per 28 volte.
Vi sono citati anche multipli come quattordici e ottantaquattro.

Riporto gli episodi a partire dal Vangelo di Matteo ed indico i paralleli negli altri Vangeli.

Lo spirito immondo e i suoi 7 spiriti: "Quando lo spirito immondo esce da un uomo, se ne va per luoghi aridi cercando sollievo, ma non ne trova. Allora dice: Ritornerò alla mia abitazione, da cui sono uscito. E tornato la trova vuota, spazzata e adorna. Allora va, si prende sette altri spiriti peggiori ed entra a prendervi dimora; e la nuova condizione di quell'uomo diventa peggiore della prima. Così avverrà anche a questa generazione perversa". (Matteo 12,43-45; Marco 5,9; Luca 8,2 e 11,26)

La seconda moltiplicazione dei pani: "Gesù domandò: Quanti pani avete? Risposero: Sette, e pochi pesciolini. Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene." (Matteo 15,34-37; Marco 8,1-10)

Gesù commenta la moltiplicazione dei pani: "Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei? Allora essi compresero che egli non aveva detto che si guardassero dal lievito del pane, ma dalla dottrina dei farisei e dei sadducei". (Matteo 16,9-12)

Perdonare sempre: "Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte? E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette." (Matteo 18; Luca 17,4) chiaramente in rapporto a quanto dice il libro della Genesi nei riguardi "Sette volte sarà vendicato Caino ma Lamech settantasette" (Genesi 4,24) onde secondo Gesù è da perdonare anche il peggiore dei perversi.

La stessa moglie per 7 fratelli: "Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta. E Gesù rispose loro: Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi". (Matteo 22,25-32; Marco 12,18-27; Luca 20,27-40)

I sette demoni di Maria di Magdala: "Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni." (Marco 16,9; Luca 8,2)

La profetessa Anna e il 7: "C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni (12x7). Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere." (Luca 2,36s)

Distanza spirituale: "Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Èmmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto." (Luca 24,13-14)

La genealogia di Gesù: "La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici (2x7); da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici (2x7); dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici (2x7)." (Matteo 1,17)

IL 7 NELL'APOCALISSE
Nel Vangelo di Giovanni non si trova il numero 7, ma questi è molto ricorrente nel libro dell'Apocalisse di San Giovanni ove si trova 54 volte, mentre in tutta la Bibbia compare 424 volte senza contare i multipli del sette.
In Apocalisse 3,1; 4,5; 5,6 vengono ricordati i 7 Spiriti di Dio:
  • Apocalisse 3,1 - "All'angelo della Chiesa di Sardi scrivi: Così parla Colui che possiede i sette spiriti di Dio e le sette stelle: Conosco le tue opere; ti si crede vivo e invece sei morto."
  • Apocalisse 4,5 - "Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni; sette lampade accese ardevano davanti al trono, simbolo dei sette spiriti di Dio."
  • Apocalisse 5,6 - "Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra."
Ovviamente lo Spirito di Dio o di Gesù Cristo è uno solo, ma i sette spiriti sono i doni di quello Spirito ripresi da Isaia 11,2 e definiti poi dalla Chiesa Cattolica in Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà e Timore del Signore.
Il numero 7 rappresenta, infatti, la perfezione e la completezza che viene da Dio; infatti il massimo della incompletezza sarà il 666 il numero dell'Anticristo.

Il numero 7 permea l'intero libro dell'Apocalisse.
Oltre ai 7 Spiriti di Dio s'incontrano ancora in numero di sette:
  • le Chiese in 1,4; 1,11 e 1,20;
  • i candelabri in 1,12; 1,20 e 2,1;
  • le lampade in 1,20 e 4,5;
  • i sigilli in 5,1-10 e 6,1;
  • gli occhi in 5,6;
  • gli angeli in 5,6;15,1; 15,6; 15,7-8; 16,1; 17,1 e 21,9;
  • le trombe in 8,2-6;
  • i tuoni in 10,3-4;
  • le teste in 12,2; 13,1 e 17,7;
  • i diademi in 12,3 che divengono 10 in 13,1;
  • i flagelli in 15,1; 15,6; 15,8 e 21,9;
  • le coppe d'oro colme dell'ira di Dio in 15,7;
  • i colli e i re in 17,9.
Particolarmente pregnante per il problema della decriptazione dei testi è l'avviso sui sigilli nel brano Apocalisse 5,1-10: "E vidi nella mano destra di Colui che era assiso sul trono un libro a forma di rotolo, scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli. Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli? Ma nessuno né in cielo, né in terra, né sotto terra era in grado di aprire il libro e di leggerlo. Io piangevo molto perché non si trovava nessuno degno di aprire il libro e di leggerlo. Uno dei vegliardi mi disse: Non piangere più; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli. Poi vidi ritto in mezzo al trono circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato. Egli aveva sette corna e sette occhi, simbolo dei sette spiriti di Dio mandati su tutta la terra. E l'Agnello giunse e prese il libro dalla destra di Colui che era seduto sul trono. E quando l'ebbe preso, i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti all'Agnello, avendo ciascuno un'arpa e coppe d'oro colme di profumi, che sono le preghiere dei santi. Cantavano un canto nuovo: Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra."

Questo discorso porta alla conclusione che il soggetto di tutta la Sacra Scrittura ebraica è proprio il Messia sia nel testo evidente che in quello sigillato di cui tra l'altro parla Isaia 29,11-12 e fa venire a mente le sette regole di decriptazione fissate in "Parlano le lettere".

Per concludere e non perché l'argomento è stato completamente sviscerato sono da ricordare:
  • i 7 sacramenti, battesimo, eucarestia, penitenza, cresima, matrimonio, ordine sacro e unzione degli infermi;
  • i 7 i peccati capitali, gola, lussuria, avarizia, superbia, accidia, invidia e ira;
  • le 7 le virtù, forza, sapienza, giustizia temperanza, fede, speranza e carità.
Sette sono anche le invocazioni nella preghiera del Padre Nostro di cui tre che riguardano il cielo e il divino e le ultime quattro la terra e l'uomo:
  • Sia Santificato il tuo Nome,
  • Venga il tuo Regno,
  • Sia fatta la Tua Volontà
  • dacci oggi il nostro pane quotidiano;
  • rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
  • non ci indurre in tentazione,
  • liberaci dal male.
Al riguardo così sottolinea il Catechismo della Chiesa Cattolica:

2803 - Dopo averci messo alla presenza di Dio nostro Padre per adorarlo, amarlo, benedirlo, lo Spirito filiale fa salire dai nostri cuori sette domande, sette benedizioni. Le prime tre, più teologali, ci attirano verso la gloria del Padre, le ultime quattro, come altrettante vie verso di lui, offrono alla sua grazia la nostra miseria. "L'abisso chiama l'abisso" (Salmi 42,8).

2804 - Il primo gruppo di domande ci porta verso di lui, a lui: il "tuo" nome, il "tuo" regno, la "tua" volontà! È proprio dell'amore pensare innanzi tutto a colui che si ama. In ognuna di queste tre petizioni noi non "ci" nominiamo, ma siamo presi dal "desiderio ardente", dall'"angoscia" stessa del Figlio diletto per la gloria del Padre suo. "Sia santificato (...). Venga (...). Sia fatta...": queste tre suppliche sono già esaudite nel sacrificio di Cristo Salvatore, ma sono ora rivolte, nella speranza, verso il compimento finale, in quanto Dio non è ancora tutto in tutti.

2805 - Il secondo gruppo di domande si snoda con il movimento di certe epiclesi eucaristiche: è offerta delle nostre attese e attira lo sguardo del Padre delle misericordie. Sale da noi e ci riguarda, adesso, in questo mondo: "Dacci [...]; rimetti a noi [...]; non ci indurre [...]; liberaci". La quarta e la quinta domanda riguardano la nostra vita in quanto tale, sia per sostenerla con il nutrimento, sia per guarirla dal peccato; le ultime due riguardano il nostro combattimento per la vittoria della vita, lo stesso combattimento della preghiera.

2806 - Attraverso le prime tre domande veniamo rafforzati nella fede, colmati di speranza e infiammati di carità. Creature e ancora peccatori, dobbiamo supplicare per noi, quel " noi " a misura del mondo e della storia, che offriamo all'amore senza misura del nostro Dio. Infatti è per mezzo del nome del suo Cristo e mediante il regno del suo Santo Spirito che il Padre nostro realizza il suo disegno di salvezza per noi e per il mondo intero.
(Vedi: "Padre Nostro chiave di volta contro la pena di morte")

LA FINE DEL SETTIMO GIORNO
In base alla numerazione dei giorni della creazione secondo il libro della Genesi inequivocabilmente siamo nel settimo giorno.
Come tale anche esso avrà una fine!
Ciò fa parte del credo in quanto riverrà Gesù, il Risorto, con i suoi angeli, il Cristo nella gloria, e vi sarà la risurrezione dei morti, il giudizio e la fine dei tempi, indi l'ingresso festante nella nuova Gerusalemme del cielo.
La stessa fede è nel popolo ebraico che attende il Messia, cioè il Cristo.

Al riguardo si possono scorrere i seguenti miei articoli:
Cosa accadrà non è raccontato.
Trapelano però al riguardo elementi dalle Sacre Scritture ebraiche se lette con opportuno metodo atto a rivelare l'eventuale testo nascosto.
Così ho fatto con i capitoli 31 e 35 del libro dell'Esodo che si riferiscono alla costruzione della Tenda del Convegno ad immagine di quella del cielo e in cui si trova il comando del rispetto del riposo del settimo giorno.
Nei successivi paragrafi riporto il testo C.E.I. dei due capitoli e la decriptazione tutta di seguito.

Per far capire come ho operato riporto la dimostrazione della decriptazione di due versetti, uno di Esodo 31 ed uno di Esodo 35.

Esodo 31,2 - Vedi, ho chiamato per nome Besalèl, figlio di Urì, figlio di Cur, della tribù di Giuda.




Esodo 31,2 - Nel corpo di un primogenito entrò ; che si versava nel corpo del primogenito ad indicarlo fu ad una casa di illuminati viventi . In quella casa , all'ombra , Dio nel figlio primogenito si portò nel corpo . Fu alla casa un angelo ad annunziarlo (). Il Potente a vivere nell'utero entrò di una giudea .

È questo Bezalel artigiano, figura di San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, che gli insegnò un mestiere e la Torah e quindi costruì in terra quanto Dio aveva preparato in cielo per la terra.
Di Bezalel, l'artigiano che fu chiamato nel deserto da Mosè a sovrintendere alla costruzione del Tabernacolo "Mishkhan", si afferma che: "Sapeva disporre le lettere dell'alfabeto con le quali furono creati il cielo e la terra." (Berachot 55)
Il "Midrash" sostiene che la saggezza di Salomone derivava dal fatto che "Conosceva le lettere divine." (Midrash Mishlè)

In definitiva, le lettere dell'Alef-Beit agiscono sulla triade cognitiva umana:
  • Vista con la forma della lettera, agendo sulla Sapienza o Chokhmah;
  • Udito col nome e suono della lettera, a favore dell'Intelligenza o Binah;
  • Intelletto con numerico e concetto, d'aiuto per la Conoscenza o Da'at.
    (Vedi: "Le 22 sacre lettere appunti di un qabalista cristiano")
Esodo 35,2 - Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte.





Esodo 35,2 - Il Risorto a risorgere tutti sarà i viventi . Saranno i morti visti risorgere . Rientrerà la pienezza della rettitudine . La perversità () che dentro c'è la porterà dai viventi ad uscire bruciata . Da dentro la spazzerà (). Ci risarà la forza nell'esistenza . La potenza anelata () con la santità si riaccenderà dentro in tutti i risorti . Dentro tutti si porterà l'energia del Potente . Per il Signore dai tutti del mondo si vedrà bruciato uscire da dentro chi si portò nei viventi . Il rifiuto lo spengerà (), sarà portato tra i morti .

Il risultato come potrà costatare il lettore parla dell'incontro faccia a faccia finale con la divinità.

ESODO 31 - DECRIPTAZIONE
Esodo 31,1 - Il Signore parlò a Mosè e gli disse:

Esodo 31,2 - Vedi, ho chiamato per nome Besalèl, figlio di Urì, figlio di Cur, della tribù di Giuda.

Esodo 31,3 - L'ho riempito dello spirito di Dio, perché abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro,

Esodo 31,4 - per ideare progetti da realizzare in oro, argento e bronzo,

Esodo 31,5 - per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno ed eseguire ogni sorta di lavoro.

Esodo 31,6 - Ed ecco, gli ho dato per compagno Ooliàb, figlio di Achisamàc, della tribù di Dan. Inoltre nel cuore di ogni artista ho infuso saggezza, perché possano eseguire quanto ti ho comandato:

Esodo 31,7 - la tenda del convegno, l'arca della Testimonianza, il propiziatorio sopra di essa e tutti gli accessori della tenda;

Esodo 31,8 - la tavola con i suoi accessori, il candelabro puro con i suoi accessori, l'altare dell'incenso

Esodo 31,9 - e l'altare degli olocausti con tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo;

Esodo 31,10 - le vesti ornamentali, le vesti sacre del sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio;

Esodo 31,11 - l'olio dell'unzione e l'incenso aromatico per il santuario. Essi eseguiranno quanto ti ho ordinato.

Esodo 31,12 - Il Signore disse a Mosè:

Esodo 31,13 - Tu ora parla agli Israeliti e riferisci loro: Osserverete attentamente i miei sabati, perché il sabato è un segno tra me e voi, di generazione in generazione, perché si sappia che io sono il Signore che vi santifica.

Esodo 31,14 - Osserverete dunque il sabato, perché per voi è santo. Chi lo profanerà sia messo a morte; chiunque in quel giorno farà qualche lavoro, sia eliminato dal suo popolo.

Esodo 31,15 - Per sei giorni si lavori, ma il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro in giorno di sabato sia messo a morte.

Esodo 31,16 - Gli Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un'alleanza perenne.

Esodo 31,17 - Esso è un segno perenne fra me e gli Israeliti: infatti il Signore in sei giorni ha fatto il cielo e la terra, ma nel settimo ha cessato e ha preso respiro.

Esodo 31,18 - Quando il Signore ebbe finito di parlare con Mosè sul monte Sinai, gli diede le due tavole della Testimonianza, tavole di pietra, scritte dal dito di Dio.

Esodo 31,1 - E fu per aiutare da cibo a portarsi nel mondo Dio per salvare dal serpente origine dell'essere ribelle.

Esodo 31,2 - Nel corpo di un primogenito entrò; che si versava nel corpo del primogenito ad indicarlo fu ad una casa di illuminati viventi. In quella casa, all'ombra, Dio nel figlio primogenito si portò nel corpo. Fu alla casa un angelo ad annunziarlo. Il Potente a vivere nell'utero entrò di una giudea.

Esodo 31,3 - La portò del primogenito a riempirla. Venne a portato lo Spirito di Dio che ad entrare fu nella madre. Dentro la sapienza recò e abitò nella prescelta l'intelligenza. E dentro, per aiutare nel tempo, recò ad abitare tutta la pienezza della rettitudine per il mondo.

Esodo 31,4 - Il vigore accese dentro le midolla. Dal riposo/Shabat il Potente ad agire alla luce si portò. (Nel settimo giorno della creazione uscì dal riposo) In un'arca Questi entrò ad abitare e da dentro al trono il Verbo si portò nel figlio chiuse la risurrezione finale.

Esodo 31,5 - Recò alla casa di un carpentiere l'indicazione al padre. Un angelo che Il Potente aveva riempito la prescelta portò all'eletto l'illuminazione con l'indicazione del consiglio del Potente. Sentita l'illuminazione, si portò la prescelta a casa. Alla vergogna rifiutò quel retto che uscisse.

Esodo 31,6 - Si portò "Io sono" nel mondo per i lamenti. In dono fu a venire. Recò il primogenito il completo splendore che è del Padre. Il Figlio Unigenito di vita riempì la madre. La rettitudine del Potente per i viventi con l'amore uscì. In aiuto l'energia recava dentro il cuore. Della rettitudine il vigore anelato nel cuore in dono era racchiuso. Ai viventi del mondo lo porterà in azione. (A Lui) simili verranno tutti. Quel primogenito al rettile giù porterà ad esistere la fine con la rettitudine.

Esodo 31,7 - Venne quel primogenito al mondo la potenza ai viventi a riportare con l'eternità che portavano all'origine, finita per l'entrata all'origine nei corpi dell'angelo (ribelle). Del Potente in azione la legge divina portò e venne ad espiare per tutti. Di quel primo a risorgere il corpo innalzato fu e porterà quel primo la fine con la rettitudine del potente del maligno; rientrerà lo splendore.

Esodo 31,8 - A recare venne con la risurrezione del Potente la grazia che porterà l'originaria perfezione ad esistere e porterà a rivenire la vita angelica dai corpi uscita. Uscì l'amore dal corpo di Lui in croce con la rettitudine che guizzerà a tutti. Fu (l'amore) da Lui per i viventi in sacrificio ad uscire, versato dal cuore dal corpo crocifisso.

Esodo 31,9 - Porteranno quel primogenito in croce i viventi, l'uccideranno. In campo aperto innalzeranno Lui con oppressione i potenti dal maligno portati, ma verrà la rettitudine. Sarà a recarla dal corpo e verrà con la rettitudine l'energia recata.

Esodo 31,10 - E riverrà dentro la fortuna che c'era. Uscirà per la risurrezione dai corpi l'essere impuro da cui vennero i tradimenti. Sarà a rientrare la santità per il rifiuto entrato nei corpi per l'angelo che v'entrò. La rettitudine entrerà da rifiuto in tutti; da dentro scapperà. Per l'aiuto saranno figli essendo stato portato il serpente a spengere con la sua energia.

Esodo 31,11 - E verranno nell'ottavo (giorno) dal mondo col Messia, Lui il Crocifisso. A versarsi nel cuore con i corpi nel Crocifisso entreranno dal foro i viventi. Saranno i viventi a guizzare nel santuario da cui la rettitudine per tutti originò. Il rettile portato sarà stato a finire dalla rettitudine, spazzato dalla risurrezione che avrà portato.

Esodo 31,12 - A recare fu all'origine un ribelle la perversità. Dio per salvarli dal serpente iniziò a vivere in un corpo.

Esodo 31,13 - E venne la Parola, di Dio il Figlio a stare in Israele col rifiuto per l'essere ribelle in un primogenito. Riverrà nello Shabat (nel settimo giorno della creazione) alla fine. Sarà tutti a risorgere i viventi. Nei corpo porterà la rettitudine che c'era all'origine e tutti dal mondo porterà al Padre a stare con gli angeli. Sarà a condurli a casa. Saranno angeli essendo per la rettitudine i viventi rinati. Nei corpi di tutti essendoci la rettitudine rivivrà la potenza. Bloccato il tempo dalla rettitudine sarà da "Io sono". Il Signore santificherà così i viventi.

Esodo 31,14 - Si porteranno nel Risorto i viventi nel corpo tutti a vivere. Verranno di Shabat così a stare nel santuario. In Lui guizzeranno così i viventi nella trafittura che fu aperta nel morto (quando) fu portato dai viventi in croce da cui la rettitudine fu per tutti ad uscire. Si vedranno i risorti entrargli. Avendo il bestiale rifiutato dalla rettitudine entrata, li porterà tra gli angeli. Con l'agnello crocifisso usciranno dal mondo. L'angelo superbo che nel mondo la perversità originò con la putredine le moltitudini vedranno che dalla vita sarà uscito.

Esodo 31,15 - Il Risorto risorgerà tutti che saranno stati a vivere i giorni. Vedendo il Risorto entreranno a riempirlo. Così dal mondo li porterà a casa un giorno. All'uscita del settimo (cioè alla fine del settimo giorno della creazione) lo stare in esilio finirà. Un sabato li porterà, l'invierà al santuario del Potente. Col Signore tutti usciranno. Si vedrà per la risurrezione uscire dai viventi il serpente delle origini. A spengere dentro sarà portato nei viventi. Uscirà bruciato dentro da tutti. A morire sarà portato negli uomini.

Esodo 31,16 - E bruciato l'essere ribelle si riporterà dentro l'energia. La rettitudine di Dio riverrà. Usciranno dallo stare in esilio . Al Crocifisso potenti si vedranno simili. Tutti verranno per la risurrezione dentro completamente rinati. Integri dentro i corpi saranno di tutti per sempre.

Esodo 31,17 - Per l'intelligenza che sarà riportata a casa saranno tra gli angeli. Il Figlio, essendo. Retti, la divinità dell'Unico porterà in tutti. Con Lui dal Potente per sempre così staranno nella luce. Nel Risorto tutti saranno i viventi a stargli in seno. Le pecore saranno dal mondo portate ad uscire. Verranno nei cieli portati. Verranno fuori dalla terra. Da dentro saranno portati i viventi, usciranno nel settimo (giorno alla fine). Al sorgere (del nuovo giorno) a casa tutti porterà. Saranno angeli, dal Verbo illuminati.

Esodo 31,18 - E saranno stati dal dragone maledetto salvati dalla rettitudine. La rettitudine guizzata dal Crocefisso li porterà a rinascere. A ricreare tutti porterà. Dentro li rigenererà. Pieni saranno d'energia, saranno rinnovati, ci risarà il vigore, in tutti entrerà l'eternità, da tutti il serpente strapperà via dell'Unico il Figlio. Così tutti ad abitare saranno i viventi a casa dell'Unico. Dentro vedranno Dio che nel mondo fu un vivente,

ESODO 35 - DECRIPTAZIONE
Esodo 35,1 - Mosè radunò tutta la comunità degli Israeliti e disse loro: Queste sono le cose che il Signore ha comandato di fare:

Esodo 35,2 - Per sei giorni si lavorerà, ma il settimo sarà per voi un giorno santo, un giorno di riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque in quel giorno farà qualche lavoro sarà messo a morte.

Esodo 35,3 - In giorno di sabato non accenderete il fuoco, in nessuna delle vostre dimore.

Esodo 35,4 - Mosè disse a tutta la comunità degli Israeliti: Il Signore ha comandato:

Esodo 35,5 - Prelevate su quanto possedete un contributo per il Signore. Quanti hanno cuore generoso, portino questo contributo per il Signore: oro, argento e bronzo,

Esodo 35,6 - tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso e di pelo di capra,

Esodo 35,7 - pelli di montone tinte di rosso, pelli di tasso e legno di acacia,

Esodo 35,8 - olio per l'illuminazione, balsami per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico,

Esodo 35,9 - pietre di ònice e pietre da incastonare nell'efod e nel pettorale.

Esodo 35,10 - Tutti gli artisti che sono tra voi vengano ed eseguano quanto il Signore ha comandato:

Esodo 35,11 - la Dimora, la sua tenda, la sua copertura, le sue fibbie, le sue assi, le sue traverse, le sue colonne e le sue basi,

Esodo 35,12 - l'arca e le sue stanghe, il propiziatorio e il velo che lo nasconde,

Esodo 35,13 - la tavola con le sue stanghe e tutti i suoi accessori e i pani dell'offerta,

Esodo 35,14 - il candelabro per illuminare con i suoi accessori, le sue lampade e l'olio per l'illuminazione,

Esodo 35,15 - l'altare dell'incenso con le sue stanghe, l'olio dell'unzione e l'incenso aromatico, la cortina d'ingresso alla porta della Dimora,

Esodo 35,16 - l'altare degli olocausti con la sua graticola di bronzo, le sue sbarre e tutti i suoi accessori, il bacino con il suo piedistallo,

Esodo 35,17 - i tendaggi del recinto, le sue colonne e le sue basi e la cortina alla porta del recinto,

Esodo 35,18 - i picchetti della Dimora, i picchetti del recinto e le loro corde,

Esodo 35,19 - le vesti ornamentali per officiare nel santuario, le vesti sacre per il sacerdote Aronne e le vesti dei suoi figli per esercitare il sacerdozio.

Esodo 35,20 - Allora tutta la comunità degli Israeliti si ritirò dalla presenza di Mosè.

Esodo 35,21 - Quanti erano di cuore generoso ed erano mossi dal loro spirito, vennero a portare il contributo per il Signore, per la costruzione della tenda del convegno, per tutti i suoi oggetti di culto e per le vesti sacre.

Esodo 35,22 - Vennero uomini e donne, quanti erano di cuore generoso, e portarono fermagli, pendenti, anelli, collane, ogni sorta di gioielli d'oro: quanti volevano presentare un'offerta d'oro al Signore, la portarono.

Esodo 35,23 - Quanti si trovavano in possesso di tessuti di porpora viola e rossa, di scarlatto, di bisso, di pelo di capra, di pelli di montone tinte di rosso e di pelli di tasso, ne portarono.

Esodo 35,24 - Quanti potevano offrire un contributo in argento o bronzo, lo portarono al Signore. Coloro che si trovavano in possesso di legno di acacia per qualche opera della costruzione, ne portarono.

Esodo 35,25 - Inoltre, tutte le donne esperte filarono con le mani e portarono filati di porpora viola e rossa, di scarlatto e di bisso.

Esodo 35,26 - Tutte le donne che erano di cuore generoso, secondo la loro abilità, filarono il pelo di capra.

Esodo 35,27 - I capi portarono le pietre di ònice e le pietre preziose da incastonare nell'efod e nel pettorale,

Esodo 35,28 - balsami e olio per l'illuminazione, per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico.

Esodo 35,29 - Così tutti, uomini e donne, che erano di cuore disposto a portare qualche cosa per la costruzione che il Signore per mezzo di Mosè aveva comandato di fare, la portarono: gli Israeliti portarono la loro offerta spontanea al Signore.

Esodo 35,30 - Mosè disse agli Israeliti: Vedete, il Signore ha chiamato per nome Besalèl, figlio di Urì, figlio di Cur, della tribù di Giuda.

Esodo 35,31 - L'ha riempito dello spirito di Dio, perché egli abbia saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro,

Esodo 35,32 - per ideare progetti da realizzare in oro, argento, bronzo,

Esodo 35,33 - per intagliare le pietre da incastonare, per scolpire il legno ed eseguire ogni sorta di lavoro artistico.

Esodo 35,34 - Gli ha anche messo nel cuore il dono di insegnare, e così anche ha fatto con Ooliàb, figlio di Achisamàc, della tribù di Dan.

Esodo 35,35 - Li ha riempiti di saggezza per compiere ogni genere di lavoro d'intagliatore, di disegnatore, di ricamatore in porpora viola, in porpora rossa, in scarlatto e in bisso, e di tessitore: capaci di realizzare ogni sorta di lavoro e di ideare progetti.

Esodo 35,1 - Portata fu una Chiesa/convocazione di salvati. Venne dalla sposa che agiva aiutando il Crocifisso. Da casa con gli apostoli fu in forza della risurrezione dei corpi Dio a portare. Era a dire che Dio nel mondo visse. Di Dio nel mondo entrò il Verbo. Fu un vivente. Da una donna dal corpo scese per portarsi nel mondo. Il Signore in potenza agì. Si vide risorgere dalla croce. Rivenne tra i viventi.

Esodo 35,2 - Il Risorto a risorgere tutti sarà i viventi. Saranno i morti visti risorgere. Rientrerà la pienezza della rettitudine. La perversità che dentro c'è la porterà dai viventi ad uscire bruciata. Da dentro la spazzerà. Ci risarà la forza nell'esistenza. La potenza anelata con la santità si riaccenderà dentro in tutti i risorti. Dentro tutti si porterà l'energia del Potente. Per il Signore dai tutti del mondo si vedrà bruciato uscire da dentro chi si portò nei viventi. Il rifiuto lo spengerà, sarà portato tra i morti.

Esodo 35,3 - Il rifiuto finirà dentro il nemico portando dell'Unico il fuoco che dentro la vergogna brucerà. Dentro tutti ci risarà la rettitudine. Nei viventi dentro sarà a riportarsi la vita. Nel mondo lo stare in esilio finirà.

Esodo 35,4 - E saranno dall'origine dell'essere ribelli salvati. La divinità tutti per sempre segnerà, figli saranno. Saranno i risorti corpi per la divinità potenti. L'origine dell'essere ribelle colpito uscirà. L'entrato aiuto li ricreerà. Il rettile si porterà fuori. Il Signore rifiuterà all'origine l'essere ribelle.

Esodo 35,5 - Rovesciate le tombe li riporterà a vivere. Riverranno così dai morti. Nei corpi si porterà la vita che uscirà dal Potente. Il Signore a tutti l'energia in aiuto sarà da dentro il cuore a portare. Ci risarà dentro la forza che all'origine uscì. Verranno tutti con i corpi a portarsi vivi nel Crocifisso. Nel Signore dalla ferita/colpo entreranno dove da dentro portò la rettitudine; dal foro da cui il Verbo portò l'energia nelle tombe per risorgere tutti.

Esodo 35,6 - Porterà alla perfezione tutti ed inizierà nei corpi a scorrere la vita degli angeli. Ed a finire porterà col serpente il tempo. Il rinnovarsi sarà portato dal Risorto. Simili si vedranno a Questi coloro che sono tra i viventi.

Esodo 35,7 - Portò il nemico in croce quel primogenito. Era il Potente che tra i viventi a vivere in un uomo fu. Quel vivente portò il nemico sulla croce. Il Crocifisso nella tomba a risorgere fu. Vivo si riportò dal legno. Fu risorto dall'amore che stava in quel vivente.

Esodo 35,8 - Si riportò il Risorto dalla madre con gli apostoli. Tra una potente viva luce si riportò a casa ad illuminarli. I viventi saranno a vivere dal Potente. Nell'ottavo (giorno) usciranno. Il Messia dal mondo li condurrà al Potente. Si riverseranno nel cuore con i corpi nel Crocifisso. Entreranno dal foro i viventi da cui ci fu l'acqua.

Esodo 35,9 - Li porterà al Padre tra gli angeli a stare. Il Risorto dal mondo i viventi porterà. Il primogenito dei figli sarà pieno. Sarà alla pienezza il Verbo a portarli. L'aiuto recato di vigore li rinnoverà.

Esodo 35,10 - E tutti nell'assemblea anelata del Potente abiteranno. Dal pianto i viventi saranno a casa dell'Unico portati per stargli alla vista. Con la distruzione totale la prigione del rettile avrà portato nel mondo il Signore.

Esodo 35,11 - Verranno i salvati così tra gli angeli. Quel primogenito tutti nello splendore li condurrà e verranno i viventi al trono di Lui. A sedere /piegati con i corpi nei gironi saranno condotti e da quel primogenito tutti ad una tavola saranno portati e quel primogenito (stesso) da cibo di vita si porterà. Verranno alla vista rivestiti quelli che saranno portati e quel primogenito indicherà che il Signore è che li ha portati.

Esodo 35,12 - Verranno per l'Unico canti portati e dall'Unico per tutti lini bianchi saranno portati per il venuto perdono a tutti recato. Verrà a fruttificare la rettitudine del Crocifisso nel mondo nei viventi ad (una festa delle) Capanne.

Esodo 35,13 - Verrà con la risurrezione il vigore per il rifiuto in tutti dentro quanto basta portato per ricondurli all'originaria perfezione. Al maligno portatosi, porterà quel primogenito la finale battaglia; uscirà il soffio dell'angelo (ribelle) che sta nei viventi.

Esodo 35,14 - E l'originaria integra energia nei corpi di tutti rientrerà. Nei viventi la luce che si portò all'origine ricomincerà perfetta. Del Signore verrà l'energia nei corpi. Tutti col Signore verranno. Nell'ottavo (giorno) rientrerà nei viventi la luce.

Esodo 35,15 - Portatosi in croce per i viventi in sacrificio, fuori la versò dal cuore dal corpo in croce. E venne dentro l'aiuto ad essere portato, ma riverrà il risorto tra i viventi con gli angeli. Rientrerà il Messia, Lui, il Crocifisso. Riverserà dal cuore nei corpi, uscirà dal foro di vita un mare e verrà in (quella festa delle) Capanne ad uscire dal Verbo nelle tombe la potenza. Le porte si apriranno, i viventi risorgeranno per la retta energia.

Esodo 35,16 - E verrà la vita a questi dentro le tombe. Si apriranno. Si alzeranno per Lui integri, puri per l'uscita dell'angelo (ribelle) nascosto. Lo brucerà in tutti quel primogenito. La risurrezione nei corpi la potenza riporterà di prima. In tutti dentro l'aiuto sarà stato portato e ricomincerà la perfezione. Al maligno porterà quel primogenito la fine nel mondo. In un braciere lo porterà e verrà la retta energia a riportarsi.

Esodo 35,17 - Verrà per rovesciare al serpente la rovina nel mondo imprigionerà l'avversario verrà dei popoli in aiuto sarà a bastonarlo. Si riporterà il Signore, sarà (proprio) Lui il Crocifisso per i viventi (in una festa delle) Capanne che con la risurrezione il nemico uscirà, dalle tombe si rialzeranno i corpi.

Esodo 35,18 - Quel primogenito crocifisso fu ad indicare la legge divina al mondo, i viventi illuminò, retti apostoli portò e vennero dei picchetti al mondo che entrati nelle assemblee ad alzare un corpo/popolo/Chiesa portarono e l'originaria l'integrità fu indicata. Da quel corpo è ad uscire la vita.

Esodo 35,19 - Viene dentro al cammino d'aiuto ad essere (quel corpo/popolo/Chiesa) per il mondo da luce. Quel corpo aiuta sul Potente ad illuminare le menti. Indica che dentro il Santo viene, abita nel cammino, aiuta, (onde) sono ad uscire dei santi. Il no esce dal corpo/popolo/Chiesa per l'angelo (ribelle) entrato onde la rettitudine uscì rifiutata. Dentro gli apostoli sono a portare del Potente la rettitudine che uscì per l'angelo.

Esodo 35,20 - Portato è di rialzarsi il desiderare in tutti, l'eternità indica. Figli sono retti di Dio i viventi. Dal serpente le persone sono salvate.

Esodo 35,21 - E sarà dentro quel primogenito a portare a tutti gli uomini la felicità. All'angelo la distruzione porterà nei cuori recando a tutti quel primogenito la risurrezione dei corpi. L'angelo insinuatosi uscirà. Lo spirito che ha recato verrà a portarsi fuori. Dentro sarà quello di prima a riportarsi. Verranno tutti i corpi a riportarsi dai morti. Il Signore di potenza riempirà di rettitudine tutti. Lo splendore della vita si porterà con l'eternità, ma il serpente che in tutti agisce dentro per la legge divina portata si porterà dai cuori a fuggire. Ad aiutarli sarà entrata la santità.

Esodo 35,22 - E saranno a casa dell'Unico portati dal mondo ad incontrarlo. Li porrà in alto; entreranno tra gli angeli. Nel Risorto saranno dalla piaga a guizzare. Nel generoso nel cuore entreranno. Dentro saranno del primogenito a portarsi a chiudere. I racchiusi porterà tra gli angeli. Questi i viventi porterà dal cuore (da dove) da dentro portò la rettitudine e i viventi innocenti dal serpente maligno dalla ferita usciranno a casa. E la prigione sarà nella distruzione per il fuoco. Nei corpi rientrerà l'energia che belli tutti angeli recherà. Il soffio del Crocifisso in questi entrato distruggerà la perversità.

Esodo 35,23 - E tutti gli uomini beati tra gli angeli vivranno su con l'Unico. Verranno portati alla perfezione tutti e con gli originari corpi cammineranno. La vita angelica porterà a tutti, ma il serpente nel tempo avrà bruciato tra i lamenti ed al Risorto simili si vedranno questi. Sarà stato nei viventi il nemico portato a finire con i guai che per il serpente vivevano. Ai viventi di quel primogenito il sangue sarà stato la vita a riportare, il nemico avrà finito. Tutti dalle tombe saranno risorti i viventi; dal mondo a casa saranno dell'Unico condotti.

Esodo 35,24 - In tutti il ribelle, che tra i morti i corpi portava dei viventi, la rettitudine l'avrà fatto perire e l'angelo (ribelle), nascosto, per il fuoco da tutti uscirà. Dentro sarà l'Unico a riportarsi. Verranno tutti i corpi riportati dai morti dal Signore e la rettitudine da rifiuto avrà bruciato nei corpi l'angelo che dai viventi scenderà. Quel primogenito venne a recare dal legno la forza della risurrezione dal cuore. Era dal re che di potenza pieno la rettitudine dalla croce uscì. Da servo nel mondo entrò; dentro fu in quel primogenito a portarsi.

Esodo 35,25 - Porterà la sposa. La moglie stretta anelata nel Crocifisso nel cuore dentro gli starà. Per mano sarà ad entrare, per amore la porterà. E di portarla era a casa con forza a desiderare. I viventi dal cuore porterà ad uscire. Verranno col Crocifisso da sposa condotti. Verranno con gli originari corpi in cui scorrerà la vita degli angeli. Verrà in tutti portata la potenza. Dal tempo usciranno rinnovati. Saranno portati a venire dal mondo dal Risorto i risorti.

Esodo 35,26 - E la sposa tra gli angeli porrà felice, dimentica del serpente. Dal Figlio verrà inviata dal mondo a casa. Nell'assemblea dei retti i viventi entreranno. La bella porterà. I portati venuti uscire che si vedranno da questi (saranno) un mare.

Esodo 35,27 - Portata ad uscire l'energia che fa peccare rientrerà dentro la forza desiderata. Riverrà del Padre l'energia che c'era per l'entrata risurrezione. Dal mondo i viventi porterà a venire al Padre tra gli angeli. Rientrerà la pienezza a stare nei viventi. Del Potente l'ira portata all'essere impuro del serpente nascosto brucerà l'energia.

Esodo 35,28 - Porterà a venire a casa i risorti a vivere ed all'Unico dal Crocifisso usciranno nell'ottavo (giorno). Dal Potente a vivere nella luce li porterà. Dal Potente nell'ottavo (giorno) dal mondo col Messia entreranno. Li condurrà dal Potente li verserà nel cuore dal corpo il Crocifisso da dove originò dal foro l'acqua che era vita.

Esodo 35,29 - Dalla prigione, che sarà nella distruzione del fuoco, uscirà la moglie tra i canti, gli s'insinuerà nel cuore. Le centinaia tutte dei viventi del Potente entreranno a casa. Saranno in Dio tutti ad entrare a vivere. Il serpente quel primogenito ha spento che all'origine da rettile si portò nel mondo onde fu la perversità ad uscire. Il serpente si vedrà bruciare. Dal portato in croce da dentro fu il sangue che alla luce uscì del mondo. Dentro fu per l'Unico a recare figli che sono onesti. La divina energia aiuterà a cacciare in fretta dall'esistenza la perversità.

Esodo 35,30 - E saranno a ricominciare a vivere con i corpi i salvati che di Dio figli sono. Saranno da risorti alla vista del Potente che a vederlo li condurrà. Li convocherà il Signore. Dentro al Risorto i viventi ad abitare saliranno. La potenza della divinità il Figlio, quel primogenito, avrà recato nei corpi onde saranno figli. In lini bianchi dal Potente i viventi nel cuore entreranno; il Signore li aiuterà ad entrare.

Esodo 35,31 - E saranno riempiti. Verrà a portarsi lo Spirito divino che ad entrare sarà nei viventi; dentro si chiuderà la rettitudine. Nei viventi rientrerà dentro tutti. Dentro si riporterà l'energia che fuori si portò. Dentro l'aiuto nel tempo avrà recato e dentro la vergogna del serpente delle origini spengerà.

Esodo 35,32 - Riporterà il vigore la risurrezione dentro le midolla. Per la risurrezione dentro tutti la potenza riagirà, illuminerà tutti dentro. Questi dal mondo ove abitano, li porterà al trono. Il Verbo li porterà a casa; guiderà i risorti tutti.

Esodo 35,33 - Ed a casa chiusi nel corpo il Risorto tutti al Padre invierà. Del Potente alla pienezza tutti porterà. A casa il carpentiere crocifisso vedranno lassù. Il Potente vedranno, il risorto che si riportò dalla croce. A casa tutti vivranno del Potente Unico. Così nel Crocifisso i viventi si chiusero di sabato.

Esodo 35,34 - Avendo portato il serpente con la perversità dai corpi a finire degli angeli (ribelli) il dragone alla consunzione in casa ha recato. Lui ha riportato lo splendore. Staranno dal Padre i figli che fratelli gli sono. Dal foro della piaga gli guizzò la vita dal cuore; uscì d'aiuto l'energia.

Esodo 35,35 - Per la pienezza rivenuta nelle midolla con la rettitudine, la vita in tutti nel cuore del Potente reagirà; a riaccendere recherà la perfezione. Ai viventi la potenza delle origini, per la rettitudine in tutti racchiusa, i corpi riaccenderà e dalle tombe risorgeranno. Nelle fosse si rovescerà la vita. Dentro l'oppressione del serpente recherà alla fine e dentro agli originari corpi scorrerà la vita degli angeli. Dentro la fine porterà al serpente col tempo. Usciranno rinnovate l'esistenze, ma dentro la risurrezione da distruzione nei corpi il fuggitivo sentirà, da fuoco gli sarà. La vergogna del serpente delle origini spegnerà e la prigionia con lo stare in esilio sarà per i viventi a chiudersi in un sabato.

a.contipuorger@gmail.com

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